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Autore: F l a n    27/08/2011    1 recensioni
Ecco una raccolta di flashfic e drabble di vario genere. Considerando che per la Klaine ne ho una a parte, qui metterò tutte quelle su altri pairing. Il rating della raccolta potrebbe variare in futuro.
1: "Battaglie Perse"; Finn/Kurt (brothership); PG, Prompt: "Predominio per il bagno"
2: "I hate you, but I love you"; Will/Sue; PG.
3: "Try to love me if you can"; Finn/Kurt, Angst, Slash; PG
4: "I vantaggi e gli svantaggi dell'essere fratelli"; Finn/Kurt, PG
Genere: Commedia, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Het, Slash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:  "I vantaggi e gli svantaggi dell'essere fratelli"
Fandom: Glee
Pairing: Furt Finn/Kurt (molto brothership)
Rating: PG
Betareader: [info]naripolpetta
Disclaimer: I personaggi non sono miei ma di RM, della Fox e bla bla bla.
Warning:  boh... accenni slash? missing moment?
Scritta per:  [info]kinkmemeita Kink: Come cambiano le cose quando non si è più figli unici.
Wordcount:1067 (FdP)
Note: È un delirio, seriamente. Alla fine ho capito che a me piace scrivere queste cosine leggere.

Né Finn né Kurt avevano mai desiderato un fratello o una sorella e questa era una delle poche cose che li accomunava.
Kurt aveva un’assurda ossessione per i prodotti estetici, Finn invece per lo sport. E si sa, condividere uno stesso bagno ed uno stesso salotto non è affatto semplice quando si hanno interessi ed abitudini totalmente differenti.

*

Quando Kurt aveva deciso di mettere in atto i suoi geniali e malefici piani per diventare il fratellastro di Finn non poteva sapere che stava lentamente pianificando la rovina del suo fegato e del suo umore; i primi tempi erano stati qualcosa di letteralmente terrificante.
Considerando il piano iniziale di far cadere Finn ai suoi piedi, Kurt non aveva calcolato tutte le altre conseguenze della sua folle impresa. Non aveva nemmeno calcolato la possibilità di fallire, in verità, ma visto che grazie a questo era riuscito a stringere un rapporto più saldo con lui, Kurt non lo aveva mai ritenuto un totale fallimento; Finn era etero ed ormai lui c’aveva fatto i conti.
Kurt però non aveva mai fatto i conti con le abitudini degli uomini che definiva pessime abitudini.
Come quella di lasciare le mutande sporche per terra nel bagno, o quella di mangiare dalla mattina alla sera cibi ipercalorici o, ancora peggio, quella di fossilizzarsi davanti alla tv.
Se c’era una cosa che Kurt Hummel non poteva accettare era la sua completa impotenza riguardo ai programmi televisivi. Mai una volta che potesse vedersi una sfilata di moda in santa pace, doveva star pur certo che Burt e Finn sarebbero spuntati nel salotto con espressione implorante per riprendere possesso del telecomando con la scusa del ‘abbiamo una partita di football/baseball/hockey/qualunque-altra-cosa-fosse-uno-sport importantissima’ e così Kurt si ritrovava costantemente a dover seguire le sue sfilate di moda in streaming sul proprio pc. E doveva benedire quel santo che aveva inventato lo streaming o youtube, ovviamente.
Ricordava con nostalgia quei bei giorni in cui poteva scendere nel salotto di casa sua, accomodarsi sul divano in completo silenzio e godersi i suoi programmi preferiti – che, dannazione, non erano molti, - senza dover esser disturbato troppo o di continuo.
In conclusione, Kurt Hummel constatò che l’idea di acquisire un fratello era stata indubbiamente pessima e talvolta controproducente.
Ma non sempre era così.
C’erano momenti in cui avere Finn come fratellastro era la cosa più bella del mondo che gli fosse capitata da anni a quella parte, quei pochi momenti in cui andavano completamente d’accordo e lui finiva per portargli un bicchiere di latte caldo, parlando del più e del meno come due normali persone, accantonando le loro differenze e le loro passioni completamente opposte.
Kurt adorava quei momenti e li ricordava ad occhi chiusi, disteso sul proprio letto o magari quando si forzava di non sgridare Finn per aver lasciato le mutande sporche nel lavandino dopo la doccia.
Il suo sorriso era un pensiero che riusciva a rilassarlo.

