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Autore: AngelOfLove    26/08/2011    2 recensioni
Che succederebbe se un giorno scoprissi che la favola che stai vivendo è solo apparente? Come potresti tornare alla realtà di sempre dopo quello che hai vissuto? Si puo' dimenticare una persona indimenticabile?
Ci sono dei limiti nell'amore?
Dal capitolo 5: “Non ti scaldare ragazzina: tieni dentro questo tuo calore per qualcun altro, magari sarai più fortunata” e poi mentre si gira dal lato opposto dice sottovoce, come se non volesse che io lo sentissi “E ti aiuterebbe anche baciare un po’ meglio”. Ma come osa!
Stavolta sono io a fermarlo facendolo girare verso di me, alzando il tono della voce “Io non so baciare? Sei tu che sei rimasto fermo come uno stoccafisso!”.
“Forse perché non sono attratto da delle ragazzine pestifere e viziate come te. Ti servirebbe un insegnante”.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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There is a house built out of stone,
Wooden floors, walls and window sills,
Tables and chairs worn by all of the dust.
This is a place where I don't feel alone.
This is a place where I feel at home.¹

 
 
 
Mercoledì, ore 17.45, Centrale di polizia
 
Yuki’s pov
 
“Vi ho detto che non sapevo che Matt fosse minorenne, mi aveva detto di avere 18 anni!” rispondo per l’ennesima volta, iniziando a perdere la pazienza.
“Il ragazzo invece continua a dirci di essere stato incastrato da lei signorina Tenoh. Come la mettiamo?” l’agente McCutcheon sembra essere davvero un osso duro.
“La mia assistita si trova qui per la prima volta, il ragazzo di cui parla invece lei è stato già arrestato diverse volte e se non sbaglio questo è il suo terzo reato, motivo per il quale finirebbe in carcere stavolta: questa sarebbe una buona causa per mentire, non trova agente?” non aveva fatto i conti con il mio avvocato, William Tuner.
“Se pure così fosse la sua assistita non è comunque uno stinco di santo”. Capisco e parlo inglese abbastanza bene, ma queste frasi idiomatiche mi creano ancora qualche problema. Will se ne accorge e sottovoce mi spiega il significato. E l’agente così continua. “I ragazzi che l’hanno arrestata affermano di aver visto droga e un giro di banconote. Ci può dire cosa stava facendo o forse non ha capito nemmeno questa domanda?”. Che stronzo.
“Stavo comprando della semplice erba, non era droga! E i soldi li stavo dando io a Matt, non sono io lo spacciatore! Ma ci vedono i suoi agenti?”. Mi sto scaldando ancora e infatti Will mi suggerisce di rispondere lui al posto mio alle prossime domande, per evitare che perda ancora il controllo.
“Le chiedo di moderare i toni qui dentro signorina Tenoh. Non so se da lei ci si rivolge così in una centrale di polizia, ma qui in America abbiamo ancora una cosa chiamata rispetto. La può trovare nel vocabolario accanto alla voce educazione”. Ma io lo pesto questo!
“Forse serve a lei un vocabolario: la E viene prima della R. Impari l’alfabeto come ho fatto io. Sa nel mio Paese ne abbiamo uno, lei conosce il significato di questa parola? Se vuole gliela spiego”. Will non sembra entusiasta della mia uscita e infatti si alza insieme all’agente McCutcheon e iniziano a parlottare tra loro.
Poco dopo Will si riavvicina a me.
“Andiamo Yuki”. Finalmente posso uscire da questo posto.
“Grazie Will, non so che avrei fatto senza di te”. Ed è vero.
“Non è ancora il momento di ringraziarmi purtroppo. Vieni, di la ci sono gli altri che ti vorrebbero salutare prima”.
“Prima di cosa?”. Che mi nasconde?
“Vieni dai, ti dico tutto fuori”. E ci allontaniamo da quel bastardo.
 
