- Non devi preoccuparti...
- ... perchè a questo...
- ... ci pensiamo noi! - James emise un gemito di terrore, mentre i malandrini intonavano la stupidissima sigla di una pubblicità radiofonica.
- Siamo i migliori agenti immobiliari dei nostri tempi! - esclamò Sirius, fieramente, agitando un dito sotto il naso di James.
- Non è vero, Remus?
- Ehm...
- visto? Ed ora allontanati il più possibile, sono faccende personali - disse Sirius, spingendo via l'amico con le mani.
- Non vedo l'ora, Felp... mi raccomando, deve essere TUTTO in regola
- Certo, certo...
- Niente appartamenti abusivi o in nero...
- ... oh, sicuro!
- ... niente monolocali ammuffiti...
- ... ehm...
- ... e soprattutto, deve essere tutto pronto per sabato! Ricordate: carino, comodo, accogliente!
- Certo, James, non ci caricare troppo, non siamo mica asini da trasporto!
- Asini sì...
- ... ma non da trasporto! Ora smamma, prima che ti riduca a gracchiare davanti al più brutto monolocale mai visto in Gran Bretagna! - Sirius spinse via James, che si smaterializzò direttamente nella vecchia cantina polverosa dei Black, dove insieme a Lily alloggiava momentaneamente.
- Ma perchè proprio una casa? Non è mica un regalo di nozze...
- Sai come è fatto Jamie, regala agli altri quello che serve a lui... perchè non approfittare del 20° compleanno di Lily per regalarsi un appartamento?
- Beh, ma in effetti serve anche alla Evans...
- Certo, Peter, un ragazzo dal cuore d'oro... ricordi quando mi regalò  quel paio di sandali (tra l'altro orrendi) n°38 quando sa benissimo che porto la 41?
- D'accordo, Felp, ma ci tieni proprio tanto a spettegolare alle spalle del tuo miglior amico? - borbottò Remus, che fino ad allora sen'era stato zitto ad ascoltare i battibecchi dei due, mentre tutti si catapultavano fuori dal taxi giallo banana con il portafogli parecchio più vuoto.
- Con questa crisi, i tassisti sono forse gli unici che se la passano liscia... la prossima volta lo sistemo per le feste! - ridacchiò Sirius, mettendosi a capo dell'assurda spedizione.
- Ecco quello che fa al caso nostro! - esclamò, indicando un'insegna verdina sopra le loro teste. Non appena Remus mosse un piede verso l'entrata, uno strano agente immobiliare - quello vero - lò tirò dentro per la camicia, seguito a ruota dagli altri due.
- Benvenuti da...
- Sappiamo dove siamo! - sbottò Sirius, nervoso.
- Bene, amici miei...
- ... amici suoi? Ma chi diavolo...
- ... io sono Jhonatan Philips e sarò la vostra giuda!
- No, grazie, noi vogliamo solo...
- Allora, quale preferite? - il signor Philips mostrò loro un'enorme bacheca piena di annunci, appesa un pò storta su una parete mal verniciata.
- Ehm... quello lì, sì, quanto viene a costare? - balbettò Remus, indicando con un'indice un locale piuttosto agiato, con balconi e giardinetto, situato al centro di Londra.
- Beh, tenendo in considerazione che ne siete 3...
- Oh, no, è un regalo! - esclamò pronto Peter, saltellando tra Sirius e Philips per farsi vedere.
- Un regalo? UN REGALO?
- Perchè, non si può?- farfugliò Sirius, un pò irritato.
- Un regalo, e voi vi informate del prezzo? - Philips sembrava sinceramente sconvolto.
- Ah, perchè, ce lo date gratis?
- Avverto i nostri portafogli che già gridano vendetta dalle tasche... ecco, lo senti? Senti questo grido straziato?
- Zitti, tutti e due! Senta, signor Sony...
- Philips, per favore!
- ... come la radio di mamma!
- ZITTO, PETER! Ci dica quanto dobbiamo sganciare per questa topaia, Philips o come diavolo si chiama!
- £ 765.000, tonde tonde! - Sirius quasi svenne.
- Ehm... ci sarebbe qualcosa di... non so... più economico?