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Autore: Violet Tyrell    24/08/2011    4 recensioni
Nel 2036 nei Cieli si prepara la rivolta contro gli umani. Atena ed Hades forse dovranno allearsi per scongiurare la nuova Guerra. Sulla Grande Muraglia una bimba sente l'approssimarsi della morte per mano dell'ignoto fratello ma il suo maestro la sta aspettando. Nel 1980. Tutti i pg+nuovo+Shaka+Mu . Possibili OOC
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aries Mu, Nuovo Personaggio, Pisces Aphrodite, Un po' tutti, Virgo Shaka
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'In nomine Virgo'
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 I due gemelli stavano discretamente bene e la ragazza fu semplicemente costretta a rimanere in ospedale solamente per qualche controllo di routine, dato che aveva comunque subito una dura prova. Nel giro di una settimana comunque era già tornata al Santuario, assieme a Shing e Chyou, che divennero ben presto le mascotte di tutti i cavalieri; Mu aveva percepito un leggero cosmo emanare da loro ma si trattava di qualcosa di talmente debole che era inutile per il momento preoccuparsene. La sola cosa ad avere un pò rattristato la ragazza era la raccomandazione a non tentare altre gravidanze, o almeno non troppo presto; in verità era talmente impegnata con i due piccoli che probabilmente non avrebbe desiderato averne altri ma non si sentì di contestare le loro preoccupazioni. " E' andato tutto bene. " Aveva sorriso a Mu per tranquillizzarlo ma era perfettamente consapevole di mentire. Era stato a dir poco atroce e in alcuni momenti aveva anche pensato di non riuscire a farcela. Erano proprio bellissimi i due picoli e pretendevano continue attenzioni da parte dei genitori, e correvano senza dubbio il rischio di diventare i più viziati al Grande Tempio, dove tutti facevano a gara per coccolarli e riempirli di regalini più o meno utili, dai soldati ad Atena stessa che si era detta incantata. Con il suo permesso, Violet aveva donato Saori come secondo nome della piccola perchè si sentiva molto legata alla Dea, che con lei era sempre stata molto comprensiva e ne percepiva l'immensa bontà che irradiava dalla sua persona. Non era però tutto rose e fiori. I due piccoli gemellini avevano, come ogni neonato, le loro esigenze e non era raro che costringessero i genitori ad alzarsi in piena notte per dar loro da mangiare, o per cambiarli; Mu aveva costretto Violet ad ascoltare il consiglio dei medici di non allattarli di persona visto che sarebbe stato troppo gravoso per il corpo della ragazza, e lei aveva dovuto cedere anche se detestava quel biberon. Le era però di aiuto perchè a volte succedeva che avesse il sonno pesante e Mu non la costringeva ad alzarsi, pensandoci da solo. " Stai proprio bene Mu coi pannolini sporchi in mano! " Se la ridevano, gli altri, ma erano solo battute anche perchè spesso c'era la fila di volontari per i due piccoli, quindi non se la prendeva troppo.
" Sono a pezzi. " Mu si lasciò cadere sulla sedia quel giorno, completamente distrutto; non solo si era dovuto occupare dei suoi piccoli ma era anche stato costretto a fare varie volte visita al tredicesimo tempio, e poi a riparare alcune armature veramente in pessime condizioni. Osservò Kiki che in quel momento, da bravo zio, stava canticchiando qualcosa per farli dormire anche se era difficile, di solito era solo Mo-chan ad ottenere che lo facessero, o almeno Chyou; lei era quella meno tranquilla, che strillava più forte quando voleva da mangiare e che si svegliava per prima. Aveva un temperamento molto particolare ma era anche dolcissima con quegli occhi che, come dicevano tutti, erano quelli di Mu e difatti era sicuramente lei a somigliargli di più. Gorgogliava divertita quando gli tirava i lunghi capelli e lui la lasciava fare, ammaliato dalla sua piccola bambina; Shing invece era molto più tranquillo come modi. Aspettava sempre il proprio turno, cedendo volentieri alla sorella il diritto di essere nutrita e cambiata prima, e si addormentava in fretta. " Lui ha i tuoi occhi. " Aveva detto Mu a Mo-chan una sera, mentre lo cullava; infatti le iridi viola scuro erano sicuramente eredità della madre la quale era anche lei orgogliosa dei due bambini. Nonostante le dure fatiche era stata contenta di non avere rinunciato a nessuno dei due, come avrebbe potuto sceglierne uno e sentirsi l'animo tranquillo?
