Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
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Autore: Meme06    27/08/2011    3 recensioni
Cosa succederebbe se dopo aver trovato la quinta mew mew ne scoprissero una sesta? E se questa nasconde un'infanzia oscura perfino per gli alieni? La mia prima ffc, spero che vi piaccia.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Lo credi davvero? - disse poco convinta Zoe mentre si guardava allo specchio.

- Assolutamente. - le rispose la rossa osservandola sorridente. Zoe però non cambiava la sua opinione. Il giorno successivo, dopo la spiegazione del fatto che fosse la sesta Mew Mew Ryan le aveva dato la divisa del caffè. Era di colore nera con i bordi bianchi. Non che fosse proprio brutta, ma non riusciva a vedere lei vestita a quel modo, le sembrava di essere una bambolina di porcellana e più si scrutava più non si riconosceva. Purtroppo non poteva farci niente.

- Sarà… - fece Zoe in risposta a Ichigo con poca convinzione. Dopo di che uscì dallo spogliatoio per iniziare a lavorare. Era pomeriggio e il caffè era pieno, come di suo solito.

La corvina iniziò a prendere le ordinazioni insieme a tutte le altre. O meglio, quasi tutte.

- Perché Minto sta bevendo il tè? - chiese stupita a Ichigo che stava prendendo un vassoio con sopra una torta alle fragole e una bibita.

- Perché le sue manine delicate non si possono rovinare. - disse ironica per poi aggiungere… - Anche se credo che il suo scopo è vedermi sgobbare e correre da un tavolo a un altro.

Zoe fece un mezzo sorriso, quasi divertito. In effetti l'aveva capito subito che quella ragazza, a parte in battaglia forse, non mostrava molto altruismo. Scrollò le spalle. Non che elle importasse più di tanto il carattere di Minto.

Continuò a servire ai tavoli fino all'ora di chiusura. Dovette ammettere che quel lavoro era abbastanza faticoso, non solo perché dovevi correre in lungo e in largo, ma anche perché avevi a che fare con le persone. Quelle impazienti erano le più insopportabili, che ogni minuto ti chiedevano quando sarebbe arrivata la loro ordinazione. Zoe tentava sempre di rispondere educatamente, ma spesso non le riusciva bene. Cosa in cui invece Ichigo era esperta. Certo, a fine giornata la vedevi accasciarsi su una sedia sfinita, però non c'era minuto che non la vedevi solare e sorridente. A volte anche lei lo aveva pensato. Poter essere una ragazza normale, una ragazza che può sorridere per la sua felicità e che può far sorridere gli altri. Però non era proprio nella sua natura. Anche se ci provava non ci riusciva.

Passò lo sguardo da Ichigo a tutte le altre. Minto lasciamola perdere, non c'è poi molto da dire. Retasu invece è la classica ragazza troppo timida che deve fare i salti mortali anche per chiedere un caffè. Purin le risultava molto simpatica. Va bene che essendo una bambina è quasi scontato il fatto che sia iperattiva, però quando faceva i suoi spettacoli da giocoliere la adorava proprio, anche se non lo dava a vedere, visto che osservava tutto con aria passiva.

Spostò lo sguardo su Zakuro. Ecco, quella ragazza non sapeva perché ma le piaceva. La incuriosiva, era un tipo misterioso, un po' come lei. Zoe capì subito che parlava poco e che poche volte diceva quello che provava o lo dimostrava. Come in quel momento, se ne stava appoggiata alla parete con le braccia delicatamente incrociate. Gli occhi chiusi, il volto serio, segno che era stanca. La corvina osservò la sua figura attentamente. Era misteriosa quanto elegante. Posò il suo sguardo anche sul ragazzo castano che era proprio adesso uscito dalla cucina. Si vedeva dal sorriso e dal modo di guardarti che era una persona di cui fidarsi, che riusciva sempre a tranquillizzarti e a farti stare serena.

- Avete spazzato sul retro? - Ryan era uscito dal laboratorio e come il suo solito fare freddo, senza nemmeno salutare, aveva domandato una cosa che non era poi del tutto importante.

- Si, l'ho appena fatto. - rispose Ichigo mentre poggiava il mento sul palmo della mano.

La mora si ritrovò a osservare anche quel ragazzo. Aveva degli occhi veramente belli, di un azzurro che ricordava il mare, profondi e penetranti, come se volesse trascinarti negli abissi più cupi delle acque marine. Era impossibile non notarli e non esserne catturati. Ma che pensieri sto facendo? si chiese scuotendo leggermente la testa e chiudendo gli occhi.

