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Autore: _Alien_    27/08/2011    2 recensioni
Mai vive a New York, dove è costretta a frequentare Azula e Ty Lee. Un giorno, conosce l'affascinante fratello di Azula e se ne innamora perdutamente. Anche lui ama la ragazza, ma è vittima d una terribile maledizione...e lei farà di tutto per liberarlo.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Azula, Mai, Ty Lee, Zuko | Coppie: Mai/Zuko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Zuko era immerso nei suoi pensieri, da solo, quando comparve Mai, con una camicia beige di lino, pantaloni dello stesso colore e tessuto e l’inseparabile (ed acuminato) fermaglio cinese. Gli si avvicinò con passo felpato fino a sfiorargli la spalla. Lui sussultò:
- Mi hai fatto venire un infarto! – e la ragazza rise, divertita dal comportamento sempre circospetto del’amico... se così si poteva chiamare...
- Allora, dov’è la prossima chiave? – chiese per sviare il discorso lei.
- Secondo gli appunti di mia madre, Crip blocca la depressione generale, quella che obbliga gli uomini a circondarsi di cose inutili, a distruggere la natura per ottenerle, a inquinarla e a deturparla in ogni modo. Si trova in questo luogo afoso. – disse, indicando le coste dell’ Egitto, dov’erano approdati.
Scesero dalla nave e iniziarono ad esplorare i dintorni del porto di Port Said, vicino a Il Cairo. Dovevano trovare una bottega di antichi reperti della civiltà egizia. Mai cercava di avanzare il passo e non perdeva di vista il compagno, noncurante del sole che picchiava sui loro visi. Il mercato di Port Said straripava di gente come il fiume Nilo e i due ragazzi dovettero tenersi per mano per non perdersi.
- Non ci sarà nessun serpente mutante di 8 metri ad aspettarci, vero? – chiese lei, ricordando il loro scontro in Artide.
- Non si può mai sapere... – le rispose lui, facendole da scudo col corpo contro i raggi del sole.
La Bottega delle Mappe Dimenticate giaceva avvolta nell’oscurità di un vicolo alquanto angusto. Mai, poco prima di arrivare, si stagliò di fronte a Zuko e gli prese le mani.
- Se ne usciamo vivi, dobbiamo parlare di una questione che mi sta molto a cuore. – decretò. Lui annuì ed entrarono. Il negozio sembrava vuoto, ma subito, dietro al bancone in fondo alla stanza, comparve un uomo che accennò uno sdentato sorriso.
- Zuko Withlock! Che piacere vederti! Come sta Song? E Jin? – chiese il tizio, mentre osservava gli occhi di Mai trasformarsi in due pericolose fessure. Zuko divenne paonazzo e, con fare minaccioso, sentenziò:
- Sai cosa cerco. – a quelle parole, il vecchio scomparve nel retro – bottega.
- Idiota... – sibilò a se stessa e al ragazzo, che cercò subito di spiegare.
- Prima di te, ho incontrato altre ragazze che si sono innamorate di me, ma io non le ricambiavo...
- Ma, dato che tu pensi solo a te stesso, le hai trascinate in questa rocambolesca avventura, non è così? – una lacrima di frustrazione bagnò il voltò della ragazza – Ma la cosa che davvero mi sconvolge è anch’io ci sono cascata come un idiota! – anche lui sgranò gli occhi. L’aveva detto, era innamorata, stentava a crederci, ma era così. E ora, come un perfetto idiota (Mai aveva ragione) l’aveva persa.
- Se credi che continuerò questa ricerca, ti sbagli. Io me ne torno a casa. – e fece per andarsene, prima di cadere in una botola nascosta. Il vecchio ridacchiò. Ma lo sguardo atroce di Zuko lo fece tacere:
- Tu, brutto verme, sudicio essere ignobile! – lo insultò il ragazzo, cercando la ragazza nell’oscurità della botola. Ma il tunnel che si era aperto era più che profondo e di Mai non c’era nessuna traccia. Con un balzo, la raggiunse e, dopo un po’di metri di scivolata verso l’ignoto, finì in mezzo ad un cumulo di sabbia dorata.
 
