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Autore: Violet Tyrell    26/08/2011    2 recensioni
Spin off di " Double Talkin' jive": Gemini no Azar, il nuovo custode della terza casa - uno dei sequel di The Rose of Death

“ Tsk, fatto morire da una divinità, che vergognosa fine per il mio orgoglio di cavaliere nero. “ Amaro e cinico. Shaka si chiese perchè mai la ragazza si fosse intromessa; teneva la testa del giovane sulle proprie ginocchia, il chitone bianco ormai irrimediabilmente rosso sangue. E allora Azar capì.
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Saori Kido, Virgo Shaka
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il cuore e la ragione hanno origine dalle rose'
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Con sua grande sorpresa fu il cavaliere dell'Ariete a testare la sua forza, uno dei pochi che presiedevano le dodici case; lo osservò con quei lunghi capelli arancioni e i nei frontali segno che era uno dei rappresentanti del Jamir, e poi guardò il Sacerdote. Si somigliavano, una voce udita aveva asserito che erano fratelli. Il Sacerdote comunque aveva l'aria di essere molto più anziano del fratello, una decina d'anni forse qualcosa in più. " Andiamo anche qui per raccomandazione eh " schernì il suo avversario, che probabilmente aveva ottenuto l'armatura dell'Ariete grazie al nome del fratello che prima di lui l'aveva vestita. Funzionava spesso così tra cavalieri, non per lui dato che era figlio unico. Kiki, così si era presentato, si dimostrò invece capace di tenergli testa tanto che lo scontro fu cruento, entrambi usavano i loro colpi segreti migliori e non pareva esserci un vincitore.
Azar ribollì di rabbia quando si trovò paradossalmente in svantaggio, colpito da quella difesa apparentemente invisibile che gli rilanciò indietro la propria offensiva; se non altro era forte, lo poteva percepire sulla propria pelle, restava solo da abbatterlo e ci sarebbe riuscito. " Ti giuro Mu, se usa il Genro Maoken lo ammazzo. " La voce di Shaka era un leggero sussurro sugli spalti da dove assistevano allo scontro; lo inquietava l'idea che potesse ricorrere ad un colpo del genere, una mossa indegna del rango di cavaliere d'oro perchè avrebbe significato in parte non essere stato capace di formare un vero Gold Saint.
" E io ti assicuro che se lo usa non riceverà alcuna armatura d'oro. " La placida risposta del Sacerdote confermò a Shaka che la pensavano uguale; il suo sguardo si posò su Atena che sedeva nel posto migliore, ed osservava con una certa apprensione lo scontro. Sicuramente era preoccupata all'idea che si potessero fare troppo male ma Mu non esternò ciò a cui aveva involontariamente assistito la sera prima, quando il giovane biondo apprendista aveva consegnato direttamente alla Dea una lettera scritta di proprio pugno. Non aveva osato indagare ma era sicuro che su quel foglio vi fosse qualcosa che poteva spiegare la ragione di quel rossore che la ragazza aveva sulle guance.
Riportò l'attenzione sul duello, rendendosi conto che Kiki aveva perso tutto il vantaggio acquisito col Crystal Wall. " E' davvero dotato. " Una voce gelida al suo fianco lo fece annuire; Andrè, colui che considerava come suo braccio destro e che si occupava della strategia per il Santuario, aveva espresso il suo pensiero, Azar era dotato di doti eccezionali e lottava con molta disinvoltura. Certo Shaka era stato bravo con lui ma credeva che l'essere stato sulla Death Queen Island fin da bambino lo avesse temprato. Ebbe un leggero moto di sorpresa nel vedere il fratello a terra, colpito con violenza da una Galaxian Explosion che l'aveva stordito; una forte tensione serpeggiò tra gli spettatori quando Azar si avvicinò al corpo riverso a terra. Secondo la legge ora avrebbe dovuto decidere che cosa fare del suo avversario visto che non pareva più essere in grado di continuare lo scontro; era questa la parte che più interessava a Mu, scoprire la sua decisione senza che nessuno potesse interferire. L'avrebbe ucciso o graziato, o magari anche umiliato? Era difficile da prevedere. Shaka pareva una statua di granito tanto era immobile, e osservarono Azar più in basso.
" Dai alza quelle chiappe, carotina, che se schiatti qui inizia male la mia carriera. " Una frase ironica ma non pregna di malvagità, che solo il cavaliere dell'Ariete poteva percepire tanto era bassa; si aspettava un pugno o un altro gesto, di certo non che lo risollevasse e lo aiutasse a tenersi in piedi facendo passare il suo braccio attorno alle spalle. " Grazie. " Non era stato più sorpreso di così ma era in qualche modo contento, si era sbagliato pensando che lottasse solo per la gloria, aveva appena avuto la prova che era in grado di essere compassionevole.
" Ottimo lavoro, Shaka. " Il cavaliere della Vergine non sorrise a quel complimento di Atena ma si sentiva ripagato di lunghi anni di addestramento; non si complimentò con il ragazzo, doveva tornare in India dove Micene lo aspettava per essere trasformato lui pure in un valido successore.

