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Autore: Justice Gundam    29/04/2006    7 recensioni
Seguito di 'Digimon Adventure 02 Reload'. Sono passati diversi mesi dalla sconfitta di MaloMyotismon, e i Digiprescelti di nuova e vecchia generazione si preparano ad andare incontro al Natale. Ma un nuovo nemico si prepara ad attaccare il Mondo Reale, grazie a dei misteriosi 'anelli della buona sorte' che vanno a ruba tra i giovani. Come faranno i Digiprescelti a far fronte a questa nuova minaccia?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lord of Digital Rings-11

Digimon Adventure 02: Lord of Digital Rings

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

Justice: Bene, ormai ci siamo. Dopo un pò di traffico, dovuto ai recenti problemi di EFP, sono finalmente in grado di presentarvi l'undicesimo, e ultimo, capitolo di Lord of Digital Rings! Credetemi, è stato bello scrivere questa storia, anche se penso a tutt'oggi che sia la meno riuscita della saga! Vabbè, in caso la rivedrò, in futuro, e apporterò le necessarie modifiche dove penso sia necessario... ora però, godetevi la conclusione della mia storia, che preparerà la strada al seguito, 'Invasion' e al prequel di Adventure 01, 'Digimon Zero'! Quello che vi apprestate a leggere è il concerto di Natale in versione Taiora, che farà molto piacere (credo) a chi, come me, è appassionato di questa coppia! Allora, buona lettura, amici fan di Digimon!

Epilogo - Natale con i Digimon

"Allora, quanto ci mettono Daisuke e Iori-chan, accidenti?" borbottò stizzita Miyako, guardando con impazienza l'orologio che portava al polso e segnava già le nove e mezza di sera. Coperta da un pesante cappotto rosa, e con addosso un berretto di lana, una elegante sciarpa nera (regalo che i suoi fratelli maggiori le avevano fatto quella mattina) un paio di guanti neri e un paio di stivali da neve, la Digiprescelta con gli occhiali stava aspettando, assieme a Takeru, Hikari, Ken e i rispettivi compagni Digimon, l'arrivo dei rimanenti membri del gruppetto... che si stavano facendo attendere un pò! La cosa non poteva certo fare piacere alla ragazza, considerato il freddo polare che faceva...

Dopo la crisi di qualche giorno prima, che aveva visto i bambini prescelti di vecchia e nuova generazione impegnati in una disperata corsa per fermare il perfido Balormon e i suoi Kooun-Yubiwa, il 25 Dicembre era finalmente arrivato anche per gli abitanti di Tokyo, e una gran quantità di gente stava convergendo alla cupola di Fukuoka, illuminata da festoni sgargianti, scritte 'MERRY CHRISTMAS', e luci intermittenti, passando accanto ad un grande abete decorato posto vicino alla costruzione, per assistere al grande evento con il quale le festività natalizie sarebbero state accolte: il concerto dei Teenage Wolves, la band musicale che si stava già facendo una certa fama nella capitale del Giappone, guidata dal giovane artista emergente Yamato Ishida. Per le strade c'era ancora qualche rimasuglio del caos esploso di recente, provocato dalle persone controllate dai malefici anelli di Balormon, e le forze dell'ordine stavano ancora facendo il calcolo dei danni materiali (e per fortuna, a parte qualche contuso, non c'erano stati danni alle persone)... ma la frenesia e il panico di allora avevano presto lasciato il posto all'allegria e alla spensieratezza comunemente associate al Natale, e la gente era presto riuscita a lasciarsi alle spalle il brutto ricordo di quei momenti di confusione: i bambini prescelti, al loro ritorno dalla battaglia in Internet, erano stati accolti ancora una volta come degli eroi... ma in quel momento, il loro più grande desiderio era passare un Natale sereno, ritornando alla loro vita di tutti i giorni e al loro anonimato. Quindi, i festeggiamenti in loro onore si erano esauriti presto... abbastanza presto da permettere a Daisuke di fare il suo compito di recupero di matematica, con grande scorno del nuovo leader dei bambini prescelti! Finalmente, era arrivato il momento delle celebrazioni... tutti i Digiprescelti e i loro partner si sarebbero incontrati alla Fukuoka Dome, per assistere assieme al concerto di Yamato! Solo che, del gruppo dei più giovani, ancora due mancavano...

"Avevamo detto esplicitamente nove e venti! Glielo avevamo ripetuto più e più volte... e quel fesso di Daisuke se n'è per caso ricordato? Noooo, il signorino sarà chissà dove adesso!" proseguì imperterrita Miyako, passeggiando nervosamente su e giù davanti all'ingresso della Fukuoka Dome, sotto gli occhi sbalorditi degli altri ragazzi. Hawkmon, appoggiato sulla spalla della sua partner umana, cercava di calmarla agitando le ali. "Hey, non te la prendere così, Miyako! In fondo, sono soltanto dieci minuti!"

"Quello che mi sorprende è che Iori-kun sia in ritardo... di solito è sempre così preciso..." commentò Hikari, sfregando tra loro le mani guantate per tenerle calde. La Digiprescelta della Luce si era messa per quell'occasione un cappotto bianco, con un berretto azzurro simile a quello che Sora indossava ai tempi del primo viaggio a DigiWorld, e stava guardando con un pò di preoccupazione il cancello d'ingresso alla Fukuoka Dome. "Spero che lui e Dai-kun arrivino in fretta, altrimenti possiamo dire addio al posto a sedere... hey, un momento! Adesso vedo Iori-kun! Sta arrivando adesso!". Indicò con lo sguardo una piccola figura in cappotto beige che si avvicinava a passo spedito, accompagnata da un sorridente Digimon simile ad un armadillo e da un adulto in giacca pesante e cappello di lana nero, che i ragazzi non riconobbero subito da quella distanza...

"Oh, alla buon ora!" Rispose Gatomon, il tono che lasciava trapelare una certa impazienza. "Come mai si è fatto aspettare così?"

Accelerando ancora un pò il passo, Iori e Armadillomon raggiunsero i loro amici e ripresero fiato, scusandosi poi per il ritardo. "Uff... perdonate il ritardo, ragazzi... finalmente siamo arrivati... Buon Natale!" ansimò il giovane Digiprescelto, scuotendosi la neve rimasta attaccata alle suole delle sue pesanti scarpe nere.

"Iori! Armadillomon! Auguri anche a voi... Cominciavamo ad essere un pò in pensiero!" esclamò Patamon, volando incontro ai due amici. "Takeru stava per prendere il cellulare e chiamarvi, quando Hikari vi ha visto!"

"Eheh... ce ne rendiamo conto..." rispose il piccolo mammifero corazzato, mettendosi seduto, spazzandosi la neve dalla corazza e passandosi poi la zampina dietro la nuca, mentre l'adulto che li accompagnava, rimasto un pò indietro, entrava dai cancelli. "E' che... c'è stata un'aggiunta un pò imprevista alla nostra compagnia!"

Gatomon sbattè gli occhi, sorpresa. "Un'aggiunta... e sarebbe?"

"Buonasera, ragazzi e buon Natale!" si sentì improvvisamente la gioviale voce di un anziano, che sovrastò il brusio della folla. "Spero di non arrecare disturbo, se mi unisco anch'io alla comitiva..." I ragazzi si volsero verso il proprietario della voce... rimanendo a bocca non appena lo riconobbero: anche se il suo aspetto era stato in parte occultato dalle falde della giacca e dal cappello che indossava, quel viso rugoso ma allegro e quei folti baffi bianchi denunciavano immediatamente l'identità della persona che aveva accompagnato Iori!

"Signor... Hida? E'... è proprio lei?" esclamò un'incredula Miyako, gli occhi resi ancora più grandi dalle lenti dei suoi occhiali.

L'anziano e saggio signore alzò una mano verso la ragazza e la salutò cordialmente. "Buon Natale, Miyako-chan! Sì, sono proprio io... non chiedetemi perchè, ma mi ha preso la curiosità di vedere come fosse un concerto dei tempi moderni! E poi, trattandosi un evento a cui gli amici di Iori-chan tengono molto, ho pensato che gli avrebbe fatto piacere se avessi partecipato anch'io... ovviamente, sempre se non sono di troppo!"

Iori sorrise con aria imbarazzata. Suo nonno non avrebbe mai potuto essere di troppo per lui, ed era sicuro che neanche gli altri Digiprescelti avrebbero avuto da ridire, ma temeva che l'evento non sarebbe stato l'ideale per il nonno, per quanto sapesse dimostrarsi all'altezza dei tempi. "E infatti mi fa molto piacere, ma... non so se sarà una cosa di tuo gradimento, nonno! Voglio dire, è un evento rumoroso, con tanta gente e parecchia confusione... non ti sentirai un pò a disagio?"

"Beh, forse un pò..." ammise Chikara, ridendo sotto i baffi. "Ma in fondo, credo che sarà divertente! Non lo pensate anche voi?"

Tutti i ragazzi sorrisero a loro volta, divertiti dalla spontaneità dell'anziano. "Certamente, Hida-san... e saremo molto lieti di averla con noi per questo evento... siete d'accordo anche voi, vero, ragazzi?" chiese Ken, rivolgendosi poi ai suoi amici. Tutti risposero di sì con entusiasmo, e Chikara ringraziò facendo un breve ed elegante inchino.

"Grazie, amici. Sono contento che la cosa non vi dia problemi." rispose Iori, inchinandosi a sua volta per poi guardarsi attorno. "Va bene, allora non ci resta che entrare... no, un momento, manca ancora Daisuke-san."

Miyako scosse la testa. "Sigh... e cosa ti aspetti da lui? Ormai ci siamo abituati ai suoi..."

