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Autore: Faddo    26/08/2011    2 recensioni
"La Vita Secondo Navarro Adam" una storia che racconta semplicemente la storia di un "vecchio" 40enne, dei suoi amici e di molte altre cose che non dirò qui.
Questo libro ha una morale? Si, non vivete come lui, credetemi non è bello.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Massime di Adam:
Una mela al giorno toglie il medico di torno...si bravo e adesso a chi ti rivolgi quando avrai un problema serio?






CAPITOLO 17: L'Autunno, Stagione delle Foglie Cadenti


Era il 20 Ottobre quella notte io e Railey stavamo dormendo serenamente l'uno vicino all'altro dopo aver fatto una nottata lunga per sistemare insieme i conti del mese.
Ad un certo punto sentii l'irrefrenabile impulso di andare in bagno, così tolte le coperte e lasciata Railey da sola andai in bagno, assorto solo dalle preoccupazioni di tornare subito a letto visto il freddo che faceva in bagno, ma ecco che nei momenti tranquilli accadono cose strane tanto per cominciare mi accorgo che lo sciacquone non funziona, in secondo luogo sento quelli del piano da basso che nonostante fosse Giovedì facessero un baccano infernale alle due di notte: tra musica a volume non del tutto modesto e schiamazzi momentanei e non troppo contenuti; un ambulanza che passa nelle vicinanze si ferma e ripartono via dopo pochi secondi, ed infine il fastidio di dover accendere la luce per c'entrare la tazza del gabinetto; tutto questo solo nel mentre che mi son alzato dal letto e son andato a fare una bella pisciata in bagno.
Alla fine dopo una apparente odissea per raggiungere il gabinetto e ritornare a letto posso rimettermi sotto le pulite e calde coperte vicino alla mia cara Railey che come sempre dormiva col suo modo tanto dolce.
La sveglia suonò ed era finalmente arrivata la mattina, quel Venerdì per me era il mio nuovo giorno libero quest'anno essendo che il Mercoledì non lo potevano più dare a nessuno e così ho pure dovuto fare dei cambi nelle mie abitudini, e per mia sfortuna il Martedì era il giorno libero di Railey, sarebbe stato bello avere lo stesso giorno, ma questo magari sarebbe successo l'anno dopo.
Quando mi alzai Railey se n'era già andata a scuola e io cominciai la mia giornata nel solito modo, ovvero vestendomi per scuola anche se andavo solo a fare colazione, appena fui vestito e avevo preso l'essenziale per cominciare la giornata, ovvero: chiavi, celullare, scatola di cigarillos, fiammiferi e portafoglio uscì di casa per dirigermi al Rinos.
Era ritornato l'autunno, lo stesso autunno che l'anno scorso mi avvicinò a Railey in un modo poco ortodosso, gli alberi lentamente si denudavano, mostrando come in realtà sotto le grandi fronde così maestose e possenti si nascondeva un corpicino fragile, come lo siamo tutti noi infondo.
Entrato nel Bar da Rinos c'erano solo Kirk ed Eveline.
Appena arrivato ed entrato notai che Kirk di fretta stava uscendo e appena lo salutai lui mi disse:
"Kirk: non ora Adam, devo andare in ospedale è grave, ci vediamo dopo"
"Adam: beh ciao ma cos..."
Il volto di Kirk era serio e molto preoccupato mentre stava uscendo e allora io rimanendo solo con Eveline andai a sedermi e dopo aver ordinato il solito caffè e la brioche alla marmellata mi venne spotaneo chiedere:
"Adam: hey cosa aveva Kirk, sembrava strano oggi, non trovi?"
Eveline rimase un po' in silenzio fino a quando non mi disse molto sorpresa:
"Eveline: non te l'hanno detto?"
