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Autore: ella96    26/08/2011    4 recensioni
Pierre ha già recuperato la memoria grazie a Chocola, nella Foresta Zenzero e Chocola ha acquisito la capacità di purificare i cuori ma non è ancora entrata in azione per salvare Vanilla. E se tutto cambiasse? Qualche dettaglio in più o in meno possono fare la differenza? Vanilla è ancora in cerca di vendetta, Pierre è ancora in conflitto con i suoi due cuori e Chocola è divisa fra il dovere di essere una brava sovrana e il voler salvare tutti.
Dal prologo: « Questo, mia cara Vanilla.. » inizia con tono languido mentre sembra quasi accarezzare l’oggetto. « E’ il cristallo nero di Chocola » annuncia con tono fiero mentre gli occhi azzurri sembrano ghiacciai impenetrabili
Dal cap. 2: «Se la purificatrice si accorgesse di avere in sè quei set... sei cristalli... rischieremmo la vita di Vanilla e... la vostra»
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chocola Meilleure, Pierre Tempête de Neige, Ruby/Blanca, Un po' tutti, Vanilla Mieux
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CHAOS

Il lungo vestito nero da regina delle tenebre fascia il sinuoso corpo che, giorno dopo giorno, inizia a prendere forme sempre più da donna. I fianchi si ammorbidiscono, il viso si sfila, il seno inizia a spuntare, e la bellezza di Vanilla piano piano, inizia a diventare innegabile. Che sia il potere oscuro a renderla così maledettamente bella non si sa?
Seduta sul letto, con accanto la fidata topolina, osserva la moltitudine di cristalli neri posti di fronte a lei. Li sfiora con una mano e sente il loro potere entrarle piano nelle vene e inebriarle i sensi di quella strana sensazione che non riusciva a percepire neppure quando catturava i cristalli rosa.
Ogni cristallo nero ha una propria particolare essenza. Ci sono quelli creati dalla gelosia, dall’odio, dall’arragonza, dal rancore, dalla vendetta et similia. La principessina non li tocca, li sfiora.
Le serve solo questo per capire l’essenza di quei cuori per comprendere com’è fatta la persona da cui li ha sottratti. « Sai, Blanca.. » inizia con voce neutrale la principessina, volgendo il viso verso il familio che non la lascerà mai. Lo sguardo di Vanilla è vuoto, stanco, e leggere occhiaie colorano la parte inferiore degli occhi ora così diversi da quelli di pochi mesi fa. Il colore è la forma sono gli stessi, l’essenza è cambiata. Seppur davanti a tutti si mostri forte e arrogante, di tanto in tanto la maschera cede. Questo, di certo, Blanca lo può ben notare. Non lascerà mai e per nessun motivo l’adorata padroncina. Si sente legata a lei, soprattutto ora che la vede così debole. Sa che probabilmente neppure la padroncina vuole sentirselo dire ma è debole, terribilmente debole.
Vanilla è come un cristallo di zucchero. Così bello, così ambito quanto.. fragile. E’ così che l’ha descritta Pierre, è così che è davvero Vanilla. Per quanto voglia trasformarsi in crudele ragno velenoso, pronto a tessere le sue teli, nutrendosi delle sventure degli altri, difficilmente ci riuscirà. Come può un’innocente farfallina trasformarsi in un ragno? Eppure, sembra esserlo diventato. Un’attimo la vede come la vecchia Vanilla, quella dolce e timida, l’attimo dopo quella nuova più simile a un cobra. Ormai anche Blanca si sta confondendo.

Chi sei, Vanilla?

Sono queste le considerazioni che fa Blanca guardando la streghetta, senza ascoltare neppure una parola di quel che dice. Le ricorda così tanto se stessa da giovane che non può fare a meno di compatirla. Quale sarà la fine di Vanilla? Si farà davvero sopraffarre dalle tenebre o reagirà?
« …Mi hai ascoltata? » domanda infine un’irritata streghetta. « Oh sisi, certo, firulì! Sono con te Vanilla, ovviamente! » risponde con vocina odiosa e acuta la topolina anche se non ha sentito una sola parola. La regina delle tenebre le scocca un’occhiataccia che avrebbe fatto rabbrividire anche Ice, il nobile del ghiaccio e della neve. « Non mi stavi ascoltando » decreta dura per qualche secondo finchè un dolore al petto non le fa subito mancare il fiato, incapace di dire qualsiasi cosa tanto è acuto il dolore.
« Vanilla cara, sai bene che non devi sforzarti.. » mormora più dolcemente ora la topolina, avvicinandosi al viso della padroncina, appoggiato sul morbido cuscino, in preda a spasmi che sembrano quasi una tortura.
« Non riesco a.. » fa una pausa Vanilla, in preda al dolore « capire.. » finisce la ragazzina poco prima di socchiudere gli occhi e cadere nel limbo delle oscurità.

Pierre.. il cristallo nero di Chocola.. non capisco..


Questo sarà l’ultimo pensiero che per questo giorno accompagnerà la streghetta.