" Ci credo, novità? " La ragazza rise massaggiandogli gentilmente le spalle; sentiva che era stanco nonostante la forza di cui era dotato, e le piaceva prendersi cura anche di lui. In fondo erano una famiglia. Le piaceva il suono di quella frase, rendeva tutto più vero. Il cavaliere scrollò la testa, sapendo di mentire. O meglio, ometteva la realtà. " No, vogliono che noi cavalieri d'oro rimaniamo qui nel Santuario.. sai, a difendere le Case.. E quanto a questo, vorrei dirti che preferirei che nei prossimi giorni tu ti rechi su nel tredicesimo tempio. " Era la prima volta da qualche mese che Mu prendeva in seria considerazione l'ipotesi che loro si spostassero un pò più su, e alla luce di quanto stava accadendo non era detto che si trattasse di una scelta di poco peso. Dalle sue informazioni i cavalieri di bronzo e Atena si erano recati ad Asgard dopo che Aldebaran era stato ferito in maniera misteriosa e le istruzioni di presiedere il Santuario non promettevano nulla di buono. Vide il suo sguardo celato e sapeva che stava cercando di capire cosa succedeva, e glielo disse. " No, a meno che non sia un ordine di Atena non mi muoverò da qui. "
Mu valutò per un momento l'ipotesi di servirsi di quella frase per costringerla ma sapeva che avrebbe solo mentito e ci rinunciò, osservandola vagamente esasperato: era troppo cocciuta quando ci si metteva. Proprio in quel momento Kiki smise di canticchiare e un silenzio pesante ammantò la dimora dell'Ariete. " Ora state zitti che ci ho messo un'ora! " Sussurrò il bambino, che ormai aveva dieci anni, ai due, ammonendoli di non svegliare i due gemelli. La ragazza depose un gentile bacio sulla fronte di Mu per poi andarsi a sedere su una piccola poltrona che dondolava: era stato un regalo di Milo, che sosteneva avrebbe fatto miracoli per la sua schiena durante le lunghe notti in cui i figli l'avrebbero costretta a rimanere sveglia e doveva ammettere che aveva avuto ragione, le era molto di aiuto e spesso a volte ci si addormentava senza rendersene conto, raggomitolata dentro come una bambina. Alcune ore dopo, infatti, dormiva tranquillamente quando un rumore di passi destò Mu; a sua gran sorpresa vide arrivare l'intero gruppo di cavalieri d'oro e fece loro cenno di non fare troppo rumore, non voleva che si svegliassero. Shaka si avvicinò ai due addormentati e, come sua abitudine, faceva una piccolissima carezza sulla loro testa, con quel suo modo così pacato che non li avrebbe neppure svegliati, poi fece cenno a Mu di seguirlo fuori dalla sua dimora per spiegargli cosa succedeva. " Non possiamo muoverci da qui, cercheremo di non fare rumore anche qui fuori. "
Ora Mu capiva la ragione di quel diluvio improvviso e continuo, era Poseidone. Le istruzioni erano ovviamente quelle di non uscire dal Santuario ma lui gettò uno sguardo all'interno, maledicendo la cocciutaggine della ragazza di non volere mai seguire i suoi consigli; ora, anche se avesse voluto spostarsi, sarebbe stato rischioso vista la quantità di pioggia che stava cadendo e rischiava anche di farsi male magari scivolando data la sua abitudine a camminare a piedi scalzi. " Ce l'ha ancora, mi ricordo quando l'ho incontrata la prima volta che camminava senza niente ai piedi tranquillamente, incurante del male che poteva avere. " Shaka spezzò quel silenzio, perso nel ricordo in cui tanti anni prima aveva accolto la giovane allieva proprio ai piedi del Santuario: era incredibile che fosse passato tanto tempo, quasi otto anni, ed eccola lì ora con due figli e con uno dei suoi migliori amici. A volte avrebbe preferito che non fosse accaduto nulla di tutto ciò, aveva un presentimento amaro ma non lo disse a Mu. Non era il caso di rattristarlo, e poi dovevano preoccuparsi che Atena e gli altri riuscissero a tornare dalle profondità marine vittoriosi. " Già, lo fa sempre. Non ti avevo ancora ringraziato per il rosario, è stato un bel pensiero. " Shaka sapeva che si riferiva al rosario che aveva regalato a ciascuno dei due gemelli, ovviamente rigorosamente buddista che avrebbe magari potuto essergli utile quando fossero cresciuti; non era tipo da regalare cose materiali e aveva preferito un omaggio spirituale. Proprio in quel momento Mu percepì la presenza di Mokuren che si era svegliata e si scusò con Shaka, andandole incontro e costringendola a rimanere dentro. Sembrava indispettita.