"Adam: che cosa?" dissi mentre davo già il primo morso alla brioche, a quel punto Eveline sembrava davvero tesa deglutiva molto e non riusciva a trovare il modo per dirmelo fino a quando con la voce un po' tremolante disse:
"Eveline: Adam...vedi, Ronald ieri notte l'hanno trovato al piano terra del tuo condominio disteso, era caduto e si è rotto il femore, per ora sta bene, è vivo, ma lo devono operare"
A quel punto affondai nella disperazione più totale, o almeno è quello che si aspetterebbe, ma io invece di fronte a questa notizia ero molto calmo, perchè sapevo che Ronald se la sarebbe cavata, era un vecchio troppo forte per finire male solo a causa di un femore, per quanto fosse importante, non avevo niente di cui preoccuparmi, almeno io.
Decisi di uscire per andare a fare la spesa visto che la dispensa di casa era come una fabbrica sull'orlo del fallimento.
Arrivato al supermercato lo trovai deserto come accadeva spesso, c'era Gaetano e Robert che insieme stavano pulendo la vetrina della piccola macelleria del supermercato e quando mi notarono arrivare dissero:
"Gaetano: Robert, guarda chi c'è qua! il signor. Navarre!"
"Robert: si pronuncia Navarro, salve Adam"
"Adam: grazie Robert, ciao a tutti due, come vanno qua le cose?"
Gaetano subito posando lo straccio e pulendosi le mani sui pantaloni disse:
"Gaetano: tutto apposto, tutto apposto, sì, lei invece?"
"Adam: bene sì, mi son sempre chiesto come mai dica lei, di solito voi del sud non dite voi?"
Gaetano alzando le spalle disse:
"Gaetano: cosa vuole che le dica, ci si abitua no?"
Mi venne spontaneo sorridere a una frase del genere, ma poi Gaetano notò come il mio sorriso fosse forzato e un po' tirato e subito mi chiese:
"Gaetano: sig. Navarre, sicuro che vada tutto bene?"
"Adam: si...a dire il vero non molto"
Subito Robert mentre puliva chiese:
"Robert: allora non va del tutto bene, oppure va proprio male?"
Gaetano vedendo che Robert si era fermato gli disse:
"Gaetano: Robert, che fai? pulisci! sennò quando arrivano i clienti chi li serve?"
"Adam: diciamo che...non va del tutto bene, c'è un mio amico, Ronald, ieri sera ho scoperto che è caduto e si è fratturato o rotto il femore"
Gateno subito spalancando gli occhi disse:
"Gaetano: come? il sig.Seanfielde si è fatto male?, Robert hai sentito?"
Robert abbastanza irritato disse.
"Robert: si ho sentito, sto lavorando"
Io altrettanto irritato dissi:
"Adam: si pronuncia Seanfield, non Seanfielde"
"Gaetano: vabbuò ho capito, ma dov'è ricoverato? qua a Selice o a Peronedo?"
Non sapevo come rispondere ma poi mi venne in mente che Kirk stava correndo verso l'ospedale, che non ha la macchina e odia i mezzi pubblici come me, quindi Ronald era sicuramente ricoverato a Selice.
"Adam: credo...si trovi a Selice, ma lei come lo conosce?"
"Gaetano: beh, tutti quelli del vicinato vengon sempre qui a fare la spesa, conoscevo anche il vecchiaccio, e poi era sempre pieno di aneddotti divertenti, no Robert?"
"Robert: vero, anche se più che divertenti direi che erano interessanti e piacevoli da ascoltare"
Gaetano ignorando del tutto Robert mi disse:
"Gaetano: Allora, credo che passerò a trovarlo, grazie sig.Navarre, venga pure alla cassa che paga quella roba che ha preso"
"Adam: ah vero, certo che stavolta ho preso davvero più roba del solito, spero che non dovrò pagarlo in oro".
Finita di fare la spesa era quasi ora di pranzo e stavo aspettando Railey a casa per decidere se andare a mangiare da Rinos oppure pranzare qui, ammazzai il tempo giocando ancora al NES che nonostante lo usavo da mesi e fosse vecchio continuava a fuonzionare quasi fosse nuovo.
E così tra una partita e l'altra ecco che però Railey varcò la porta di casa tutta solare per la giornata rilassante passata, infatti aveva avuto solo tre ore, due di queste in 2^C e una in 1^A.