- Beh… che ne dite di un pezzo di torta? - chiese Kyle. Le ragazze annuirono sedendosi tutte, Zoe e Ryan compresi. (perché sono diventata un maschio? O.O ndZoe)

- Ne avevo preparata una questa mattina al cioccolato e panna, fortunatamente in pochi ne hanno ordinata una fetta e così tutte le altre sono avanzate. - spiegò Kyle porgendo ad ognuno un piattino con la fetta di torta.

A Zoe le si sarebbero illuminati gli occhi se solo non fosse stata una che si teneva tutto dentro. Cioccolata… pensò estasiata mentre ne prendeva un pezzetto e se lo portava alle labbra. Era davvero buonissimo, ora capiva perché era sempre pieno il locale.

- Kyle è sublime! - esclamò Purin assaporando tutto il gusto del cacao.

- Ti ringrazio Purin. - rispose il ragazzo contento.

- Ha ragione è buonissima! - disse Ichigo che già aveva spazzolato il piatto.

Zoe mangiava lentamente, assaporando pezzo per pezzo quella bontà.

- Che c'è non ti piace? - le chiese il biondo guardandola. Tutti avevano finito il dolce, solo lei ce l'aveva quasi tutto intero.

- No, solo che sono abituata a mangiare piano. - rispose fissando il ragazzo negli occhi. Non si era sbagliata, erano freddi quanto interessanti e misteriosi. Si stava nuovamente perdendo in certi pensieri. Maledizione qualunque cosa chiederei per farlo smettere di guardarmi… si disse. Proprio in quel momento un esplosione attirò l'attenzione dei presenti. Grazie… mormorò la ragazza nella sua mente.

- Saranno gli alieni? - chiese Minto.

- Sicuramente, coraggio Mew Mew entrate in azione! - disse Ryan. Tutte annuirono e si alzarono da tavola uscendo dal caffè di corsa e precipitandosi dove avevano sentito il botto. Si ritrovarono in poco tempo nel parco Inohara. Un chimero che sembrava un incrocio tra un ape e una lucertola giganti stava seminando il panico tra la gente di Tokyo.

- Coraggio trasformiamoci! - esclamò Ichigo alle sue compagne.

Tutte annuirono.

- Mew mew Ichigo…

- Mew mew Minto…

- Mew mew Retasu…

- Mew mew Purin…

- Mew mew Zakuro…

- Mew mew Zoe…

- Metamoriphosis! - gridarono all'unisono. Tutte erano proprio curiose di vedere la loro nuova compagna trasformata, anche per sapere il suo animale, cosa che Ryan non aveva detto loro.

Zoe anche era sorpresa della trasformazione. Il suo costume era nero con i bordi argento. La maglia era una specie di top che le lasciava scoperta tutta la schiena dietro. La gonna era abbastanza larga e corta. Come scarpe calzava degli stivali lunghi fino sopra il ginocchio, neri. Portava un guanto solo nella mano sinistra, senza dita. Al collo aveva un collarino largo da cui pendeva quella specie di medaglietta dorata. Nella coscia sinistra aveva una fascia che come tutto il costume era nera con i bordi argentati. Dalla schiena spuntarono due ali nere da pipistrello. Gli occhi diventarono rossi, colore che poteva sembrare causato dalla trasformazione, mentre era il suo colore naturale.

- Una Mewpipistrello… - mormorò Ichigo osservando la ragazza trasformata.

- A quanto pare si. - disse Zoe più a se stessa che in risposta a Ichigo.

Il chimero voltandosi si accorse della presenza delle ragazze e in un batter d'occhio una sfera di fuoco uscì dalla bocca di quella creatura, schiantandosi però al suolo, visto che le mew mew erano state veloci a spostarsi.

In quel momento tre corpi fluttuanti si materializzarono circa cinque metri sopra le loro teste. Notarono subito la menerà che c'era insieme alle altre cinque.

- Hey, da quando c'è una sesta mew mew? - chiese Taruto.

- Da adesso. - rispose Pai impassibile come sempre.

- Era un modo di dire… -.-' - disse il piccolo alieno.

- Però, non se la cava male… - notò Kisshu che fissava il combattimento seduto a gambe incrociate.

- Dark weapons! - gridò MewZoe facendo comparire nella mano tre coltelli con il manico nero, per ognuno una pietra viola era incastonata all'inizio dell'impugnatura. Senza esitazione li lanciò verso il chimero sferrando il primo attacco che le venne in mente. - Black sun!

Dalle lame uscirono vari raggi neri che avvolsero il chimero paralizzandolo.

