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Autore: whatashame    26/08/2011    6 recensioni
Hermione sbatté le palpebre. Un gomito maschile era appoggiato sulla sua spalla ed un braccio muscoloso era abbandonato di traverso sul suo torace, mentre una mano dalla lunghe dita pallide e sottili copriva la sua casa di appartenenza, il suo grado e, cosa di non trascurabile rilevanza, il suo seno sinistro.
La ragazza, perplessa, sbatté la palpebre di nuovo, poi voltò leggermente la testa. Il suo naso si scontrò con una dolorosa consapevolezza olfattiva. Odore di maschio, di uomo. Puzza di sudore e di calzini sporchi.
Oh Merlino!!! Urlò interiormente il suo cervello insonnolito.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da V libro alternativo
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Grazie mille a Valengel...dovrebbero fare una tua versione tascabile e brevettarla. Spero riusciremo a vederci prima o poi... ci terrei a vedere quel famoso ramo.




S.O.S. - Shame on Steeval



Harry James Potter - allo stato dell'arte semi-padre di famiglia e muto temporaneo - prese ad accarezzarsi il lieve accenno di barba che gli copriva il mento.


Sin da bambino era sempre stato un tipo piuttosto abitudinario. Si svegliava, reclamava un po' di attenzioni, si attaccava a mamma, mangiava, poi faceva il ruttino, cacca e sogni d'oro.

Per colpa di una serie di... sfortunati eventi quella routine era durata poco, ma si sa che le buone abitudini (o erano quelle cattive?) sono dure a morire e visto che il suo migliore amico era Ronald Bilius Weasley, la cui vita più o meno era scandita dagli stessi ritmi (solo che si attaccava alla Brown invece che a Lily), diciamo pure che la sua giornata tipo era rimasta pressoché la stessa. Insomma il Salvatore del Mondo Magico era un tipo metodico, nonché un indefesso cultore del sonno ristoratore e della pennichella postprandiale.

Tutto questo, ovviamente, Voldemort permettendo. Il Signore Oscuro, infatti, era solito attentare alla sua fase REM piuttosto di frequente, facendogli visita in uno dei suoi deliziosi sogni rosso&oro.

Quando questo succedeva, Harry sapeva che il giorno dopo sarebbe stato orrendo. E non solo perché quel pazzo sclerotico non gli faceva sognare bucoliche distese di primule e tenere pecorelle ma di sgozzare babbani e torturare mezzosangue, ma perché non aveva dormito il tempo necessario per essere fresco e riposato.


Quella mattina Harry aveva dormito poco e male.


E affianco a Malfoy con la patta aperta, ricordò il Bambino Sopravvissuto.


Quella giornata sarebbe stata assolutamente terribile.


Il mio riposo di bellezza deve durare almeno nove ore, a meno che zio Voldie non decida di farmi sognare la sua dolce Bellatrix in completo di lattex e frustino alla mano. In quel caso sono ben felice quando Ron, Dean, Neville o Seamus mi tirano una scarpa o qualsiasi altra cosa trovino sotto mano per farmi smettere di urlare.

E poi, insomma, lo sanno tutti che prima del caffè non ci sono per nessuno.


Non solo Harry non aveva avuto il suo caffè, non solo era stato buttato giù dal letto (cioè...non proprio i senso letterale) praticamente all'alba di domenica, ma si era pure svegliato col culetto (veramente col pancino) scoperto.


Ho pure preso freddo... ci credo, ho dormito mezzo nudo e sul pavimento.


È ovvio che sarà una giornata infernale. Come minimo ci attaccheranno i Mangiamorte.


Per il momento però di schiere di uomini con orribili palandrane nere e ridicole maschere argentate (per il nobile Godric, a quell'età giocare ancora a travestirsi denotava un certo squilibrio mentale, no?) non se ne vedeva nemmeno l'ombra, in compenso Harry rischiava che la sua progenie condividesse coi seguaci del Signore Oscuro una buona parte del patrimonio genetico.


La giornata da schifosa è appena passata a raccapricciante.


La bocca di Harry si spalancò e il suo viso si deformò in una smorfia orribile di chi cercava disperatamente di urlare ma non riusciva proprio a farlo.


- E adesso che c'è? - sbottò Hermione che giocava ancora al piccolo führer.