Subito mi si avvicinò salutandomi e dandomi un bacio, e nel mentre lo faceva mi abbracciò pure forte e stupito da tutta questa esplosione di felicità chiesi:
"Adam: wow, qualcuno qui deve aver ricevuto un grande regalo, che hai da esser tanto felice?"
Railey con orgoglio disse tutta fiera:
"Railey: indovina chi è stata scelta come professoressa di Matematica per rappresentare la scuola alle gare regionali di matematica?"
Io sarcasticamente per non darle la soddisfaizone di sentirsi dire il suo nome dissi:
"Adam: oddio, anche quest'anno la vecchia spugna del prof Chivetti? mamma mia sta diventando imbarazzante, entra in classe profumato e a fine giornata puzza di alcol quasi sempre, mi chiedo dove si nasconda per bersi quel bicchierino, secondo me ha qualche bidello complice"
Railey sorridendo e dandomi un pacca sulla spalla disse:
"Railey: non dire cazzate, han scelto me!"
Subito però ripensando al tutto dissi:
"Adam: ma aspetta un secondo, non è che ti scelgano come prof, ti pescano se ti candidi a farlo, e l'anno scorso mi hai detto che non l'avresti mai e poi mai fatto, come mai hai scelto di farlo?"
"Railey: mi ha convinto due settimane fa Ronald, ha detto che per un professore cogliere occasioni del genere sono importanti per la carriera e ne sapeva qualcosa visto che aveva una sorella che faceva la prof, quindi mi ha convinto e ho deciso di candidarmi"
Subito ributtandomi sul divano distrutto dissi:
"Adam: ah è stato Ronald eh..." divenni immediatamente triste e Railey notandolo bene quanto Gaetano disse:
"Railey: qualcosa non va?"
"Adam: no è che...Ronald..." non sapevo come dirlo, incominciai nervosamente ad agitare le mani per cercare di trovare le parole meno rudi, ma non trovandole dissi solo:
"Adam: è in ospedale, è ricoverato per il femore, sembra sia rotto o fratturato"
Railey subito divenne seria e disse:
"Railey: cosa? Ronald? oh cavolo, e com'è successo?"
"Adam: da quanto mi ha detto Kirk è caduto dalle scale ieri notte"
Railey però subito mollò un lieve sorriso e disse:
"Railey: no, non è niente, tornerà presto in forma, lo conosco bene Ronald, ha vissuto cose peggiori, credimi per lui un femore rotto o un influenza sono la stessa cosa"
"Adam: penso anche io la stessa cosa, ma tutti al bar si son subito preoccupati"
Tutto ciò era sicuramente determinato dal fatto che io e Railey ci ricordavamo dei vari incidenti che alla Sunflower Ronald ha subito e quelli che ci ha raccontato, per farvela breve, è sopravvisuto quando lavorava in una portaerei a un colpo di mitra amico che è partito per errore da una delle bocche di fuoco durante un addestramento alla quale ha voluto assistere, è sopravvissuto quando cadendo da una scogliera si è sbregato mezza gamba, alla Sunflower ha avuto pure più fratture all'avambraccio, per esser precisi due, una quando ancora non lo conosceva e un'altra nel penultimo anno che ho passato alla Sunflower, infine alla Sunflower mentre era fuori strada un auto gli ha preso sotto il piede, lo stesso piede con la quale ha corso per anni e ha continuato a correre alla mattina per anni dopo l'intervento, in pratica Ronald era un carroarmato inabbattibile, per questo l'idea di un femore rotto non ci faceva venire tanto scalpore o troppe preoccupazioni a me e Railey.
Alla fine optammo per andare a mangiare al Bar e appena arrivammo subito fummo tutti accolti dalle faccie non molto allegre degli altri che erano ancora chiaramenti preoccupati per il vecchio.
Appena entrati Eveline accolse me e Railey con un tiepido saluto.
Ci sedemmo su uno dei tavoli pronti per prendere le ordinazioni, ovviamente io presi il solito e Railey optò per prendere la mia stessa cosa stavolta.
