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Autore: londra555    24/08/2011    8 recensioni
Quattro anni dopo il liceo. Protagoniste sempre Santana e Brittany quello che è successo dopo il diploma.
In un certo senso il seguito di "more than words".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note: come sempre niente da aggiungere. Grazie per tutte le recensioni che sono sempre positive! Siete troppo buoni! Questo capitolo mi piace abbastanza, perciò spero piaccia anche a voi.

Buona lettura.

 

CAPITOLO 6

 

Non appena sentì la porta di casa chiudersi, Santana si azò da letto. Si diresse in bagno per una lunga doccia calda. Voleva che l'acqua portasse via i suoi pensieri ma, purtroppo, ebbe l'effetto di ampliarli. Le cose in fondo non erano cambiate dopo questa notte. Brittany sarebbe tornata a Los Angeles e lei sarebbe rimasta li. Inoltre le aveva detto che l'amava, anche se pensava dormisse, e la risposta che aveva ottenuto le bruciava ancora sulla pelle. Certo non poteva aspettarsi niente di diverso visto come l'aveva lasciata quattro anni prima e che, per peggiorare la situazione, non aveva avuto la forza per presentarsi alla cena della sera prima. Ma, per un attimo, mentre la guardava rilassata tra le sue braccia, aveva creduto che un finale diverso sarebbe stato davvero possibile. Uscì dal bagno coperta da un semplice accapatoio rosso e si diresse in cucina per preparare un caffè nero e forte. La sua attenzione fu attirata immediatamente dal biglietto sul tavolo. Lo lesse con curiosità. La sua mente iniziò subito a pensare a ciò che significasse realmente. Davvero voleva semplicemente che le scrivesse? E se invece era un modo per dirle di raggiungerla? Sarebbe potuta andare a Los Angeles e provare a parlarle. Adesso che l'aveva rivista e riavuta per poche ore si era accorta che non poteva vivere senza di lei. No, quello che aveva fatto da quel lontano pomeriggio estivo era stato sopravvivere. Vivere era un'altra cosa. Forse, per poter stare insieme a lei, avrebbe potuto lasciare tutto e trasferirsi dall'altra parte del paese. Ma se invece si stava sbagliando? Se quello che voleva era una semplice amicizia con una persona che aveva significato tanto in passato. Santana fissava il pavimento e si mordeva nervosamente il labbro inferiore. Troppo vigorosamente dato che il sapore acre del sangue la riportò alla realtà. Aveva bisogno di parlare con qualcuno. Aveva bisogno dei consigli del suo migliore amico. Prese il telefono e chiamò Kurt. Sapeva che a quell'ora era solo a casa, non l'avrebbe certo disturbato. Ma, incredibilmente, il telefono era occupato. Gettò il cellulare sul divano sbuffando. Doveva pensare con calma. Per un attimo pensò di andare a casa dell'amico, ma cambiò idea immediatamente, non se la sentiva di vederlo di persona così presto, le avrebbe fatto una serie infinita di domande di cui nemmeno lei conosceva le risposte e, guardandolo negli occhi, non avrebbe avuto vie di fuga. Decise di pasare il resto della giornata camminando avanti e indietro per casa, ascoltando una canzone a ripetizione e pensando alla notte precedente che, senza dubbio, era stata una delle più belle della sua vita, ogni tanto provava a richiamare Kurt ma il telefono era, stranamente, sempre spento. Nelle sue intenzioni questo avrebbe dovuto fare chiarezza tra i suoi pensieri, in realtà ottenne solo un gran mal di testa e, prima di crollare addormentata sul divano, decise che la mattina dopo sarebbe stata pronta fare una visita di persona al suo migliore amico.

 

 

Il giorno dopo Kurt vagava ancora mezzo addormentato per casa cercando di concentrarsi quel tanto che bastava per preparare il caffè. Blaine era uscito saltellante come sempre all'alba, quel ragazzo poteva sembrare fresco come una rosa anche dopo le nottate più impegnative. Lui, al contrario, se non aveva le sue otto ore di sonno si trascinava cadaverico per tutto il giorno. Stava ancora cercando di mettere la giusta quantità di caffè macinato nella caffettiera quando sentì il campanello e immediatamente la chiave ruotare nella toppa. Sorrise appena, poteva essere solo una persona e ci aveva messo solo ventiquattro ore per andare da lui. Senza neanche voltarsi la salutò:

-Buongiorno San, caffè?