Un rumore di passi delicato attirò l'attenzione di Azar, fino a quel momento solo nel terzo tempio, intento a studiare quella meraviglia; poteva percepire che non si trattava di un uomo ma rimase sorpreso nel vedere l'esile figura d Atena avvicinarsi a lui. Non aveva finito di curarsi le ferite che aveva riportato perchè voleva ammirarsi con quell'armatura d'oro addosso, convincendosi che stava veramente benissimo, e si sentiva preso un pò in contropiede. Fece per inchinarsi come avrebbe richiesto l'etichetta ma lei glielo impedì con un aggraziato gesto del braccio; Azar era sorpreso ma si ritrovò a fissare quella figura minuta che aveva più o meno dominato i suoi sogni in quegli anni. E si sentiva a disagio davanti a quel sorriso, sembrava molto meno divina e più umana a quel modo. " Lascia che ti curi io. " Gli disse con quella voce che gli ricordava un campanellino d'argento; era molto cresciuta in quei tre anni da quando l'aveva vista la prima volta, ora doveva averne circa ventiquattro.. e lui era uno sbarbino di diciassette. Era proprio ingiusta, la vita, eppure non poteva fare a meno di desiderarla, forse proprio perchè sapeva che era impossibile averla. La lasciò fare, percependo per la seconda volta la potenza di quel divino cosmo irradiare da lei e infondergli quella cura che ne avrebbe sanato tutte le ferite. Lui si sarebbe ammazzato piuttosto di andare a chiedergli di curarlo, preferendo farlo da solo. " Siete troppo gentile. " Una frase banale, tipica per l'occasione che la fece sorridere; si aspettava che gli parlasse dei compiti che toccavano a lui ora che era divenuto il Gold di Gemini perciò rimase sorpreso quando lei parlò di nuovo. " Volevo ringraziarti per le tue belle parole, Azar, nessuno mi aveva ancora scaldato il cuore così. "
Un leggero rossore le colorò le guancie ma lui non ci badò, desiderando sprofondare per la vergogna. In tutta la sua vita non aveva mai scritto una lettera d'amore ad una donna e avrebbe quasi preferito che l'avesse cestinata senza guardarla; invece l'aveva letta, ed ora lo ringraziava.. e si sentiva in colpa all'idea di avere messo a nudo la propria anima così facilmente. " Io.. spero che non vi siate offesa.. " A quello lui non aveva pensato: impulsivo com'era aveva scritto e consegnato, prima che potesse venirgli meno il coraggio, forte del fatto che in quella prova di investitura avrebbe anche potuto lasciarci le penne. E aveva desiderato dirle quanto era importante per lui.. ma ora non era più sicuro di avere fatto la cosa giusta. Non poteva dimenticare che era una divinità in fondo, anche se lui l'aveva scritta a Saori, non certo alla Dea Atena. Che paradosso, erano la stessa persona!
Rimase sorpreso quando lei lo abbracciò; era un gesto gentile ma lui credeva di sentire, in quello, anche altre cose, forse il mai espresso desiderio di poter essere una fanciulla svincolata dalla realtà che la costringeva a portare quella maschera agli occhi di tutti. Maledisse il fatto che si sentiva sudare, come se fosse tornato vergine, ma sapeva che non avrebbe osato fare niente di più. Non voleva in fondo nulla, poteva bastargli quella sensazione di calore che lo pervadeva, ben diversa dall'eccitazione che accompagnava solitamente i suoi rapporti con le donne: quello era il fuoco che gli scottava il cuore, e Saori una moneta preziosa che aveva raccolto da terra e che avrebbe conservato con cura. Non si sarebbe mai azzardato a spenderla, era troppo preziosa per una simile volgarità. " Offesa? No, al contrario, mi dispiace solo non poter fare di più... " Sembrava improvvisamente rattristata e lui capì: era ovviamente vincolata alla realtà ma dentro probabilmente infuriava la lotta tra Dea e umana. Era una prospettiva in fondo molto triste; quasi lottando contro sè stesso la circondò con le proprie braccia possenti, che in quel momento erano delicate. Non si sarebbe mai più ripetuto un momento del genere, e sapeva che in fondo lui non avrebbe mai veramente amato nessuna: come avrebbe potuto, quando il proprio cuore era ormai suo devoto schiavo? " Vi accompagno alla vostra dimora. " Un passo per staccarsi dall'oblio, un semplice gesto per riportare sè stesso alla realtà: una Dea da proteggere e lui il guerriero che avrebbe rischiato tutto per farlo. Era giusto così.
Era decisamente diventato troppo buono ma non avrebbe concesso a nessuno di scoprirlo: lui era Azar, l'angelo biondo di Saori ma anche L'Angel of Death di tutti coloro che si fossero messi sul suo cammino.