"Eveline: si arriva subito, ci vorrà poco"
Se ne tornò in cucina senza dire niente, strano da parte sua.
Il Bar era un mortorio nessuno parlava con nessuno, fino a quando non decisi di sciogliere questa situazione patetica e dissi:
"Adam: com'è andata la giornata a voi?"
In quel momento c'erano tutti: Eric, Demetria, Paul, Kirk e Lars, tutti tranne Ronald.
"Paul: è andata sostanzialmente bene"
"Kirk: son passato a dare la roba in ospedale a Ronald per il resto bene"
"Demetria: in banca mi sono annoiata"
"Lars: s...s...so...son ri..m...rim...rimasto a casa"
"Eric: una tristezza..."
"Adam: oh...e avete qualche notizia di Ronald?"
A quel punto nessuno parlò tranne Kirk che era l'unico a sapere qualcosa di Ronald e disse:
"Kirk: si, Ronald ha detto che non si sente molto bene, è un po' stanco e non può muoversi, domani avrà un operazione per farsi installare un chiodo sul femore, sarebbe bello se qualcuno di voi andasse a trovarlo"
Subito ognuno disse che sarebbe andato quando poteva, io però dissi cercando di tranquillizare tutti:
"Adam: secondo me siete troppo preoccupati per Ronald"
"Demetria: in che senso?"
"Adam: semplicemente perchè Ronald lo conosco da anni ha passato momenti peggiori di questo"
"Railey: vero, non vi immaginate quante gliene sono capitate solo alla Sunflower"
Eric fu il primo a ribattere e dire:
"Eric: ma non capite il punto, non è più il Ronald giovane che conoscevate voi, è vecchio"
"Railey: Eric credimi se ti dico che ha veramente passato di peggio in meno di una settimana sarà di nuovo qua al Bar a ridere come ha sempre fatto"
Ci fu un attimo di generale silenzio fino a quando non tornò fuori Eveline con il pranzo per me e Railey.
Dopo che Eveline tornò al bancone mentre puliva i piatti, dopo un breve silenzio che era composto da tutti quelli sul bancone depressi, me che leggevo il giornale fumandomi un cigarillos mentre aspettavo solo che Railey finisse di mangiare con la sua lentezza sovrumana Lars disse qualcosa:
"Lars: ragazzi"
Tutti si girarono verso di Lars pronti per sentire cosa aveva da dire, nonostante fossero tutti tristi sembravano volenterosi di parlare con qualcuno di qualcosa ad ogni costo per sciolgere un po' i pensieri.
"Lars: p...p...pensavo per...perchè non andiamo a tr....trova....trovare Ronald in osp....ospeda....ospedale...i...intendo tutt...tutti assieme"
L'idea piacque subito a tutti che cominciarono a discuterne tra di loro per cercare un qualcosa da portargli e un orario comune che andasse bene a tutti.
"Eric: io questo pomeriggio son tutto il tempo libero"
"Eveline: io posso chiudere prima il Rinos, dipende a che ora"
"Adam: e che ti cambia, tanto chi vuoi che venga"
"Eveline: non ricominciamo Adam"
"Railey: io direi alle 17.30"
"Demetra: guarda che l'orario di visita è dalle 18.00 alle 21.00 di solito"
"Railey: lo so ma dico di trovarci qua alle 17.30 per andare tutti insieme"
"Kirk: no che senso ha troviamoci alle 17.50 direttamente là in ospedale, si trova nel Daily Hospital per ora, domani lo spoteranno credo"
"Paul: per me è perfetto come orario"
"Lars: i...i...io penso che...c...ci sarò!"
"Railey: vada per le 17.50"
"Adam: d'accordo"
"Eveline: ottima come orario"
"Demetria: io ci sarò al 100%"
Tutti erano d'accordo su un orario alla fine dei conti; di sicuro una visita generale avrebbe tirato su di morale Ronald, quel vecchio ne aveva certamente bisogno.
