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Autore: Eva_Gwen_98    24/08/2011    5 recensioni
Ecco La Mia Nuova Fanfiction: Una AxH.
Non vi anticipo nulla. Spero che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                Lunedì
















Mancava una settimana esatta all’esame di maturità.
E una settimana esatta a quella maledetta festa d’addio.
Ma perché ho accettato di andarci?
Perché Bridgett mi avrebbe seguito all’inferno pur di convincermi, ecco perché.
Ero convinta che se le cose non fossero cambiate, non avrei avuto neanche
un terzo della concentrazione che mi serviva per affrontare gli ultimi studi.
E adesso ci si era messo anche Alejandro a complicarmi il tutto.
Perché era venuto a cercarmi proprio adesso?
Sicuramente ha saputo delle miei intenzioni e vorrà battere il ferro finche è caldo.
Sicuramente resterà nascosto nella sua tana aspettando il momento giusto,
fino a quando non troverà il modo migliore per farmela pagare.
Signore, ti prego, fammi la grazia! Se proprio deve vendicarsi fa che succeda tutto dopo l’esame.
Non in questa settimana!


Erano le sette in punto quando mi alzai per fare colazione.
Avevo ancora sonno, la sera prima ero rimasta in piedi fino a tardi a guardare uno stupido film romantico.
Quanto odio quel genere di film.
Penso che per farmelo guardare di nuovo debbano legarmi con una catena  e fili di ferro.
Quando le frittelle furono pronte, le misi in un piatto e sedendomi a tavola, cominciai a mangiarle.
Facevano schifo.
Non sono mai riuscita a imparare a cucinare come si deve. Dov’era mia madre quando serviva?
Mi dissi che quando sarebbero tornati i miei, qualunque cosa avessero detto, avrei preso un maggiordomo personale.
Quando terminai la colazione era già molto tardi, mi vestì in fretta senza prendere la briga di abbinare i vari colori.
Prima di uscire però mi diedi uno sguardo allo specchio; non era andata tanto male.
Avevo indossato una camicetta di cotone e una gonna con le giarrettiere sotto. Com’ero sexi!
Mi complimentai con me stessa.
Uscì di corsa. Avevo impiegato un ora per fare colazione e cambiarmi;
ultimamente prendevo le cose con molta calma. Errore.
L’ultima cosa che dovevo fare era prendere le cose con leggerezza.
Erano le otto e io dovevo già essere a scuola. Comunque correndo arrivai alle 8.05, quindi quasi puntuale.
Alcuni ragazzi erano ancora fuori. Bene.
Bridgett era davanti alla porta d’ingresso che si guardava intorno;
appena mi vide arrivare di corsa mi venne incontro, ma mi guardava storta.
-dove vai di corsa?-
-a scuola, tu che dici?-
-pensavo andassi a una sfilata di D&G oppure Prada. Ma come ti sei vestita?-
-con le prime cose che ho trovato nel mio armadio.-
-cavolo se queste sono le prime cose che hai nell’armadio, immagino cos’hai di super elegante.
Se ho bisogno di un vestito per la festa posso venire da te?-
-No.-
-eddai Heat! Non ho abbastanza soldi per comprare un vestito nuovo!
Lo sai che al bar mi danno una miseria di stipendio.-
-quindi tutta la storia “ti sei vestita per una sfilata” era solo per arrivare a questo?-
-in un certo senso..-
-va bene. Ti presterò qualcosa, ma lo rivoglio indietro.
Non come i vari vestiti che hai preso in “prestito” al mare che non ho mai più rivisto. Intesi?-
-Intesi…-
-ah, a proposito Heather. Ho saputo della lettera dell’ammiratore segreto, ne parlano tutti a scuola.
Hai idea di chi sia?-
-no, e non mi interessa saperlo, ero indecisa se usare quella lettera come sottobicchiere o come presina per le pentole. Consigli?-
-e se fosse di un bel ragazzo?-
-sarà un bel sottobicchiere.-
Lasciò perdere. Evidentemente aveva capito che non mi interessava.
-E di Alejandro sai niente?-
-Bridgett, prima cosa, non mi riguarda se Alejandro sia in città o meno.
Secondo, di solito sei tu quella che gira per Brooklyn alla ricerca di gossip.-
-ma non l’hai ancora visto?-
-né visto, né sentito né intercettato.-
-Si nasconde. Cosa avrà in mente?-
-La nostra cosa preferita: Vendetta. Ecco cosa ha in mente.-
-provi ancora qualcosa per lui?-
-Ah, come se mi fosse mai importato qualcosa di quel deficiente. durante il Reality si è solo illuso.-
Bridgett si zittì di nuovo. Cominciava a conoscermi troppo bene.
-Un’ultima cosa. Se lui scopre che tu Lunedì prossimo hai l’esame, farà di tutto per distrarti.-