Pochi passi e mi trovo in un’altra stanza, che sembra la gemella di quella di prima. Un tavolo e qualche sedia intorno: non vedo l’ora di uscire di qua!
Appena entro li vedo e già inizio a sentirmi meglio. Nicole è la prima che mi abbraccia e la tengo stretta a me, mi è mancata fin troppo in queste ore.
“Ma cos’è successo?” mi chiede Cathy dopo i vari abbracci.
“Quei fottuti bastardi mi hanno arrestata per colpa di un marmocchio bugiardo e mi sono ritrovata con quel razzista a farmi fare domande sulla grammatica inglese”. Devo ammettere di aver imparato prima di tutto le parolacce di questa lingua.
“Traduzione?” chiede Jessica rivolta a Wil.
“Yuki è stata sorpresa da alcuni poliziotti mentre comprava un po’ di erba. Il problema è che il ragazzo dal quale la prendeva non ha ancora 18 anni e questi agenti affermano di non aver ben capito chi era a comprare e chi a vendere: la sua posizione poi peggiora perché questo afferma di essere stato adescato da Yuki e scarica così i reati peggiori su di lei. Al tutto si aggiunge poi il suo caratteraccio” spiega il mio avvocato.
“Non è colpa mia se quello è uno stronzo razzista. Ma hai visto come mi ha trattato? Come se fossi inferiore solo perché sono straniera”. Che bastardo.
“Allora ha fatto bene a trattarlo in quel modo, se lo merita”. Per una volta concordo con Eric.
“No invece. Il poliziotto qui in questione sarà anche un razzista ma, finché il ragazzo non dirà la verità, Yuki non potrà uscire di qui”. Ho capito bene?
“Cosa??” ripetiamo tutti simultaneamente: il mio acuto sovrasta la voce degli altri però.
“Mi dispiace Yuki. Avresti potuto prendere gli arresti domiciliari almeno fino al processo, che a quanto pare si farà, ma prima hai fatto arrabbiare per bene quel poliziotto e a tutte le accuse si somma così anche < offesa a pubblico ufficiale >”. Roba da non credere.
“Quindi per quanto tempo dovrò rimanere chiusa qua dentro?”.
“Stasera rimarrai qui alla centrale di polizia e da domani verrai trasferita al carcere di Andersorville in attesa del processo” mi risponde Will.
“Ma non possono tenerla dentro per tutto questo tempo!” urla Nicola continuando a stringermi.
“Dai Nicole”. Cerco di farle coraggio, ma servirebbe un bel po’ anche a me adesso.
“E il processo quando ci sarà?” chiede Jessica.
“Domani mattina andrò subito a parlare col procuratore e cercherò di accorciare i tempi. Di sicuro non meno di qualche giorno”. Mi deprimo sempre di più. “Andrò a parlare anche con questo Matt e vediamo un po’ cosa riuscirò a fargli confessare”. Vedo Will sicuro di se e almeno questo mi dà un po’ di speranza.
“Ma quanti anni rischierebbe?”. Ma Eric ci pensa prima di fare queste comande?
“Sommando i vari capi di accusa qualche anno via, c’è di peggio”. E Jessica che gli risponde pure. Che sollievo sentire certe cose eh. Sono proprio fratelli. “Ah no, fermi. Se sommiamo anche l’adescamento di minore e le accuse a pubblico ufficiale che ha finora, più quelle che riceverà di sicuro, possiamo arrivare anche ai dieci tondi tondi”. Sembra quasi felice di aver fatto questo calcolo. Ora la strozzo.
“Piantatela su. Non mi pare il caso di dire queste cose proprio adesso”. Meno male che c’è Catherine. “Will la tirerà fuori di qua di sicuro e benché noi altri non possiamo fare molto per aiutare, cercheremo di venirti a trovare il più possibile, non ti abbandoneremo di sicuro”. Questo posto mi sta rendendo più emotiva del solito, abbraccio infatti Cathy per quello che ha detto.
“Ora purtroppo dobbiamo tornare dentro: devono ancora farle altre domande, non so quanto andremo avanti così stasera. Cercherò poi di farvela incontrare domani il prima possibile”. Così dicendo riabbraccio tutti ancora una volta, bacio Nicole con passione mentre gli altri fanno finta di parlare tra loro o guardare altrove per cercare di lasciarci un minimo di privacy e mi volto e, seguita da Will, torno da quel bastardo di McCutcheon.
 
