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Autore: londra555    25/08/2011    5 recensioni
Quattro anni dopo il liceo. Protagoniste sempre Santana e Brittany quello che è successo dopo il diploma.
In un certo senso il seguito di "more than words".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Note: allora... come sempre grazie a tutti. Vediamo cosa ne pensate di questo capitolo. Ci trasferiamo dall'altra parte degli USA, sperando che le cose cambino!!

Buona lettura.

 

CAPITOLO 7

 

Santana lanciava alla rinfusa vestiti dentro la sua valigia mentre sbraitava in spagnolo contro Kurt anche se quest'ultimo non poteva sentirla. Aveva chiamato poco prima per prenotare il primo volo disponibile per Los Angeles e adesso aveva un paio d'ore di tempo per raggiungere l'aeroporto. Chiuse la porta e si infilò nel taxi che l'aspettava. L'autista si voltò per sorriderle e intavolare una delle tipiche chiaccherate da viaggio, ma quando vide lo sguardo che quella ragazza gli dedicò decise che sarebbe stato meglio tacere. Non potè fare a meno di compatire la persona che aveva causato la furia di quella donna!

Arrivata all'aeroporto e constatato che era puntuale si diresse verso i controlli di sicurezza che superò senza inconvenienti. Poi si avvicinò al primo negozio che incontrò per comprare una qualunque rivista, in fondo doveva fare qualcosa in quelle sei ore di viaggio, sapeva che dormire le sarebbe stato impossibile e voleva avere qualche altra distrazione oltre che ascoltare tutte le canzoni della sua playlist. Afferrò la prima rivista patinata che incontrò senza degnarla di uno sguardo e si diresse alla cassa. La giovanissima cassiera le rivolse un sorriso di circostanza che si trasformò in uno sguardo stupito mentre le presentava il conto. Santana rimase un attimo interdetta ma subito lasciò perdere, aveva ben altre cose a cui pensare. Per esempio cosa dire a Brittany una volta arrivata laggiù. Mentre era immersa nei suoi pensieri sentì chiamare il suo volo, avrebbe avuto sei lunghe ore per decidere come comportarsi.

Arrivata al suo posto nell'aereo salutò gentilmente il suo compagno di fila, un uomo distinto, elegante nel suo abito grigio. Lui le sorrise a sua volta inclinando leggermente la testa a modo di saluto. Santana si accomodò con un lungo sospiro e aspettò in silenzio che il volo partisse. Ascoltò distrattamente le misure di sicurezza e poi chiuse gli occhi. Quando finalmente potè accendere il suo lettore, la prima canzone che partì fu Songbird. Era l'ultima cosa di cui aveva bisogno. Lo spense immediatamente e decise che forse era meglio leggere. Prese la rivista e finalmente fissò la copertina. Quello che vide le fece immediatamente comprendere il perchè dello sguardo stupito della cassiera. Infatti stava fissando un uomo infilato sin sopra le ginocchia dentro l'acqua che teneva tra le mani un enorme pesce gatto. La rivista era ovviamente “pesca nei laghi”, la più venduta di tutti gli Stati Uniti sulla pesca in acqua dolce. Probabilmente anche l'unica rivista sulla pesca in acqua dolce, pensò Santana. Poi fissò di nuovo il grosso pesce e non potè fare a meno di pensare a Sam. La cosa la fece scoppiare a ridere. Il suo vicino si voltò verso di lei e gettò un'occhiata, poi, con voce profonda, indicando la copertina, le disse:

-Strana elezione per una donna come lei.

Santana si voltò senza perdere il sorriso, inclinò il capo e gli rispose:

-Diciamo che pensavo ad altro mentre la compravo.

L'altro allungò la mano per presentarsi.

-John Smith, piacere.

-Sta scherzando vero? Io sono Santana Lopez, ed è il mio nome vero.

L'uomo rise e le porse la sua carta d'identità.

-Ogni volta che mi presento mi dicono la stessa cosa. I miei non avevano molta fantasia!

-Non posso che darle ragione.

-Dammi del tu, Santana-questo è il mio nome vero-Lopez, non sono così vecchio come sembro.

Lei lo squadrò con un sopraciglio alzato e infine gli concesse:

-No, non sembri vecchio per nulla.

-Deve essere davvero importante.

-Cosa?

-La persona che ti ha distratto tanto da farti comprare questo mensile.

Santana fece una smorfia che poteva essere interpretata in mille modi diversi.

-Si, è la persona più importante di tutta la mia vita.

-Stai andando da lui?

Lei lo guardò un attimo, lo stava soppesando con quello sguardo.

-Sto andando da lei...

L'uomo non reagì in nessun modo, solo proseguì:

-Allora deve essere una donna meravigliosa.

Santana si sentiva stranamente a suo agio con quel John Smith, le sembrava così naturale parlare di lei.

-Lo è. Ma non sono sicura che potrà perdonarmi davvero, devo rimediare a un errore di diversi anni fa.