" No, stai qui così non prenderai un malanno. Se hai bisogno di me però resto dentro. " Mu non lo disse esplicitamente ma era un chiaro invito a fare da sola, se possibile, almeno in quelle ore; pareva che il maestro Dohko temesse l'arrivo di ignoti nemici e non voleva preoccuparsi più del dovuto, in fondo era perfettamente tranquillo sapendo i bambini con lei. La ragazza infattì percepì la preoccupazione sotto quelle parole e sorrise, dandogli un leggerissimo bacio sulle labbra. " No ce la faccio, al massimo ti chiamerò per farti ancora sporcare le mani da Chyou. " Lo vide arrossire imbarazzato e rientrò, il più silenziosamente possibile, pregando che potesse andare bene quella battaglia

Il sole fece capolino in Jamir, dando il benvenuto a quel nuovo giorno. Violet era già in piedi nonostante l'alba si fosse appena fatta annunciare e aveva già cibato i suoi esigenti piccoli. Mu aveva insistito qualche mese prima, alla fine della lotta contro Poseidone, per portarla lì, sostenendo che fosse molto più al sicuro che alla prima casa, in caso di attacchi. Sembrava tutto tranquillo però sul fronte nemici, e aveva sentito dire che il sigillo di Hades era sì indebolito ma non così in fretta come avevano pensato in un primo momento; ad ogni modo a lei piaceva quella terra e avevano creato una routine quotidiana piuttosto regolare. Mu non era sempre presente, di base alla sua dimora, ma il prima possibile ritornava lì per loro e per continuare nel suo lavoro di riparatore delle armature. Era tutto perfetto. I gemelli ormai stavano crescendo, non erano più neonati ma portavano ormai addosso quasi un anno di vita ed erano ciò di più importante per i genitori, e per lo stesso Kiki che era diventato uno zio adorante anche se si lamentava sempre che sporcavano troppi pannolini.
" Potresti portarmi un pò di quel dolce che c'era alla festa del capodanno lunare! " Mu sorrise, sentendo quella richiesta e ricordando quell'anno in cui avevano passeggiato tranquillamente tra le vie di Pechino. Sembrava lontanissimo nel tempo, eppure allo stesso tempo vicino. " Certo, mi accompagni al Santuario? Volevo fare una breve visita per controllare che non ci siano novità " Era sempre preciso e diligente e lei annuì, prendendo quella specie di culla doppia che le era stata regalata tempo prima da Amanda e che ospitava comodamente i due gemelli.
La situazione comunque pareva tranquilla ma la ragazza, presa da un attacco di nostalgia per la vita al tempio, implorò Mu di permetterle di stare lì con lei e lui acconsentì a patto che non discutesse quando fosse giunto il momento di partire di nuovo. " Certo, sono obbediente io! " Dichiarò allegramente facendo alzare al marito gli occhi al cielo, come a dire che ne dubitava seriamente; il loro ritorno provocò un pò di via vai per la casa dell'Ariete, infatti tutti i cavalieri vennero a trovarla e con lei i gemelli, che gattonavano divertiti per il pavimento in marmo. Riuscivano a muovere qualche passo ma per lo più preferivano muoversi a quel modo, sotto lo sguardo vigile della madre che non li perdeva di vista; qualche giorno dopo stava parlando con Shaka, giunto lì per informarla su alcuni sviluppi, quando un'improvviso cosmo squarciò il cielo." Stai indietro anzi, risali le case. " L'ordine di Shaka era duro e fece capire alla sua allieva che non era il caso di contestarlo, in fondo era pur sempre responsabile di lei e poi sostituiva Mu in quei minuti. La giovane annuì, prese in braccio Shing e Chyou e fece per allontanarsi quando lo sconosciuto arrivò.