Martedì, ore 20.00, casa di William e Alice
 
Alice’s pov
 
Continuo ad accarezzarmi il ventre, non riesco a smettere di farlo in questi giorni. È quasi una settimana che ho scoperto di aspettare un bambino e ancora non riesco a crederci.
Il giorno dopo aver fatto il test ho voluto, per sicurezza, anche fare le analisi del sangue e queste hanno confermato l’arrivo di qualcun altro nelle nostre vite.
Purtroppo in questa settimana sono successe altre cose, non molto piacevoli: Yuki è stata arrestata e portata al carcere di Andersorville. I primi giorni non sono andata a trovarla: m sentito a disagio, ancora arrabbiata verso di lei. Poi però la felicità è aumentata e ho deciso di non abbandonarla, benché non le abbia detto di cosa hanno provocato i suoi muffin, anzi, non lo sa nessuno, se si esclude Cathy. Avrei voluto dirlo a Will ma ritorna sempre tardi la sera: passa tutto il giorno tra il carcere, lo studio legale e il tribunale. Sta cercando di affrettare i tempi e portare il processo prima possibile: intanto è riuscito a far parlare quel ragazzo ed a fargli ammettere le proprie responsabilità. Ora tutto sta a lui e alla sua bravura. Ma è un uomo d’oro ed è fin troppo capace nel suo lavoro, non avrà problemi.
Tra poco dovrebbe arrivare. Oggi non mi sono sentita per niente bene, causa nausee e vomito ovviamente, e quando mi ha chiamato Will ha notato dalla mia voce come stavo e si è imposto di tornare prima stasera e cenare insieme. Forse stasera saprà la verità.
 