-Che lo faccia pure, non ci riuscirà-
Quelle parole furono la mia rovina. Ancora non sapevo che cosa mi sarebbe capitato in quella settimana.
Ma lo avrei scoperto presto.

Tornai a casa subito dopo la lezione.
I miei odiosi compagni di classe andavano tutti insieme a pranzare al McDonald.
Col cavolo che ci sarei andata.
Girai la chiave sulla serratura del cancello ed entrai. La cassetta della posta era strapiena.
L’aprì e presi il contenuto, mi ritrovai in mano un numero incredibile di bollette e pubblicità.
Portai il tutto sul tavolo di cucina.
Decisi di non pranzare, dovevo iniziare a studiare.
Salì in camera mia e scesi con una pila di libri.
Stetti due ore seduta in silenzio sopra quei volumi giganteschi,
passai da un argomento all’altro e non ebbi problemi.
L’unico problema arrivò quando notai una busta rossa tra le bollette che prima non avevo notato.
Sopra c’era il mio nome.
-ti prego fa che non sia l’invito a quell’inutile festa.-



Non mi dovevo burlare di te,
Fammi uscire e ti potrò aiutare…
Te la ricordi?
Io si. La ricordo benissimo.
Mollarmi così non ti conviene
Se vuoi vincere fallo bene
Se mi lasci giù, il mondo si accorgerà
Che mi strappi l’ultima
Delle opportunità
È Heather?
Opportunità. Che parola difficile.
Tu non me ne hai mai data una.
Ed io?
Io anche troppe
e per te sono finito dentro un vulcano.
Adesso sono tornato qui da te.
So il tuo indirizzo,
Ma non verrò a trovarti per ora.
Mi divertirò un po’ prima.
Mi raccomando studia bene per l’esame.
-A

Stupido! Come hai potuto rinfacciarmi tutto questo? Come se non stessi male per quello che ti ho fatto.
Sai il mio indirizzo? Bene, vieni da me. Ti affronterò Alejandro, faccia a faccia. Non avrai paura vero?
Strappai quella busta rossa.
Corsi al telefono e chiamai Bridgett. Usai la scusa del vestito per farla venire a casa mia,
ma quando arrivò le raccontai tutto.
-dovrei denunciarlo per Stalking?-
-no, aspetta le sue mosse, vedi fino a che punto arriva e lo ignori.
Continua con la tua vita.-
-Bridgette se quel deficiente continua con questa farsa, come cavolo faccio a non stare sotto pressione?
Come se non lo fossi già oltretutto.-
-Vai a stare da me! Ahahaha!-
-Aahahha Col cavolo!-
-Bene allora resta qui.-
-è quello che farò. Forsa dai vai a prendere il vestito che ti piace.-
Bridgette sparì.
La settimana era appena iniziata e io già non ne potevo più di questa storia.


Ecco il secondo capitolo. Dovevo postarlo ieri ma poi ho avuto da fare. Spero vi sia piaciuto.
Grazie a tutti, soprattutto a Lupa_Solitaria che mi recensisce tutte le storie! Alla prossima!
Eva98
  
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