Harry Potter, 'Toccami -mi basta chiudere gli occhi-' di Butterball

è la prima volta che mi lancio con questo pairing.
Inizialmente, non riuscivo a leggere le storie James/Sirius in un contesto diverso da un'intima amicizia. Tuttavia, ho iniziato ad appassionarmi sempre più a questi due -tanto che ora adoro la coppia-
Ho qualche appunto da fare, prima di lasciarvi alla storia: per motivi di contenuto, mi sono preso la libertà di interpretare in modo diverso la trasformazione di Sirius in animale; infatti, l'ho fatta accadere immediatamente dopo quella di Peter -quando nel libro è esattamente il contrario, Minus è l'ultimo-
Ho per questo inserito l'avvertimento "what if?".
è un amore a senso unico -da parte di Sirius- ma che lascia intendere una possibile svolta (?)
è una tripledrabble -questo perché sono maledettamente prolisso- che spero possa piacervi!
Buona lettura :D

***
Toccami
-mi basta chiudere gli occhi-

Le mani di James erano davvero belle. Grandi.
Erano le mani che lo avevano abbracciato, quando si era scapicollato a casa sua in quella lontana sera.
Aveva incontrato spesso quei palmi: una stretta di mano, un cinque sotto al banco.
Uniti dopo una partita di Quidditch vinta e ancora; aveva avvinghiato quelle mani dopo una delle tante delusioni con lei, Lily.
Evans, quella che sola poteva godere ancora di quella forza; come quella mattina, nel parco della scuola. Sirius li scrutava all’ombra di un albero, consolato solo dalla risata di Remus e dallo squittire di Peter: aveva appena imparato a cambiarsi in animale.
Nel silenzio del suo sorriso, fantasticava di potersi intromettere tra quelle mani.
Per sua fortuna, di fantasia ne aveva da vendere. Gli bastò chiudere gli occhi.
“Sirius, che fine ha fatto?”
“Qualcosa mi dice, Codaliscia che il nostro Sirius è proprio quel grosso cane nero che si sta facendo accarezzare da James!”
Le mani di James erano davvero belle come ricordava. Grandi.
Erano le mani che lo avevano preso a schiaffi, nel cortile della scuola, quando da cane tornò umano.
Aveva rincontrato spesso quei palmi dopo la sua bravata: una pacca dopo una battuta, un cinque per una punizione scampata.
Uniti dopo lo scherzo del secolo e ancora; si era fatto avvinghiare da quelle mani nelle sere senza lei, Lily.
Evans, quella che non poteva nemmeno sospettare il modo in cui James continuava a sfiorare il manto di quel cane che via, via riprendeva le sembianze umane, sotto le lenzuola.
Nel silenzio del suo sorriso, Sirius continuava a fantasticare.
Per sua fortuna, di fantasia ne aveva da vendere. Gli bastò chiudere gli occhi.
“Da quando Sirius Black si deve abbassare a questi livelli per ricevere un po’ di attenzione?”
“Sei proprio uno stronzo, James!”
E i due ripresero a ridere. Mano nella mano.

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