Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: machi    24/08/2011    2 recensioni
A lei piaceva definirsi una ragazza riservata. Lui adorava essere definito l’”Irraggiungibile”. Per lei lo studio era essenziale e importante. Lui adorava il motto prima il piacere poi il dovere. che tipo di rapporto potranno mai avere due come loro?leggetelo, scopritelo e commentatelo!!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non ignorarmi

Al bar Levis

 

 Disteso sul letto, Chad guardava il piccolo schermo del suo cellulare lampeggiare freneticamente. Chiuse il libro di matematica e lo appoggiò accanto a sé, poco soddisfatto. Era la terza volta che rileggeva la stessa storia ma non c’era niente da fare, la matematica non era per lui.

 

Guardò la sua sveglia, si stiracchiò e si alzò.

-su, alzati e cammina- si disse allegro. Di fronte allo specchio dell’armadio si sistemò i capelli e il maglione, afferrò il cellulare dal letto e lo mise in tasca. Non aveva ancora smesso di vibrare ma non gli importava per ora. Richiuse con un piede la porta della sua stanza e si diresse verso l’uscita della sua piccola dimora.

 

Quella sera sarebbe andato al bar Levis per dimenticare quella pessima giornata e magari cercare di migliorarla.

 

Fuori era già buio. La foschia aveva coperto tutto il piano stradale, solamente la sommità dei piloni riusciva a superare la spessa coltre.

A causa della scarsa visibilità Chad impiegò più del solito per arrivare dove tutti gli alunni della sua scuola si davano appuntamento per proteggersi dai venti freddi.

 

Una volta arrivato al Levis notò che era già strapieno. Certo, c’era ben poco di cui stupirsi. I suoi amici erano seduti in fondo alla sala e lui li raggiunse, ignaro di ciò che sarebbe accaduto a momenti.

 

Maria, la cameriera con i capelli corti, una figurina sottile dentro una camicetta a quadretti teneva miracolosamente in equilibrio un vassoio pieno di bottiglie. Con il blocco delle ordinazioni nel grembiule andava e veniva dalla cucina al banco, dal bar ai tavolini e dalla sala allo sportello della lavapiatti.

La porta si aprì, Maria conosce bene chi sta entrando e l’accoglie con un sorriso.

-Lucas!!tavolo 10!Sbrigati, mancava solo che mi sedessi sopra per tenertelo, vi porto subito un po’di caffè.

 

Lucas era appena arrivato ma non era da solo. Si era presentato in compagnia di una Amy imbarazzata e a disagio. Quel posto non era adatto a lei ma Lucas aveva insistito cosi tanto nel portarla che si era dovuta arrendere a tanta ostinazione.

I due andarono a sedersi dove li era stato ordinato mentre Lucas continuava a rassicurare la ragazza.

-è un bel posto non trovi?- chiese il ragazzo sorridendo a fatica.

Il dolore di quel pugno non era ancora sparito del tutto ma cercava comunque di non darlo a vedere. Sarebbe stato troppo poco virile fare il contrario.

-si, è vero…

Solo che non era per niente a suo agio lì. Sapeva infatti che quello era il posto preferito di Chad e sapeva che aveva il 99 per cento delle probabilità di trovarselo davanti.

 

Chad che fino a quel momento era rimasto immobile si congedò dai suoi amici con poco garbo per fermarsi all’altezza del tavolo di quello stronzo.

Lucas sospirò prima di alzarsi per affrontare la sua nemesi e, chissà, magari anche per contraccambiare il piccolo presente che gli aveva lasciato sul labbro.

 

-che ci fai qui?-

-anche se ti risulterà difficile crederci sono venuto a prendermi qualcosa da bere-

-tu stai zitto. Non parlo con te. Allora Amy. Rispondimi. Cosa ci fai qui insieme a questa bestia?-

Dire che era irato sarebbe un eufemismo. Amy alzò lo sguardo per osservarlo meglio anche se ciò non cambiava il fatto che non sapeva cosa rispondere. Pensava solamente che lei non sarebbe dovuta venire. Che lei non sarebbe dovuta essere li.