- Dai Ichigo tocca a te! - esclamò Purin.

MewIchigo annuì e dopo aver preparato l'attacco gridò:

- Ribbon Strawberry Check!

Il chimero venne disintegrato, cedendo in questo modo la vittoria alle ragazze mew mew.

I tre alieni scesero a terra. Pai inespressivo, mentre Taruto e Kisshu sorridevano. Due sorrisi beffardi.

- Non sapevo che esistesse una sesta Mew Mew… - fece Kisshu. - Ma devo ammettere che non mi dispiace ampliare il divertimento.

Zoe sorrise. Un sorriso strano però, quasi sadico.

- La penso proprio come te. - gli disse. Kisshu non colse bene il perché gli aveva detto quelle parole, ma decise di sorvolare e provare lo stesso a stuzzicarla un po'. Con Ichigo era diventato noioso, ogni volta che lui provava a divertirsi con lei il cavaliere deficiente blu appariva e lo martoriava. L'ultima volta che aveva provato a movimentare un po' le coseno Ichigo era stato quando si era materializzato nella sua stanza mentre lei dormiva. La ragazza quando si era svegliata si era spaventata a morte e il pesce lesso era apparso, procurandogli non pochi danni.

- Come può un'umana pensarla come un alieno? - le chiese, curioso di sentire la sua risposta che non tardò ad arrivare.

- Beata inconsapevolezza. - disse. Okay, l'alieno dagli occhi dorati dovette ammettere che ci sarebbe voluto un traduttore per capire le sue risposte, ma non le diede lo stesso peso. Semplicemente si alzò in volo e dopo un 'alla prossima' si smaterializzò, seguito poi dagli altri due.


- C'è qualcosa di strano in lei. - disse Kisshu a Pai quando furono tornati nella loro dimensione.

- Lo hai notato anche tu eh? - chiese in risposta l'alieno.

- Avete ragione, non è una Mew Mew come le altre. - disse Taruto con un'espressione pensierosa. - Secondo voi dovremmo indagare?

Pai si mise una mano sotto il mento, segno che stava pensando profondamente. In effetti a guardare quella ragazza si vedeva che era come se fosse un pezzo a parte della squadra. Non solo per il costume, ma anche per lo sguardo che aveva quando combatteva. Non era vittorioso, bensì determinato. Il ragazzo dagli occhi ametista solo da quello sguardo aveva capito che non si sarebbe piegata tanto facilmente. Inoltre i suoi movimenti, perfino le sue armi, avevano un non so che di oscuro.

Quest'impressione nonostante tutto non l'aveva soltanto Pai, ma anche gli altri due alieni. Questa nuova ragazza dava l'impressione che avrebbe creato una miriade di problemi durante le loro battaglie.

- Secondo me si, dovremmo fare delle ricerche… - disse ad un tratto Pai in risposta al piccolo alieno.

- Bene, questo sembra un compito per il sottoscritto. - disse Kisshu entusiasta dell'idea del fratello.

Pai alzò un sopracciglio guardando l'alieno che come al solito stava sfoggiando il suo sorrisetto.

- Ehm… Kisshu, due cose prima che tu vada. - gli disse Pai. Due occhi dorati si girarono a guardarlo interrogativi. - Uno ricorda che si tratta di una missione, per capirci non fare le tue solite Kisshunate. Poi ricorda che è la mewpipistrello che dobbiamo tenere d'occhio e non una certa mewgatto.

Kisshu annuì senza togliersi quel sorrisetto dalla faccia.

- Pai se Kisshu va a spiarla io che faccio? - chiese Taruto anche lui ansioso di rendersi utile.

- Beh… tu… - iniziò Pai guardando il castano che lo fissava speranzoso. - …niente.

Disse in fine. Taruto spalancò la bocca e strabuzzò gli occhi.

- Che cosa? Possibile che io non faccia mai niente, che mi ci hanno mandato a fare qui sulla terra allora? - chiese lamentandosi e sbattendo i piedi per terra.

- Non sai quante volte me lo sia chiesto… - commentò Kisshu. Poi si alzò in volo di qualche metro. - Beh, ci vediamo!

Disse e si smaterializzò ricomparendo in una via di Tokyo che conosceva molto bene. Eh si, era apparso vicino alla casa della sua micetta. Magari una visitina se la poteva permettere, no? No, non poteva perché se non scopriva niente su quella ragazza Pai lo avrebbe trasformato in crema di alieno e Kisshu sapeva che quell'alieno era capace, per cui era meglio evitare. Come posso pavoneggiarmi se mi trasforma in crema? si era chiesto, modesto come sempre.

