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Autore: Shaila Evans    27/08/2011    0 recensioni
Stupida One-Shot, scritta male e con poco sentimento... Ma ho voluto inserirla lo stesso per disfarmene...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Vidi il suo corpo steso a terra, sanguinante, e corsi verso di lui, buttandomi sulle ginocchia. «JOSEPH!» urlai, toccandogli il viso, bello, perfetto, come sempre.
La pioggia picchiava sui nostri corpi e la gente si era accalcata intorno a noi, ma nessuno fece un passo.
Sentii il sangue del ragazzo, che amavo scorrere sotto di me, sporcarmi i jeans.
Gli presi il viso tra le mani, sperando di riuscire a parlare ancora:«Hey? Amore, hey?» sussurrai, cercando la luce, che risplendeva sempre nei suoi occhi, che ormai sembravano spenti.
«Joseph? Hey? Amore, sono Vivian, sono io, mi senti?»
Vidi quella luce per qualche secondo, e, a fatica, mosse le labbra, emettendo qualche lamento, poi alzò il braccio e mi sfiorò la guancia.
Sentii il calore della sua pelle sulla mia e lo vidi sorridere
«Non mi dimenticherai vero, Viv? Mai?»
Scossi la testa:«Come potrei, Joseph? Come potrei dimenticarti? Io ti amo» singhiozzai.
Lui sorrise ancora:«Io...So...So che non...è...Il momento giust..o, ma...»…Fece un respiro profondo e sospirò qualche altro lamento:«…Vu-vuoi spos..armi?» sussurrò.
Mi avvicinai e baciai le sue labbra, ancora calde.
«Sì che voglio!! Sì,amore!!Ma stai tranquillo…Sento le sirene,arrivano…Starai bene, te lo prometto» dissi, singhiozzando sempre di più.
Strinsi forte le sue mani.
Lui sorrise ancora:«Sei più bell...lla quan...do sorridi» si sforzò di dire.
Cercai di sorridergli per vederlo felice,ma non fece tempo a vedermi: i suoi occhi si erano chiusi.
Non gli staccai gli occhi di dosso nemmeno un secondo,fino a che l'ambulanza non lo portò in ospedale.
 
Attesi una, due, tre, cinque, sette ore, poi il dottore uscì da quella maledetta porta:mi alzai di scatto.
«Come sta?» singhiozzai, mentre le lacrime continuavano a rigarmi il volto.
Il dottore scosse la testa:«Non...Non ce l’ha fatta... Mi dispiace» disse, mortificato.
Mi sentii morire. Sentii una fitta al cuore e mi coprii la bocca con una mano.
Mi buttai a terra, distrutta, bagnata, ricoperta di sangue, incredula e rimasi così per minuti, forse ore, poi mi alzai, sorpassai il dottore e oltrepassai la porta da cui quest'ultimo era uscito poco prima.
«Ehi, signorina, non può stare lì»mi disse.
Ignorai le sue parole ed entrai nella stanza, buttandomi sul corpo senza vita di Joseph.
Era freddo.
«Hey? Joseph? Sono Viv! Ti prego, apri gli occhi! Ti prego,guardami!! Ho bisogno di te, amore, ti prego!!»
La voce mi si spezzo e lo strinsi a me.
«Non puoi, non puoi lasciarmi così,Joseph! Io...Noi…Io ti amo, io...Ti amo...E…Dobbiamo sposarci, ricordi? Me l'hai chiesto tu...E, e poi...Dobbiamo comprare quella casa…Quella sulla spiaggia, che ti piace tanto, amore...Dobbiamo perché… è…è grande e...Puoi riempirla di chitarre...E poi…Dicevi che,un giorno, avremmo avuto un bambino, amore…Io...Io ci credevo…E tu...tu sei il mio futuro...Non puoi...Andare via!! Io ho bisogno di te! Ho bisogno che mi guardi mentre dormo, ho bisogno del tuo calore, Joseph…Ma sei freddo! Sei freddo, Joseph...Ho bisogno di te, amore mio...Apri gli occhi...»
Mi si spezzò la voce e ripresi a singhiozzare, su quel corpo, quel corpo che illuminava le mie giornate, la mia vita.
Quel corpo che mi aveva salvata da quell’auto…Ora era lì, spento, freddo. 
  
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