"STO ARRIVANDOOOOOOO!!!!". Miyako venne interrotta all'improvviso dall'urlo belluino di Daisuke, e gli sguardi di tutti guizzarono verso i cancelli, dai quali entrò a razzo la figura trafelata di Daisuke Motomiya, con Veemon saldamente ancorato alla spalla del suo giubbotto verde. Il ragazzino scartò agilmente una mezza dozzina di pedoni sbalorditi prima di raggiungere il gruppo e fermarsi di botto, sollevando una nuvoletta di polvere e due baffi di neve umida con i talloni che strisciavano l'asfalto. Alcuni spruzzi gelati finirono addosso a Miyako, che si ritrasse infastidita, con delle vene stilizzate che pulsavano comicamente sulla sua testa.

"Ma... che cavolo fai, Daisuke?" esclamò lei, spazzandosi di dosso con le mani le neve finite sul suo cappotto. "Ringrazia che non mi è andato nulla sulla sciarpa, altrimenti persino Balormon ti sarebbe sembrato una sciocchezza in confronto a quello che ti avrei fatto passare io!"

Daisuke prese fiato prima di rispondere. "Uff... uff... beh, ero talmente euforico per i risultati del mio compito di recupero di matematica... che ho perso la cognizione del tempo! Pensate, ho preso un 70%!!!" esclamò con orgoglio. Gli altri ragazzi, piacevolmente sorpresi dal bel risultato conseguito dal loro amico, ebbero un moto di gioia e si congratularono con lui.

"Hey, un record! Daisuke che prende 70% in un compito di matematica! Beh, complimenti!" disse Miyako.

Daisuke fece il segno dell'o, guardando Ken. "E ovviamente di questo devo ringraziare il genio del nostro gruppo, il mitico Ken Ichijouji! Se non fosse stato per lui... beh, benvenuti corsi di recupero!"

Ken battè una mano sulla spalla del suo migliore amico. "E' stato un piacere aiutarti, Dai-kun... ma sei stato soprattutto tu che ti sei impegnato, quindi è a te stesso che devi fare i complimenti!"

"Troppo buono, Ken..." proseguì Daisuke. "E poi, c'è un altro motivo per cui sono in ritardo: Jun ci mette sempre un secolo a prepararsi! Non dimenticate che questo... è il concerto del suo Yamato-chan!" L'ultima parola venne detta con una notevole dose di sarcasmo...

"Ci ha messo una mezz'ora soltanto per decidere che rossetto mettersi..." disse Veemon, alzando le spalle. "Tipico..."

"Ah... giusto! Come mai non ci avevamo pensato prima..." rispose Takeru, ben sapendo della cotta che la sorella maggiore di Daisuke aveva per suo fratello... Tutti gli altri sorrisero e alzarono gli occhi al cielo, rimproverandosi di non averci pensato prima.

Jun raggiunse il gruppo pochi istanti dopo, trotterellando allegramente. "Ta-daaaan! Eccoci arrivati! Buonasera, ragazzi, e buon Natale a tutti! Scusate il ritardo, ma dovevo pur presentarmi decentemente!" esordì con il suo sorriso più sgargiante. La ragazza si era messa il suo cappotto più elegante, blu con l'interno rivestito di una pelliccia sintetica bianca, portava un paio di piccoli orecchini, e i suoi capelli e le sue labbra, tinte di rossetto rosa, erano cosparsi di brillantini a forma di stella... un accorgimento che Jun sembrava aver copiato da Mimi!

"Ehm... buon Natale, Jun-san... e... non c'è bisogno di scusarsi." salutò di rimando Hikari, un pò sorpresa dalla baldanza dimostrata da Jun. Sembrava essere un tratto distintivo della famiglia Motomiya. Gli altri ragazzi e i Digimon ricambiarono gli auguri a loro volta.

"Auguri di buon Natale, anche da parte mia." disse Chikara, facendo un inchino rispettoso a Jun. "Sono Chikara Hida, il nonno di Iori... e tu devi essere Jun Motomiya, la sorella di Daisuke... mio nipote mi ha parlato molto di voi."

La formalità con cui l'anziano signore l'aveva salutata sorprese un pò Jun, che però ricambiò con altrettanta cortesia. "Ehm... sì, sono io, Hida-san. Piacere di conoscerla, e auguri anche a lei."

Patamon richiamò l'attenzione battendo le ali tra loro. "Okay, ragazzi... ora che ci siamo tutti, andiamo a sederci? Sapete com'è, in casi del genere i posti a sedere si riempiono in un attimo!"

"Giusto... forza, ragazzi! Il concerto comincia tra mezz'ora... vediamo di sceglierci dei posti tra le prime file!" li esortò Takeru, indicando l'ingresso della Fukuoka Dome, al quale già si stava assemblando una discreta folla. Daisuke strinse una mano a pugno e annuì con entusiasmo. "Okay! Allora riservate un posto per me... io vado a prendervi i popcorn e le bibite e vi raggiungo!"

"Per me razione doppia, Dai!" esclamò Veemon, entusiasta alla notizia.

"Sì, anche per me!" fece eco Armadillomon.

"Ma, Armadillomon..." lo rimproverò bonariamente Iori. "Non hai già mangiato abbastanza a casa?". Il piccolo mammifero corazzato sorrise furbescamente, rivolgendosi al suo partner. "Ehm... si, Iori-chan, però... sai come sono fatto io, al cibo non resisto mai... soprattutto se sono pop-corn o merendine!"

Iori sospirò tra sè. Nonostante le differenze caratteriali, o forse proprio grazie a quelle, lui e Armadillomon erano molto affiatati, ma il ragazzino sapeva quando era il caso di essere severi e dire di no davanti all'esuberanza del suo compagno. Si inginocchiò davanti a lui e lo accarezzò sulla testa. "Però una razione doppia è troppo, Armadillomon. Faresti meglio a prendere solo una confezione piccola... lo dico per il tuo bene, non vorrei mai che domattina tu avessi il mal di pancia."

"Ma questo a me non succede mai!" replicò giovalmente il Digimon corazzato. "Io ho lo stomaco di ferro! Comunque hai ragione, seguirò il tuo consiglio... Dai, allora per me porzione ridotta!"

"Ricevuto!" rispose Daisuke. Iori annuì con un lieve sorriso, prese in braccio Armadillomon e si alzò, seguendo i suoi amici che, con Miyako in testa, stavano entrando nella cupola illuminata.

"Ci sono dei posti che ci aspettano in prima fila! Forza, gente, scattare!" li stava esortando la ragazza, con un ampio e plateale gesto del braccio. Rimanendo un pò indietro rispetto al gruppo, il signor Hida sorrise tra sè. L'entusiasmo e la voglia di vivere dei ragazzi, soprattutto in un periodo dell'anno come quello, riusciva sempre a metterlo di buon umore.

"Ci aspetta una serata indimenticabile!"

"Yamato-chan, sto arrivando!"

"Hey, ricordatevi del mio posto!"

"Tranquillo, Dai-kun! Non ce ne dimentichiamo!"

"Calma, non spingete! Entriamo tutti!"

"Ah, beata gioventù..." disse tra sè Chikara. Poi, a passi calmi e misurati, seguì suo nipote e i suoi amici all'interno della cupola.

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Vicino al cancello d'ingresso della Fukuoka Dome, una bella ragazza dai capelli arancioni e in giubbotto blu, e un piccolo Digimon uccello dal piumaggio rosa, stavano guardando assorte, e leggermente titubanti nel caso della ragazza, le mille luci colorate che illuminavano la superficie dell'edificio nel quale uno dei suoi migliori amici si sarebbe esibito di lì a mezz'ora. Sora Takenouchi, Digiprescelta dell'Amore, sentiva un certo batticuore e un certo tremore nelle membra, mentre si avvicinava a piccoli passi alla cupola scintillante di rosso, giallo e blu elettrico: per lei, in quella notte di Natale, sarebbe giunto il momento di comunicare la sua decisione... una decisione riguardo una questione delicata e che a lei stava molto a cuore. Finalmente, dopo sei mesi di indecisione, aveva fatto la sua scelta... ed ora si augurava che fosse la scelta giusta, e che non influenzasse troppo il rapporto che aveva con l'altro...

"Tutto ok, Sora?" cinguettò Biyomon, appollaiata sulla spalla della sua partner. "Da quando siamo tornati dalla nostra missione in Internet, hai sempre avuto quell'aria assorta..."

La ragazza spalancò gli occhi, risvegliata dai suoi pensieri dalla voce dell'uccellino rosa. "Oh... ah, sì... tutto bene, Biyomon, almeno fisicamente... è solo che sono... un pò preoccupata... sai, ho pensato molto a quello che mi avevi detto quella volta, nel Mondo Digitale... quando avevamo appena recuperato le nostre Crest e ci apprestavamo ad affrontare Mephistomon e BlackWarGreymon..." rispose, toccando con la punta delle dita il medaglione dorato che portava al collo. I suoi occhi cremisi si posarono malinconicamente sul simbolo rappresentato su di esso, un cuore stilizzato. Che sentimento complicato e a volte contraddittorio era quello che lei rappresentava, sembrava dire tra sè la ragazza. Poteva essere bellissimo e fare paura al tempo stesso... e in quel momento, erano proprio questi i sentimenti che la ragazza provava. Forse la sua decisione avrebbe cambiato troppe cose... si augurava con tutto il cuore che non fosse così...

"Sì, mi ricordo bene, Sora..." rispose Biyomon. "Quella volta, avevo detto che, secondo me, la cosa migliore era che tu riflettessi su quello che provavi per ciascuno dei due... e poi, in base alle conclusioni che avresti tratto, fare la tua scelta..."

