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Autore: ShiLalla    28/04/2006    0 recensioni
Nove anni dal ritorno nel mondo degli umani, Aburaya sembra avere nuovamente bisogno bisogno dell'aiuto di Chihiro: nel mondo degli spiriti infatti è in atto una cruenta guerra
Genere: Romantico, Triste, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli inverni nel piccolo paesino della periferia di Tokyo dove abitava erano particolarmente freddi, soprattutto nel mese di fe

Gli inverni nel piccolo paesino della periferia di Tokyo dove abitava erano particolarmente freddi, soprattutto nel mese di febbraio, quando le giornate erano ancora corte e il buio si impossessava presto delle poche case colorate costruite in quel luogo. Chihiro era una ragazza coraggiosa e un po’ testarda, che viveva coltivando un grande sogno: rivedere il suo amore perduto, trovato e lasciato, non di sua spontanea volontà, nove anni prima; Kohaku era rimasto nel suo cuore, come impresso a fuoco, e la fiamma divorava la povera ragazza dall’interno, costringendola a indirizzare ogni suo pensiero al giovane stregone. Nonostante fossero ben nove anni che attendeva l’arrivo del  *suo*  drago, non aveva dubitato nemmeno una volta di lui: sapeva che se non era ancora venuto da lei, doveva aver avuto qualche imprevisto, e che appena sarebbe riuscito a liberarsi di quell’ impiccio l’avrebbe sicuramente raggiunta. Tuttavia la lunga assenza del ragazzo aveva cominciato a far sospettare a Chihiro che l’imprevisto dovesse essere più serio di quanto lei non riuscisse a immaginare, e questo la preoccupava parecchio; sperava con tutto il cuore che Kohaku stesse bene, e soffriva atrocemente per la sua assenza, anche se cercava di non darlo a vedere: i suoi genitori non avevano mai saputo le sue avventure nel mondo degli spiriti, e non dovevano nemmeno sospettare nulla. Non si poteva mai sapere cosa potesse succedere ad Aburaya se due esseri umani fossero venuti a conoscenza dell’esistenza del mondo parallelo, e lei aveva già messo in pericolo una volta la vita dei suoi genitori. A dire il vero era esattamente il contrario, ma preferiva non pensare alle cose negative che aveva dovuto affrontare nel mondo degli spiriti; di quel posto voleva serbare solo bei ricordi.

Da molto tempo Chihiro desiderava varcare nuovamente il tunnel di cartapesta che portava ad Aburaya, ma non aveva mai osato rifarlo: c’era qualcosa, un presentimento forse, che le intimava di non tornare alle terme. Inizialmente aveva pensato che fosse una qualche stregoneria di Yubaba, che voleva tenerla lontana da quel mondo, e non farle rivedere Kohaku e i suoi amici, ma ultimamente quell’ipotesi era andata perdendo sempre più credibilità agli occhi della giovane, che ora aveva il sospetto che qualcosa non andasse esattamente per il verso giusto alle terme. Poteva sentirlo.

Quando era tornata nel mondo degli umani la sua mente era rimasta marchiata dal soggiorno nel mondo degli spiriti, lasciandole una specie di sesto senso, che le permetteva di captare i messaggi provenienti dal luogo incantato delle terme. Grazie a questo non era mai rimasta del tutto scollegata da Aburaya, anche se il potere non era sufficiente a creare contatti con i singoli individui. In ogni caso i messaggi inviatele dal mondo degli spiriti si erano fatti sempre più flebili e negativi da tre anni a quella parte, come se le terme desiderassero in qualche modo escluderla. Questo la preoccupava in maniera sconcertante.

 

‘***’

 

 

Quel giorno non c’era stata battaglia ad Aburaya.

Era impressionante vedere come le terme fossero state ridotte negli ultimi tre anni:

i piccoli edifici, per lo più ristoranti e piccoli locali, erano rasi al suolo, e di loro non rimanevano che qualche mattone e calce sparsi al suolo. Ma grazie al cielo il paesaggio non aveva subito cambiamenti drastici: le verdeggianti pianure del mondo degli spiriti erano ancora meravigliose, nonostante alcune grandi macchie d’erba avevano perso la loro lucentezza e la loro “ vitalità”, colpite da chissà quale potente stregoneria o maledizione.

Il cielo era ancora di un colore meravigliosamente azzurro.

 

Questo era ciò che Kohaku pensava quel giorno di pace, disteso sul prato, non molto lontano dall’accampamento. E naturalmente pensava anche a lei: quel cielo le sarebbe piaciuto molto.

