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Autore: _sophy_    25/08/2011    0 recensioni
Louise è una ragazza di quasi 17 anni. Ha un rapporto burrascoso con i genitori che dopo una decisione improvvisa decidono di trasferirsi. Louise, esausta di tutto ciò che i genitori le fanno passare si da 45 gioni per essere finalmente felice altrimenti metterà fine alla sua giovane vita. Alex, un ragazzo quasi maggiorenne che frequenta la stessa scuola della ragazza, riuscirà a fermare Louise nel momento in cui sarà ad un passo dalla morte. Leggete e fatemi sapere che ne pensate^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le valigie erano nel furgone, i mobili e gli oggetti d’arredo nel camion ed io con il mio autista sulla BMW decappottabile rossa. Da lunedì, quando venni a conoscenza della “grande novità” come dicevano i miei genitori, non andavo più a scuola. Non c’erano motivi personali, semplicemente dovevo controllare il lavoro dei traslocatori ma facendo questo non avevo avuto il tempo di salutare Marta, Linda, Matteo e Tommaso. Loro erano i miei più cari, ed unici, amici.ci eravamo conosciuti qualche anno prima ed eravamo diventati inseparabili. Non si erano mai fermati ad ascoltare i pettegolezzi che i miei compagni di scuola facevano su di me ne di erano limitati a giudicarmi dalle apparenze.
A risvegliarmi dai miei pensieri fu Manuel, il mio autista personale.
–Signorina, tra poco partiremo. Il viaggio sarà abbastanza lungo, se è stanca si può accomodare sui sedili posteriori- Ora che prestavo attenzione mi accorsi che … io non sapevo dove mi stavo trasferendo!!!
-certo ….emh, Manuel ma dove ci trasferiamo?-
-N … non lo sa!? Oh, mi scusi. Ci trasferiamo a Trento in una villa che sicuramente le piacerà molto!- iniziai a sudare freddo e le mie mani tremarono così forte che per riuscire a bloccarle dovetti abbracciarmi l’addome.
-400 km!!? 400 km?! Perché non cambiare direttamente stato visto che ci siamo!! Diavolo! è lontanissimo!!- Lui, nonostante le mie urla, non si scompone minimamente e mi rispose in tono glaciale
-Si calmi signorina. Non si preoccupi, si troverà benissimo. Il liceo che frequenterà è eccellente, si chiama Leonardo da Vinci e potrà continuare l’indirizzo di scienze applicate come nella vecchia scuola. Il suo nuovo insegnante di musica è un egregio concertista e sia i suoi genitori che noi domestici ci accerteremo che nessuna distrazione esterna influisca negativamente sui suoi studi-
-certo certo …. Distrazione esterna? Pff!-
Per distrazione esterna la mia famiglia intendeva le uscite con gli amici, le feste, la discoteca …. A Siena qualche volta riuscivo ad andare fuori o uscire la sera ma ovviamente senza che i miei genitori lo sapessero altrimenti mi avrebbero chiusa in camera a chiave, cosa che succedeva abbastanza spesso e dal tono che aveva usato Manuel ero sicura che mi avrebbero controllata giorno e notte.
- Inoltre – continuò imperterrito – la villa avrà una piscina con idromassaggio e sistema di acqua calda. Ora si rilassi perché ci metteremo più del previsto,infatti, secondo le statistiche ci sarà traffico e quando arriverà si dovrà preparare per la cena con i colleghi di suo padre. Sono tra i migliori medici della città-
Alla gente che mi circondava importavano principalmente tre cose: soldi, apparenza e successo. Non erano valori sani o intelligenti ma … ormai ero abituata. La superficialità di quelle persone non mi colpiva più però segretamente speravo che qualche cosa andasse storto e rovinasse i loro sogni. Era un desiderio maligno ma volevo che pagassero per il male che mi facevano senza rendersene conto. L’auto partì sgommando ed io mi afflosciai contro la portiera e mi persi nelle mie riflessioni fino a quando il sonno non mi colse.
-signorina, signorina si svegli!!- sentii un rumore gutturale misto ad un sibilo ma non mi resi subito conto di essere stata io a produrlo –lasciami dormire!-
-Signorina Louise, la smetta di fare la bambina! Siamo arrivati all’autogrill e non ho alcuna intenzione di fare un’altra sosta! Ora si sbrighi a scendere dall’auto. - ma se fino a pochi istanti prima stavo dormendo …. Cosa me ne fregava del suo beneamato autogrill!? Se mi avesse lasciata pisolare ancora un po’ forse, e dico forse, il mio umore nero si sarebbe schiarito un po’.
-Manuel?-
-Mi dica?-
-Fottiti!- la sua faccia era un vero e proprio spettacolo: era passata dallo shock alla rabbia e  dopo la rabbia arrivò l’esplosione che aspettavo.
-Signorina chi … chi … chi le ha insegnato ad usare questo gergo così, così scurrile!?- non sarebbe stato affatto educato scoppiargli a ridere in faccia ma non riuscivo più a controllarmi. Quando mi calmai gli dissi semplicemente
-Sbaglio o dobbiamo scendere perché non hai voglia di fare un’altra sosta? Su su! Sbrighiamoci!-