“Oggi parlando con il procuratore sono riuscito a fissare la data del processo: venerdì mattina e finalmente Yuki sarà libera” mi dice soddisfatto.
“Sono davvero felice per lei. Ho visto Nicole ieri ed era davvero abbattuta, nemmeno lei ce la fa più. Spero si risolva al più presto la situazione”.
“E anche noi torneremo alla vita di sempre” e mi invita a sedere sulle sue gambe “sono stanco di tornare tutte le sere tardi e non parlo solo per me. Da troppo tempo non ci concediamo un momento di privacy noi due, mi manchi” e si sporge per darmi un bacio sulle labbra.
“Anche tu mi manchi … però … aspetta”. È il momento giusto, devo dirgli del bambino; ma dobbiamo fermarci prima che perda per l’ennesima volta il coraggio … di certo baciandomi in questo modo non mi aiuta.
Sposta le sue labbra sulla mia guancia “Shh amore, a dopo le chiacchiere” e riprende a baciarmi con la passione tenuta da parte durante questa settimana.
“Will … dobbiamo parlare”. Questa frase sembra riscuoterlo e difatti si stacca dalle mie labbra e mi guarda negli occhi. “Che succede?”.
“C’è una cosa che devo dirti” e per la prima volta mi vergogno di dirgli cosa mi passa per la testa.
Dopo qualche secondo di troppo di silenzio da parte mia mi prende le mani e inizia “così mi fai preoccupare però, è una cosa grave?”.
“Si, cioè, no … non del tutto. Più o meno”. Spiegazione chiara, non c’è dubbio.
“Ali lo sai che puoi dirmi tutto”. È l’unico che usa questo diminutivo del mio nome ed è così adorabile quando lo fa.
“È solo che non so come la prenderai: ho paura della tua reazione” gli dico timidamente.
“Forse ho capito cos’hai”. L’ha capito? Quando se ne è accorto? “Da un po’ di giorni ti vedo strana, sovrappensiero. Ti stai stancando?”.
“Mi sto stancando?” gli ripeto.
“Della nostra storia: dopo tutti questi anni potresti esserti stancata di stare con me. Poi questo nuovo lavoro mi sta tenendo lontano da te fin troppo”. Mi fa alzare dalle sue gambe e si avvicina alla finestra dandomi le spalle. “Sono stato fin troppo fortunato a poter stare con te finora: non serve quindi che tu ti sforzi a trovare le parole, ho capito”. Ma come fa a pensare certe cose??
“Manco per niente hai capito” e inizio a ridere.
Si volta verso di me e mi fa arrabbiato “Ti fa ridere l’idea di lasciarmi, di trovarti qualcun altro? Magari già lo avrai già trovato”.
“Si, c’è qualcun altro nella mia vita in effetti” inizio con fare serio “o qualcun’altra”.
“Ti sei trovata una … ragazza??”. Mi guarda sconvolto e inizia a massaggiarsi la fronte con le dita nervosamente. “La mia fidanzata che mi lascia per un’altra donna … deve essere colpa di Yuki!”. Non sai quanto amore.
“Lei c’entra eccome! Anzi, si può dire che sia tutto merito suo” e il sorriso sorge spontaneo.
“Domani le farò un applauso per averti convinto a passare al lato oscuro della forza dicesse Eric” sbotta Will.
“Dai, non farla così lunga. Sono sicura che l’amerai anche tu” o almeno lo spero.
“Mi sfotti pure, dopo tutto questo tempo mi lasci così e mi prendi persino in giro”. Ma come fa ancora a non capire? “E come si chiamerebbe di grazia questo tuo nuovo amore?”.
Bella domanda. “Sinceramente non lo so ancora, pensavo di parlarne prima con te e poi decidere”. Se non ha capito adesso…
Lui sembra ancora più disorientato e dopo dei tentativi di aprir bocca  fa “tu non hai qualcun altro” e inizia ad avvicinarsi a me.
“No” rispondo semplicemente.
“Non ti sei stancata di noi?”.
“Un po’ si quando pensi a tutte queste assurdità, comunque no”. In fondo in fondo è dolce anche quando fa queste scenate.
È finalmente davanti a me. “Dillo” e mi guarda con aria sognante.
“Aspettiamo un bambino”. Mai tre parole sono mai state così belle da pronunciare.
Non riesco ancora a capire il suo sguardo quando all’improvviso mi abbraccia e mi solleva non facendomi più toccare i piedi per terra. “Sei incinta! Aspettiamo un bambino!!” urla e ride, facendomi danzare con fin troppa energia e alla fine facendo incontrare le nostre labbra.
Inizio a ridere anch’io, entusiasmata dalla sua reazione. “Però ora mettimi giù che mi gira la testa”.
Tocco di nuovo con i piedi il pavimento ma continua a tenermi stretta a se, non mi lascia andare. “Ho creduto davvero che volessi troncare la nostra storia”.
“Perché sei così astuto in aula e quando si tratta di me e te non ci azzecchi mai?” e continuo a ridere alla sua faccia un po’ imbronciata. “Io piuttosto avevo paura che scappassi a questa notizia” ammetto ripensando a tutti i dubbi e le paure di questi giorni.
“Come potrei non volere un figlio mio e tuo?”. Detta così non me lo spiego neanche io.
“Siamo giovani, io mi sto per laureare, tu hai un nuovo lavoro. Un figlio è una” e termina la mia frase “responsabilità? È questo che stavi per dire?”.
Io annuisco solamente.