-Posso darti un consiglio?

-Prego.

-Dille solo quello che hai detto a me, che è la persona più importante della tua vita. E magari aggiungi che sei follemente innamorata.

-Non sono sicura che possa bastare.

John rise, poi la guardò negli occhi e le disse:

-Stai attraversando gli Stati Uniti per lei e hai uno sguardo, quando ne parli, che rischia di peggiorare il mio diabete. Basterà. Perchè non mi racconti tutta la storia?

-Perchè è lunghissima!

L'uomo guardò l'orologio, calcolò mentalmente e poi le disse:

-Ti propongo un patto: hai quattro ore e cinquantadue minuti di tempo per raccontare. In cambio ti accompagnerò dovunque tu voglia, ho la macchina nel parcheggio dell'aeroporto.

Santana sospirò, poi iniziò a raccontare.

 

 

L'aereo atterrò in una caldissima Los Angeles alle tre del pomeriggio. Dopo poco più di mezz'ora di macchina, John lasciò Santana davanti all'indirizzo che gli aveva dato. I due si salutarono amichevolmente consci che non si sarebbero mai più rivisti ma felici di aver diviso quel viaggio insieme.

La giovane donna si trovava davanti al portone di quella che sapeva essere la casa di Brittany. Prese un respiro profondo e si avvicinò al campanello. Poi tornò indietro. Era troppo agitata, decise di fare un paio di passi per calmarsi almeno in parte. A pochi metri dalla casa vide una panchina all'ombra di una palma e si sedette li, chiuse gli occhi per prendere dei profondi respiri e cercare un quella tranquillità interiore che da alcuni giorni aveva perso. Da quella distanza poteva vedere ancora la porta d'ingresso, prese coraggio e si alzò. Proprio in quel momento vide uscire da quella casa una donna alta, con capelli lunghi legati in una semplice coda, era poco più bassa di Brittany che l'accompagnava. Non riusciva a vedere molto altro da quella distanza. La donna sembrava indugiare poi fece un paio di passi ed allora, Santana, si rese conto che si tenevano per mano. Brittany sembrava non volerla lasciar andare, la tirò verso di se e la strinse forte e solo allora si separarono.

Santana rimase paralizzata, poi si sedette di nuovo nella panchina indecisa sul da farsi. Non doveva starci così male, doveva aspettarsi che l'altra si fosse rifatta una vita. Forse quello che veramente l'aveva colpita era che non si aspettava di trovarla con una donna, in fondo lei aveva sempre sperato di essere stata l'unica. Era il pensiero, forse infantile, che l'aveva tenuta a galla in questi anni ma adesso si era frantumato, così come quello che restava del suo cuore, davanti all'evidenza. Non poteva più andare da lei, non avrebbe potuto nemmeno guardarla. Allora prese il suo telefono e fece un numero. Appena il suo interlocutore rispose disse:

-Vorrei prenotare il primo volo disponibile per New York.

-Attenda un attimo. I voli sono al completo, il primo disponibile è domani alle 19.

-Sarebbe un'emergenza. Potrebbe fare qualcosa, sono disposta a partire a qualunque ora.

-Posso inserirla in lista d'attesa. Così potrei darle il primo biglietto che si libera. Ma dovrebbe aspettare in aeroporto.

-Sarò li in quarantacinque minuti.

-Perfetto. L'ufficio è al primo piano, al lato dei controlli di sicurezza.

-Grazie mille.

Santana chiuse la conversazione e fermò il primo taxi che vide. Poi si appoggiò con gli occhi chiusi maledicendosi mentalmente per essere stata così ingenua da credere che le cose si sarebbero potute sistemare, non era più possibile, non con un ritardo di quattro anni. I sui pensieri furono interrotti dallo squillare del suo telefono.

-Pronto.

-Eccoti! Allora sei già arrivata?

-Kurt, se non smetti di parlare con questo tono così allegro giuro che ti strappo le corde vocali.

-San? Va tutto bene?

-Benissimo.

-Noto una lieve punta di sarcasmo nella tua voce. Dove sei?

-Su un taxi.

-Ancora non sei arrivata a casa di Brit?

-Sto andando via da quella dannata casa. Vado in aeroporto, sono in lista d'attesa, salirò sul primo posto disponibile.

-Stai scherzando vero? Cos'hai combinato questa volta?

-Io? Niente! Lei non mi ha nemmeno vista! Ma io si mentre accompagnava la sua fidanzata e l'abbracciava.

-Fidanzata? Ma non è possibile! Quella non era nessuna fidanzata. Torna indietro!

-Esattamente quello che sto facendo, tornare indietro a New York, da dove non mi sarei mai dovuta muovere.

-Santana Lopez sei la persona più cocciuta che io abbia mai conosciuto.

-Ne parleremo appena arrivo. Vengo direttamente a casa tua.

Poi chiuse il telefono, ignara del fatto che Kurt stesse già componendo un altro numero.

  
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