Ma non poteva permettersi di metterla in pericolo; sapeva che se avesse pensato troppo a lei, le terme le avrebbero inviato il suo pensiero, e sarebbe corsa nel tunnel per raggiungerlo. L’ultima cosa che voleva in quel momento era mettere a rischio la vita di Chihiro, per colpa dei suoi stupidi sentimentalismi.

Kohaku, ignaro che qualcuno lo stava osservando, si alzò dal prato e si diresse verso una sorgente di acqua calda nei pressi del nascondiglio dei lavoratori delle terme, con l’intenzione di concedersi un bagno rilassante.

 

 

‘***’

 

 

Quella mattina Chihiro stava camminando nell’aria fredda dell’inverno per raggiungere il negozio dove lavorava. Aveva deciso di non andare all’università, nonostante i suoi genitori avessero tentato in tutti i modi di convincerla a fare il contrario. Studiare non le interessava affatto, ed era certa che il suo futuro le avrebbe riservato sicuramente qualcosa di meglio di ore passate chiusa in camera a studiare, alla fioca luce di una lampada, completamente abbandonata sulla scrivania in preda a violenti sbadigli.

Il negozio in cui lavorava era una piccola boutique di sciocchezze per ragazzine che non sanno come spendere il proprio denaro: vendevano i più stupidi articoli che la ragazza avesse mai visto, dalla gomma a forma di orsetto, al binocolo di carta di smarties con cui si vedevano bolle e strane forme, ad alcune tra le più brutte bambole in circolazione, per finire con quaderni e oggetti da disegno. Nonostante Chihiro non apprezzasse il genere di cose che era costretta a vendere, continuava a lavorare con perizia, consolata dal fatto che almeno la paga era accettabile, se non ottima. E poi era l’unico negozio che aveva accettato di prendere come commessa una neodiplomata alla scuola superiore.

 

Chihiro era quasi giunta all’angolo tra la strada principale e la viuzza dove era dislocato il negozio, quando un oggetto le sfrecciò sopra la testa, facendola cadere dallo spavento.

La brunetta si guardò intorno spaesata, ma fu costretta a chiudere gli occhi di scatto e a buttarsi a terra per non essere colpita da un nuovo attacco dell’oggetto volante, che si fermò proprio a pochi metri da lei. Chihiro lentamente si tirò in ginocchio, pronta a scattare nel caso la strana “cosa”  avesse deciso di attentare ancora alla sua vita, ma con sua immensa sorpresa si ritrovò ad ascoltare una voce gracchiante che le diceva di non essere spaventata. Con immenso stupore della ragazza l’oggetto si rivelò essere un mostriciattolo dalla forma sferica, dotato di due enormi occhi e di una larga bocca munita di numerose file di zanne, che le parlava concitatamente senza che lei riuscisse ad afferrare una sola parola di ciò che le diceva. Fu quando si rese conto di star parlando con un essere non appartenente al suo mondo nel bel bezzo della strada principale di un paese della periferia di Tokyo, che prese il mostriciattolo e corse a rifugiarsi in una stradina laterale, ben nascosta dagli occhi di eventuali passanti.

 

“ Mpff…ah..lasciami umana!!” urlò il piccolo demonietto, stizzito.

“ Cos…cosa saresti tu??”

“ E’ quello che cercando di spiegarti da almeno dieci minuti, donna! Se solo non fossi così cocciuta e aprissi le orecchie alle parole dello spirito, invece di badare sempre allo sciocco linguaggio umano! Stupida umana!!”

“ Che ci fai qui? Questo non è il tuo posto, lo sai vero?” chiese Chihiro, allarmata.

“ Certo che lo so! Non sono stolto come voi creature strambe, cosa credi!”

Chihiro si trovò a pensare che quella parola detta dalla bocca di quel curioso essere suonava alquanto fuori luogo.

“ In ogni caso, umana, il mio nome è Kokouni, piccolo demone dell’ombra, e si da il caso che io sia qui per conto dell’uomo-drago, Kohaku”

“ Cosa? Kohaku? E dimmi come sta?!”

“ Calma donna! Kohaku mi ha mandato in questo posto perché io ti riferisca la sua richiesta d’aiuto. Aburaya è in pericolo, minacciata da una guerra che si prolunga da tre anni. Gli ex-lavoratori delle terme hanno bisogno del tuo aiuto. Questo è ciò che Kohaku mi ha detto di riferirti! Dovrai attraversare il tunnel e recarti all’accampamento dei lavoratori! Addio e vedi di non perderti, sciocca umana!”

Con questo il piccolo demonietto scomparve, sfrecciando tra i passanti, invisibile ai loro occhi.

 

Chihiro si ritrovò a correre, diretta al tunnel nella foresta.

Se Kohaku aveva bisogno di lei, non avrebbe esitato ad andare incontro al suo destino.

 

 

 

  
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