" Scusate l'intrusione, sto cercando la sacerdotessa dorata della Vergine, potete chiamarla qui per cortesia? " La voce dell'uomo era gentile ma decisa e il suo cosmo era un azzurro chiaro molto puro; lui era rivestito da un'armatura dorata che luccicava al sole che ormai svaniva per lasciare il posto alla sera e non aveva l'aria aggressiva; in quell'istante Mu arrivò, inquieto. " Scusa tu chi saresti? Comunque sono io e sono un uomo.. " Sbottò leggermente Shaka, irritato all'idea che molti potessero scambiarlo per una donna solo per i capelli biondi lunghi; Violet non aveva lasciato la dimora, colta da un presentimento sinistro, ed ora osservava da lontano il nuovo arrivato. " Oh.. no, non sto cercando te.. io sono Dyonisus, uno dei messaggeri più importanti dell'Olimpo e sono qui per.. cielo, ho perso la lista! " Un leggero panico infuso in quelle parole fece inarcare un sopracciglio sia a Mu che a Shaka. Erano messi bene, lassù, se era uno dei più importanti; lo videro srotolare una pergamena in puro oro, e illuminarsi in volto. " Ecco, si, Violet della Vergine. Chiedo scusa ma con i nomi sono pessimo! Ah, eccoti. " Il giovane aveva visto la figura della sacerdotessa, sconvolta da quelle parole, con ancora i bambini in braccio. Istintivamente Mu e Shaka impedirono a lui di avanzare, proteggendola con i loro corpi.
" Non voglio farle niente ma devo riferire un importante messaggio, se volete potete ascoltarlo anche voi. " Era irritato il messaggero, non capivano quanto fosse inutile mettersi in mezzo al destino? Osservò i due neonati e pianse per la loro sorte, immaginava ciò che sarebbe accaduto ma lui aveva un dovere. " Signorina, sono venuto a riferirle chela spaccatura temporale creata da Chrono otto anni fa sta per essere ricucita, e il mio superiore mi ha ordinato di riaccompagnarvi nel vostro tempo. Se avete la bonta di seguirmi.. "
Un pesante silenzio dominò la dimora dell'Ariete, ma lui fissava solamente la fanciulla che era inorridita. Si era aspettato tutto ciò, e non si sorprese di quelle domande. " State scherzando? Io non posso andarmene.. e poi io seguo solo le regole di Atena.. " Era improvvisamente intimidita e Dyonisus cercò di rassicurarla, almeno a parole. " Si, e fate molto bene, ed è per questo che dovete rientrare.. anche Atena ha un superiore, lo sapete? Ed è giunto il momento di ritornare a casa o il mondo potrebbe essere devastato in caso contrario. "
Una visuale apparve dal nulla. Il Dio Chrono stava attaccando un uomo che i due cavalieri d'oro non avevano mai visto ma Violet sbiancò; era il cavaliere nero che l'aveva raggiunta sulla grande Muraglia prima dell'arrivo della divinità. Tutto attorno sangue e distruzione, eppure sembrava tutto.. fermo. Alzò lo sguardo su Dyonisus, che annuì gravemente. " Quando siete stata ributtata qui, Shiva è riuscito con sforzi immani a bloccare il tempo alla faccia di Chrono, ed infatti quella che vedete è solo la scena che non si è ancora consumata: mentre per voi sono passai otto anni, là solamente qualche secondo. Ma Shiva non può più reggere a lungo, il suo potere potrà resistere ancora per poco dopodichè sarà annientato da sè stesso. Era consapevole del rischio che correva ma la reincarnazione di Atena, quella del 2036, ha supplicato Zeus di permettervi di tornare e salvare sia il vostro amico che sconfiggere Chrono al suo fianco. "
Shaka taceva. Percepiva l'orrore di Mu e anche dell'allieva ma lo aveva immaginato, erano giorni che sentiva che qualcosa di grosso stava per cambiare ed ora gli dispiaceva; osservò quei bambini, che sarebbero sicuramente stati gli unici perdenti. Non avrebbe permesso che la sua allieva si aggrappasse a loro per restare, non se da lei dipendeva la possibilità di salvezza di molte vite. E così un'altra Atena sarebbe seguita a Saori, era curioso ma in un certo senso anche consolante: forse loro sarebbero riusciti a fare bene il loro dovere, o forse significava che anche in caso di fallimento ci sarebbe stata una speranza. Pregava affinchè la sua allieva fosse ragionevole, anche se gli sarebbe costato tutto quanto aveva costruito: ahimè aveva rischiato, lui l'aveva avvertita.. Un giorno sarebbe arrivato il conto da pagare, ed eccolo puntuale.