Draco Malfoy alzò gli occhi al cielo in una muta supplica ad Albus Silente, che grossomodo doveva avere il suo ufficio proprio sopra le loro teste. Probabilmente stava chiedendo un intervento per estirpare la piaga dei Grifondoro dal mondo. O più probabilmente, vista la portata di tale flagello, Draco si stava rivolgendo ancora più in alto. Poi incrociò lo sguardo della Granger e, a gesti, indirizzò la sua attenzione verso la propria bocca e quella del suo compagno di sventura, per ricordare alla ragazza che al momento erano entrambi impossibilitati a risponderle.


- Ah. - bofonchiò lei prendendone atto.

Poi sembrò di nuovo dimenticarsi dei due e continuò a rimuginare ignorandoli come faceva da più di mezz'ora.

Ovviamente lasciandoli senza voce.


Draco Malfoy, esasperato da quella logorante e muta attesa in cui li aveva gettati negli ultimi 40 minuti, iniziò a dare segno di impazienza prendendo a pronunciare invano (invano in tutti i sensi) tutti i santi del calendario. Era una vera fortuna che non avesse voce altrimenti lo avrebbero scomunicato o quantomeno un fulmine si sarebbe abbattuto su di lui, incenerendolo al suolo. O peggio, gli avrebbe lasciato una saetta in fronte come punizione. Si sa, le vie di Qualcuno sono infinite... e anche il di Lui senso dell'umorismo. Silente mal sopportava il turpiloquio.

Visto che viveva da anni gomito a gomito con lo Sfregiato, Draco pensava di aver espiato abbastanza ad Hogwarts e decise di smettere più o meno dalle parti di aprile, onde evitare di trovarsi Potty fra i calderoni per tutta l'Eternità.

A quel punto prese a mulinare le braccia e a fare cenni frenetici verso il Bambino più Tardo del Mondo Magico.


Hermione non parve notare tutto quel fitness mattutino, ma Harry dopo un po' si voltò a fissarlo perplesso.


Che diavolo gli sarà preso? Si chiese prendendo a scrutarlo interessato. Starà scacciando le mosche?


Malfoy, che cercava di richiamare la sua attenzione da almeno dieci minuti, esultò intimamente per esserci riuscito, e lo ringraziò rivolgendogli un segno del suo affetto.


Un bel dito medio alzato.


Potter aggrottò le sopracciglia e contraccambiò con una linguaccia (non sia mai qualcuno pensasse che fosse un essere volgare come Malfuretto Rimbalzante).


L'ultimo maschio di casa Black prese a indicare Potter e poi la propria bocca e a sillabare un muto “finitus”. Poi si indicò la bocca di nuovo.


Harry era abbastanza sicuro che qualsiasi fosse quel che voleva Malfoy, lui non aveva la benché minima intenzione di avere nulla a che fare con la bocca del Serpeverde. Tante grazie.

Forse sotto i fumi dell'alcol lo aveva baciato o avevano fatto Godric-solo-sapeva-cosa, ma da sobrio non si sarebbe limonato Draco nemmeno sotto Imperius.

Per questo incrociò le braccia sul petto e alzò il naso in su, sdegnoso.


Allora Malfoy si lanciò in uno strano balletto: disegnò una specie di sbarretta a mezz'aria, fece finta di impugnarla e indicò Potter. Poi agitò la mano che stringeva quell'oggetto immaginario e indicò se stesso.


Harry batté le palpebre. Aveva il sospetto che si trattasse di qualcosa di volgare che avesse a che fare con un bastone. O con qualcosa si altrettanto duro e dritto che Draco stringeva in una mano.


Spalancò la bocca, in verità troppo sconvolto per essere sufficientemente disgustato.


Malfoy si schiaffò una mano in fronte e prese ad agitarsi di nuovo. Afferrò una piuma da una tavolino e la brandì - manco fosse stata un'asticella magica - scandendo bene con la labbra “Accio”.


Potter, intanto, valutava se chiamare Madama Chips per rinchiuderlo al San Mungo prima o dopo aver appurato se Draco fosse o meno il padre di suo figlio. Non voleva che il proprio bambino crescesse con un genitore ad Azkaban.


Malfoy si rassegnò all'idea che una mente acuta come quella di Potty non sarebbe mai riuscita a capire che, dato che aveva una bacchetta magica, voleva fargli annullare il Silencio o almeno fargli appellare la sua bacchetta finita chissà dove.


Poi Harry vide chiaramente passare negli occhi del nemico storico un lampo, mentre il ghigno malefico delle terribili trovate malfoyesche si disegnava sulla faccia del Serpeverde.