-Si grazie, Blaine è già uscito?

Kurt piegò appena la testa per vedere bene l'amica. Era la prima volta che chiamava il suo ragazzo con il suo nome, a volte pensava che non lo sapesse proprio il nome! Decisamente era più grave del previsto.

-Certo, lo sai che esce all'alba.

-Ho provato a chiamarti ieri.

-Scusa ma ho il telefono rotto.- in realtà stava mentendo ma era una menzogna a fin di bene, doveva parlarle di persona.

La vide sedersi sul divano e giocare con il suo cellulare mentre aspettava il caffè. Decise di non dire niente, preparò le tazze e andò a prendere posto davanti all'amica. Sospirò beato mentre la caffeina lo risvegliava.

-Allora che ci fai qui a quest'ora? Non hai lezione?

Lei lo guardò stupita, possibile che stesse ignorando volutamente l'argomento Brittany?

-No nessuna lezione. Sono venuta per parlare con te.

Kurt mise su la sua migliore espressione “sono il tuo migliore amico, dimmi tutto” per poi dirle:

-Ma certo, cosa posso fare per te?

Santana era sempre più stranita, quell'atteggiamento la spiazzava, lei si era preparata a un'infinità di domande.

-Volevo ringraziarti per aver portato Brittany a casa mia.

L'altro fu scosso da un lampo di comprensione.

-Ma certo! Non preoccuparti, mi sembrava giusto darvi l'occasione di parlare.

-Tutto qui? Non mi chiedi niente?

-Insomma è evidente che non abbiate fatto nessun passo avanti visto che lei è partita e tu non l'hai fermata, di nuovo.

-Nessun passo avanti? Abbiamo fatto sesso.- Santana stava perdendo il controllo, non era per niente preparata a quella reazione.

L'altro sembrò valutare quell'informazione, poi sollevò le spalle dicendo:

-Si ma poi lei ha preso l'aereo. L'hai detto tu: avete solo fatto sesso. In ricordo dei vecchi tempi?

Santana era furiosa e cercava qualcosa nella borsa. Infine trovò il biglietto che Brit le aveva lasciato, lo porse al ragazzo. Questo buttò un occhio con sguardo scettico e poi le disse:

-Si vedo, vuole che le scrivi. Sono d'accordo le mail sono così impersonali.

Santana si bloccò di colpo.

-Come fai a non capire? Mi ha dato il suo indirizzo! Vuole che vada li!

Kurt roteò gli occhi e fece un gesto con la mano come a scacciare un insetto fastidioso.

-Figurati! Vuole che le scriva una lettera! Sai com'è Brit. Non vorrai andare li davvero? Credo che sia l'idea più stupida che abbia mai sentito. E se poi sta con qualcuno?

Santana si alzò come una furia.

-Questo è quello che pensi? Quindi secondo te cosa devo fare?

-Stare qui buona e cercare di andare avanti. Lascia perdere è ora che lo superi. Per una volta nella tua vita dammi retta!

La donna lo guardò con occhi di fuoco, poi si diresse a passo di marcia verso la porta, aveva afferrato la maniglia quando la voce di Kurt la raggiunse:

-Dove credi di andare?

-All'aeroporto. Prendo il primo volo che trovo.

Poi uscì sbattendo la porta.

Il volto di Kurt si aprì in un enorme sorriso, poi prese il cellulare e compose un numero cercando di calcolare mentalmente il fuso orario.

-Pronto?- rispose una voce assonnata.

-Scusa se ti ho svegliata.

-L'hai fatto per darmi buone notizie?

-Sta arrivando.

-Come hai fatto a convincerla?

-Ma è stato facile, semplicemente le ho detto di fare il contrario di quello che volevo facesse davvero!

  
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