dopo aver ghignato afferrai la mia LV e saltai giù dalla macchina aspettando che anche il becchino mi raggiungesse. Il resto del viaggio fu tranquillo e nessuno aprì bocca. Quando arrivai alla villa non feci tempo a guardarmi attorno che mia madre mi aveva già afferrata per il braccio e portata in quella che sarebbe stata la mia camera.
-Bene allora il tuo bagno comunica con questa stanza, è la porta a destra mentre quella a sinistra è la cabina armadio. Ora vai a lavarti e quando uscirai IO ti darò gli abiti che dovrai indossare ci siamo capite!?- Sapevo quanto desse fastidio a mia madre quando replicavo ma non volevo vestirmi come una suora così cercai un modo … dolce per spiegarglielo.
-Mamma, stai tranquilla, non ti voglio far perdere tempo. Tu vai pure a sistemarti io me la caverò anche da sola-
-Brutto mostriciattolo insolente come ti permetti? Non osare mai più dirmi quello che devo fare! Ora ti sbrighi e fai quello che ti ho detto! Se tu ti vestissi da sola solo Dio sa quante voci girerebbero sulla nostra famiglia e non voglio che mio marito si vergogni del suoi cognome mi hai capita bene Louise Pais? Non ti permetterò di andare in giro vestita come una sgualdina da quattro soldi e ora sbrigati!- Non mi lamentavo quasi mai quando i miei genitori mi insultavano ma quando capitava perdevo la testa e dicevo esattamente quello che mi passava per la testa ma poi ne pagavo le conseguenze. Mia madre uscì dalla camera sbattendo la porta e dopo qualche istante di esitazione la seguii. Iniziai ad aprire le porte delle stanze una a una e, finalmente, dopo qualche minuto trovai quella dei miei genitori. La donna che mi aveva partorito era seduta su una poltroncina di fronte allo specchio che si pettinava accuratamente i capelli.
-Come ti permetti tu di darmi della puttana!? Parla proprio lei: la donna che è rimasta incinta a 16 anni per un dannatissimo sbaglio e che fino a qualche tempo fa andava in discoteca con suo marito e tornava a casa solo quando entrambi non si reggevano più in piedi per l’alcol! Che bell’esempio da seguire …. Il sogno di ogni adolescente, no? Ti dirò una cosa: non ti azzardare mai più a parlarmi così perché come madre hai fallito totalmente- Quando finii di parlare sentii la porta aprirsi di scatto e due schiaffi mi raggiunsero il viso. Sapevo cosa sarebbe successo ora, Mio padre mi avrebbe punita o picchiata. Non sopportava che io mancassi di rispetto a mia madre e di conseguenza la difendeva. Probabilmente era stato attirato nella camera dalle mie urla ed ora si trovava di fronte a me con la cinghia dei pantaloni in mano. Quando parlò il tono glaciale ed efferato che usò mi convinse, malgrado la paura, ad ascoltarlo.
-Girati-
Non appena appoggiai le mani al muro udii uno schiocco della cintura sulla pelle che si rompeva al suo tocco e poco dopo un dolore straziante alla schiena. Dopo 5 colpi e nessun gemito vidi i due adulti uscire a braccetto dalla stanza con un sorriso. Non capivo come fosse possibile sorridere dopo quello che era appena successo ma avevo smesso da tempo di interrogarmi sullo strano comportamento dei miei genitori.
Raggiunsi lentamente, con passo strascicato, il bagno e mi immersi immediatamente nella vasca riempita in precedenza. Attenta a non grattare troppo le parti lese mi lavai delicatamente la schiena, in modo da pulire le macchie di sangue, e dopo aver messo il cicatrizzante in polvere presi delle garze dal mobiletto e mi fasciai. Quando finalmente uscii dal bagno trovai mio padre che con faccia allegra mi ordinò
-mettiti questi vestiti e non replicare, io e Stefania ti aspettiamo giù- e detto questo girò i tacchi lasciandomi sola. Quando fui pronta scesi le grandi scale e girovagai un po’ in quell’immensa casa. Era talmente grande che chiunque rischiava di perdersi così quando la curiosità fu soddisfatta uscii in giardino e trovai la macchina, già pronta a partire.
-Guarda chi c’è! Sei riuscita ad arrivare finalmente, pensavamo che ti fossi persa nei vestiti- malgrado la provocazione riuscii a mantenere la calma.
-No mamma, stavo solo guardando un po’ la casa. Scusa il ritardo-
-Certo,certo. Comportati bene questa sera e guai a te se ci fai fare brutta figura. Hai capito?!-
-Sì-
Appena le raccomandazioni finirono l’auto partì dolcemente uscendo dal vialetto. Quella sarebbe stata un lunga, anzi lunghissima e noiosissima serata.

 
 
 
 
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- casa Louise e in alto la sua camera e il suo bagnovestito Louise, la madre non è stata troppo cattiva xD
 
Salve!!! Vi piace il secondo capitolo? È soddisfacente? Avete capito più o meno il rapporto tra la famigliola? Per quanto riguarda la schiena di Louise non sapevo bene ma visto che a giugno mi sono fatta uno squarcio di 5/6 cm abbastanza profondo ho descritto quello che ho fatto io.
Al prossimo capitolo!
BaCI, sophy
  
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