Il pomeriggio di tutti noi fu molto leggero, sembrava che il buon umore fosse tornato a tutti con una semplice idea del giovane biondo Lars, e in poco tempo furono le 17.30.
"Adam: Railey, sei già pronta te?"
"Railey: io si te?"
"Adam: mi sto mettendo le scarpe" dissi in maniera forzata mentre con forza infilavo la scarpa nel mio piede destro.
"Railey: com'è che ogni volta che dobbiamo uscire ti mancano sempre le scarpe?"
"Adam: mi faccio la stessa domanda ogni volta che andiamo a cena quando te devi truccarti, non capisco il tuo bisogno di truccarti sei già bella così"
"Railey: sei un uomo non puoi capire a pieno una donna anche se sei psicologo"
Arrendendomi al fato dissi:
"Adam: direi che la questione è chiusa, andiamo?"
"Railey: si andiamo caro".
All'ora prestabilita eravamo tutti sotto l'ospedale, io e Railey arrivammo per penultimi, mancava ancora Paul che raggiunse il luogo dell'incontro dopo pochi minuti.
Una volta dentro aspettammo pochissimo fuori prima di poter entrare dentro la stanza di Ronald dove si trovava solo.
La stanza era non molto grande, con un piccolo balcone, una TV al momento spenta e dei letti apparentemente molto scomodi e pieni di pulsanti qua e là, ognuno con la propria utilità, non me ne intendevo molto di ospedali a dire il vero; l'ultimo volta che ci ero stato era quando una macchina colpì Railey facendola cadere.
Una volta entrati dentro quella stanza non molto allegra, subito Ronald per quanto stanco fosse ci accolse tutti con un sorriso e la sua solita risata, era evidentemente molto sorpreso dalla visita.
"Ronald: guarda chi è venuto a trovarmi!" disse ridendo con quasi tutta la forza in corpo per non farsi vedere troppo debole e farci preoccupare
"Kirk: hai visto, alla fine siamo venuti tutti"
"Ronald: questa è davvero una bella sorpresa, di chi è stata l'idea"
Uno di noi era pronto a dire Lars visto che lui è sempre quello che non ha mai molto coraggio, ma ci fu una grande sorpresa:
"Lars: sono stato io"
Ronald si mise a ridere, soprattutto perchè non aveva balbettato e disse:
"Ronald: bravo Lars, così si fa, come state tutti voi?"
Da una situazione di qualche ora fa, quando ognuno era triste al bar e parlava poco, ci ritrovammo ad esser tutti felici di trovarci qua con Ronald e le cose chiaramente andavano meglio per tutti noi.
Ognuno di noi passò il tempo un po' con Ronald, ci furono grandi chiacchierate tra di noi, ovviamente avere Ronald di nuovo tra noi portò lo stesso spirito del Rinos dentro la stanza d'ospedale.
"Ronald: è un peccato che non siate venuti all'orario mattutiniero avrei potuto farvi conoscere mia figlia, è passata a trovarmi, la trovereste una persona eccezionale"
"Eveline: non c'è da stupirsi è tua figlia"
Ronald scoppiando in una sonora risata disse:
"Ronald: grazie, davvero una bella battuta, però non usarla con i vecchi, usala con i giovani, fa più colpo" concluse continuando la risata iniziale.
Subito mossì dalla curiosità verso sua figlia a Lars venne spontaneo chiedere:
"Lars: com'è f..fa....fatta?"
"Ronald: beh, non è molto alta, direi alta quanto Railey, capelli biondi ramati, dei bellissimi occhi verdi molto accesi, e un fisico che fa scuotere ogni anima giovane" disse ridendo e guardando i più giovani tra i maschi del gruppo
"Kirk: quanti anni ha?"
"Ronald: 41, hey non ci vorrai mica fare un pensierino? non vorrai finire col chiamarmi papà?" disse ridendo con molta forza Ronald nonostatne la debolezza fisica che lo attanagliava in quel momento
e questa era solo una dimostrazione di quanto io e Railey avessimo sempre avuto ragione, per lui pure questa volta era una roba da nulla.