La ragazza non disse nulla, ricordando Shiva e la vita che ora sembrava così lontana, e guardò in lacrime il messaggero. " Non ci sono alternative? Potrei magari tornare qui.. dopo? " Non voleva sottrarsi però non concepiva una vita senza i suoi affetti; Mu, i suoi piccoli, il maestro, gli amici.. anche i nemici! Perchè il destino doveva per forza essere così crudele da toglierle tutto? " No.. il tempo è misterioso e pericoloso, creare spaccature temporali danneggia tutti. Chrono vi voleva uccidere ma non aveva previsto l'intervento in extremis del vostro amico, e non sarà possibile riaprire un varco temporale senza l'autorizzazione divina ma Zeus ha detto che non la concederà. Ovviamente voi potete anche dire di no ma.. sappiate che una volta deciso, non potrete più cambiare idea. " Sembrava dispiaciuto per lei ma non la incoraggiò, nè in un senso nè nell'altro. Lo doveva fare da sola, nessuno poteva compiere quella scelta per lei e in ogni caso qualcuno avrebbe sofferto, sia che fosse l'uomo e i bambini, sia l'umanità intera se Chrono non fosse stato fermato.
" L'uomo con l'armatura è un vostro fratello di sangue.. questo non vi cambierà la scelta ma ci tenevo a farvelo sapere. Avete lo stesso padre, che forse incontrerete se tornerete nel futuro.. ad ogni modo posso concedervi dodici ore di tempo per decidere. Tra dodici ore sarò di nuovo qui e mi dovrete rispondere. " Un ultimatum, lui non poteva fare di più, anche solo cinque minuti di ritardo avrebbero sconvolto il pianeta; le sorrise, quasi incoraggiante, consapevole che stava forse chiedendo troppo. Ma non era lì per essere sentimentale - pur comprendendo appieno il dolore che la fanciulla doveva provare a quella scelta - ma solo per compiere il proprio dovere di messaggero. " Potrei portare qualcuno con me? " La voce cristallina della giovane sorprese i due cavalieri d'oro che la guardarono perplessi, ma lei fissava solamente l'uomo vestito d'oro che scosse la testa. " No, sono spiacente. In verità una persona potreste portarla ma.. non credo che il mio divino signore ne sarebbe felice anzi, ha dichiarato che il tempo è stato già maneggiato a sufficenza. Se vi volete riferire a quei due tesorini che tenete in braccio.. " sorrise, indicando i due giovani innocenti che lo scrutavano sospettosi coi loro occhietti, come se capissero che qualcosa di  grosso stava per succedere ".. devo dissuadervi, non sono abbastanza forti per sopportare la pressione che l'attraversamento di un varco temporale richiede. " Non aveva pronunciato la parola morte ma era implicito, e lui l'avrebbe dissuasa se l'idea fosse stata quella; un adulto ne sarebbe stato capace ma i bambini no, troppo deboli.