*

Finn aveva preso malissimo l’idea di convivere con Kurt in un primo momento: non sapeva neanche lui di cosa avesse paura; forse che potesse attaccargli le sue manie, o irrompere nel bagno nel bel mezzo di un bisogno o di una rilassante doccia presentandogli chissà quale prodotto da usare.
In realtà, Kurt era molto utile quando si trattava di prendersi cura del proprio aspetto fisico, ma Finn era fondamentalmente pigro e non sempre aveva voglia di applicarsi creme idratanti o prodotti per capelli.
I primi tempi furono difficili e si accorse con terrore che il suo nuovo fratellastro poteva essere peggio di sua madre; la frase di rito era: “FINN! Perché diamine lasci le tue mutande sporche nel lavandino?! Spiegamelo! Trovi forse i miei boxer in giro per la casa? O le mie magliette sudate per terra? No. Quindi fammi il favore di buttarle nel cesto della biancheria sporca, non è una fatica esagerata!”
Così, Finn era costretto a tornare nel bagno, raccogliere i suoi indumenti e buttarli nel cesto. Carole passava sempre davanti alla porta per godersi la scena e lanciare un gran sorriso a Kurt, fiera del suo operato.
Il giovane Hudson arrivò a pensare ad una probabile alleanza tra lui e sua madre per rovinargli la vita.
Insomma, lui era un uomo, gli uomini veri erano pigri, amavano l’x-box, vegetavano davanti alla tv a guardare una partita di football e mangiavano panini con mostarda, ketchup e maionese. O no?
Finn poteva sempre ammirare l’espressione contrariata di Kurt non appena metteva sotto i denti qualcosa di ipercalorico, ricordava con amarezza quando aveva considerato un suo panino abbandonato per qualche secondo sul tavolo come qualcosa da buttare. Lo aveva ritrovato nel secchio assieme al resto della spazzatura.
Ma nonostante i dispiaceri legati al cibo ed all’igiene, Kurt sapeva essere un buon fratello e Finn gliene era riconoscente. Superati gli ostacoli iniziali e l’imbarazzo riguardo alla sua omosessualità, il loro rapporto era diventato un poco più aperto e sincero, probabilmente più simile a quello tra fratelli piuttosto che amici; ed in un certo senso Finn sentiva suo quel ruolo, il bisogno costante di proteggere Kurt dalle persone che provavano a fargli male, e sentirsi importante per qualcuno riempiva il suo cuore di orgoglio, anche se non era sempre facile fronteggiare i bulli o le discriminazioni.
Finn si era anche accorto, col tempo, di ammirare Kurt; era tutto ciò che lui non sentiva di essere e soprattutto era forte, forte perché lui non sarebbe mai riuscito a reggere le sue stesse condizioni di vita.
Così, quando ogni sera appariva in camera sua con un bicchiere di latte caldo pronto a fare conversazione, Finn gli sorrideva e lo ringraziava caldamente, tentando di sembrare il più naturale possibile nonostante l’evidente difficoltà che aveva ad esprimersi.
Quando il giovane Hudson vedeva sorridere il suo nuovo fratellastro, il suo cuore si riscaldava un po’; sapeva che Kurt non era un tipo semplice e che non sorrideva molto spesso, per cui quel gesto lo faceva sentire subito un po’ meglio. Beveva il suo bicchiere di latte caldo e gli sorrideva a sua volta, con dei buffi baffi bianchi. Kurt allungava la mano e gli ripuliva le labbra con dolcezza, brontolicchiando qualcosa riguardo al suo essere così ‘un impiastro’, e finendo a ridere entrambi.

*

I due avevano capito che la vita da fratelli non era affatto facile e che comportava sempre delle conseguenze; a volte più piacevoli a volte un po’ meno, ma che non avrebbero cambiato neanche una virgola di quell’assurda ed improvvisa situazione.
Forse un tempo, ma adesso, davanti ad una tazza di latte, nessuno dei due avrebbe voluto rinunciare all’altro.
   
 
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