Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Klaineinlove    27/08/2011    11 recensioni
Per Kurt Hummel era difficile essere l’unico gay dichiarato nella sua scuola,purtroppo molte persone e soprattutto adolescenti avevano la mente piuttosto ristretta da considerare l’essere gay di Hummel qualcosa di sbagliato, innaturale. Kurt ovviamente non si faceva mettere i piedi in testa: era orgoglioso di se stesso e mostrava il suo essere davanti a tutti nonostante ricevesse spintoni contro gli armadietti, veniva gettato nei cassonetti e beh veniva inondato di granite che lo colpivano in pieno viso e ogni volta era costretto a portarsi i ricambi con sé.
Per Blaine Anderson la cosa era piuttosto diversa; lui veniva dal Westerville e aveva iniziato ad andare al McKinley da qualche mese. Blaine nonostante facesse parte di una famiglia benestante preferiva frequentare una scuola pubblica: era diventato un giocatore di football, i voti a scuola erano piuttosto alti nonostante una grave carenza in geometria e veniva adorato dai suoi amici, ma solo perché non sapevano che anche lui fosse gay.
In questa storia scopriremo come Blaine grazie a Kurt capirà cosa vuol dire amare e soprattutto quanto è speciale essere se stessi.
N.B. Anche se è un giocatore di Football ed è un “non dichiarato” NON vedrete mai Blaine fare del male a Kurt (stile Karofsky per intenderci)
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Blaine svegliati” Chris lo stava scuotendo cercando di svegliarlo. Il moro per tutta risposta prese un cuscino e se lo portò al volto.
“Blaine, alzati dobbiamo andare a scuola. Ho già messo la caraffa per il caffè e se non ci affrettiamo Finn ci lascerà andare con il bus.” Kurt si mise a cavalcioni sul corpo di Blaine nascosto dalle lenzuola e gli tirò con forza il cuscino dal volto.
“Signorino o ti alzi o sono costretto a solleticarti”
“Sei tu che soffri il solletico no io.” Mugugnò il ragazzo mettendosi le mani d’avanti agli occhi, infastidito dalla luce del sole del primo mattino. Così Kurt si distese su di lui abbracciandolo forte e Blaine ricambiò l’abbraccio per poi dargli un bacio sulla fronte e si arrese aprendo gli occhi per fissarlo.
“Buongiorno amore mio”
**
“Grazie per il caffè” Burt Hummel prese dalle mani di Karine la tazza che gli stava gentilmente porgendo mentre dalla porta appariva il padre di Blaine che si chiudeva il cordone della vestaglia intorno alla vita.
“Oh caro vieni, lui è Burt Hummel” l’uomo si alzò e strinse la mano “Richard” rispose il padre di Blaine sedendosi di fronte a lui e prendendo una tazza con del caffè.
“Come possiamo aiutarla?” chiese l’uomo mentre si metteva lo zucchero nel liquido scuro.
“In realtà sono io che sono venuto ad aiutarvi…o almeno a darvi un consiglio.”
“Richard lui...suo figlio e Blaine…” Burt notò la difficoltà della donna.
“Richard posso darle del tu?”
“Certamente!”
“Bene. Mio figlio Kurt, sta frequentando suo figlio” con quella frase il padre di Blaine fece un forte rumore scontrando la tazzina con il piattino che sorreggeva il caffè.
“Mi dispiace, probabilmente mio figlio sarà venuto da lei. Se vuole possiamo ripagarle il disturbo”
Burt tossì “Richard, dammi del tu. E io non sono venuto per Blaine o mio figlio, io sono venuto per voi”
“Noi stiamo bene, non abbiamo bisogno di consigli” sbottò Richard che fece per alzarsi ma la moglie lo bloccò.
“Ti prego caro. Ascoltiamolo” l’uomo fece un forte sospiro e si sedette di nuovo, facendo segno a Burt di poter continuare.