" Sarò di ritorno tra dodici ore, vi prego di richiamarmi prima nel caso facciate la vostra scelta. " Il sorriso di Dyonisus era perfetto, lo rendeva tale ma a Violet questo non interessava mentre prendeva quel piccolo pezzo di diamante che doveva fungere a chiamare il messaggero prima delle dodici ore, e lo guardò sparire in un'esplosione di luce. Non si era neppure accorta che Mu le aveva levato i piccoli dalle braccia per rimetterli nella culla, si sentiva spezzata a metà: qual'era la scelta giusta da fare? Rimanere lì o tornare alla vita di un tempo, fatta di lunghe meditazioni sulla Grande Muraglia e di solitudine. " Andiamo da Atena. " Shaka aveva fatto un cenno all'amico, che a sua volta pareva inebetito ma meno sconvolto della ragazza; non si rese conto di nulla Violet, seduta in ginocchio sul pavimento della prima casa, e solamente quando vide Aldebarana vicino a sè capì cosa aveva voluto dire il maestro poco prima. Dovevano informare Atena di quella visita, e in un momento di follia la ragazza pregò affinchè fosse lei a dirle di restare, che c'era bisogno di lei lì. Scoppiò a piangere, incapace di trattenere le lacrime amare che aveva da prima, e la stretta solida del Toro era rassicurante in un certo senso. Che cosa avrebbe fatto? Dodici ore per staccarsi dai suoi affetti?
" E se io rimanessi? " Fu la domanda che pose ad Atena pochi minuti più tardi, convocata direttamente nelle sue stanze; la giovane donna aveva uno sguardo preoccupato e venato di dispiacere per ciò che aveva sentito dire dai due cavalieri d'oro. In realtà solamente Shaka aveva parlato, Mu si era semplicemente limitato a tacere con lo sguardo solo apparentemente posato su di lei ma erano occhi che non vedevano la realtà, l'aveva notato immediatamente. Aveva avuto già alcune strane premonizioni in quei giorni, di qualcosa che stesse per succedere, e temeva una cosa del genere: che cosa doveva dirle? Di seguire il volere di una sua reincarnazione futura o il proprio cuore? Quale delle due essenze avrebbe parlato, la divinità o la ragazza umana? No, non poteva darle un consiglio perchè lei l'avrebbe seguito, sia che fosse giusto che sbagliato. Dyonisus aveva ragione, lei lo doveva decidere da sola, senza alcun tipo di pressione. " La scelta è tua cara, ma se decidi di andare torna da me che ti dovrò consegnare una cosa. " Le sorrise con dolcezza, congedandola con una leggera carezza sul volto e la osservò uscire dopo quell'inchino ma non era contenta, perchè in ogni caso qualcuno avrebbe sofferto.


 Mu non disse nulla ma si sentiva lui pure spaccato a metà; la visita di Dyonisus aveva scombussolato in brevissimo tempo tutte le loro certezze. " Forse dovresti andare, in fondo sei un cavaliere di Atena. " Era stata l'unica cosa che le aveva detto. Già, erano tutti cavalieri in fondo e lottavano per il bene comune, ma sapeva che alla sua Mo-chan queste parole erano state poco gradite; nessuno si era sbilanciato, lui era il solo ad averlo fatto e aveva accusato apparentemente in maniera passiva il suo sguardo incredulo. Se fosse stato per lui le avrebbe chiesto di restare, in fondo erano uniti ma non poteva essere egoista, non in quel momento: come Shaka gli aveva ampiamente ricordato, lei non era mai realmente appartenuta alla loro epoca e sarebbe stato un crimine contro natura permetterle di restare nonostante tutto. Anzi, aveva quasi insistito affinchè la convincesse a tornare alla sua casa ma lui non l'aveva fatto, limitandosi solo a darle una sua opinione. Le scostò gentilemente una ciocca dal volto. " Non ascoltare nessuno di noi, me per primo, agisci come credi.. " Quanto sforzo gli costavano quelle parole. Era atroce pensare che avrebbe dovuto privare sè stesso della sua presenza, e i figli della loro madre e l'aveva sentita piangere dopo quelle parole. Si era allontanato salendo le scale per andare a parlare con Aldebaran per non sentirsi tentato; era sicuro che non avrebbe capito la ragione di quel mutismo e del suo comportamento, non subito almeno e non voleva essere lui a stabilire le sue priorità. Suonava squallido in fondo, l'aveva detto anche lei, era come decidere se fosse più importante lui o la missione da guerriera. La vita era davvero ingiusta. Non andò a trovare l'amico, rimase fermo sulla scalinata a scrutare la propria dimora da lontano, desiderando rientrare e scoprire che non era mai accaduto nulla.. avrebbe potuto occuparsi dei due bambini senza il peso sgradevole di quella decisione pesante.