Erano passati due mesi circa, in cui Azar aveva stabilito una propria routine; ogni mattina passava a salutare i suoi compagni guerrieri, in particolare il silenzioso Danso che continuava a stare chiuso nella dimora di Cancer. All'inzio lo aveva trovato strano ma poi aveva scoperto con lui di avere molte affinità: il guerriero della quarta casa lo affascinava perchè portava un velo misterioso che lo distingueva dal mondo e gli piaceva parlare con lui, anche se erano quasi sempre solo dei monologhi. Poi c'era Kiki, che si era rivelato un simpaticone a dispetto dello scontro iniziale; Andrè faticava ad inquadrarlo mentre gli altri li ignorava anche se erano veramente molto pochi. E poi andava un pò a prendere in giro i cavalieri di bronzo: trovava di suo gusto Shiryu e aveva anche adocchiato la bella Shunrei ma era tra le poche a non avere beneficiato delle sue attenzioni; rispettava il loro legame in fondo e poi non gli mancavano certo le donne, che lo assediavano quasi. Ma lui era democratico, e aveva tempo per tutte coloro che avevano la ventura di accendere la sua fantasia pur non aprendo mai il proprio cuore: quello era già occupato.
" Cavaliere dei Gemelli, parti con Danso per New York: gira voce che ignoti nemici abbiano devastato la metropoli, e tutti muoiono in maniera misteriosa. Ogni mossa da fare dev'essermi immediatamente riferita. " La voce di Andrè impartì gli ordini della missione ad Azar, che finalmente aveva modo di sfogarsi un pò, e gli piaceva l'idea di partire proprio con Danso. Lo andò a trovare prendendolo allegramente per il braccio. " Su, forza, andiamo a mordicchiare qualche fondoschiena! L'avventura ci attende! "






giornooooooooooooooooooooo u.u o sera, come volete XDD comunque penultimo capitolo di questo spin off.. conto di terminare col prossimo. Azar lo amo sapete ma non posso tirarlo troppo per le lunghe^^
spero vi piaccia^^ come vedete al signorino piace Saori e.. udite udite, si, pure a lei U__U però mi sono attenuta al fatto che lei è una Dea bla bla bla quindi un bell'amore platonico per entrambi u.u spero non vi offenda xd
l'ultima esclamazione l'ho presa da Mushu in Mulan*rotola via* beh aspetto i vostri commenti^^ ciaooo

 
   
 
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