Non sapeva dove si trovava.
- ZUKO!!! – lo chiamò lei, ma non riusciva a vedere niente, solo un immenso deserto di sabbia che le penetrava gli occhi e le bruciava, insieme alle lacrime.
- Ma perché ho abbandonato la mia vita? Perché l’ho fatto? Perché??? – urlava a se stessa, ripensando alla scuola, ai genitori, al fratellino e le mancarono anche Azula e Ty Lee. Mai maturò l’ipotesi che Zuko fosse una specie di Barba Blu e che, una volta scoperto tutto, la malcapitata finisse in quel deserto sotterraneo. Ma la cosa peggiore era che ora amava Zuko più di qualunque altra cosa al mondo e, se fosse potuta tornare indietro di molto tempo, avrebbe impedito ad Ozai di gettare il “vaccino” sul figlio maggiore, condannandolo a quella assurda maledizione.
Sentì i piedi sprofondare tra le dune e notò con orrore degli artigli scheletrici arpionarle le gambe. Gridò disperata e si sfilò il fermaglio cinese, cercando di liberarsi... col solo di ferirsi il polpaccio destro, mentre degli scheletri sabbiosi emergevano e la avvolgevano con le loro mani. Si mise in ginocchio, il polpaccio che le sanguinava. L’odore del sangue sembrò eccitare di più gli scheletri. Lei alzò lo sguardo e provò a conficcare il fermaglio nelle costole di uno di loro, ma il mostro lo estrasse con facilità e lo buttò via. Lei lo recuperò in tempo, e vide che il suo aggressore aveva tra i denti una chiave. Crip.
 
- NO!!! – accorse Zuko, prendendo in braccio Mai e allontanando i mostri con una delle sue inseparabili sciabole.
- Aspetta, la chiave! – lo ammonì lei, indicandogli lo scheletro che la custodiva.
- No, prima devo salvarti.
- Sto rischiando la mia vita per salvare la tua. Prendi la chiave e andiamocene. – lo bloccò immediatamente lei. “Meglio di una dichiarazione d’amore in piena regola” pensarono entrambi. Anche se in modo riluttante, Zuko adagiò la ragazza sulla sabbia, mentre, con le due sciabole tese verso il custode della chiave, scattava e lo trafiggeva. Ma neanche questo lo scalfì. Era il caso di dare al mostro dell’osso duro... Zuko tentò un nuovo affondo, che stavolta riuscì. Allungò la mano, arraffò la chiave, estrasse le sciabole, le ripose in modo fulmineo nel fodero, raccolse Mai e tornò rapidamente in superficie.
 
- Stavi per morire a causa mia... – mormorò Zuko, fasciandole la gamba ferita.
- Esagerato! E’ solo un graffio... – rispose lei, fintamente indignata, mentre sfiorava le dita velocissime di lui, che le avvolgeva la ferita con leggerissime bende bianche. Con estrema sorpresa, si accorse che aveva evitato il suo sguardo. Lo costrinse ad alzare la testa e gli sorrise.
- Grazie. – disse, accarezzandogli i capelli. Lui avvampò leggermente.
- Sono io che devo ringraziarti. Scusami per non averti detto di Song... e di Jin...
- Chiudi il becco, Withlock! – lo fulminò con lo sguardo lei. Poi, chiuse gli occhi e posò le labbra su quelle di Zuko. Lui ricambiò il bacio e la staccò lentamente.
- Lo si che la ferita potrebbe infettarsi? Devo curarti al meglio. – e Mai non poté fare a meno di sorridere.
 
Continua...
 
E così, i dubbi di Mai verso Zuko sono finiti... ma sarà così?

  
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