Draco prese ad indicarsi in mezzo alle gambe e sillabò molto lentamente (giusto per essere sicuro che il Grifondoro più Lento del West capisse) “succhiamelo”.


Questa volta il Bambino Rapido-solo-in-sella-ad-una-Nimbus capì al volo.


Ah, è così fellone? Pensò indignato. Adesso te la faccio vedere io.


Combatti vile, prese a dire (in realtà dire era una parola grossa visto che non gli usciva alcun suono).


Ma da che Hogwarts era Hogwarts non si era mai visto un Grifondoro attaccare un nemico disarmato, per questo, con un rapido gesto del polso, Potter appellò la bacchetta di Malfoy.


Dieci pollici di biancospino e crine di unicorno sfrecciarono fuori da un angolino non meglio identificato, volando dritti dritti fra le mani del proprietario che li prese al volo - riflessi allenati da giocatore di quidditch. Ignorando bellamente Potter che si era già messo in posizione da duello, Draco rivolse la bacchetta contro la propria gola.


Per avadakedavrizzarsi? Si augurò Potter, rimpiangendo di non poter avere lui stesso quell'immensa soddisfazione.


Ma il Serpeverde era troppo generoso per togliersi spontaneamente dai suoi calderoni, quindi optò per un semplicissimo “finite incantate”.


Un attimo dopo, Malfuretto lo apostrofò:

- Sfregiato, certo che sei proprio duro come una pietra. -


A quella battuta infelice la Granger saltò su come una pazza isterica strillando:

- Pensi di essere spiritoso Malfoy? Sei un emerito deficiente!!! -


E adesso che l'è preso ad Herm? Va bene che rischia di essere in dolce attesa dei bebè di Malfoy e visto quanto ci tengono al sangue puro in quella famiglia, la loro non si prospetta un'unione felice... ma accipluffa, da colei che deve accompagnarmi alla ricerca degli horcrux mi aspettava nervi più saldi.

E poi cavolo... lo sanno tutti che non si dicono parolacce davanti ai bambini. Possibile che Hermione sia una madre così poco scrupolosa?


Stava appunto per farglielo notare quando Draco, che con l'incantesimo delle pastoie aveva una certa consumata abilità (anni e anni di pratica sulle matricole), si girò e gli scagliò addosso un pietrificus totalus.


Poi, pomposamente, si diresse verso Hermione ancora acciambellata sul pavimento e si gettò ai suoi piedi.


- Granger sappi che le mie intenzioni sono assolutamente rispettabili e serie. -

Si mise in ginocchio mentre Harry, ancora imbalsamato, lo fissava basito.


- Hermione intendo riparare. Anche se purtroppo non me lo ricordo, abbiamo dormito insieme… ma sappi che io non mi pento affatto di quel che è stato e mi assumerò le mie responsabilità. Vuoi sposarmi? -


Hermione lo fissava sconvolta.

- M.. ma... ma... - pigolò con una vocetta flebile.


La stessa, ricordò Harry, dell'unica volta in cui si era presentata a lezione senza il tema di Incantesimi. Al primo anno, quando il giorno prima avevano salvato la scuola da un troll di montagna. E Silente in persona li aveva esonerati dai compiti.


- Malfoy non siamo in un romanzo vittoriano. Non c'è bisogno di sposarsi se... -


- Granger hai fatto caso che, in questa saga, il mondo magico è un po' indietro rispetto a quello babbano? -


- Sì, ma pensavo fosse un'ambientazione medievale. O al massimo del mille e quattrocento... -


- Accidenti Hermione, almeno mentre sto in ginocchio ai tuoi pedi, e ti assicuro che il pavimento è freddo e scomodo, non potresti evitare di metterti a cavillare come al solito e darmi una risposta?Guarda ho pure un anello in tasca... è della mia famiglia da generazioni. -


Tirò fuori l'anello dei Black e provò ad infilarglielo al dito. Ma quell'anello con tanto di stemma e iscrizione (la stessa dipinta in casa di Sirius, per capirci) doveva essere stato evidentemente stregato dalla buon'anima di Walburga in persona, perché appena si avvicinò alla mano di Hermione prese ad urlare come un pazzo : - Mezzosangue , babbani, disonore - e poi scoppiò in un pianto disperato.


Non molto spaventoso considerando che viene da una famiglia di pazzi assassini mentalmente disturbati, pensò Harry.