Sora annuì lentamente ed espirò, come a voler scaricare la tensione. Una nuvoletta di condensa bianca le uscì dalla bocca, e aleggiò attorno a lei per un istante prima di disperdersi. "Ed è stato proprio quello che ho fatto... ora, la mia decisione l'ho presa... ma mi sono resa conto che le difficoltà maggiori ci sarebbero state al momento del dunque... quando avrei dovuto comunicarla..."

"Sora... capisco cosa vuoi dire..." mormorò Biyomon, intuendo cosa crucciava la sua amica in quel momento. "Hai paura che i tuoi sentimenti... sì, insomma... possano rovinare i rapporti che hai con Taichi e Yamato, vero?". Quando Sora rispose con un cenno affermativo, Biyomon rimase per qualche secondo in silenzio a riflettere. Avrebbe voluto dire qualcosa per tirarla su di morale, ma si rendeva conto che quello era un problema che dovevano gestire lei e i suoi due amici. "Purtroppo, Sora... su questo non ti posso aiutare. Posso solo dirti... che se hai fatto tutto secondo coscienza, non hai nulla da rimproverarti... è solo a Taichi e a Yamato che devi parlare."

Le parole del suo Digimon fecero sentire la ragazza un pò più sollevata. "Hai ragione... grazie, Biyomon, seguirò il tuo consiglio!"

Gli occhi di Sora continuarono a vagare per il marciapiede, osservando con una certa nostalgia i mucchietti di neve ai bordi delle strade e dei marciapiedi, i giovani che le passavano vicino per dirigersi alla Fukuoka Dome, e i festoni lucenti che decoravano Tokyo. Sospirando di nuovo e lasciandosi prendere per qualche secondo dalla dolcezza e dal tono rassicurante di quello spettacolo, la ragazza si appoggiò con la schiena contro il muro. Ancora una volta, grazie all'impegno di tutti loro, sia il Mondo Reale che quello Digitale erano in pace, e anche loro Digiprescelti avrebbero potuto godersi un periodo di tanto agognata normalità... quella normalità che sembrava svanita per sempre in occasione di quell'uscita al campo estivo... anzi, ancora prima, quando quel Greymon e quel Parrotmon erano apparsi nel bel mezzo di Odaiba...

Sora si concesse una breve risatina. Ma guarda che strano... un attimo fa stavo pensando a come cambieranno le cose tra me, Taichi-kun e Yamato-kun dopo il concerto di stasera... e ora mi metto a guardare questa gente allegra e ad assaporare questo clima di festa! Beh, comunque è bello, dopo tanto tempo passato a combattere, potersi gustare un pò di pace. Vorrei solo che potesse durare per sempre...

"Hey, Sora, Biyomon! Che sorpresa, non credevamo di trovarvi qui!"

Un'allegra voce maschile arrivò alle orecchie della ragazza, che si alzò dalla sua posizione e guardò alla propria destra: le si stava avvicinando un ragazzo dagli scompigliati capelli castani, trattenuti da una fascia di lana azzurra e nera sulla fronte, e con addosso un cappotto azzurro con cappuccio, blue-jeans e pesanti scarpe invernali, il cui sorriso un pò spaccone, ma in fondo gentile, lei avrebbe riconosciuto tra mille... e ad accompagnarlo, ovviamente, c'era un familiare T-Rex in miniatura dalle squame arancioni e dall'espressione sicura di sè.

"Ciao, Taichi! Ciao, Agumon! Oh, e... Buon Natale!" rispose Sora, cercando di apparire il più naturale possibile. Biyomon svolazzò giù dalla sua spalla e atterrò sul marciapiedi umido per salutare Agumon.

"Buon Natale, ragazze!" rispose Taichi con un sorriso, mentre i due Digimon si scambiavano una stretta di mano... o forse era meglio dire, di zampa ed ala! "Va tutto bene dalle vostre parti?"

"Sì, possiamo dire di sì..." rispose Sora, scostando con un piede un mucchietto di neve sul marciapiede. "Mio padre è arrivato stamattina a casa... sono felice che finalmente abbia un pò di tempo libero da trascorrere con noi... per le vacanze di Natale..."

Il Digiprescelto del Coraggio annuì, lieto della buona notizia. "Mi fa piacere, Sora..." disse semplicemente, accorgendosi di sentire un certo nervosismo e tentando di dire il meno possibile per non compromettersi. Si mise una mano davanti alla bocca e si schiarì la gola, cercando di prendere tempo. "Ehm... penso che gli altri siano già entrati e abbiano già preso posto, quindi... faremmo meglio ad entrare anche noi, non vorrei mai che ci venisse qualcosa stando qui al freddo..."

"Già..." replicò Sora con aria distratta, a sua volta piuttosto emozionata. I suoi occhi non si erano staccati dal marciapiede, e si trovò a ringraziare tra sè il fatto che facesse così freddo: così poteva addurre un'altra motivazione per il leggero rossore delle sue guance... Si accorse che il suo amico aveva iniziato a dirigersi verso l'ingresso della cupola, con Agumon appena dietro, e si rimproverò mentalmente per la propria imbranataggine. Doveva pur dire qualcosa! Questa era l'occasione migliore per rivelargli quello che lei provava...

"Andiamo, Sora Takenouchi!" pensò tra sè. "In fondo che ci vuole? Non devi dirgli che qualche parola... solo qualche parola! Forza, allora... decidiamoci e tagliamo la testa al toro..."

"Aspetta, Taichi!" esclamò la ragazza, richiamando l'attenzione del suo amico, che si fermò a metà strada e si voltò verso di lei con aria interrogativa. "Huh? Sì, Sora... dimmi, c'è qualche problema?" le chiese, sentendo anche lui un certo batticuore e tremore nelle membra. In casi del genere, sentiva davvero che la qualità rappresentata dalla sua Crest non gli era molto d'aiuto... Cosa gli voleva dire la sua amica? Forse qualcosa che lo avrebbe reso felice... o che gli avrebbe spezzato il cuore? Prese un respiro profondo, riempiendosi i polmoni di aria gelida e mandando a farsi benedire le sue precedenti preoccupazioni sulla salute, e scosse la testa. Non era il momento di pensare a queste cose!

"Aspetta prima che lei abbia parlato, testone di un Taichi! E poi, magari non mi vuole dire niente del genere, nè in positivo, nè in negativo!"

"Ecco..." iniziò Sora, raggiungendo il suo amico e preparandosi un discorso tra sè. "Io... volevo chiederti se... se ti avrebbe fatto piacere... sì, insomma... se potevamo trovarci dei posti l'uno accanto all'altro... certo, sempre se non ti dispiace..."

Gli occhi di Taichi si spalancarono leggermente. Aveva sentito bene? Sora gli stava chiedendo di sedersi accanto a lei? Aveva chiesto a LUI di sedersi accanto a lei? Un leggero rossore salì alle guance del ragazzo, che deglutì un pò di saliva... e poi scacciò quei pensieri. "Ma che mi viene da pensare, accidenti a me! Io e Sora siamo amici da un'eternità... è ovvio che chieda a me di accompagnarla! Beh, e io non glielo rifiuterò certo!"

"Ma no che non mi dispiace, figurati!" rispose, mettendosi una mano dietro la nuca. Sora lo raggiunse, sorridendogli con gratitudine, e i due amici si diressero assieme verso l'entrata della Fukuoka Dome, sentendo un'emozione che prima di allora non ricordavano di aver mai provato... sembrava quasi una lieve scarica elettrica che percorreva i loro corpi, accelerava i loro battiti cardiaci e li faceva sudare un pò nonostante il freddo... non era la scarica di adrenalina che tante volte avevano provato nel corso delle loro avventure nel Mondo Digitale, al momento di rischiare la vita mentre i loro Digimon combattevano contro i nemici più terribili... e allo stesso tempo, non era il senso di pace e di tranquillità che seguiva alla conclusione di una delle battaglie precedenti... era una sensazione diversa... inebriante e spaventosa al tempo stesso... l'eccitazione dello stare assieme alla persona amata, unita alla paura che le cose non andassero bene, o che il rapporto tra loro sarebbe andato distrutto...

Facendosi coraggio, Sora avvicinò la sua mano guantata a quella arrossata dal freddo di Taichi. Il ragazzo, quasi inconsciamente, fece la stessa cosa, lasciando che le loro dita si sfiorassero... e immediatamente i due ritrassero la mano con un sobbalzo di sorpresa, e i loro sguardi imbarazzati si incontrarono. Rimasero per un attimo a guardarsi, prima di fare una breve risata tra amici e, finalmente, raggiungere l'ingresso della Fukuoka Dome, sotto lo sguardo dei rispettivi Digimon.

Agumon inclinò la testa da un lato, guardando confuso il suo partner umano e la sua amica che arrivavano all'ingresso e facevano cenno di raggiungerli a lui e a Biyomon. "Hmm? E' una mia impressione, o Taichi e Sora sono un pò strani stasera? Avranno fame? Un pò di febbre? O è l'atmosfera della festa?"

L'uccellino rosa sghignazzò gentilmente per l'ingenuità del suo compagno. "Non ti preoccupare, Agumon, stanno benissimo... solo che, prima che questa notte finisca, credo che qualcosa cambierà... sia per l'uno che per l'altra!". Con queste parole, Biyomon spiccò il volo e raggiunse la sua partner umana, che la fece appoggiare sulla spalla. Agumon sbattè gli occhi un paio di volte, poi alzò le spalle e si affrettò dietro a Taichi.

"Qualcosa cambierà? Mah, chissà cosa voleva dire..." mormorò tra sè, salendo agilmente i gradini della Fukuoka Dome e saltando in braccio a Taichi. Finalmente, il quartetto di amici varcò la soglia, scomparendo tra la folla che si era riunita nell'anfiteatro...