“Siamo o non siamo la coppia perfetta e responsabile? So quello che dicono di noi e un po’ mi pento di non essere istintivo o di non riuscire a disconnettere il cervello per più di 10 minuti di fila, ma è quello che sono e in questo certe volte mi batti persino. Non dico che sarà semplice ma sono sicuro che ci riusciremo, non sono mai stato così sicuro di qualcosa come ora. Quindi basta paura, basta timore, ci siamo solo io te e questo bambino” conclude facendo incontrare le sue labbra con la mia fronte.
“Ti amo”. Riesco a dirgli solo questo perché le lacrime stanno già prendendo possesso del mio volto.
“Non piangere Ali che ancora devo finire il mio discorso” e si inginocchia davanti a me prendendomi per mano. O mio Dio. “Ali, vuoi rendermi l’uomo più felice del mondo, sposando questo povero avvocato da strapazzo davanti a te?”.
Le lacrime iniziano a scendere ancora più copiose dai miei occhi, ma riesco solo a dire “No”.
Lui mi guarda sconcertato, ma prima che possa aprire bocca, inizio a parlare. “È la cosa che inconsciamente desidero sentirti dire da quando ci siamo incontrati, ma non voglio che tu me lo chieda solo perché aspetto un bambino” ammetto dolorosamente. Voglio che venga da lui, non che sia solo un modo per riparare a ciò che è successo.
Lui si alza senza dire niente, va verso il divano dove ha posato la giacca e tira fuori qualcosa dalla tasca. Saranno le chiavi. Chiudo gli occhi non avendo il coraggio di guardarlo mentre esce da casa nostra.
Qualcosa però si poggia sulle mie mani ed apro gli occhi. Una scatolina di velluto aperta e dentro un anello che fa bella mostra di sé. Alzo gli occhi e incontro il suo sguardo.
“L’ho comprato circa sei mesi fa” mi dice come se non fosse niente.
Io riesco solo a dire “Cosa??”.
“Sono passato davanti ad una gioielleria e l’ho visto: mi sei venuta in mente subito tu così, senza nemmeno pensarci, l’ho comprato. Aspettavo un momento magico per dartelo, ma poi, con la storia di Yuki e del suo arresto, mi sono detto di lasciar passare prima il processo, fino a stasera però”. Io lo guardo senza riuscire a spiccicare parola. “Quindi non dipende solo dalla tua gravidanza la mia richiesta: è solamente la voglia di passare il resto della vita con te”.
Al suo sorriso perdo un battito.
“Si” gli dico allora senza esitare più nemmeno un secondo.
Mi abbraccia piano e mi sussurra all’orecchio “dillo”.
“Si, voglio passare il resto della mia vita con te avvocato da strapazzo che non sei altro” e inizio a ridere e lo stringo ancora più forte a me.
Passano secondi, minuti, ore e niente esiste più oltre me e Will. La passione ci porta fino al nostro letto e lì ci amiamo ancora una volta, senza più indugi, senza più remore. Solo io e lui.
Dopo aver raggiunto l’apice del piacere resta ancora dentro di me comprendendo e condividendo il mio bisogno di sentirlo profondamente. Si stacca poi da me ma, per non farmi la distanza dal suo corpo, mi tiene stretta a se abbracciandomi e accarezzandomi il ventre.
Noto che vorrebbe dirmi qualcosa, ma tace, così lo invito a parlare.
“Non vorrei rovinare questo momento assolutamente perfetto, solo che mi chiedevo una cosa. Ti ho detto e dimostrato quanto sono felice di questo” e mi sfiora più leggermente la pancia “ma come è possibile? Noi abbiamo sempre usato precauzioni. E poi cosa c’entra Yuki? prima dicevi che in un certo senso era a causa sua”. Lo spirito investigativo è proprio in lui accidenti. Ed ora devo dirgli tutta la verità.
“Le cose sono collegate” dico rimanendo sul vago.
“Come?”.
“Ti ricordi qualche settimana fa? Anzi, per meglio dire, non te la dovresti ricordare. La casa sotto sopra, noi avvinghiati sul divano…” interrompe la mia descrizione con “sì, ma lei che c’entra?”.
“Lo abbiamo concepito durante quella nottata” e mi fo coraggio continuando “ed è stata lei a provocarla”.
“Era lì presente con noi? Oddio, abbiamo fatto una cosa a tre??”. Uno scappellotto sulla testa è il minimo che posso dargli.
“Quando fai così ti pesterei” ma riacquisto il controllo di me. “Il pomeriggio prima c’era stato il rito per Cathy e c’erano dei dolcetti, dei muffin per la precisione. La mattina dopo non c’erano più”. Lui annuisce col capo per farmi capire che almeno questo lo ricorda. “Beh, quei dolcetti erano stati drogati e noi li abbiamo mangiati tutti. Per questo non ricordiamo niente di quella notte, loro l’hanno provocata si può dire” ammetto tutto di un fiato.
“E perché sarebbero stati drogati?” e aggrotta le sopracciglia.
“Per invogliare Cathy a fare quello che Yuki le diceva”.
“Ma eravamo tutti dubbiosi su quella specie di rito e difatti non mi pare che abbia avuto chissà quale risultato”. Continua ad accarezzarmi il ventre. “Quindi a chi poteva interessare di far sì che Cathy ubbidisse a ciò che le veniva detto da Yuki? Solo …”. Ci è arrivato. “Yuki??”.
“Eh già” rispondo semplicemente.
Smette di coccolarmi e si mette seduto appoggiandosi alla spalliera del letto. “Lei ha drogato i muffin  e non ci ha detto niente? Noi li abbiamo mangiati, abbiamo fatto l’amore per tutta la casa senza nemmeno ricordare precisamente cosa abbiamo fatto e sei rimasta incinta?”.