Pioveva quella notte. Violet sentiva che il cielo stava piangendo con lei; erano già trascorse alcune delle preziose dodici ore concesse come proroga e più passava il tempo e meno si sentiva sicura. Chyou si era addormentata molto meno in fretta del solito, e pure Shing piangeva senza saperne la ragione. Se tutti dovevano soffrire allora forse doveva rimanere, o forse no? Fu sollevata nel sentire la mano di Mu premere gentilmente sulla sua spalla e quando si voltò, lui vide che non aveva gli occhi chiusi. Lo faceva solamente con lui - tenerli aperti - perchè sapeva quanto gli piacessero e non ci fu più bisogno di parole. Non le chiese niente, non voleva metterla nuovamente sotto pressione e per la prima volta da un pò di tempo si lasciò completamente andare; per quanto avesse originariamente scelto di non farlo, che era anche immorale se lei se ne fosse andata la mattina dopo, non se la sentì di rimanere semplicemente al suo fianco. In un modo doloroso sentiva di doverle dimostrare in qualche modo che ci teneva a lei e non mise alcun limite alla passione, percependo il bisogno che aveva di lui dal suo totale abbandono; fortunatamente i gemelli non si svegliarono mai, avevano forse deciso di crogiolarsi in quell'atmosfera amara di silente pace che avvolgeva tutto il loro mondo e furono i raggi del sole a destarlo. Sorrise inconsciamente nel vedere il lenzuolo solo scostato, segno che Mo-chan era ancora lì e si sentì un pò colpevole: le dodici ore erano trascorse e lei era rimasta, ma così parte del futuro sarebbe stata condannata. Sentì il leggero vagito di Shing e si alzò, sicuramente la ragazza era raggomitolata sulla poltrona che dondolava e non voleva svegliarla; a sorprenderlo fu invece quella pergamena appoggiata quasi casualmente tra i due gemelli nella culla, legata con un piccolo nastrino rosso. La prese in mano con una leggera curiosità e solo dopo qualche istante capì.

Caro Mu,
perdonami se non ti ho svegliato un'ultima volta ma dormivi così bene che sembravi un angelo, ed eri così dolce che ho voluto portare con me quella tua espressione serena. Lo so che quando leggerai queste parole io non sarò più lì e che capirai la mia scelta.
Non ho detto niente prima perchè non ero sicura di ciò che avrei fatto ma, forse, è stata proprio la serenità che ho visto sul tuo volto a convincermi che non potevo essere egoista; mi sarebbe piaciuto rimanere e vedere crescere i nostri due tesori.. ma non posso, per farlo, deludere tutti voi che avete avuto fiducia in me, anche se mi si è strappato il cuore. In parte ti vorrei odiare per non avermi trattenuto ma lo so, so che come sempre hai voluto far decidere me senza importi.. forse ora non lo comprendo del tutto ma sono sicura che a distanza di tempo quel tuo silenzio non mi sembrerà più così doloroso, meschino come ho pensato.
C'è una cosa che ti vorrei dire, prima di andarmene definitivamente, ed è che non potrò esaudire la tua ultima richiesta.. si, lo so, tu vuoi che io sia felice e che possa trovare qualcuno da amare una volta tornata nel mio tempo.. ma non lo farò, non potrei mai.. In cuor mio so che sarai la prima persona che cercherò se la battaglia contro Chrono dovesse arridermi, e che spero di trovarti.. anche invecchiato, non mi importa, ma lo farò. Persino anche se ti trovassi con un'altra non ne sarei dispiaciuta.. probabilmente io e te siamo proprio strani, no? A desiderare di essere felici ma separati..