Alla fine però anche se eravamo qui ed eravamo felici ero sicuro che il giorno dopo sarebbero stati tutti tristi e preoccupati, perciò decisi intelligentemente di far parlare a Ronald del suo problema con uno stratagemma semplice e banale:
"Adam: Ronald, ma te come ti senti scusa?"
"Ronald: perchè me lo chiedi così?"
"Adam: niente è che pensavo ai tuoi precedenti infortuni passati e mi veniva da pensare..."
Ronald prese fiato, stette in silenzio a pensare con gli occhi chiusi fino a quando non disse:
"Ronald: voi altri, non avete niente di cui preoccuparvi, ve lo assicuro è solo un altro dei miliardi di incidenti che ho avuto nella vita, solo perchè sono vecchio non vuol dire che abbia perso il morale e credetemi gran parte della guarigione di una malattia o di un problema la si fa prima psicologicamente, se siete d'animo forte solo la morte stessa può farvi qualcosa, e io sono uno di quei tipi, non voglio che vi preoccupiate per niente, se mai sarà grave ve lo prometto, vi avvertirò prima e ve lo dirò esplicitamente, ma non sperate che io lo dica per davvero perchè non accadrà mai situazione del genere, credetemi" concluse con una grande risata visto la parte finale che era molto ironica rispetto al resto che era la frase seria che tranquillizzò tutti noi sulle condizioni di salute di Ronald.
Ormai erano le 19.20 passate,per noi era ora di andare,ma mentre stavamo per uscire tutti ecco che io,che mi trovavo in fondo alla fila,fui fermato dalla voce di Roland:
"Ronald: aspetta Adam!"
Mi girai verso Ronald aspettando di sentire cosa volesse dirmi e poi parlò
"Ronald: resta qui, devo parlarti di una cosa"
All'improvviso il tono di Ronald si fece più serio e lascio sia me che gli altri pieni di dubbi e incertezze, ma alla fine l'unico che avrebbe saputo ero io, mi sentivo quasi un prescelto per sapere qualcosa che sarebbe meglio non sapere.
Mentre gli altri uscirono io restai dentro e ascoltai ciò che Ronald aveva da dirmi.
"Adam: che succede vecchio?" Chiesi con un tono un po' preoccupato
"Ronald: te la pensi esattamente come quello che ho detto io prima, anzi, te lo sai, e volevi che lo dicessi vero?"
"Adam: beh, volevo solo far tranquillizzare gli altri, mi sembra naturale"
"Ronald: ti stai così tanto preoccupando per gli altri, insolito da parte tua"
Si creò un attimo di silenzio, non seppi cosa dire perchè il vecchio mi aveva beccato in un punto dove non sapevo proprio cosa dire, ma lui prontamente aggiunse:
"Ronald: non serve tu dica niente Adam, ti capisco e anche io avrei fatto la stessa cosa al posto tuo" disse ridendo, con una risata che mi parve subito tranquillizzante come se ciò che stesse per dirmi non fosse niente che potesse preoccuparmi o rattristarmi, ma ecco che subito arrivò un discorso pronto a contrariarmi.
"Ronald: ma devi sapere che, io son vecchio, non sono più come un tempo che da ogni incidente ne uscivo più forte di prima, anche il più grande guerriero, se così mi si può chiamare, ha il suo limite, devi capire Adam che sono vecchio, le preoccupazioni non dico siano giuste, ma nemmeno sottovalutare le cose è giusto, non so come me la cavero, ma non voglio morire senza aver lasciato qualcosa a te e a tutti gli altri, quindi per una mia paura ti prego di ascoltarmi"
Subito mi sedetti, avevo il volto abbastanza stravolto da quello che stava per dirmi.