Evito di guardarlo e sposto lo sguardo sulla parte opposta del letto alzando le sopracciglia e piegando le lebbra.
Lui sembra capire comunque il mio silenzio. “La strozzo!!”.
“È  la stessa cosa che ho detto anch’io quando l’ho saputo” gli dico sorridendo.
“Quando?” mi chiede solamente.
“Più o meno una settimana mi sono accorta del ritardo e ho collegato le cose: stavo per fare il test quando è venuta Cathy per chiederti qualcosa sul suo tirocinio. Abbiamo parlato un po’, le ho detto i miei dubbi e mi ha aiutato a fare chiarezza. Lei ne aveva mangiato solo uno e poi era uscita di corsa di casa come una pazza, se ricordi, quindi non sapeva che fine avessero fatto quei dolci”. Mi volto a guardalo e vedo che il suo volto si sta incupendo sempre di più. “Mi dispiace non avertelo detto prima”.
“Non è colpa tua, a quanto pare c’è solo una persona che è si può incolpare e di sicuro non sei tu”. Mi sono arrabbiata anch’io quel giorno con Yuki, però non voglio che Will le porti rancore: è sempre il suo avvocato dopotutto, oltre ad esserle amico.
“Ma non immaginava di certo cosa sarebbe potuto succedere e di sicuro non pensava che sarebbe uscito fuori un bambino da quei muffin”. Mi guarda scioccato. “Dai, hai capito cosa voglio dire. Ormai è successo, vogliamo questo bambino e saremo felici, punto. Il passato è passato”.
“Per te dovremmo dimenticare tutto e basta? Un figlio nato da dei dolcetti drogati per un rito voodoo? È questo che vorresti raccontargli da grande?”.
“Meglio questo che descrivergli le condizioni della casa il giorno successivo”. Provo a sdrammatizzare.
“C’è poco da scherzare”. È davvero arrabbiato stavolta, cavolo.
Proviamo con un’altra tattica: senso di colpa.
“Tu sei pentito!” lo accuso di punto in bianco.
“Eh?”. Sembra cascare dalle nuvole.
“Tu sei pentito che sia incinta, questo è il motivo per cui te la stai prendendo tanto!” dico singhiozzando. Abbraccio poi le gambe che ho portato al petto e poggio la testa su queste per nascondere le finte lacrime e il sorriso che in realtà spunta sul mio volto. “Tu non vuoi questo bambino, non vuoi diventare padre e probabilmente non vuoi nemmeno me!”.
“Come puoi dire questo Alice?”. Cerca di circondarmi le spalle col suo braccio ma mi scanso. “Io amo te e amo questo bambino, solo che non era proprio in questo modo che pensavo di concepire mio figlio”.
“Sei sicuro??”. La voce ingenua e zuccherosa che mi esce è frutto di anni e anni di discussioni con Will, che ovviamente finiscono sempre con me vincitrice.
“Certo amore” e stavolta non mi divincolo dal suo abbraccio.
Alzo di nuovo la testa e lo guardo con un broncio. “Dimostramelo allora”.
“Pensavo di avertelo provato a sufficienza questa sera”.
“Fai pace con Yuki” e stavolta il mio tono è assolutamente autoritario.
“Lo sapevo che era questo il tuo scopo fin dall’inizio. Finisce sempre così tra noi, eh?” e inizia a farmi il solletico. Dopo un po’ di lotta e di risate riprende. “E poi che pace dovrei farci? Ancora non ci ho litigato”.
“Questo è il punto: non voglio che ciò succeda. Non puoi dimenticare o perlomeno non darci tutta questa importanza?” ma il suo sguardo mi fa capire che la risposta sarebbe stata un no. “Per me…” e di nuovo gli occhioni dolci. Altra tattica.
Stavolta resiste solo qualche secondo e sbotta. “Ok, d’accordo. Non ci litigherò”.
Io gli salto letteralmente addosso e mi trovo così completamente distesa, e nuda, sopra di lui. Inizio poi a stampargli una serie di baci sul volto, che finiscono però presto quando lui, passandomi una mano sulla nuca, spinge la mia testa contro la sua, o precisamente le mie labbra sulle sue.
Devo ammettere che le nostre discussioni finiscono perlopiù in questo modo.
Mi sto lasciando andare e anche lui a giudicare dalle sue carezze sempre più passionali e intime. Avvicina poi la bocca al mio orecchio e inizia a parlare. “Non ci litigherò, ma stavolta ha esagerato e dovrà imparare la lezione”.
Mi divincolo, a malincuore, dalle sue mani. “Cosa vuoi fare Will?”.
Lui inverte le posizioni e stavolta mi ritrovo sotto, con lui che mi guarda dall’alto. “Ho già un’idea in mente, ma non ti preoccupare amore, la scoprirai domani”. Io però continuo a resistere ai suoi baci sul collo cercando di scansarmi. “Ali, servirà solo per farla desistere la prossima volta dall’aggiungere strani ingredienti alla Millefoglie. Lo faccio anche per farla smettere con queste cose, non sei d’accordo con me?”.
Stavolta però è lui a fare gli occhietti dolci e sa bene quanto perda autocontrollo di fronte a William versione Teddy Bear. Mi spingo col busto verso di lui e inizio a baciarlo con passione. “Che ne dici di continuare a festeggiare le novità?” gli dico maliziosamente, mentre la mia mano, che si trova sul suo torace, inizia a scendere sempre più in basso … Lui non se lo fa ripetere due volte, visto poi che solo di rado sono io a prendere l’iniziativa in questo modo.
Per un bel po’ di mesi potrò usare la scusa degli ormoni per questi miei momenti ed eccedere: benvenuta versione vietata ai minori di Alice.

