Scappa…!
Andromeda saltò giù dalla finestra con un balzo non di certo molto raffinato .
Si attaccò al ramo dell’albero situato di fronte alla sua camera e rimase a penzoloni per alcuni secondi. Quando si sentì sicura, lasciò la presa e si ritrovò seduta per terra con un terribile dolore al fondoschiena .
-Maledizione… - sibilò prima di rialzarsi e sistemarsi il vestito beige che indossava . Si guardò intorno come si fosse preoccupata. In effetti un po’ lo era. Quel giorno avrebbe detto per sempre addio alla nobile vita che conduceva a casa Black, e si sarebbe trasferita insieme ai “babbani” se così si potevano veramente chiamare delle persone esattamente identiche a lei e alla sua famiglia. Diede un’ultima occhiata al vasto cortile che circondava la sua ormai ex-dimora.
-Addio… - mormorò con un velo di tristezza. Stava per scavalcare il cancello, quando la voce di un suo conoscente la riportò alla realtà.
-Andromeda!- esclamò Sirius nel tentativo di richiamare alla realtà la sua cugina preferita. La ragazza si girò di colpo, e quando fu certa di vedere proprio su cugino in lontananza, scese dall’inferriata del cancello.
-Sirus, ma che ci fai qui?- gli chiese cercando di mantenere moderato il tono di voce. Il ragazzo parve leggermente offeso.
-Sono venuto qui per salutarti, che domande! Certo che se tua mi accogli così, posso tornare da quella racchia di mia madre e…-
-E va bene! Scusami, ma mi hai spaventato. Comunque, non c’era bisogno che venissi. Sai che odio gli addii faccia a faccia.- disse Andromeda abbassando lo sguardo. Sirius le accarezzò leggermente una spalla.
-Su, ormai sei una donna. Non puoi farti vedere così fragile.- le sussurrò nel tentativo di farla sorridere.
-Già. Qualcosa, però, mi dice che non sei venuto per salutarmi.- ribatté cambiando totalmente tono di voce e mostrando lievemente un sorriso. Sirius sospirò rumorosamente.
-Hai ragione. Infatti ero venuto per dirti che ho intenzione di scappare anch’io.- le disse guardandola intensamente.
-Co – come? Ma sei matto?! Non puoi scappare di casa!- esclamò la ragazza gesticolando con le mani.
-Ah, certo! E perché tu sì?- disse a suo rimando in tono sarcastico. Andromeda lo guardò severamente.
-Perché sei ancora minorenne. Io ormai ho ventitre anni e posso prendere da sola le mie responsabilità.-
-Uff… sei peggio di mia madre!- brontolò Sirius passandosi una mano tra i capelli.
-Piantala di dire sciocchezze. Se fossi davvero tua madre, ti avrei già dato una sberla.- proseguì determinata.
-Ok, mi arrendo.- le rispose alzando le braccia in segno di arresa. Andromeda sorrise compiaciuta.
-Bravo. E ora torna a casa, altrimenti di sberle ne riceverai due.- le ordinò mimando il gesto della mano che va contro la guancia. Questa volta fu lui a sorridere.
-Sei brava a fare la mamma, Andry. Com’è che la chiamerai?- gli chiese indicando il leggero gonfiore che si notava sotto la veste della ragazza. Quest’ultima arrossì leggermente e si coprì la pancia.
-Beh, non lo so. Ma comunque te lo farò sapere tramite una lettera.- gli rispose mentre si accarezzava il ventre.
-In ogni caso, prima o poi me ne vado di casa.- sentenziò Sirius più convinto che mai.
-Fa come vuoi. Io però ti ho avvertito.- gli disse Andromeda mentre fissava il cortile.
-Tanto se lo fai tu, posso farlo anch’io.- replicò con uno sguardo compiaciuto. Andromeda si girò verso di lui.
-Mettiamo che tu riesca a scappare: dove pensi di andare? Da me di certo no.- Quella domanda spiazzò in pieno Sirius.
-Beh, ovvio che non vengo da te. Penso di andare da un amico.- rispose un po’ pensieroso. La ragazza annuì.
-Spero tanto che i tuoi non reagiscano male quando gli comunicherai le tue intenzioni. Se io l’avessi detto a mia madre, di certo non mi avrebbe neppure fatto uscire dalla porta!- Sirius si fece scappare una leggera risata.
-Allora vuol dire che non glielo dirò.- mentre disse questo, scosse lentamente il capo.
-Cosa?! Ma vuoi proprio che ti odino a morte?!- esclamò Andromeda guardandolo furente. Sirius non reagì, ma rimase immobile.
-Non credo che la loro reazione sarebbe diversa, sai? Beh, si è fatto tardi. Arrivederci Andry. Stammi bene.- le disse abbracciandola.
-Stammi bene anche tu!- disse di rimando la ragazza, prima di attuare il suo piano. Scavalcò il cancello e porse un ultimo saluto a Sirius, prima di sparire tra le strade gabbane.
Sirius porse un ultimo sguardo all’enorme villa che si trovava di fronte a lui.
-Arrivederci anche da parte mia, zii.- mormorò prima di smaterializzarsi in chissà quale posto.
Fine
Ciao a tutti^^ Ultimamente ho molte idee per la testa! È da un po’ che volevo scrivere una one-shot dedicata ai miei personaggi preferiti, e finalmente ho trovato il modo di postarla! Facendo dei miei calcoli, ho stabilito l’età di Andromeda quando ha saputo di essere incinta, ed è saltato fuori che aveva ventitre anni. Aspetto il vostro giudizio J Valery
P.S. Chi vuole può leggere la mia fic “Pearl Harbor” sempre in questa sezione!