Stava per andare a spiare quella ragazza quando si ricordò di una cosa.

- Ma io non so dove abita… - si disse grattandosi la testa. Ecco, ora gli toccava pure fare il giro turistico di Tokyo per trovare quella Mew Mew. Tentò di ragionare. Dopo tutto se era una Mew Mew, lavorava al caffè Mew Mew e di conseguenza non poteva vivere tanto distante. Si alzò in volo perlustrando le vie vicino, fino a che una finestra non attirò la sua attenzione.


Zoe si mise seduta nel letto della sua stanza. Si sentiva stanca. Certo la battaglia che aveva appena combattuto non era niente di speciale, almeno a parere delle ragazze, ma per lei era pur sempre stata la prima e qualche dolore non era riuscita a risparmiarselo.

Appena tornata a casa si era fatta una doccia gelata, o almeno per la maggior parte delle persone era gelata, per lei era tiepida. Poi si era messa subito il pigiama, aveva mangiato qualche cracker e poi era corsa nella sua stanza.

Si guardò intorno fino a che non scorse la cosa che le serviva. Si alzò dirigendosi verso la scrivania e prese il suo album con le matite. In seguito si posizionò sulla finestra, abitudine ormai impossibile da cambiare, e iniziò il suo disegno. Disegnò i palazzi accanto a lei, le persone in strada, le auto parcheggiate. Poi iniziò a colorarlo con le matite, dandogli una tonalità più oscura e sinistra. Adorava deformare la realtà in questo modo, lo aveva scoperto da poco questo metodo, quando una volta per sbaglio aveva colorato una casa troppo scura. Non era stata ben attenta al tipo di matita che aveva preso.

Continuò il suo disegno in santa pace e tranquillità, per un attimo le era parso di scorgere un ombra vicino casa sua. Aprì la finestra e si guardò in torno, a parte il quartiere Ikebukuro non c'era niente di strano. Sicuramente si era sbagliata. Così riprese a disegnare, ignara che un alieno dai capelli smeraldini e gli occhi dorati la osservava con interesse dalla finestra del bagno. Avendo il bagno adiacente la ragazza non si preoccupava di chiudere la porta e la lasciava sempre aperta, permettendo in questo modo a Kisshu di osservarla abbastanza da vicino senza che lei se ne accorgesse.

L'alieno se ne stava infatti appoggiato alla finestra, braccia e gambe incrociate. Osservava Zoe mentre disegnava. Notò il suo sguardo concentrato, la facilità con cui manovrava la matita. Come un arma… si disse. Lei manovrava le sue matite come utilizzava i suoi coltelli, ovvero delicatamente e con precisione. La matita veniva guidata con mano ferma e decisa dalla corvina che sicura continuava a disegnare senza spostare lo sguardo dal foglio neanche per un attimo.

Per fortuna della ragazza non aveva ancora tolto le lenti a contatto verdi, per questo l'alieno non riuscì a notare il vero colore dei suoi occhi, poiché se lo avesse fatto la verità sarebbe stata facile da scoprire.

D'un tratto la ragazza poggiò la matita sul davanzale, a quanto pare aveva finito. Allungò il braccio portando l'album distante dal suo viso per poterlo vedere un po' da lontano. Si, le era venuto proprio bene.

- Mi piace. - disse mentre le labbra si piegavano in un sorrisetto soddisfatto. Fu in quel momento che notò di nuovo un'ombra, dalla finestra del bagno. Si voltò di scatto vedendo l'alieno che prima le aveva parlato intento ad osservarla. Kisshu preso alla sprovvista non aveva fatto in tempo a sparire e a so malgrado ora la mewnera lo aveva visto. E va bene… si disse smaterializzandosi nella sua camera.

- Che diavolo ci fai qui? - gli chiese Zoe scattando in piedi. Non aveva la spilla vicino a se, doveva trovare il modo per arrivarci.

- Ti stavo spiando, mi sembra ovvio. - disse con noncuranza, come se quello che avesse fatto fosse una cosa che puoi aspettarti da chiunque.

- E perché mai? Cos'avete in mente? - gli chiese. Intuitiva la ragazza… si disse Kisshu.

- Ancora niente. - rispose lui. - Solo che c'è qualcosa di strano in te. Non sei come le altre Mew Mew, sei… diversa.

- Sai che scoperta… - fece la ragazza incrociando le braccia. Poi lo fissò negli occhi con uno sguardo arrabbiato. - Vattene.

