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Autore: Kagomekiss    26/08/2011    0 recensioni
La vita di Alice Cullen prima della trasformazione; vi incuriosisce? Leggete allora!!!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Precedente alla saga
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  Before twilight

Questo racconto è ambientato in una delle foreste degli Stati Uniti, più precisamente nello stato di Washington, nella penisola di Olympia. Questa foresta è la più piovosa di tutti gli Stati Uniti; non c'è mai il sole ed è perfetta per me.

Oh! Scusate non mi sono ancora presentata: mi chiamo Alice e vengo da una famiglia di... non ve lo dico; scopritelo voi.

Per capire questa storia devo descrivervi un po' la mia famiglia, quindi iniziamo con i miei genitori adottivi (poi, se siete informati; scoprirete perché sono adottivi): mio padre Carlisle Cullen è molto giovane (ha 30 anni, ma nella realtà ne avrebbe un po' di più), mia madre Esme Cullen è la più dolce del mondo, poi c'è mia sorella Rosalie Hale (Hale per chi non sa niente sulla nostra famiglia e crede che sia in affidamento temporaneo a Carlisle ed Esme, per noi è Rosalie Cullen) che sembra una modella ed è sposata con Emmett Cullen (di recente hanno tenuto il loro centesimo matrimonio credo, ormai ho perso il conto) il più forte della famiglia, Jasper Hale (è il fratello gemello di Rosalie, sempre per chi non conosce la nostra famiglia) è il mio ragazzo e futuro marito, infine ci sono Bella Swan (che è entrata da poco a far parte della famiglia), mio fratello Edward Cullen (nonché marito di Bella) che stravede per lei e loro figlia, la piccola Renesmee (mezza umana e mezza... vampira!).

Ora iniziamo il racconto.

Vi parlerò di quello che ho passato prima di arrivare da Carlisle e la sua famiglia (che ora è anche la mia).

Tutto è iniziato molti anni fa (non mi ricordo quanti), quando mi avevano rinchiusa in un manicomio (sperduto in quella foresta piovosa), perché mi credevano pazza, in realtà io riuscivo veramente a prevedere il futuro.

Ogni mattina uscivo nel giardino della mia “prigione” e passavo ore ad osservare quegli alberi maestosi e altissimi, i piccoli uccellini che svolazzavano da ramo a ramo cantando la loro libertà, ascoltare il sottobosco che cresceva ai piedi di quegli alberi secolari tutti bagnati e rimanere sotto la pioggia per assaporare tutto quello che potevo della mia semi-libertà.

Ero completamente sola in quel manicomio, c'erano solo due dottori che mi controllavano (uno di giorno ed uno di notte) e nessun altro.

Una sera (stranamente limpida), mentre osservavo le stelle, sentii un rumore provenire dal bosco; abbassai lo sguardo allarmata e vidi un enorme orso nero, a qualche metro di distanza dal cancello del giardino. Era iniziata la primavera e quell'orso era molto irritato, presumevo perché aveva fame.

Io ero paralizzata dalla paura, mentre l'orso stava sfondando il piccolo cancello del giardino e si stava dirigendo verso di me.

Poi successe tutto in un lampo (se non anche più velocemente): vidi qualcosa, o qualcuno, che, con una velocità ed una forza incredibile, si avventò contro l'orso e contemporaneamente sentii una fitta al collo; poi tutto divenne nero; pensai di essere morta.

Dopo un po' iniziai a sentire del fuoco dentro di me, più intenso nei piedi, nelle mani e nella testa, ma si spostava sempre di più verso il mio cuore. Riuscivo a sentire delle voci, o forse una voce, non riuscivo a capire, che mi dicevano: “Resisti, passerà presto.”oppure: “Lo so che fa male, ma ce la puoi fare; sei abbastanza forte da sopravvivere.”. Ma io desideravo solo di morire e volevo chiedere di uccidermi a chi era lì con me, però le mie labbra non si muovevano, nessuna parte del mio corpo si muoveva; solo il mio cuore pulsava, ma con molta fatica visto che stava andando a fuoco e il sangue si stava addensando sempre di più.

Passò un po' di tempo (potevano essere passati anche giorni, mesi o anni, ma io non me n'ero accorta) sentii un dolore lancinante che dalla periferia del mio corpo si stava concentrando nel mio cuore mandandolo letteralmente a fuoco; finché, con un ultimo tuffo, si fermò e io mi svegliai.

Mi svegliai nel mio letto del manicomio, appena aprii gli occhi vidi la luce che filtrava dalla finestra e accanto a me c'era il dottore (quello della notte) che mi osservava impaziente e la sua pelle emanava scintille di luce, come se avesse il corpo tempestato di diamanti.

Mi sedei sul letto e mi accorsi che anche la mia pelle, alla luce del sole, emanava scintille di luce; dopo i primi momenti di stupore, chiesi al medico: “Cos'è successo?”, “Dov'è l'orso?”, “Sono morta e questo è il paradiso, vero?!”. E lui rispose solamente: “Seguimi”.

