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Autore: Risu    25/08/2011    6 recensioni
Ma tra tutti gli studenti che c'erano prorprio lui doveva capitarmi?
Proprio il compagno di classe per il quale avevo sempre avuto una cotta?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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●•.When you smile.


 

Il giorno dopo mi svegliai raggiante.
Appena suonò la sveglia saltai giù dal letto con un balzo e nel giro di cinque minuti mi ero già lavata la faccia, i denti ed ero già completamente vestita.
-Matt, svegliati!- dissi, scossandogli le spalle.
-Mhmm..-
-Io vado a fare colazione! Ci vediamo in classe!-
-Eh? Ma che dici? Guarda che oggi è domenica..- esclamò stropicciandosi gli occhi e tornando a ronfare.
Spalancai gli occhi.
-Davvero? Me n'ero dimenticata.. Mhmm.. Vabbè! Ormai sono sveglia!- conclusi.
Velocemente afferrai il mio cellulare e il mio zaino ancora contenente i libri per la lezione e sgusciai fuori.
Saltellai allegramente per il corridoio fischiettando, diretta in mensa.
Erano circa le 8.00 di mattina, perciò la trovai deserta; a quell'ora probabilmente erano ancora quasi tutti a letto.
Però notai con mia somma gioia di non essere sola.
Vidi Mello seduto di spalle ad un tavolo intento a sgranocchiare una tavoletta di cioccolato.
Lui non si era ancora accorto della mia presenza, così mi avvicinai a passo felpato e silenziosamente mi sedetti vicino a lui.
-BUONGIORNO!!-
-Buongiorno- disse girandosi e rivolgendomi un leggero sorriso, il ché mi fece davvero molto piacere.
-Uffa, non ti sei spaventato! Volevo farti paura!- dissi dispiaciuta.
-Come mai sei già sveglia a quest'ora?- chiese cambiando discorso.
-Ehm.. mi ero dimenticata che oggi è domenica..- ammisi un po' imbarazzata.
Prima che potesse dire qualcosa per schernirmi parlai nuovamente.
-E tu?-
-Io mi sveglio sempre a quest'ora, anche di domenica- spiegò.
-Oh, davvero? E perchè?-
-Perchè è bello fare colazione quando non c'è nessuno- esplicò rigirandosi distrattamente un pezzetto di cioccolata tra le dita.
-Hai ragione, è davvero bello!- dissi guardandomi attorno.
Ci fissammo per un po' negli occhi, in silenzio.
-Che cosa hai in programma di fare oggi?- domandai.
-Mhmm.. non saprei. Credo che studierò per il test di giovedì-
-Cosa?? Ma così sprecherai la tua domenica!- esclamai.
-E allora cosa dovrei fare?-
-Non lo so. Potresti uscire..-
-Ma siamo già usciti ieri. Non credo che mi darebbero di già un altro permesso-
-Beh, in effetti non c'è proprio niente in questo istituto per ammazzare il tempo..- dissi pensando a cosa si poteva fare.
Cosa facevo di solito io la domenica?
Mi lobotomizzavo davanti alla tv a giocare alla playstation con Matt, ma dubito che se avessi invitato Mello si sarebbe divertito.
Inoltre, probabilmente Matt sarebbe andato da Hester per fare.. gli affari loro.
-Allora, visto che l'unica opzione sembra lo studio, studieremo insieme! Ti va?- chiesi giusto per cortesia.
Tanto anche se mi avesse detto di no l'avrei seguito in sua e non mi sarei mossa di lì.
-Ehm.. Ok..- rispose guardando da un'altra parte.
-Perfetto! Però prima ti andrebbe di uscire mezz'oretta in cortile? Ho bisogno di una boccata d'aria- dissi estraendo dallo zaino una lattina di Cocacola.
-Va bene, ma non fai colazione prima?-
-Naaah, mi è passata la fame!- così dicendo ci avviammo nel giardino interno.
Anche lì non vi era anima viva.
La luce tutta intorno era lievemente arancione e sembrava l'alba.
Chissà perchè di domenica, il sole sbuca fuori più tardi..
Mi appoggiai al muro di mattoni dell'edificio e mi lasciai scivolare fino a terra.
Mi sedetti a gambe incrociate sull'erba e cominciai a smuovere la linguetta della lattina.
Contai le lettere.
-A, b, c, d, e..-
-Che fai?- chiese d'un tratto la voce di Mello, che se ne stava appoggiato alla parete, scrutandomi dall'alto.
-Faccio il gioco delle lettere!- risposi rivolgendogli un sorrisetto.
-Il gioco delle lettere?- domandò confuso.
-Non lo conosci?-
-Come funziona?-
-Bisogna muovere la linguetta della lattina avanti e indietro contando le lettere dell'alfabeto ad ogni movimento, quando la linguetta si stacca la lettera corrispondente è l'iniziale della persona che ti ama!- spiegai, riprendendo a contare subito dopo.
-Che cazzata, non ci crederai spero!-
-Hahaha, no che non ci credo; però è divertente lo stesso!- risi e finalmente la linguetta si staccò.
-Z??- esclamai indignata.
Mello mi guardò interrogativo.
-Che diavolo dovrei farci con una Z!? Sposare Zorro??-
Il biondo cercò di non farsi notare, ma io mi accorsi subito del fatto che stava ridendo, anche se a voce bassissima.
Lo osservai per qualche secondo, ammirandolo.
Contemplai il suo sorriso, che era semplicemente qualcosa di sublime.
Inoltre non l'avevo mai visto con un'espressione così felice in volto, ed era davvero stupendo.
Improvvisamente il portone esterno si aprì scricchiolando.
Mi voltai in direzione del cigolio e vidi un ragazzino tutto bianco sbucare da dietro il legno.
Era il compagno di stanza di Mello.