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Finalmente, all'interno dell'anfiteatro, tutti avevano preso posto: Taichi, Sora, Agumon e Biyomon avevano avuto la fortuna di trovare ancora due posti liberi tra le prime file, dai quali di godeva una spettacolare vista del palco, già illuminato dalle luci e sul quale già si trovavano la batteria, la pianola e la chitarra elettrica, sul quale i Teenage Wolves si sarebbero esibiti di lì a poco. L'intera sala era immersa nel brusio della folla di giovani e giovanissimi (e anche qualche adulto), che non vedevano l'ora che i loro beniamini cominciassero ad esibirsi. Dopo essersi seduti e aver permesso ai loro Digimon di salire sulle loro gambe, Taichi e la sua amica si scambiarono un altro sguardo di intesa, presero un bel respiro, e si misero in silenzio, ad attendere che il concerto iniziasse...

Non dovettero attendere a lungo. Circa due minuti dopo, le luci si spensero, lasciando soltanto quelle del palcoscenico. Le voci dei ragazzi si quietarono all'istante, e l'anfiteatro cadde in un silenzio colmo di attesa, intervallato soltanto da alcuni mormorii.

"Okay, ora comincia..." sussurrò Agumon.

E infatti, ben presto, un annunciatore salì sul palco, microfono alla mano, e dopo essersi schiarito la gola, annunciò alla folla l'inizio dell'evento che loro tanto aspettavano. "Salve a tutti, ragazzi e ragazze, e buon Natale! Vediamo che siete accorsi numerosi a questo evento!" esordì, facendo passare il suo sguardo da un'ala all'altra della platea. "E credetemi, il vostro entusiasmo ci dà la carica! Ora la vostra attesa è finita, e la vostra pazienza sarà premiata! Diamo quindi inizio al grande evento. Signore e signori, ecco a voi la nuova band emergente nel panorama della musica pop di Tokyo... Yamato Ishida e i suoi Teenage Wolves!"

La folla esplose in un fragoroso applauso e un collettivo urlo di gioia, mentre l'annunciatore faceva un inchino, riponeva il microfono al suo posto, e si spostava, facendo entrare i quattro membri della band: sotto la pioggia di applausi, che sembrarono intensificarsi in quel momento, Yamato Ishida e i suoi compagni Akira, Takeshi e Yutaka uscirono da dietro le quinte, facendo degli inchini al pubblico, salutandolo con calore e dirigendosi ai rispettivi strumenti. Di tutti i presenti, erano Taichi, Sora e Takeru quelli che applaudivano con maggiore entusiasmo.

Il giovane cantante prese il microfono e attese che gli applausi si smorzassero prima di iniziare a parlare, accompagnato da una vivace melodia di sottofondo. "Buon Natale a tutti voi, amici, e grazie per essere venuti così numerosi! Ci auguriamo che queste vacanze di Natale siano per voi un'occasione di gioia e felicità, e che questo spettacolo sia di vostro gradimento! Allora, siete tutti pronti? Possiamo iniziare?"

La folla esplose in un altro urlo di gioia, alzandosi dai suoi posti come se questo permettesse loro di farsi sentire meglio.

Yamato reiterò la domanda. "Più forte, ragazzi! Fatevi sentire!"

Un altro boato rispose all'invito del giovane cantautore, accompagnato da un altro, scrosciante applauso, che coprì per qualche secondo la melodia di sottofondo. Sorridendo con soddisfazione, Yamato si voltò verso i suoi amici della band e diede loro l'okay. Non appena il pubblico si fu calmato, Yutaka, Akira e Takeshi attaccarono con il motivo, e una musica allegra e dal ritmo incalzante, ma anche dolce e profonda, uscì dai loro strumenti. La luce principale del palcoscenico si smorzò, lasciando nella penombra l'anfiteatro, e un mosaico di luci gialle, rosse e blu iniziò a danzare sui tre musicisti e sul cantautore, creando un'atmosfera magica e romantica. Finalmente, Yamato avvicinò a sè il microfono, prese fiato per calmare l'emozione che si agitava nel suo cuore - era un evento importante, dopotutto! - e iniziò a cantare, con quella voce potente e armoniosa che era stata uno dei motivi del successo della band! Le parole della canzone fluttuarono, come portate da un vento invisibile, nell'aria e raggiunsero le orecchie dei partecipanti, trasmettendo loro una grande sensazione di gioia e calore: una sensazione che bene si addiceva a quel periodo dell'anno!

Facendo trasportare dalla musica, Agumon e Biyomon chiusero gli occhi e si appoggiarono ai loro partner, muovendo lentamente la testa per seguire il ritmo del motivo; Taichi sentì la breve risatina della sua migliore amica nel vedere i loro Digimon così rilassati e spensierati... sensazione che lui non poteva dire di condividere del tutto, anche se la musica lo stava aiutando a rilassarsi. Scosse la testa e decise di concentrarsi sulla musica, augurando a Yamato che il concerto continuasse su queste note.

Ancora per qualche minuto (Tre? Quattro? Rapiti dall'atmosfera com'erano, Taichi e Sora non si erano certo presi la briga di controllare...) la canzone di Yamato continuò, alternando momenti di grande ritmo e vivacità a spezzoni lenti, dolci e malinconici. Non c'era che dire... l'emozione che Yamato sapeva infondere nelle sue canzoni era qualcosa di unico! Quando il giovane cantautore biondo terminò finalmente la sua canzone, e la chitarra elettrica di Akira suonò gli ultimi accordi, immergendo di nuovo l'anfiteatro nel silenzio, il pubblico rimase muto per qualche istante, poi si alzò di nuovo in massa e si scatenò in un fragoroso, dirompente applauso che risuonò per tutta la sala, frammisto ad esclamazioni di incoraggiamento e congratulazioni. Le luci del palcoscenico si riaccesero, illuminando di nuovo il quartetto di musicisti, i cui sguardi di gratitudine si sollevarono verso i loro fan entusiasti.

"Grazie, amici! Grazie infinite!" esclamò Yamato, la cui voce riusciva a malapena a superare lo scroscio di battiti di mani. "Siamo lieti che la nostra prima esibizione vi sia piaciuta... e vi assicuriamo che lo spettacolo è appena iniziato! Torneremo tra qualche minuto, quindi abbiate pazienza... e grazie del calore e dell'affetto che ci avete mostrato!"

In una tempesta di applausi, i quattro membri della band si ritirarono dietro le quinte dopo aver fatto un altro inchino al pubblico in tripudio...

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"YAHOOOO! Bravissimi! Bis! Bis!" esclamò un entusiasta Veemon, seduto sulle ginocchia di un altrettanto esaltato Daisuke Motomiya, da una delle file posteriori (erano quelli i posti che il gruppo di Daisuke era riuscito a trovare...). Il suo partner si stava sbracciando ad applaudire e ad emettere fischi ed esclamazioni di incoraggiamento dei tipi più svariati. E per quanto riguarda Jun... beh, è facile immaginare che la ragazza fosse salita al settimo cielo alla semplice vista di Yamato e del suo gruppo. E in quel momento, poi, era su un altro pianeta...

"Ma l'avete visto, il mio Yamato-chan?" esclamò, con le mani congiunte sul petto e gli occhi trasformati in cuoricini rosa pulsanti. Ad un esame più attento, ci si sarebbe potuti accorgere anche di un leggero filo di bava che le colava dall'angolo della bocca... "Che voce... che classe... che temperamento...". Gli altri la stavano guardando sbalorditi e con dei grossi goccioloni di sudore sulla fronte.

"Scusa se te lo chiedo, Dai-kun... ma tua sorella fa sempre così quando c'è mio fratello di mezzo?" chiese Takeru. Daisuke rispose con un sospiro rassegnato.

"Da così a peggio... Ehm... pronto? Terra chiama Jun, ci sei ancora? Jun, se ci senti, rispondi!" la chiamo, agitandole una mano davanti alla faccia. Dopo cinque secondi di tentativi andati a vuoto, finalmente gli occhi di Jun tornarono normali e sbatterono confusi... prima di spalancarsi dalla sorpresa!

"Argh! Non posso crederci, mi sono incantata di nuovo?"

Daisuke abbassò la mano, e una nuvoletta di vapore stilizzata gli uscì dalla bocca. "Alla buon ora... ti succede sempre quando si tratta di Yamato, ma credo che con stasera si sia toccato un nuovo record!"

"Prego? Hai detto qualcosa?" ribattè Jun, il sopracciglio destro che si sollevava come in un tic.

"E' la verità! Ho visto che ti scendeva un pò di bava!" aggiunse Veemon con un sorriso sornione. Le ire della ragazza dai capelli appuntiti si rivolsero al draghetto azzurro, e i suoi occhi celesti lo fulminarono con uno sguardo che avrebbe potuto congelare il mercurio!

"Nessuno ha chiesto niente a TE!"

"E perchè te la prendi adesso? Io ho solo detto la verità..." rispose Veemon con aria innocente, per niente impressionato dalla scenata di Jun. Mentre Takeru, Hikari, Ken e Miyako cercavano di calmare gli animi, e Patamon, Hawkmon e Wormmon si godevano la scenetta sghignazzando tra sè, Gatomon alzò gli occhi al cielo.

"Ecco, come volevasi dimostrare... hanno iniziato!"

Seduto accanto al nipote e ad Armadillomon, il signor Chikara aveva osservato divertito la buffa scenetta. Armadillomon, dal canto suo, stava ridendo a crepapelle, mentre non si poteva dire che il piccolo Iori la pensasse allo stesso modo. Infatti, stava scuotendo la testa, con un sospiro rassegnato.

"Sai, Iori-chan, i tuoi amici sono davvero un gruppetto divertente!" aveva commentato l'anziano ed arzillo signore. "Immagino che con loro non ci si annoi mai!"