Strinse i pugni per farsi forza da sola.

-che ti importa? Questo è un luogo pubblico-

Lucas fu fiero di quella risposta.

-l’hai sentita ? Ora puoi anche andartene. Nessuno qui sentirà la tua mancanza.

Chad ignorò completamente il commento di quello che lui considerava come terzo incomodo e cercò di calmarsi prima di rivolgersi ancora alla ragazza.

-non è il posto per te-

Ed era vero.

In quel bar si andava solo per due motivi: bere e scopare. Chad lo sapeva bene. Lui e Lucas sguazzavano dentro questo stile di vita da anni e lui non voleva che Amy diventasse la bambolina di Lucas. Non l’avrebbe permesso.

-vai via, per favore, Chad. Ricorda la tua promessa.

Tsk!al diavolo la promessa.

Non era mai stato il tipo di ragazzo che teneva fede alla parola data e non era mai stato cosi fiero di questo suo difetto.

-ti accompagno a casa. Alzati e andiamo.

Amy fece fatica a credere alle sue orecchie e l’atmosfera che regnava in quel momento era decisamente tetra. Non voleva essere la causa di un'altra rissa tra quei due, ecco perché decise di alzarsi, prendere le sue cose e di stringere la mano di Lucas.

-andiamo via, Lucas. Ti prego.

-come vuoi Amy.

Lucas sorrise soddisfatto mentre accompagnava la ragazza fuori dal bar. I due non fecero in tempo ad allontanarsi che Chad esasperato prese la mano di Amy per avvicinarla a lui.

-tu devi venire con me.

-lasciala andare Chad!!

-Amy…devo parlarti…..- i suoi occhi verdi la stavano fulminando e lei non riusciva a staccargli gli occhi di dosso – per favore…-

Aveva detto per favore…Amy rimase colpita, ma non quanto Chad stesso che allontanò subito il viso dal suo.

-okay-

-ma, Amy…-Lucas non riusciva a credere alle sue orecchie.

-perdonami Lucas. Ma se vorrai domani sarebbe una splendida giornata per uscire ancora.

Era impossibile arrabbiarsi con quella dolce ragazza.

-come vuoi…ma se ti dà problemi sai qual è il mio numero-

Lucas e Chad non smettevano di guardarsi in cagnesco fino a quando Lucas non decise di andare via e di raggiungere il parcheggio della sua macchina.

Sperava vivamente che quel deficiente non la ipnotizzasse come faceva con tutte le altre ragazzine.

Una ragazza come Amy era un tesoro troppo prezioso perché potesse essere custodito da Chad Devon e questo era un dato di fatto.

 

-allora, cosa vuoi dirmi esattamente.

Chad sentì solo una sirena risalire lungo la Heming street prima di cacciare le mani in tasca e contrarre le spalle.

Ora che erano rimasti da soli onestamente non sapeva esattamente cosa dirle.

-mi hai stufato Chad.ti comporti come se ti importassi, ma lo sappiamo entrambi che non è cosi. allora perché ti ostini a fare queste scenate?

-lui vuole solo portarti a letto! Te l’ho detto che non fa per te.

I suoi occhi verdi non avevano il coraggio di guardarla. Aveva paura. Lui aveva paura di quello che provava. Dei suoi sentimenti.

Ora finalmente l’aveva capito.

Quando l’aveva vista insieme a quel verme, l’aveva capito. Ma non voleva assolutamente ammetterlo.

-e allora?- urlò lei furiosa- è la mia vita.

-non puoi davvero amare uno come lui, Amy-

Un sorriso amaro comparve sulle labbra della ragazza.

Purtroppo Chad si sbagliava di grosso.

Lei amava davvero uno come lui.

Uno come Chad Devon.

 

 

 

Prima di tutto vorrei scusarmi con tutte voi care lettrici!!!so di essere in enorme ritardo con l’aggiornamento. Ma prometto di non lasciare più cosi questa storia.

Grazie a tutti voi per seguire questa storia.

So che come capitolo non è lunghissimo ma è cosi semplicemente perché aggiornerò frequentemente, quindi tranquille!!

La vostra Machi!^-^

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: machi