Nello stesso momento in cui Vanilla era nelle sue stanze a patire un dolore tremendo con la topolina Blanca che non sapeva bene cosa fare, rivedendosi anni orsono in quella streghetta, in un’altra ala del palazzo vi stava Pierre che discuteva animatamente con Silvent, il suo consigliere e alleato.
« NO! Non se ne parla! » dice con fermezza il ragazzo, sbattendo un pugno contro il tavolo senza curarsi del dolore. Silvent, dal suo lato, non rimane neppure un po’ sorpreso. « Non abbiamo altra scelta, signore.. Avete anche voi ben visto come risplende il cristallo di Chocola, sia quello rosa che quello nero, non ricordate la legenda? » domanda con un pizzico di urgenza nella voce. Dovevano sbrigarsi, prima che succedesse l’irreparabile. « Abbiamo qualche altra possibilità..? E’ troppo rischioso.. » mormora il biondo, buttandosi stanco su un divano di pelle nera, con la fidata gatta a suo fianco che si accuccia sulle sue gambe, quasi angelo protettore.
« Certo che c’è.. Chocola, dovrebbe morire » a quelle parole il principe dei malefici irrigidisce la schiena mentre la gatta alza la testa come di botto. « Vanilla ne soffrirebbe tantissimo.. » tenta vanamente Pierre, forse temendo che quello a soffrire davvero sarebbe stato lui e non Vanilla.
« Se la purificatrice si accorge di avere in se quei set.. sei cristalli, » si corregge immediatamente Silvent, osservando soddisfatto il cristallo nero che brilla in un’angolo della stanza. Molto diverso da tutti gli altri cristalli. Chiunque lo sfiora può sentire molto di più che energia negativa, può sentire quasi un cuore palpitare dentro. « Rischieremmo la vita di Vanilla e.. la vostra » dirà un po’ esitante.
Il principe dei malefici alza di botto il capo, sorpreso. Se Chocola è la purificatrice e Vanilla è la distruttrice lui è..
Quasi come se gli leggesse nel pensiero, Silvent risponde « l’estremista.. ci mancava l’ultimo pezzo del puzzle » spiega. Il principe volta il capo e prende nelle mani un bicchiere di cristallo specchiandosi su esso mentre lo avvicina alle labbra ne beve il contenuto, sentendo il sapore caldo del wiski logorargli la gola. « E’ vera quindi la legenda? » domanda. Subito dopo Silvent annuisce.

Chocola.. perché deve essere tutto così complicato?



Ormai è mattina inoltrata quando Vanilla e Pierre si trovano seduti sul balcone a fare colazione in silenzio. Il sole sfiora la pelle candita di entrambi ma non la riscalda. E’ come malato quell’oggi, così triste come quel giorno lo sarà per molti. Il silenzio è innaturale mentre Pierre legge un libro poggiato sul tavolo e non tocca cibo. Sembra molto antico, rovinato, ma ancora leggibile. Indubbiamente quel tomo deve valere molto, ma non sembra interessare granchè alla bionda che gli è seduta di fronte. Anzi, al contrario, la infastidisce.
« Hai quel coso in mano da giorni, cos’è? » domanda con schiettezza Vanilla appoggiando sul tavolo il bicchiere di cristallo stufa di quel silenzio. Gli occhi sono puntati sul principe che dopo un sospiro e troppo silenzio si decide a rispondere.
« Non è ancora il momento, Vanilla, di saperlo » risponde Pierre senza molta voglia di essere contraddetto. Non ha dormito tutta la notte per pensare a cosa fare. La principessina sbuffa e si alza da tavola trascinando la sedia all’indietro. « Io vado a scuola » dice con tono scocciato mentre gli passa accanto. Con un rapido gesto il principe la blocca per il braccio, interrompendo la sua camminata e sorprendendola non poco « Vanilla cara, sai quanto ci tengo a te.. mi fido di te » specifica l’ultima parola fissandola bene negli occhi mentre si alza, senza lasciarle il braccio seppur con la mancina le sfiora la guancia. Un lieve colorito si forma nelle gote della bionda che continua a tenere però uno sguardo offeso per non essere messa ancora a corrente di cosa sta succedendo. « E’ per questo che ho bisogno di te » dirà con voce languida, incastrando lo sguardo color ghiaccio negli occhi della principessa.
« Dimmi cosa fare.. » si arrende quindi infine, godendosi il tocco freddo ma piacevole di Pierre sulla guancia. Esso sorride, complice.
« Hai ancora la tazza dei sogni? »
Nel frattempo, da lontano, la piccola Blanca osserva la scena dispiaciuta per poi sgattaiolare via




SPAZIO SCEMENZA:
Hola, miei frodi *___* come state? Oggi avevo un po’ di tempo libero, seh, come no ._.’’ e quindi ho deciso bene di pubblicare il secondo capitolo *-*
Come vedere è solo di passaggio, ma da qualche piccolo indizio sui prossimi capitoli u.u
Si, amo con tutta me stessa i personaggi cattivi XD ecco perché mi soffermo molto su Vanilla *__* Giuro però che spunterà pure Chocola nella storia u.u
Si, mi interessa mettere in gioco anche un po’ il personaggio di Blanca e.. vedete leggendo :p
Insomma, è un po’ un capitolo di passaggio ^^ fra il prossimo capitolo o quello dopo, dovrei iniziare a dare indizi più concreti *___* Se mi dite che ne pensate, mi rendete contenta!! :D
Grazie di seguirmi e non avermi ancora linciata per quest’orrore XD
P.s: trovo il titolo di questo capitolo azzeccato *-* tutto è così confuso che pure il titolo doveva essere confuso XD
   
 
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