"E' vero, nonno di Iori! Posso confermarlo!" rispose il Digimon corazzato, alzando una zampina. "Sono proprio l'ideale per un pomeriggio assieme!"

"A volte, però, vorrei fossero un pò più seri..." mormorò Iori, appoggiandosi una mano sulla fronte. Pur apprezzando anche lui la vivacità dei suoi amici, doveva dire che in certi casi era piuttosto imbarazzante: lui era il più giovane del gruppo, eppure dava spesso l'impressione di essere il più intelligente e maturo...

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Sull'altra ala della platea, Taichi e Sora cessarono di applaudire e si riappoggiarono agli schienali delle loro sedie, scuotendo le mani formicolanti per gli applausi e permettendo ad Agumon e a Biyomon di riprendere posizione sulle loro gambe.

"Uff... ragazzi, Yamato e i suoi amici ci sanno davvero fare..." esclamò Taichi, asciugandosi un pò di sudore dalla fronte. Per quanto grande fosse l'anfiteatro, con tutta la gente che era accorsa la sala aveva già cominciato a riscaldarsi.

Sora annuì, un pò distrattamente. "Sì... è davvero bravo..." disse, con l'espressione incupita e lo sguardo che sembrava vagare. Sentiva dentro di sè che non poteva continuare a tenersi tutto dentro... era quello il momento di vuotare il sacco ai suoi amici, e affrontarne le conseguenze, per quanto spiacevoli avessero potuto essere. A Taichi non sfuggì quello strano cambiamento di umore nella sua amica... e anzi, gli era sembrato che fosse un pò nel pallone quella sera. C'era qualcosa che non andava? Decise di chiederlo direttamente a lei...

"Ehm... Sora?" le chiese, chinandosi verso di lei e toccandole una spalla con la mano. Il gesto colse di sorpresa la ragazza ancora immersa nei suoi pensieri, facendole arrossare le guance e accelerare ancora una volta il battito cardiaco. "Sora, ci sono problemi? Stasera ti vedo un pò... svagata..."

"Ah... ehm... no, no, Taichi, nessun problema..." rispose lei, facendo un respiro profondo e preparandosi mentalmente il discorso da fargli. "E' solo che... sì, ecco... Taichi, io... come dire... volevo parlarti di una cosa che mi sta molto a cuore... una cosa che... sì, insomma... riguarda noi due... e riguarda anche Yamato..."

"Okay, Sora, resta calma! Ce la puoi fare... glielo puoi dire... non tenerlo ancora sulle spine... Prendi un bel respiro... e poi spiegagli tutto con calma... sperando che non faccia troppo il matto..." mormorò tra sè. Capendo su cosa stava per vertere la discussione, Biyomon toccò con l'ala la spalla di Agumon per richiamare la sua attenzione.

"Ehm... Taichi, Sora... io e Agumon dovremmo andare al bagno un momento! Torniamo subito, eh?" disse l'uccellino rosa, attirando l'attenzione dei due ragazzi. Sora ringraziò tra sè la sua partner per averle dato un attimo in più per organizzare i suoi pensieri...

Agumon sbattè gli occhi, un pò confuso, ma un altro leggero tocco della punta dell'ala di Biyomon lo richiamò all'ordine, e il piccolo dinosauro balzò giù dalle gambe di Taichi. "Torniamo subito, eh? Voi fate pure con comodo!" disse con la sua vocetta un pò stridula. Biyomon saltò giù a sua volta dal grembo di Sora e indicò un'uscita laterale con un cenno della testa. Poi, senza aspettare oltre, i due Digimon si allontanarono fischiettando allegramente, lasciandosi dietro due sbalorditi Digiprescelti del Coraggio e dell'Amore.

"Hey, Agumon! Aspetta un momento! Cosa significa... che vuoi dire con 'fate con comodo'?" esclamò Taichi, diventando letteralmente viola e chiamando inutilmente il suo partner. Sora scosse la testa, e un gocciolone di sudore le scese lungo la fronte. Quando si trattava di essere delicati e discreti, Agumon aveva la stessa abilità di Taichi... ovvero, quasi nessuna!

La ragazza prese un respiro, e si preparò a compiere il passo successivo. "D'accordo, Sora, questo è il momento della verità... diglielo con calma... e cerca di non rovinare tutto!"

"Taichi..." iniziò Sora, distogliendo l'attenzione del suo amico dai due Digimon che si allontanavano. "S-scusa... riprendendo... il discorso di prima..."

"Ah... ehm... sì, Sora... dimmi pure..." rispose il ragazzo, cercando di ignorare il nervosismo che provava... cosa abbastanza difficile, visto che le sue ginocchia si stavano muovendo senza posa!

La ragazza si schiarì la gola ed iniziò a parlare. "Ecco... sai, Taichi, noi... ci conosciamo fin da quando eravamo all'asilo... e fin da piccoli siamo sempre stati molto uniti... facevamo sempre un sacco di cose assieme... giocare a calcio... fare i compiti... vivere le nostre piccole avventure... e anche quando siamo andati a DigiWorld per la prima volta... io... sì, insomma... ti ho sempre considerato il mio migliore amico... anche se quella volta della spilla per capelli mi sono decisamente arrabbiata..." Fece un sorriso, scaricando un pò della tensione accumulata.

Taichi ricambiò il sorriso, ma non mancò di notare che Sora sembrava prendere il discorso un pò alla lontana: era chiaramente qualcosa che la preoccupava molto, e qualcosa per cui lei pensava fosse il caso di prepararlo... il suo cuore ricominciò a correre, ma il ragazzo fece in modo di non darlo a vedere, e fece un cenno d'assenso a Sora per chiederle di andare avanti. "Ehm... beh, quella volta non avevo fatto una scelta molto ponderata... ma sono contento che tu la pensi ancora così su di me!"

"Grazie..." mormorò Sora, poi proseguì, alzando lo sguardo verso il palcoscenico illuminato. "Poi, però... quando Daisuke e il suo gruppo hanno iniziato a viaggiare a DigiWorld... noi abbiamo cominciato ad allontanarci... tra il fatto che io ho cominciato a giocare a tennis... e tutto il resto, beh... abbiamo finito per non vederci più tanto spesso..."

Il ragazzo sapeva bene che quello che Sora diceva era la verità: prima dell'incidente di Mephistomon, che aveva costretto i ragazzi a DigiWorld per un bel pò di tempo, loro due si vedevano più raramente. Quel periodo passato nel Mondo Digitale, anche se per combattere contro il loro nuovo nemico, era servito a riavvicinare non solo loro due, ma anche tutti i membri del vecchio gruppo... "Beh, Sora... è una cosa naturale, per certi versi. Ognuno di noi ha la sua vita, i suoi interessi che cambiano col tempo... è ovvio che ad un certo punto non ci si incontri più tanto spesso... anche se sono stato contento che le nostre nuove avventure a DigiWorld siano servite a rinsaldare i nostri rapporti!"

"E' proprio di questo che volevo parlare..." riprese Sora, ora più decisa. "Vedi, Taichi... dopo che noi siamo tornati dal santuario di Azulongmon, ho sentito per caso te e Yamato-kun che discutevate..."

Questo colse il ragazzo di sorpresa. Si ricordava molto bene di quel discorso che aveva fatto con il suo migliore amico, nel quale Yamato gli aveva rivelato di essere innamorato anche lui di Sora... ma non immaginava che anche la ragazza ne sapesse qualcosa. Una stretta al cuore lo prese. Ed ora... cosa avrebbe detto Sora?

"Ehm..." iniziò, cercando le parole, poi si decise ad affrontare il dscorso di petto. "Sora, quello che hai sentito... beh... era proprio la verità. Sia io che Yamato-kun... sentiamo di provare per te qualcosa di più dell'amicizia... ci attreava la tua dolcezza, la tua gioia di vivere... il sorriso che sei sempre pronta a rivolgere agli altri... ma avevamo deciso di aspettare prima di dirti qualsiasi cosa. Volevamo renderci conto col tempo... di quali fossero i tuoi sentimenti, in modo da non calpestarci i piedi a vicenda."

Sora pensò che i due ragazzi avevano preso una decisione molto giusta: anche loro non volevano che i loro sentimenti per la loro amica interferissero nei loro rapporti. "Giusto, è comprensibile..." proseguì, congiungendo le mani sul grembo e muovendo nervosamente le dita. "Il fatto è che... beh, insomma... anch'io sentivo... di provare qualcosa per voi... sia per te che per Yamato... e non sapevo esattamente come comportarmi... sì, voglio dire... avevo bisogno di un pò di tempo... stare ancora con voi... fare chiarezza nei miei sentimenti..." Riusciva quasi a sentire la tensione che cresceva nel suo amico. "E... e alla fine... ci sono riuscita... e ho preso la mia decisione..."

Taichi deglutì incosciamente, preparandosi a quello che Sora avrebbe detto. Che risposta avrebbe dato? Chi dei due avrebbe scelto... o non avrebbe scelto nessuno dei due? Qualunque fosse la risposta, era deciso a rispettare la sua decisione. "Capisco... e... la tua decisione è...?"

La risposta non venne subito. Ma Taichi sentì la mano di Sora avvicinarsi, e appoggiarsi alla sua, trasmettendo al ragazzo un calore rassicurante. Trasalì, sentendo il sangue salirgli alla testa, e il suo cuore che stava per uscire dal petto... davvero Sora stava scegliendo lui? No, stava sognando... era l'unica spiegazione possibile!

Il suo sguardo incredulo si alzò verso la sua amica, che guardava ancora verso il basso... ma era arrossita come lui sentiva di aver fatto, e un dolce sorriso stava adornando il suo bel viso.

"S... Sora?" mormorò Taichi, non osando quasi credere a quanto stava accadendo.

"Io... ti amo, Taichi Yagami..." disse lei, con voce un pò tremante.