Ma senza dubbio non si poteva restare insensibili a tutto quel genuino dolore. Sopratutto se eri la fondatrice del C.R.E.P.A.

Hermione tentò di consolare l'anello come poteva (e cosa niente affatto semplice) ma quello prese a singhiozzare ancora più forte.


Draco non si perse d'animo e le allungò l'anello dei Malfoy.


Un cerchio d'oro spesso con un serpente con le fauci spalancate: assolutamente inquietante e una kitschiata senza pari. Il sogno di ogni donna.


Molto romanticamente glielo lanciò, evidentemente con l'intenzione di accecarla, visto che la prese all'angolo dell'occhio destro.


Cavolo, oltre che sposata con Malfoy la madre del piccolo James Sirius sarebbe diventata anche orba.

Lui e Draco dovevano fare un bel discorsetto su come si trattavano le donne in dolce attesa...


Hermione, dopo aver avuto il suo bel da fare nel raccogliere quella mostruosità dal pavimento mezza accecata com'era, strinse quel pegno tra le dita, un po' esasperata e un po' disgustata dal serpente, e se lo rigirò fra le mani. L'anello prese a sibilarle contro, passando da volgare&pacchiano ad inquietante nell'arco di dieci secondi, e lei poté leggere l'iscrizione al suo interno.


Malfoy do it better


Sbuffò. Forse era meglio il motto razzista dei Black.


- Ma insomma Granger, mai una volta che ti stia bene qualcosa. Possibile che debba sempre lamentarti? -


Hermione, che per una mattinata aveva avuto abbastanza spunti per riuscire a scagliare un Cruciatus degno di una standing ovation di Bellatrix, Lucius e compagnia bella, era più che intenzionata a far ingoiare al suo futuro maritino tutto quel che aveva appena detto - e magari anche quell'orribile anello - quando la porta dell'aula alle loro spalle si aprì ed Antony Goldstain, prefetto di Corvonero (una casa di geni eccentrici pericolosamente portati a mandare a fuoco la propria torre), tutto scarmigliato ed ansante fece il suo ingresso.


- Oh, finalmente vi ho trovati!!! - gongolò mentre riprendeva fiato. - Ero preoccupatissimo. Ieri sera, al party, quelle incoscienti delle mie compagne di casa hanno servito alcune delle pozioni sperimentali di Terry Steeval scambiandole per alcolici... e beh, temevo che qualcuno le avesse accidentalmente bevute. Sono ore che giro come un matto per il castello per controllare che nessuno... -


Smise di parlare quando intercettò le occhiate assassine di Hermione e Malfoy.


Perchè sono tutti così arrabbiati? Si domandò Harry. C'è un lieto evento da festeggiare... e poi tutto questo astio non fa bene al bimbo.


Poi finalmente, dopo appena una decina di minuti rispetto agli altri, realizzò.


Ecco perché non ricordo nulla. E se la pozione avesse fatto del male al bambino? Oh no... non può essere vero.

Sto sognando... non c'è altra spiegazione... dev'essere un incubo. Cavolo, erano persino meglio quelli con Bella mezza mezza nuda. Infondo denti neri e capello sconvolto a parte... la Lestrange è una gran bella donna.


In fondo. Molto in fondo.


Porco Godric, se prendo Steeval lo ammazzo.







La demenzialità del capitolo è a dire poco sconvolgente, ma visto che il povero Harry in questa storia ha la parte del fesso non potevamo aspettarci nulla di diverso (credo...). Ho un po' cercato di rendere i capitoli lo specchio del carattere dei vari personaggi...anche se sono in ultima analisi tutti capitoli cretini, ma quello è colpa dell'autrice (what a shame!!!).


Al prossimo capitolo


S. O. S. - Sos mi vida Hermione Granger


Auror, il tuo wizard azzurro...??? In effetti questo titolo mi ricorda qualcosa...


Scherzo aggiornerò presto anche quella, lo giuro. Purtroppo il mio pc è gravemente malato (un brutto virus) quindi devo elemosinare quello di mia sorella... che non è esattamente propensa a prestarmelo. Diciamo che devo sottrarglielo mentre dorme -.-'



Grazie a tutti per i bellissimi commenti, mi diverto un sacco a leggerli e ancora di più a rispondere assurdità assortite. Voi non fateci troppo caso... i matti bisogna assecondarli.

   
 
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