 
 
 
¹ To Build A Home - The Cinematic Orchestra
 
 
 

*L’Angolo dell’Autrice*
 
Nuovo aggiornamento!! Scusate se ho tardato qualche giorno, ma eccovi questo capitolo nuovo nuovo. Finora non c’erano stati capitoli così romantici via quindi sarà un po’ una cosa nuova, anche se l’inizio è tutto tranne che sdolcinato. Yuki è stata arrestata e abbiamo scoperto anche il perché, Will è il suo avvocato e finora si è dimostrato abbastanza in gamba … ma riuscirà a farla uscire? In compenso abbiamo avuto un “lieto fine” tra lui ed Alice, almeno finora… E Will ha qualcosa in mente a quanto pare, ma cosa?? Vediamo chi di voi si avvicinerà di più all’enigma :D Non abbiamo trovato il pov di Catherine in questo capitolo perché secondo me questi episodi dovevano essere scritti secondo il punto di vista di quelli realmente coinvolti, ma la ritroveremo nel prossimo insieme a tutti gli altri. Non so se pubblicare il prossimo diviso a metà quindi più breve o un capitolo unico, ci penserò.
Passiamo ai ringraziamenti:
 Anna_Asia : eh si, quel capitolo non era così divertente e neanche questo, sempre se escludiamo l’inizio, ma dal prossimo ritorneremo anche alla comicità Xd
Space Pirate Ryoko : abbiamo visto che anche Will ha preso bene il risultato del test, più che bene! E per Yuki almeno per ora se ne starà al fresco (poi con questo caldo… ahah)
  Lucyspice : mi fa piacere che ti stia appassionando a questa storia e spero che tu abbia apprezzato anche questo capitolo :D

Ringrazio chi ha inserito la storia tra quelle da ricordare:
1 - _Miss_
 
Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite:
1 - Anna_Asia
2 -gismy88
3 -Lucyspice
4 - Music_Is_You
5 - Space Pirate Ryoko 
6 - Vagnona94
7 -VeroSD
 
Ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite:
1 - Carocimi
2 - Ceres13
3 - Eli12
4 - fresita93
5 -giulimpire
6 - lety91
7 - love_3
8 - maylea85
9 - MBDB
10 - NexiRain
11 - roxi  
12 - SamSam333
13 - Veronica91
14 -wilma
15 - YouGotWires  
16 - you_and_me
17 - Yuuki_Shinsengumi  
18 - _Bonnie_
19 - __bea__
 
E ringrazio chi ha letto solamente.
Mi fa piacere che questa storia sia sempre più seguita e se volete lasciare un commento sono sempre ben accetti Xd
Passiamo allo spoiler!!
 

Spoiler

 
Lui così continua. “Già, perché dobbiamo ringraziare solo lei per questa splendida notizia. Lei e i suoi biscotti”. O cavolo, si mette male.
Mi volto e vedo Eric che pare essere della mia stessa idea, infatti si agita nervosamente sul posto. Ma lui non c’entra niente con questa storia.
  
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