Gli occhi del ragazzo si spalancarono ancora di più. No, quello non era un sogno! Stava veramente accadendo! Quello che da ormai diversi mesi stava provando per Sora... finalmente era ricambiato! Il calore della mano di lei sulla sua, il rossore sulle guance di entrambi, il batticuore... no, quelle sensazioni erano troppo reali per essere un sogno... stava accadendo davvero! Taichi non sapeva fino a che punto il suo pensiero procedesse logico, tanta era la felicità che sentiva in quel momento... e tuttavia c'era ancora qualcosa che non andava... Fece per ritrarre la mano, senza però mai perdere il contatto con quella di Sora, affinchè lei non pensasse che la sua dichiarazione gli fosse sgradita.

"S-Sora... io... cosa posso dire..." iniziò. "Sono felicissimo, ma... aspetta un momento... e... e Yamato?"

Una risata argentina lasciò le labbra della Digiprescelta dell'Amore. Era una delle qualità che lei ammirava di più sia dell'uno che dell'altro... il fatto che loro pensassero prima agli altri che a sè stessi. "Taichi..." disse, prendendo fiato per calmare il suo batticuore. "Io... io voglio molto bene a Yamato-kun... e penso che sia anche lui una persona meravigliosa... è un ragazzo dolce, gentile... però... mi sono accorta di considerarlo un caro amico... e nulla di più. Io... ho sempre ammirato la tua allegria... l'entusiasmo che metti in ogni cosa che fai... e col tempo hai saputo dimostrare una grande maturità... Sei tu la persona a cui voglio affidare il mio cuore, Taichi-chan..."

Un dolce sorriso apparve sul viso del Prescelto del Coraggio al sentirsi chiamare con quell'appellativo proprio dalla persona che più di ogni altra desiderava che lo usasse, e lasua mano torn da quella di Sora e la strinse con affetto. "Grazie, Sora-chan... io... ho tanto sperato che un giorno tu mi dicessi una cosa del genere..." I due ragazzi si avvicinarono lentamente l'uno all'altra, lasciando che fossero i loro sentimenti a parlare per loro...

Poi, le loro labbra si incontrarono.

Fu un bacio breve, visto che erano ancora nella loro adolescenza e innocenza. Ma fu comunque sufficiente a dare una scarica di gioia e felicità ad entrambi, e a far sembrare che il tempo si fosse fermato attorno a loro. Per quel fugace istante, tutto scomparve... il brusio della folla, le luci di Fukuoka Dome... in quel momento c'erano soltanto loro due, e le loro labbra.

Quando Taichi e Sora si staccarono, rimasero a guardarsi ancora un pò, sorridendosi, prima che Taichi dicesse quello che il suo bacio aveva già confermato.

"Anch'io ti amo, Sora Takenouchi..."

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Due ore dopo, il concerto si era concluso, tra gli applausi e gli incitamenti dei fan dei Teenage Wolves: tutti e quattro i membri della band avevano ringraziato, dando appuntamento all'esibizione successiva, prima di ritirarsi dietro le quinte, seguiti da una marea di voci festanti, e rilassarsi, stanchi ma soddisfatti della loro performance.

"Uff... ragazzi, che serata!" esclamò Takeshi, stappando una bottiglietta d'acqua e bevendone una generosa sorsata. "Questa è stata senz'altro l'esibizione più lunga che abbiamo mai dato!"

Yutaka, l'addetto alla pianola, crollò su una sedia, appoggiandosi stancamente allo schenale. "Già, però... non siete soddisfatti? E' venuta un sacco di gente a seguirci, e non abbiamo fatto un solo errore! Possiamo dire che il concerto è stato un successo!"

"E' vero..." rispose Akira, andando da Yamato e battendogli un mano sulla spalla. "E dobbiamo tutto al grande cantante, Yamato Ishida!"

Gabumon, che aveva assistito a tutto il concerto da una confortevole posizione dietro il tendone, annuì energicamente, portando un asciugamano al suo partner in modo che si potesse togliere il sudore di dosso. "Sei davvero bravo a cantare, Yamato... ecco, prendi... sarai stanco dopo questa prova..."

"Grazie, Gabumon... Ah, andiamo ragazzi, non mettetemi su un piedistallo..." rispose Yamato senza scomporsi, accettando l'asciugamano e agitando una mano di fronte a sè. "C'eravate anche voi su quel palcoscenico. Io ho cercato di dare il massimo, e anche voi! Siete stati bravi, tutti quanti!"

"Grazie, Yama! Ecco, datti una rinfrescata alla gola! Sarai esausto, con tutto quello che hai cantato!" disse Takeshi, lanciando la bottiglietta d'acqua all'amico biondo, che la prese al volo, annuì con gratitudine, e bevve un sorso.

"Grazie a te, Takeshi! Ora non ci resta che affrontare la folla di fan..." replicò Yamato, preparandosi mentalmente all'assembramento di ragazzi (e soprattutto ragazze, tra cui una certa sorella di un certo Digiprescelto...) che inevitabilmente attendeva i Teenage Wolves alla fine di ogni loro concerto...

"E allora, dove sono i grandi eroi? Ah, eccovi qui!"

La voce di Daisuke attirò l'attenzione dei quattro musicisti: il nuovo leader dei bambini prescelti, accompagnato dal suo partner Veemon, era appena arrivato da un corridoio laterale, accompagnato da tutti i suoi amici del secondo gruppo e dai loro partner digitali. Fu ovviamente Takeru il primo a staccarsi dal gruppo, correndo dal fratello maggiore per abbracciarlo.

"Ah, ma guarda..." scherzò Akira. "Qualcuno ci ha anticipato..."

"Heilà, fratellone!" esclamò, correndo da Yamato e scambiandosi un cinque con lui. "E' stato un bellissimo concerto!"

"Grazie, Takeru! Spero che tu e i tuoi amici vi siate divertiti!" rispose Yamato, abbracciando il fratello minore, e rivolgendo poi uno sguardo di gratitudine ai ragazzi più giovani. Miyako e Hawkmon fecero un segno di vittoria; Iori, Ken, Wormmon e Armadillomon annuirono, mentre Hikari e Gatomon agitarono la mano per salutare i membri della band, e Daisuke e Veemon sfoderavano i loro sorrisoni più sgargianti. "Puoi scommetterci, amico!" esclamò Daisuke. "Continuate così e diventerete la band più amata del Giappone! Ora, ragazzi, scusate se vi lascio, ma devo dare una controllata a mia sorella! Non garantisco per quello che potrebbe fare se sapesse che sei... a tiro! Vi raggiungo dopo!". Con queste parole, Daisuke e Veemon ripresero il corridoio da cui erano usciti e si allontanarono dopo aver rivolto un altro saluto ai membri della band.

"Sempre il solito esagerato, eh, Dai?" gli rispose Yamato sorridendo.

Gabumon volle dire la sua. "Però è vero... la tua band è molto amata qui a Tokyo, potreste davvero avere successo!"

"Ah, ne sarei felice... diventare un cantante... anzi, un cantautore... professionista è sempre stato il mio sogno!" rispose il ragazzo biondo.

"Hey, Yamato! Buon Natale e... congratulazioni! Il pubblico è andato in visibilio!" esclamò Taichi, arrivando da un altro corridoio laterale accompagnato da Agumon, Sora, Biyomon, Jyou, Gomamon, Koushiro e Tentomon. I Digiprescelti del Coraggio e dell'Amore si erano imbattuti per caso nei loro due amici alla fine del concerto: pur non essendo tipi avvezzi al rumore e alla folla, anche loro erano venuti per assistere all'esibizione del loro amico... e ora tutto il team dei bambini prescelti si era ritrovato per congratularsi con il Digiprescelto dell'Amicizia!

"Ciao, ragazzi, e grazie mille! Buon Natale anche a voi!" rispose Yamato, andando ad accogliere i suoi amici del vecchio gruppo. Dopo la classica routine di abbracci, strette di mano e scambi di auguri, la discussione vertè brevemente sul concerto appena concluso, su quali erano state le canzoni preferite dai ragazzi e dai Digimon, sui momenti di maggiore emozione, su come la band pensava di essersela cavata...

"L'ultima canzone è stata la più bella in assoluto!" esclamò Miyako, mettendosi le mani sulle guance e ridendo come una scolaretta. "Era così dolce e romantica... sono sicura che ci avete messo tutti voi stessi per scriverla e comporla!". Ken, a fianco della ragazza occhialuta, sorrise lievemente: per qualche motivo, gli faceva piacere vederla così allegra. Miyako aveva un modo di trasmettere gioia e spensieratezza che il Digiprescelto della Bontà gradiva molto...

"Però anche la terza era molto bella!" proseguì Armadillomon. "Aveva quel ritmo e quella vivacità che mi piacciono così tanto!"

"Io, personalmente, preferisco la musica più lenta..." disse Koushiro. "Però, sinceramente, devo dire che mi sono piaciute tutte... non saprei dare un giudizio!"

"E allora non diamo nessun giudizio!" propose Jyou, strizzando un occhio. "Diciamo semplicemente che tutto questo concerto è stato fantastico!"

"Buona idea, Jyou! Un applauso per i Teenage Wolves!" concluse Gomamon, sbattendo tra loro le sue buffe pinne artigliate. Prendendo esempio da lui, tutti i ragazzi e i Digimon esplosero in un caloroso applauso davanti allo stupito quartetto di musicisti, che accettò pur con un pò di imbarazzo.