"Adam: ok, continua"
"Ronald: vedi, so come tu mi vedi e mi hai sempre visto, un adulto spensierato senza problemi che vive la sua vita ridendo, ma c'è una cosa che non ti ho mai detto, prima di diventare così, prima della Sunflower, ero esattamente come te, un tipo burbero che ce l'aveva con il mondo, sempre pronto a tirar giù merda, come si usa dire, contro la gente pieno di problemi in amore; son nato da una famiglia in piena povertà, all'età di 11 anni vidi mio padre morire davanti ai miei occhi durante una battuta di caccia con un amico alla quale mio padre mi aveva assistito a vedere, a 16 anni con la famiglia ormai sull'orlo della crisi dovetti andare a fare il militare e mandare a casa i soldi a mia madre, che quando tornai in Italia scopri che era morta tempo fa e tutte le lettere di corrispondenza arrivavano dalla più grande delle mie sorelle che voleva tenermi nascosto il tutto; poi tornato qua e passato il dolore della morte di mia madre trovai la mia passione per la cucina e divenni cuoco in quella portaerei, dove non me la passavo un granchè, anzi noi cuochi venivamo sfruttati dai sergenti, tenenti e teste di cazzo varie che ci trattavano come si usa trattare un gabinetto sporco, infine son tornato di nuovo qua in Italia dove lavoravo come amministratore della Sunflower, e in quell'epoca avevo più o meno la tua età, ed è stato una volta trovato tutto questo che ho cominciato a ridere...in conclusione non dimenticarti mai di quello che ti ho detto e ti sto per dire: comincia a vivere e ora, tienti stretta Railey, facci dei figli se potrai farcela a mantenerlo con lo stipendio di un insegnante, il destino ti ha dato una seconda occasione e questa non la puoi perdere non accade quasi mai!  se è necessario diffondi il messaggio a tutti quelli come te, si vive una volta sola e non ti daranno mai una seconda chance di vita, mai!"
Disse Ronald mentre mi teneva stretta la mano e quasi con gli occhi pieni di lacrime mi diceva tutte quelle parole.
Il buio della notte, fuori, che veniva rotto solo da una lampadina accesa nella sala divenne un buio interiore e un gelo che pungeva soprattutto me alla vista di un Ronald in quelle condizioni, e a pensare a tutte queste parole, però dietro a tutte queste parole restava comunque un uomo anziano che aveva paura della morte sotto sotto e perciò riprendendomi dal grande scossone causato da tali parole così profonde dissi asciugandomi una lacrima ai bordi dell'occhio che si era formato.
"Adam: Ronald, non esagerare sotto i miei modi bruschi io...sono felice, ho amici al bar che vedo ogni giorno che mi rispettano, degli allievi alla quale sto insegnadno un sacco di cose e ho ritrovato l'amore, credimi non confondere come sono fuori da come sono dentro, comunque apprezzo tutto questo Ronald e devo dire che...per quanto tu sei vecchio per me resterai sempre il solito adulto sconsiderato che faceva festini alla Sunflower e altre cose che non posso dire" conclusi ridendo come faceva Ronald; a questa scena pure lui non seppe resistere e scoppiò a ridere.
"Adam: infondo...hai ragione, non è male ridere...io ora devo andare ci vediamo Ronald, grazie di tutto, sei...sei tra quelli che più si avvicinano ad esser considerati dei veri amici per me, grazie ancora!"
"Ronald: di niente Adam, ora vai, ci rivedremo al Rinos, te lo prometto"
Uscito dalla stanza un po' traballante per il discorso carico di emozione fui subito accolto dagli altri che erano curiosi di sapere cosa ci eravamo detti, ma la unica rispsota che diedi a loro fu:
"Adam: solo parole che ognuno deve sentirsi dire".

Il tempo passò, ad esser precisi una settimana e due giorni, molti altri tornarono a fare visita a Ronald in ospedale, l'operazione fu un successo e la riabilitazione procedeva in maniera altrettanto ottima; scoprì in oltre che un discorso simile al mio ma parlando di cose diverse lo fece pure a tutti gli altri, compresa Railey, a quanto pare Ronald è quello che ci conosceva meglio tra tutti noi, sembrava un vecchio ridente che dietro nascondeva l'anima del nostro gruppo al bar, sapeva tutto di noi e aveva capito davvero tutto; per finire ebbi pure l'occasione di reincontrare i membri della Sunflower che vista la notizia del vecchio in ospedale furono tutti riuniti lì con le stesse preoccupazione, a dire il vero reincontrai solo Yukata e Serena.
