Fuori dal palazzetto la coda era immensa. Lo sguardo si perdeva in una moltitudine di persone in attesa per un'unica cosa. Katie guardò il cielo che iniziava a oscurarsi e sorrise. Era felice di trovarsi li e non dietro le quinte come gli aveva proposto Bill. -Che gusto ci sarebbe?- gli aveva risposto. -Un concerto bisogna guardarselo dal parterre... Così arrivano le emozioni. Dopo ore di coda per riuscire ad accaparrarsi i posti migliori- Era un modo per... Come dire... Sentirsi Fan. Erano arrivate li la mattina e ora era quasi giunto il momento tanto atteso: l'apertura dei cancelli.
Passò un'altra ora, intanto le due ragazze avevano fatto amicizia con le altre li in coda, ma tenevano ben nascosto il loro ruolo nella vita dei Kaulitz.
Poi finalmente iniziarono a far passare la gente. La security faceva quasi fatica a tener a bada i Fan che correvano nella serpentina e si catapultavano dentro al palazzetto. Katie e Bev si tenevano saldamente per mano per non rischiare di perdersi nella massa e, quasi senza accorgersene, si trovarono sotto il palco, a un soffio dalla transenna. Ci si aggrapparono saldamente e da li non le schiodò più nessuno. -Santo dio Katie, sto morendo... Se torno a casa intera non mi lamenterò mai più per il resto della mia vita- Katie rise e guardò con trepidazione il palco, ora vuoto.
Si sentiva... Piccola.
In quel momento non era più la migliore amica di Bill Kaulitz.
In quel momento era un Fan come tante altre.
E come le altre sentiva l'adrenalina scorrere nelle vene e il cuore battere all'impazzata.
Passarono un paio d'ore, che a tutti sembrarono secoli.
Poi... Buio. Le luci si sono abbassate, i riflettori puntati sul palco ora invaso dal fumo artificiale.
Un unico, potente urlo si leva al di sopra di qualsiasi rumore, un urlo che fa tremare le pareti, che si sente anche fuori il palazzetto, un urlo che supera il rombo di un aereo, che entra fin nelle ossa di ogni persona presente e che i 4 ragazzi a cui è indirizzato fa venire la pelle d'oca e salire l'adrenalina al massimo.
Katie e Bev urlano assieme agli altri quando compaiono Bill, Tom, Georg e Gustav sul palco.
Molte, uscite da quel palazzetto diranno "E' stata la notte più bella della mia vita". Diranno "E' stato indescrivibile, unico, bellissimo" e un sacco di altri aggettivi, ma nessuno di quelli basta per descrivere cosa si prova a stare li sotto ad ammirare i propri idoli, a guardare quelle persone che ti hanno cambiato la vita, a sapere che sono li anche per te. Forse devono ancora inventare le parole adatte, perché il mondo si preoccupa di trovare nuove definizioni a cose materiali, prive di anima, che forse verranno pronunciate si e no da un centinaio di persone in tutto il pianeta. Nessuno si preoccupa di creare nuovi nomi per delle emozioni indescrivibili che staranno sulla bocca di tutti. Nessuno pensa più a quello che può far vivere una persona, a ciò che la spinge ad andare avanti, dandolo, ormai, per scontato.
E così noi siamo costretti a dire una parola sola quando vorremmo dirne mille: indescrivibile
Ed è quello che provarono anche Bev e Katie quella sera, assieme a tutti i fan assiepati li dentro.





Salve a tutti carissimi Lettori :3
Dai stavolta sono stata più puntuale u.u mi rattrista il fatto che le recensioni sono diminuite ): colpa mia ovvio che non ho aggiornato per tanto tempo... Vabbè, spero comunque continuiate a seguirmi! Questo capitolo... Bè, è il mio capitolo. Ho sempre voluto scrivere un'FF introspettiva su come si vive un concerto ma non ne ho mai avuto il tempo. Quindi... Spero vi piaccia leggerlo. Prometto che il prossimo capitolo sarà meglio, mi rendo conto che è un po' corto ): Vabbè mi sto dilungando! Alla prossima (: