Prologo

Le labbra del ragazzo erano piegate in una smorfia di dolore, ma gli occhi rilucevano di una vana speranza.

<< Devo andarmene >> mormorò la giovane davanti a sé, chiudendo convulsamente la mano destra a pugno. La sinistra teneva stretta l’elsa di un pugnale color caramello. << Partirò questa sera stessa>> continuò lei, mentre le lacrime si mischiavano alle gocce di pioggia che scivolavano sul suo viso.

Non voleva che la vedesse piangere.

Sarebbe stato uno sbaglio.

Le lacrime non facevano che rivelare ciò che l’anima pativa, che il cuore provava.

Non voleva apparire debole ai suoi occhi né dimostrargli che allontanarsi da lui l’avrebbe fatta soffrire molto più di quanto mostrava nella facciata quasi perfetta.

Doveva apparire indifferente.

<< Perché? >> domandò il ragazzo, la voce straziata dal dolore.

<> balbettò lei cercando di elaborare una motivazione plausibile al suo comportamento e alla sua scelta, perdendosi nella profondità dei suoi occhi.

Sospirò. << Mi dispiace >> riuscì solo a dire alla fine.

<< Resta >> disse semplicemente lui dolcemente, ma il tono dopo divenne perentorio. << Hai bisogno di me >>.

Lei si portò una mano al ventre e fissò l’asfalto color pece. << Tu non mi ami >>.

Il ragazzo sgranò gli occhi, stupito. << Stai scherzando? Certo che ti amo! E pr… >>.

<< Allora lasciami andare >> ribattè svelta lei cercando lo sguardo del ragazzo, gli occhi che tanto amava.

<< Non voglio >> sussurrò lui con un gemito, socchiudendo gli occhi e inumidendosi le labbra.

Perdonami. Ti prego, perdonami! Per tutto il male che ti sto facendo. Ti prego, si scusò lei mentalmente stringendo gli occhi e soffocando le lacrime e il dolore. << Bene >>.

Strinse con più forza il pugnale e, deglutendo rumorosamente, lo portò vicino al petto, puntando la lama al cuore. << Sai cosa sarò costretta a fare se non mi lascerai andare >>.

<< Non lo farai >> disse lui, la voce sommessa. Si udiva il palpitare nitido e frenetico del cuore nel petto della ragazza mentre, lentamente, l’ipotesi che lui l’avrebbe lasciata morire pur di non farla andare via di sua spontanea volontà per non apparire debole agli occhi degli altri, s’insinuava nella sua mente.

Il ragazzo aggrottò la fronte, gli occhi due fessure. << Se te ne vai… non dovrai tornare mai più da me. Lo sai, vero? >>.

Lei strinse i denti, chiuse gli occhi e annuì.

<< Addio >>. La giovane non poté reprimere le lacrime. Quella semplice parola la colpì forte mozzandole il respiro. Sentì una forte fitta allo stomaco e subito desiderò abbracciare il ragazzo, dirgli che lo amava, che voleva restare con lui…

Quando però riaprii gli occhi, lui se n’era già andato, lasciandola in balia di qualcosa più grande di lei.

Lasciandole in mano troppe vite da salvare, compresa la propria.