Infatti il biondo non mancò di notarlo immediatamente.
Lo vidi seguirlo con la coda dell'occhio mentre si dirigeva sui gradini esterni della scala antincendio.
Mi accorsi solo dopo averlo osservato con più attenzione, che il bimbetto portava sottobraccio un puzzle completamente bianco.
Lo esaminai con lo sguardo mentre si sedeva su uno scalino e rovesciava tutti i pezzi del puzzle a terra.
Alzai un sopracciglio.
-Ma che sta facendo?- chiesi rivolgendomi a Mello, che probabilmente mi avrebbe dato una risposta, essendo il suo compagno di stanza.
-Pff.. fa l'esibizionista! Come al solito- lo vidi fulminarlo con lo sguardo.
Chissà perchè Mello era così ostile nei confronti di quel piccoletto in bianco.
Anche in altre occasioni avevo potuto constatare l'odio profondo che il biondo provava verso di lui.
Chissà..
L'albino cominciò tranquillamente ad assemblare i pezzi l'uno con l'altro, senza degnarci di uno sguardo.
Sicuramente si era accorto di noi e ci ignorava semplicemente.
-Andiamo- disse duro Mello.
-Ok..- risposi un po' spaesata.
Salimmo le scale che portavano al secondo piano e brevemente fummo davanti alla porta della stanza 32.
-Senti, perchè ce l'hai tanto con lui?- chiesi diretta.
Lui, che stava girando la chiave nella serratura si fermò di colpo.
-Perchè sì- tagliò, facendo scattare la serratura e spalancando la porta.
-Chissà perchè la tua risposta non mi convince per niente..- dissi sarcastica richiudendo la porta alle mie spalle.
-E' strano che tu non lo sappia. Lo sanno tutti- esclamò buttandosi sul divano.
-Ah sì? Beh allora illuminami!- dissi buttando lo zaino malamente a terra.
-C'è molta rivalità tra di noi, soprattutto da parte mia, perchè lui è il numero uno qui alla Wammy's, quindi io voglio superarlo a tutti i costi- spiegò inclinando la testa all'indietro e poggiandola sullo schienale del divano.
-Aspetta.. Quindi lui sarebbe, Near?- domandai spalancando le palpebre.
-Esatto-
-Quello lì è il ragazzo più intelligente della Wammy's House?- richiesi incredula.
-Sìì, quante volte te lo devo dire?- replicò Mello, un po' scocciato.
Scoppiai in una fragorosa risata.
-Hahahaha..!!-
-Si può sapere che diavolo hai da ridere?- chiese il biondo con voce atona.
-Ma dai! Quella specie di puffo candeggiato?? Hahahaha, non ci posso credere!-
-Beh, che tu ci creda o no è così-
Mi calmai e ripresi fiato, mentre ancora mi tenevo la pancia, dolorante per le troppe risate.
-Cavolo, ne avevo sentito parlare, ma non me lo immaginavo proprio così!- dissi trattenendomi dallo scoppiare nuovamente a ridere.
Mi sedetti accanto a Mello e imitai la sua posizione; gambe allargate, braccia spalancate e testa all'indietro.
D'un tratto lo sentii ridere di gusto.
Rialzai il capo e lo osservai, stupita e incuriosita.
-In effetti non hai tutti i torti..- disse -..neanch'io avrei mai pensato che un piccolo albino amorfo potesse essere più intelligente di me- spiegò ricominciando a ridacchiare.
Lo fissai meravigliata.
-Lo sai che sei bellissimo così?- dissi con il cuore in gola.
Lo vidi ridestarsi per poi rivolgermi un'occhiata strana.
-Così come?- chiese facendosi un po' più serio.
-Così allegro. Sei bellissimo quando ridi..- ammisi arrossendo a dismisura.
Abbassai lo sguardo imbarazzata, rendendomi conto di quello che aveva appena detto.
Non me n'ero nemmeno accorta, le parole erano uscite da sole senza neanche chiedere il permesso.
Non lo vidi e non lo sentii nemmeno rispondere.
Rialzai lo sguardo per vedere se era ancora sul divano o se si era già alzato per mandarmi a quel paese.
In in istante sentii le sue labbra premere sulle mie.
Istintivamente chiusi gli occhi e ricambiai.
In quella frazione di secondo mille pensieri attraversarono come lampi al mia mente.
Cercai di fare dei collegamenti tra quello che avevo detto e quello che aveva fatto.
Cosa poteva aver scatenato in lui quella reazione?
Sinceramente.. Chissene importa!
Scacciai tutti quegli inutili quesiti dalla mia testa e focalizzai la mia attenzione su quello che stava accadendo.
Sentii la sua lingua chiedere timida il permesso di entrare nella mia bocca e immediatamente schiusi le mie labbra acconsentendo.
Portai una mano tra i suoi capelli, spingendo la sua nuca verso di me, mentre il suo braccio destro mi cingeva un fianco.
Le nostre lingue si sfiorarono e si cercarono per poco, ma abbastanza per mandarmi il cervello in panne.
All'improvviso udimmo la porta aprirsi con un forte stridio.
Sentii le labbra di Mello staccarsi fulminee dalle mie.
Entrambi fissammo l'uscio, dove se ne stava impalato Near.
Vergogna, imbarazzo, disagio, fastidio, soggezione, turbamento.
-Ops..- sussurrò appena lui.
Mi alzai di scatto e raccattai il mio zaino.
-Scusate è meglio se vado- dissi sbrigativa correndo fuori dalla stanza, senza guardarmi indietro.
Sbattei violentemente la porta e corsi verso la mia camera.

Scendendo le scale non riuscii a far altro che maledire mentalmente quel dannatissimo nano bianco.


Continua... .•●

  
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