L'incidente di Ronald ci aveva resi sotto un punto di vista più uniti e aveva fatto capire ad ognuno di noi molte più cose, e questo si capiva persino dal comportamento più sicuro che Paul stava prendendo verso quella ragazza per la quale aveva "leggermente" perso la testa.
Il 29 ottobre scoprimmo che Ronald sarebbe tornato, l'avrebbero lasciato andare dall'ospedale e sarebbe potuto tornare a casa dove nel periodo di riabilitazione totale sarebbe stato insieme ad una persona che si sarebbe occupata di lui.
Così la mattina del 30 Ottobre eravamo tutti al Bar da Rinos per fare una festa di bentornato al vecchio Ronald, alla fine, come avevo detto io tutto era andato per il meglio e si è dimostrato come avevo di nuovo ragione nel dire che Ronald era un vero e proprio carroarmato; si può dire che tutti abbiamo vissuto una fine del mondo che si è dimostrata solo un'altra bufala.
Mentre tutti ci stavamo preparando all'arrivo di Ronald che sarebbe successo tra pochi momenti, almeno così aveva detto Kirk che la sera prima che è andato a trovarlo aveva detto sarebbe arrivato per le 10.00.
Una persona passò davanti alla porta e appena la apri credavamo fosse Ronald, ma invece appena fu aperta ci trovammo davanti una donna molto sconvolta che disse:
"???: sc...scusate, questo è il Bar da Rinos vero?"
"Eveline: si, posso aiutarla? in realtà saremmo chiusi"
"Adam: bel modo per attirare clienti"
"Eveline: sta zitto"
"???: è qui che si tiene la festa di ritorno per Seanfield Ronald?"
Tutti rispondemmo in coro di sì, e la donna abbastanza sconvolta disse:
"???: Devo informarvi che non ci sarà alcuna festa, purtroppo Ronald...è morto ieri notte...arresto cardiaco"
Subito tutta la stanza si gelò completamente, questa notizia aveva lasciato tutti noi davvero stravolti, nessuno sapeva cosa dire e ci fu un enorme silenzio generale.
Ora ci si poteva aspettare davvero di tutto, un grande amico ci aveva lasciato, nessuna delle persone in sala sapeva davvero cosa dire, non è che volevano dire qualcosa ma erano troppo timidi, le loro menti e la bocca erano vuote ma le orecchie riempite dalle lacrime della donna che ci aveva annunciato tutto questo.

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Personaggi Nuovi:
Freddy:  
Robert:


"Note dell'Autore: Sento già riecheggiare da lontano la folla con i forconi e le torcie per venirmi a prendere per aver fatto morire Ronald così in maniera improvvisa dopo avervi dato pure false speranze che fosse una roba da niente e un altro capitolo sulle lezioni di vita di Adam che sarebbe stata: non esser sempre catastrofico nella vita, vedi le cose per come stanno; e mi spiace pure di se vi ho fatto venire giù lacrime, ma incredibilmente anche io ho un po pianto scrivendo questo capitolo cosa che non mi capita spesso.
So che a molti di voi l'idea di Ronald morto non piacerà, ma cavolo se non vi va bene come sto facendo Adam scrivetevelo voi per voi stessi, non voglio leggere nei commenti robe del tipo "perchè hai fatto morire Ronald" "Come mai hai voluto farlo morire proprio ora" "perchè il tuo cassetto della biancheria è pieno solo di mutande nere, a proposito perchè hai scelto tra tutti proprio Ronald, anzi perchè hai fatto morire qualcuno?" Intesi ;D ?
 E ora che è morto Ronald vi chiederete, cosa accadrà? beh vi posso solo dire che OVVIAMENTE! la donna entrata nel bar non è un personaggio piazzato a caso che non rivedremo mai, mai, mai più, non posso aggiungere altro. -3"

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