"Hey, hey, troppo gentili..." rispose Yutaka, agitando le mani davanti a sè. Quando l'applauso si fu concluso, l'addetto alla pianola si schiarì la voce con un paio di colpi di tosse, diede una rapida occhiata all'orologio, e lanciò una proposta. "Bene, ragazzi, sono da poco passate le undici e mezza... visto che la notte è ancora giovane, e per l'occasione ci sono ancora degli esercizi aperti... che ne dite se andiamo a prenderci qualcosa da mangiare in un fast food e festeggiamo assieme il lieto evento?"

"Sì, sì! Ottima idea!" esclamò Patamon.

Iori ci pensò su un attimo. "Beh, dovrei chiedere il permesso a mio nonno... ma credo di poter venire."

"Hmm... perchè no? Un occasione in più per stare in compagnia!" rispose Taichi. "Allora, ragazzi, chi ci sta?"

Le mani di tutti, umani e Digimon, si alzarono all'unisono.

"Perfetto, allora!" disse Yamato. "Ci troviamo di fronte all'entrata tra poco!"

"Io vado ad avvertire Dai-kun di questa iniziativa..." disse Ken, indicando il corridoio dal quale il ragazzino si era allontanato dal palcoscenico. "E' andato a cercare sua sorella... per assicurarsi che non combinasse qualche guaio!" La frase strappò qualche risata al gruppo, che sapeva bene della cotta che Jun aveva per Yamato, prima che Takashi desse l'okay al Digiprescelto della Bontà. "Va bene... allora davanti all'uscita tra poco, okay?"

"Ho capito!" rispose Ken, alzando una mano per salutare. Wormmon fece lo stesso, agitando le zampine in aria e sorridendo, prima che Digiprescelto e partner scomparissero nel corridoio, in cerca dei loro migliori amici. Dopodichè, uno alla volta, i ragazzi si salutarono e si allontanarono, per andare a raccogliere le loro cose prima del ritrovo davanti all'ingresso. In sottofondo, il brusio della folla che si allontava parlottando, ridendo e scherzando, si stava facendo sempre più fioco.

Gli ultimi a rimanere sul palcoscenico furono Taichi, Sora, Yamato e i rispettivi Digimon. Anche Yamato stava per raccogliere la sua borsa (nella quale Gabumon si era accomodato...) e fare cenno ai suoi amici di avviarsi, quando Sora, che fino a quel momento era rimasta in disparte con aria un pò nervosa nonostante l'atmosfera di allegria e spensieratezza, gli fece cenno di aspettare un momento. Taichi, ben sapendo cosa stesse per dire la sua migliore amica (da due ore divenuta fidanzata), prese a sua volta un respiro assumendo un'espressione seria. Pur essendo felice che Sora avesse scelto lui, si sentiva in colpa nei confronti di Yamato... gli sembrava quasi di avergli appena fatto un torto, e sperava di potersi scusare.

Agumon, alzando lo sguardo verso il Digiprescelto del Coraggio, lo guardò con una certa apprensione, intuendo cosa passasse per la mente del suo partner in quel momento. Gabumon, messo sull'attenti da quell'improvviso nervosismo serpeggiante nell'aria, scese giù dalla borsa di Yamato e si avvicinò al piccolo dinosauro e a Biyomon.

"Hey, ragazzi..." chiese la lucertola travestita da cane. "Come mai questo improvviso silenzio? C'è qualcosa che non va?"

Biyomon scosse la testa. "Noi speriamo di no... ora forse è meglio metterci un pò in disparte... credo che avranno un pò di cose di cui discutere..."

"Yamato-kun..." mormorò Sora, la voce appena udibile. Prese un profondo respiro e continuò. "Potremmo... potremmo aspettare un secondo, prima di raggiungere gli altri? C'è... c'è qualcosa... di cui volevo parlare con te..."

Sensibile com'era, Yamato non potè fare a meno di accorgersi che c'era qualcosa che tormentava entrambi i suoi amici. "Beh... certamente, Sora... Taichi... ditemi pure, di cosa si tratta?"

La ragazza sentì qualcosa di gelido in fondo allo stomaco. Purtroppo, per quanto le dispiacesse, quello che gli avrebbe detto gli avrebbe probabilmente spezzato il cuore... "Ecco... Yamato-kun... sai, quando eravamo nel Mondo Digitale... io ho sentito per caso una conversazione tra te e Taichi... una conversazione che... ecco... verteva su... su di me... giusto?"

Il ragazzo biondo sbattè gli occhi, a sua volta sorpreso, ma si ricompose subito e annuì seriamente. Il suo cuore aveva accelerato leggermente, avendo lui già intuito cosa volesse dirgli la sua amica. "Sì... quello che hai sentito quella volta... è vero. Vai pure avanti."

Lo sguardo di Taichi si abbassò verso il pavimento. Ora veniva il brutto...

Con un altro sospiro, Sora proseguì. Quanto detestava dover dare cattive notizie...

"Ecco... la verità è che... ho apprezzato molto che voi abbiate deciso di aspettare... avete dimostrato rispetto nei confronti sia dei miei che dei vostri sentimenti... e a dire la verità, anch'io, per tanto tempo... sono stata molto indecisa... c'era... c'era qualcosa che mi attraeva in entrambi voi... dopo che siamo tornati da DigiWorld e abbiamo sconfitto MaloMyotismon... beh... abbiamo avuto modo di passare più tempo assieme... e ho avuto mod di fare un pò più di chiarezza nei miei sentimenti... Yamato-kun, vedi... quello che sto cercando di dire è che... sì, insomma... pensavo che fosse giusto dirti..."

"Accidenti a te, Sora Takenouchi!" si rimproverò aspramente. Detestava prolungare così il discorso, soprattutto quando si trattava di Taichi e Yamato, ma voleva almeno cercare di rendere il colpo meno duro. "Smettila di girare intorno al problema e sputa il rospo!"

Ma, prima che lei potesse proseguire, fu Yamato a completare il discorso per lei. Il ragazzo fece un sorriso triste, capendo cosa voleva dire Sora, e le appoggiò dolcemente una mano sulla spalla, facendola irrigidire.

"Sora, io... capisco." esordì Yamato, con un velo di malinconia. "Tu hai fatto la tua scelta. E non sono io."

Taichi e Sora alzarono lo sguardo, un pò sgomenti, verso il loro amico biondo. "Y-Yamato-kun... come..." mormorò la Digiprescelta dell'Amore. Il sorriso del ragazzo biondo si allargò leggermente.

"Mi sono accorto... che c'era qualcosa che vi tormentava... e apprezzo che abbiate voluto dirmelo subito." rispose semplicemente.

"Yamato..." mormorò Taichi. Per qualche motivo, cominciava a sentirsi ancora più in colpa...

Sora cominciò ad agitarsi. Non poteva liquidarlo così, con un saluto e via! Anche se lei non ricambiava del tutto i suoi sentimenti, era pur sempre uno dei suoi migliori amici! Certo, non aveva con lui lo stesso rapporto che con Taichi, ma anche lui era innamorato di lei... e ora lei gli aveva dato una delusione!

"P-però..." mormorò Sora. "...io... non voglio che... sì, insomma... vorrei che potessimo continuare ad essere amici... non vorrei... allontanarmi da te... per quanto è appena successo... non voglio che le cose cambino fino a quel punto!". La ragazza non sapeva fino a che punto le sue parole fossero dettate dalla ragione. Era una situazione di grande imbarazzo, sia per lei che per Taichi...

Ma, per fortuna, Yamato dissipò subito ogni sua paura. Le sorrise di nuovo, battendole una lieve pacca amichevole sulla spalla, e facendo cenno a Taichi di venire avanti. Il Digiprescelto del Coraggio, rassicurato dal vedere che il suo migliore amico la stava prendendo bene, fece un sospiro di sollievo e si avvicinò.

"Sora... Taichi... tra noi le cose non cambieranno! Noi tre siamo amici, prima di tutto! Abbiamo condiviso tante gioie e tanti dolori, e non sarà certo uno screzio momentaneo a farci allontanare!" disse lui, con voce diventata improvvisamente più allegra. "Io sono felice se voi siete felici... e a me va benissimo così, quindi vi faccio tanti auguri!"

"Grazie, Yamato!" disse Taichi, i suoi occhi nocciola fissi in quelli celesti del suo amico. "Mi fai sentire decisamente meglio... sai, quando Sora-chan mi ha detto... sì, insomma... mi è sembrato quasi di averti fatto un torto..."

"Ma non me l'hai fatto." rispose Yamato, tendendo la mano destra. "Noi siamo amici, Taichi... e lo resteremo qualunque cosa accada!"

Il sorriso sicuro ritornò sulle labbra del prescelto del Coraggio. Tese a sua volta la mano destra, raggiungendo quella di Yamato... e i due ragazzi si scambiarono un'energica, vigorosa stretta di mano, che trasmise loro tutta la fiducia che nutrivano l'uno nell'altro. "Amici per sempre, Yamato!". Sora sorrise lietamente, felice che quanto era successo non avesse intaccato il legame che univa il terzetto di amici, mentre i loro tre Digimon si riavvicinavano, anche loro soddisfatti di come fossero andate le cose. Anche se Gabumon era dispiaciuto per il suo partner...

"Evviva!" cinguettò Biyomon, svolazzando tra le braccia di Sora. "Siamo contenti che sia andata così! Buon Natale a tutti voi!"

"Grazie, Biyomon! Tanti auguri!"

"Hey, Taichi!". Agumon era saltato a sua volta in braccio al suo partner umano, rischiando di farlo ruzzolare a terra con il suo peso.

"Agumon! Calmati, per favore... mi fai perdere l'equilibrio!"

Gabumon rise tra sè, divertito dalla scenetta, poi raggiunse il suo partner. "Yamato... mi dispiace..." mormorò, cercando di fargli coraggio.