Passerò a salutare Shaka prima di partire, il mio maestro è stato il primo a vedermi e di conseguenza sarà anche l'ultimo. Gomenasai, non ho voluto vedere i tuoi occhi tristi perchè sapevo che avrei provato la tentazione di rimanerti accanto. Mi potrai mai perdonare per essere stata così vigliacca da non dirti neppure addio?
Ho portato con me solo pochissime cose, non ho bisogno di nulla visto che non ho potuto portare con me te e i gemellini e tutte le persone che ho a cuore; butta tutte le mie cose se non ti servono, oppure lasciale ai nostri eredi, non ti imporrò nessuna scelta proprio come hai fatto tu con me in questi pochi ma intensi anni che porterò indelebili nel cuore.
Ora devo andare, un giorno ci rivedremo anche se non sarà nel futuro. Spero che questa notte tu mi abbia lasciato un pezzo di te mentre facevamo l'amore, mi piacerebbe pensare di non viaggiare da sola dopotutto e se dovesse essere un maschio lo chiamerò proprio come il suo adorabile papà.
Gomenasai, amore mio.
La tua Mokuren.

Shaka era silenziosamente entrato ed ora osservava il suo amico con quella pergamena in mano. Non si sentiva niente ma lui era certo che piangesse in silenzio; lo vide voltarsi e comprese di non avere sbagliato quando vide quegli occhi gonfi e quella scintilla perlacea sulla guancia. " Dimmi che ho fatto la scelta giusta, Shaka, perchè da solo non riesco a convincermene.. " Era la prima volta che il cavaliere della Vergine vedeva la disperazione trasudare dall'amico, prima non aveva mai esternato nulla, neppure quando era giunto Dyonisus. Si avvicinò e lo abbracciò, così come aveva fatto con la sua ormai ex allieva solo poche ore prima. Finse di non accorgersi che ora sfogava liberamente le sue lacrime, senza vergogna. Da cavaliere sarebbe stato indegno ma come uomo lo poteva capire.
" Si, l'hai lasciata libera di decidere da sola. " E sorrise ma aveva dovuto reprimere un singhiozzo a sua volta per non mostrare lui pure cosa provava. Osservando il sole, Mu si rese conto che Shaka non portava più il proprio mantello e annuì.





ok ragazzi..poche parole.. ho pianto scrivendo tutto, lo sto facendo pure ora.. lo so, sono solo personaggi inventati ma... vabbè.. in principio la storia si doveva concludere qui per avere il sequel con il filone principale, ovvero nel 2036, ma alla fine ho scelto di continuare questa che, avviso, diventerà molto lunga e corposa
come avete intuito questo capitolo è l'addio ai pg conosciuti fino a questo momento, tranne Violet ovviamente che ritorna appunto nel suo tempo. avevo la forte tentazione di farla decidere diversamente ma.. mi piace rimanere fedele alla mia storia principale^^
non ho deciso se lei possa o meno rimanere nuovamente incinta.. gradirei le vostre opinioni se volete^^ probabilmente farò uno spin off avendo trattato poco questo anno di vita coi due figli ma devo riprendermi, è dura T__T
dunque circa siamo nell'anno 1988 quando lei ritorna indietro.. o 1987, devo decidere perchè avevo modificato(senza dirlo xd)per farla giungere nel 1979 invece che nel 1980 comunque vedrò. essendo un what if ho manipolato un pò i tempi, affinchè la guerra contro hades non scoppiasse prima della sua partenza. come ne dedurrete, non ci saranno superstiti quindi lei mu non lo vedrà più *si dispera*
comunque lascio a voi la parola e ringrazio Lady Aquaria per questo bellissimo disegno di Mu e Violet al tempio del cielo..
http://image.forumfree.it/4/5/4/4/8/4/7/1314131384.jpg          veramente, cade a fagiolo per questo capitolo.     Violet © Violet Acquarius Mu © Masami Kurumada artwork by Valentina
gomenasai stando ad un mio amico, sarebbe"perdonami" in giapponese.. spero XDDD
   
 
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