- Non posso, devo stare fuori almeno due ore, altrimenti Pai non ci crede che ho portato a termine la missione. - le disse mettendo le braccia dietro la testa e avvicinandosi un poco a lei.

- Se vuoi combattere sappi che non mi serve trasformarmi. - disse con tono freddo e sicuro.

Kisshu per un attimo la guardò stupito, poi scoppiò a ridere. A quanto pare era anche testarda.

- Senza trasformarti non resisteresti un minuto a combattere contro di me… - disse fra le risate.

- Vuoi vedere? - gli chiese allora la ragazza. Kisshu rise più forte. Praticamente quella che le stava davanti era un mucchio d'ossa , cosa credeva di fare? Però tutto sommato era curioso e inoltre Kisshu Ikisatashi non è il tipo da tirarsi indietro quando si parla di sfide. Smesso di ridere fece comparire i kriss.

- Bene, allora vediamo. - le disse poco prima di attaccarla. La ragazza schivò. L'alieno continuò ad attaccarla. Per questo la prima parte della battaglia Zoe non fece altro che schivare e parare meglio che poteva. L'alieno era davvero bravo a combattere, la ragazza dovette ammetterlo. Kisshu anche era rimasto sorpreso, nessuno era mai riuscito a schivare così tanto i suoi colpi, però ora si era stancato di giocare.

- E va bene, adesso basta! - disse l'alieno per poi smaterializzarsi alle sue spalle e puntandole il kriss alla gola. La corvina deglutì.

- Sei stato scorretto.

- Non mi pare che avevamo dettato delle regole. - le disse lui.

-Come vuoi, ora lasciami andare.

- No, prima devi dirmi se sei davvero chi sto pensando che tu sia.

- Sei contorto.

- Lo so, ma tu rispondi e basta, perché sappi che non ci penserò due volte ad ucciderti. - le disse minaccioso. - Sappi che non stato difficile capire che sei…

- No! - gridò la ragazza. D'istinto prese il kriss per la lama sottraendolo all'alieno. Si tagliò profondamente sul palmo, era stato un gesto stupido da fare, ma non le era venuto in mente nient'altro. In questo modo poi anche lei aveva un arma. La impugno nella mano destra, poiché la sinistra era inutilizzabile, non faceva altro che sporcare il pavimento del suo sangue.

- Però… - fece Kisshu sorridendo in modo derisorio.

Un sorriso sadico si dipinse sul volto della ragazza che partì improvvisamente all'attacco infilzando il kriss nella spalla dell'alieno che urlò per il dolore e le diede un pugno sul mento allontanandola e facendola cadere. Senza dire niente si tolse il kriss dalla spalla e scomparve.

Zoe si alzò in piedi di nuovo.

- Maledizione… - mormorò vedendo il sangue a terra, prima che sua madre tornasse avrebbe dovuto pulirlo. Eiko, sua madre, non era una persona ansiosa, ma come vedeva il sangue le prendeva male, molto male. Non era una fobia e nemmeno un senso di disgusto, semplicemente quel colore le riportava alla mente molti ricordi dolorosi. Per questo non guardava quasi mai la figlia negli occhi.

La corvina si diresse in bagno e aperto lo sportello tirò fuori delle bende e del disinfettante. Si passò sul taglio il liquido che le bruciava terribilmente. Poi si bendò il palmo e in fine prese uno straccio, lo bagnò e pulì a terra la chiazza di sangue. Rientrò in bagno a sciacquare il panno e poi a togliersi le lenti a contatto. Fingere, solo quello poteva fare.


Intanto uno strano ragazzo dai capelli verdi era seduto sul letto della sua stanza.

- Idiota. - questo era stato il saluto da parte di Pai appena varcata la soglia della camera di Kisshu. Aveva notato subito la ferita e aveva intuito com'erano andati i fatti.

Kisshu si tolse la maglio, rimanendo a petto nudo e dopo aver preso un panno bagnato si ripulì la ferita dal sangue.

- Che diavolo ti è saltato in mente? - gli chiese pai incrociando le braccia e puntando i suoi occhi color ametista in quelli dorati della testa cala che aveva di fronte.

- Volevo solo divertirmi un po'… - si giustificò. - E comunque ne è valsa la pena, ho scoperto una cosa interessante.

Disse sorridendo soddisfatto mentre si bendava la spalla. Il kriss glielo aveva conficcato proprio in profondità, non avrebbe potuto muovere per un bel po' il braccio. Maledetta… pensò Kisshu mentre si stendeva sul letto e si addormentava.



  
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