Come “Seguimi”, tutto quello che riesce a dire è “Seguimi”?! Neanche un “Ciao” o “Ben svegliata”?! Cose normali che dicono tutti i medici quando uno si sveglia dopo un coma! Ero abbastanza irritata. Un momento, ma perché sono entrata in coma? Cosa mi è successo? Oh, forse... e se non ero in coma? Non ricordo quasi niente dopo aver sentito quella fitta al collo. La mia mano scivolò automaticamente sulla gola. E poi quanto tempo è passato da quella sera? E come mai ora non sento più dolore? Cos'è successo nel tempo in cui ho dormito (se si può chiamare dormire)? E cos'è successo all'orso che mi aveva attaccato? E quella figura che si è avventata contro l'orso cos'era? Avevo un sacco di domande, ma neanche una risposta.

Andammo in giardino, tutto era come sempre, senza orsi e cancelli distrutti. Forse ho sognato tutto e magari sono solo svenuta per colpa di tutti i tranquillanti di cui mi imbottiscono questi due. Ci sedemmo sulla panchina di marmo, dove mi sedevo abitualmente, e il medico mi spiegò quello che era successo (e quando): “Tre sere fa sei stata attaccata da un orso, il quale a sua volta è stato attaccato e ucciso da...” ebbe un attimo di esitazione, “Da un vampiro”. Io trasalii.

Allora le mie previsioni erano vere! I freddi ci stanno attaccando!

Il medico proseguì: “Il vampiro quando ti ha visto ha cercato di uccidere anche te, ma io ti ho morsa prima che succedesse; perché devi sapere che...”

Frena, frena, aspetta un attimo!” Cosa ha detto?! Mi ha morsa?! Ma allora... “Sei un vampiro anche tu?!” urlai.

Sì, lo ammetto, ma adesso lo sei anche tu,” Cosa?! “perché ti ho fatto entrare in circolo il mio veleno. Sai i vampiri oltre ad avere una forza ed una velocità sovrumana, sono anche velenosi. E se la vittima non è morta e il veleno entra in circolo, questa, dopo tre giorni di agonia, si trasforma.”

Io continuavo a non capire (forse perché non volevo o non so). Vedevo gli alberi che mi giravano attorno come forsennati; allora iniziai a correre, saltai il cancello con grande agilità e mi diressi nel bosco. Vedevo gli alberi che mi sfrecciavano di fianco, ma io riuscivo a schivarli con grande abilità. Segnalatore radar incorporato, pensai.

Dopo dieci minuti di corsa sfrenata mi fermai (non ero per nulla stanca) e mi accorsi che avevo fatto centinaia di chilometri. Dalla rabbia (ero arrabbiata con il dottore per avermi trasformata) tirai dei pugni ad un albero e lo sradicai. Per non combinare altri disastri mi sedetti e aspettai piangendo, ma quelle erano lacrime miste a rabbia; rabbia per quello che ero diventata: un mostro.

Dopo poco sentii del vento sul viso e vidi il dottore davanti a me. Lui si presentò: si chiamava (e si chiama) Carlisle, era, lui e la sua famiglia, (e siamo tuttora) un vampiro “vegetariano” cioè che beve solo sangue animale, infatti gli occhi dei vampiri “vegetariani” sono color castano-dorati, mentre quelli dei vampiri che bevono sangue umano sono scarlatti.

Carlisle mi disse che mi avrebbe accolta molto volentieri nella sua famiglia.

Da allora ho sempre vissuto con i Cullen nella loro casa nel bosco piovoso alla periferia di Forks la cittadina più piccola e piovosa di tutti gli Stati Uniti, dove tutti si conoscono e nessuno conosce noi: i Cullen la famiglia che solo da qualche anno si è trasferita lì e che tutti invidiano e temono. La famiglia di cui ora fa parte la figlia del capo della polizia di Forks, l'ispettore Swan, Bella Swan moglie di mio fratello Edward Cullen; ma questa è un'altra storia che vi racconterà direttamente Bella. Lo sapete che da quando mi hanno trasformata continuiamo a ripetere il liceo all'infinito, io e i miei fratelli? Indovinate perché. Non ci siete ancora arrivati? Ma perché siamo immortali! E non invecchiamo mai.

Qualche anno fa ebbi una visione del futuro e vidi Jasper che entrava in un pub e io che me ne innamoravo all'istante, andai ad aspettarlo proprio in quella locanda e quando entrò scoppiai dalla felicità; da allora non ci siamo mai separati. Lui ha ancora qualche difficoltà a trattenersi davanti al sangue umano essendo il più recente vegetariano entrato in famiglia; dopo Bella naturalmente, ma lei ha un dono naturale e anche appena trasformata riesce a trattenersi quasi come suo marito (Edward) che ha un secolo di pratica dietro di sé.

Oltre a tutta la mia famiglia di vampiri, ora abbiamo anche un cane puzzolente che gira per casa di nome Jacob Black.

Lo so che non dovrei chiamarlo cane, che in realtà e solo un mutaforme e dovrei ringraziarlo per tutto quello che ha fatto, con il suo branco, per la nostra famiglia (anche se so che non l'ha fatto per noi, ma per Bella e sua figlia che lui ha soprannominato Nessie e con la quale ha avuto l'imprinting che è una specie di “colpo di fulmine” dei cani come lui), ma non ci posso fare niente se puzza! Quindi adesso avrete capito che mi tocca trovarmelo in giro per casa tutto il giorno, a parte quei momenti in cui Bella e Renesmee vanno a caccia insieme e lui va con loro, perché non riesce a stare lontano da Nessie nemmeno un secondo.

  
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