Yamato gli sorrise, un pò tristemente, e gli fece una carezza sulla testa. "Oh, non ti preoccupare, Gabumon... certo, un pò mi dispiace, è ovvio... ma il fatto che i miei amici siano felici è più importante per me! E poi, con amici come te, Taichi e Sora al mio fianco, che cosa potrei desiderare di più?"

La lucertola impellicciata sorrise, sollevata dalle parole del ragazzo biondo. "Grazie! Sono fiero di te, Yamato!"

"Beh... allora che ne dite, ragazzi? Raggiungiamo gli altri? C'è una bellissima festa che ci aspetta... e per festeggiare quest'occasione, offro io!" esclamò Taichi, appoggiando una mano sulla spalla della sua fidanzata e una su quella del suo miglior amico. I due interessati e i tre Digimon risero allegramente, e il gruppetto cominciò a dirigersi verso l'uscita, parlottando e scherzando tra loro. La loro amicizia era uscita ancora più forte da quella serata. I dubbi e le paure di tutti e tre erano svaniti, riempiendoli di una sensazione di gioia e libertà.

"Hehee... ma sentitelo! Il grande Taichi Yagami vuole fare il gentleman! Non è che tu offri e noi paghiamo?" esclamò Yamato con tono ironico, dando un finto pugnetto sulla spalla al suo amico.

"La tua ironia non mi tocca, Yamato!" rispose Taichi ridendo, facendo finta di alzare il naso in aria. "Ho risparmiato la mia paghetta di Natale proprio per quest'occasione!"

"Hai conservato la paghetta di Natale per più di dodici ore?" rise Sora. "Accidenti, stiamo migliorando!"

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"Yamato..."

Nascosta dietro l'angolo di un corridoio che dava sul palcoscenico, una ragazza sui sedici anni dai lunghi capelli appuntiti sospirò tristemente alla vista dei tre amici e dei loro Digimon che si allontanavano. Jun Motomiya, partita a razzo alla ricerca di Yamato subito dopo la fine del concerto, era arrivata appena in tempo per cogliere parte della conversazione tra il ragazzo biondo e i suoi due amici... in particolare il fatto che il cuore del giovane cantautore avesse già puntato verso un'altra ragazza, per quanto non ricambiato. Sentendosi improvvisamente il cuore pesante, la ragazza si portò una mano al torace, stringendola saldamente. Era partita con l'intenzione di trovare il suo amato e dichiararsi a lui dopo la fine del concerto... ma capiva che in quel momento la cosa sarebbe stata inopportuna. Sentendosi improvvisamente depressa e stanca, la ragazza appoggiò la schiena al muro, immersa nella semi-oscurità che stava ora avvolgendo l'anfiteatro e che rispecchiava molto bene il suo stato d'animo. La sua opportunità era svanita.

"Io... non sapevo che..." mormorò Jun, sentendo qualcosa che le pizzicava gli occhi e ricacciandolo indietro. "Beh... ma forse dovevo aspettarmelo... in fin dei conti, per lui ero soltanto una fan..."

"Jun, finalmente ti ho trovato! Ma dove ti eri cacciata?" esclamò Daisuke, arrivando dalla sorella maggiore e guardandola con aria insolitamente preoccupata. Jun alzò lo sguardo verso di lui, e il ragazzino riuscì subito a vedere la tristezza nei suoi occhi. "Hey, sorellina... cosa succede?"

"Hai un'espressione da funerale..." disse Veemon, rendendosi conto dello stato d'animo della ragazza.

Jun scosse la testa, chiudendo gli occhi e sorridendo tristemente. "No, niente di importante... scusa se ti ho fatto preoccupare, Dai, ero solo... un pò depressa..."

Daisuke e Veemon guardarono verso il palcoscenico ormai deserto. Non avevano visto cosa era successo appena un minuto prima, ma visto che la sorella non era impegnata a sbavare su Yamato... potevano intuire come mai lei si sentisse così giù. "Ah... sì, capisco... si tratta di Yamato..." mormorò Daisuke, appoggiando un braccio sulla spalla di Jun ed emettendo un sospiro. "Mi dispiace... sinceramente, speravo tu riuscissi a parlargli..."

Il tono affettuoso del ragazzino ebbe l'effetto di tirare un pò su di morale la ragazza, il cui sorriso si allargò un pò. "Hey, da quando sei diventato così premuroso nei miei confronti? Non è decisamente da te!"

"Hmph! Beh, e adesso te ne lamenti, anche?" replicò Daisuke facendo l'offeso. Comunque, il suo atteggiamento si addolcì quasi subito, ricordandosi che la sorella aveva appena subito una delusione amorosa. "Ad ogni modo... davvero, mi dispiace, sorellina!"

"Non fa niente..." rispose Jun, appoggiando la mano sulla spalla del fratello minore. "Non avevo comunque possibilità, visto che nel suo cuore c'era già qualcun altra... qualcun altra che forse ha più merito di quanto non ne avrei mai avuto io...". Scosse di nuovo la testa, cercando di scacciare la tristezza. "Grazie comunque, Dai... e Buon Natale!"

"Buon Natale, Jun!" esclamò Veemon, sorridendo furbescamente, mentre il suo partner e la sorella maggiore si scambiavano una stretta di mano. Jun si chinò poi verso il draghetto e gli fece una carezza sulla testolina.

"Buon Natale, sorellina... e buon Natale, Veemon!" rispose Daisuke, prendendo in braccio il suo Digimon e stringendolo affettuosamente a sè. Nonostante tutto, Jun sentiva di non poter chiedere di più a quella notte di Natale. La tristezza per quella delusione di poco prima stava già retrocedendo, per fare spazio alla gioia di avere l'affetto e la vicinanza delle persone care...

"Daisuke, Jun!" si sentì la vocetta acuta di Wormmon provenire dal fondo del corridoio. I fratelli Motomiya e Veemon si voltarono in quella direzione, vedendo arrivare Ken con il suo Digimon sulla spalla, le mani alzate per salutarli.

"Hey, Ken! Ben arrivato... e Buon Natale!" esclamò Daisuke. "E gli altri, dove sono finiti?"

"Buon Natale, Daisuke... Jun... Veemon..." Ken ricambiò gli auguri. "Gli altri ragazzi ci stanno aspettando all'uscita della Fukuoka Dome... si pensava di fermarci da qualche parte, a prendere qualcosa assieme. Volete venire anche voi?"

"Non lo so..." rispose Daisuke, assumendo un'espressione un pò dubbiosa. "Cioè, voglio dire, non che la cosa non mi faccia piacere, ma... non so se Jun abbia voglia, e se non l'avesse vorrei restare con lei, farle un pò compagnia..."

"Ma certo che ho voglia di festeggiare, cosa credi?" rispose Jun strizzando un occhio. La sua vivacità e la sua spensieratezza erano tornate quasi subito. "E' Natale, santo cielo, e non è certo il caso di essere tristi! E poi, non mi sembrerebbe giusto che tu stessi con me, a perderti il bello della festa! Quindi, contate anche me!"

"Va bene, allora!" disse Daisuke, per poi rivolgere a Ken il suo classico sorrisone e un segno di vittoria. "Allora ci siamo anche noi! Cosa aspettiamo? Uniamoci anche noi agli altri! La festa non può iniziare senza di noi!"

Ken annuì, ricambiando il sorriso. "Giusto!"

Mentre il trio di ragazzi e i due Digimon si dirigevano in tutta allegria verso l'uscita del teatro, non si accorsero di un'elegante, angelica figura dalle bianche ali piumate che li osservava, sorridendo gioiosamente, da un'architrave del soffitto, la mano appoggiata ad una trave di acciaio e qualche piuma bianca che svolazzava delicatamente attorno a lui. Poco prima che Daisuke, Jun, Ken, Veemon e Wormmon uscissero dal suo campo visivo, Piddomon rivolse un ultimo saluto ai bambini prescelti...

"Buon Natale, ragazzi... e che la felicità possa graziare le vostre vite."

Poi, in un turbinio di piume bianche, il Digimon angelico scomparve, e la sala ripiombò nell'oscurità e nel silenzio. Una singola piuma, candida come neve e leggera come la brezza primaverile, fluttuò dolcemente sul pavimento, quasi a segnare il completamento di un altro capitolo della leggenda di DigiWorld...

 

FINE

CONTINUA IN: DIGIMON ADVENTURE 02: INVASION

 

Note dell'autore: Uff, questo finale è stato particolarmente duro da scrivere... non riuscivo mai a trovare l'ispirazione giusta, e ogni volta finivo per cancellare intere parti e rifarle perchè non ero soddisfatto. Ora, credo di essere approdato ad una versione che faccia leggermente meno schifo delle altre... ma i giudici siete voi!

Questo capitolo segna inoltre la prima coppia ufficiale del mio universo alternativo: Taichi e Sora! Mi rendo conto di non aver lasciato moltissimo spazio alla storia d'amore vera e propria, però volevo evitare di correre il rischio di farla diventare TROPPO importante... in fondo i ragazzi hanno 14-15 anni, e non pensavo fosse il caso di rendere le cose troppo drammatiche o adulte. Ho cercato di adattare lo svolgimento della storia d'amore alla tipologia di personaggi coinvolti... e spero di aver fatto un lavoro decente!

Questo è tutto per la mia seconda fanfiction, un lavoro del quale non sono terribilmente soddisfatto, ma che tutto sommato reputo accettabile. Sarà con la prossima che le cose entreranno davvero nel vivo... nuove rivelazioni, nuovi misteri, il ritorno di molti vecchi amici (tra cui BlackWarGreymon!) e di due vecchi nemici... e molto altro ancora! Quindi, restate con noi, perchè molto presto inizierò a stendere la mia nuova storia, 'Invasion'! Tanti auguri, amici fan di Digimon... e buon proseguimento!

Con affetto,

Enrico 'Justice Gundam' Martinelli

 

  
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