“Ho scoperto che mio figlio era gay quando aveva tre anni. Pensavo che crescendo le cose cambiassero ma a sei anni mi ha dato la conferma. Non potevo crederci, fingevo di non sapere ma mia moglie invece mi faceva sempre capire che non c’era nulla di male. Ma era difficile accettarlo.” Burt fece un sorso del suo caffè assicurandosi che i genitori di Blaine lo stessero seguendo.
“Ho perso mia moglie quando Kurt aveva sette anni. Siamo rimasti soli. Credevo che avendo un figlio maschio le cose sarebbero andate meglio. Avremmo condiviso le stesse cose, pensai, nonostante nascondevo quello che in realtà sapevo, ma poi Kurt mi disse che era gay e da lì ho capito che avrei avuto difficoltà in tutto!” fece una pausa cercando le parole giuste.
 
“Cosa ha fatto?” chiese Karine con gli occhi limpidi. “Ho abbracciato mio figlio dicendogli che lo amavo allo stesso modo perché è così. Una volta ho ricevuto una chiamata in cui mi dicevano che mio figlio era un finocchio” disse l’ultima parola con repulsione “Ne abbiamo parlato ma lui non si è mai arreso mi ha detto che non si sarebbe nascosto perché lui ama essere se stesso.” Karine ascoltando le parole di Burt automaticamente strinse la mano di suo marito.
“Poi ha conosciuto suo figlio. Lo ha aiutato. E no perché volesse un ragazzo gay come lui nella scuola visto che Kurt era l’unico dichiarato, ma perché vedeva Blaine soffrire!Cosa che voi non siete riusciti a notare. Quando Kurt mi ha detto che loro due si stavano frequentando ho capito quanto mio figlio sia maturato. Blaine è un bravo ragazzo ma si vedeva che stava male e Kurt lo ha supportato tutto il tempo.”
 
“Burt io sono felice per suo figlio ma…”
“Richard non può permettere di far scappare Blaine. E’ un ragazzo d’oro e voi lo sapete. Se solo provasse a vedere quanto si sorreggono l’un l’altro quei due ragazzi rimarreste meravigliati.”
“Ma Blaine sta bene?” chiese ansiosa la madre facendo sorridere Burt.
“Assolutamente. Ha mangiato e ha dormito in più prepara un ottimo caffè visto che la mia nuova moglie lo ha messo ai fornelli.” Burt vide spuntare sul volto della donna un sorriso.
“Richard per me è stato difficile. Ed io ero solo. Ho dovuto affrontare cose che non sapevo, mi sono dovuto informare di argomenti che mettevano in imbarazzo sia me che mio figlio perché non avevamo nessun altro. Voi siete una famiglia completa e vi amate e lo amate. Tutto quello che dovete fare e dargli un supporto e no farlo scappare via. Blaine vuole stare con voi ma dovete accettare che se loro due vogliono amarsi non c’è nulla di sbagliato. Nulla!”
“Mio figlio in questa città non vivrà mai come si deve”
“Ma se suo figlio avrà il vostro appoggio, e sa che quando ogni volta gli succederà qualcosa di brutto tornerà a casa e avrà voi…riuscirà a superare tutto e avrà il coraggio necessario che poi un giorno gli darà la forza di andare via da qui.” Ci fu un momento di silenzio nella stanza fin quando non venne spezzato da Richard.
“Cosa dovremmo fare?”
“Andiamo alla partita papà!” Alec entrò nella stanza segno che aveva origliato tutto il tempo.
“Andiamo a fare il tifo per lui, supportiamolo e facciamolo tornare a casa”
**
“Una B+ non ci posso credere una B+”
“Anderson smettila”
Blaine era seduto al banco mentre fissava il foglio con il compito corretto mentre dall’altra parte Kurt lo guardava divertito. Quando uscirono dall’aula Blaine continuava ad esultare “Non ci posso credere, grazie Kurt! Oh devo telefonare subito a….” il ragazzo non continuò la frase e si incupì
“Blaine telefonali andiamo, saranno felici.” Il moro scosse la testa.
“No, non voglio. Stasera usciamo?Voglio festeggiare e ora voglio cantare al Glee Club andiamo” prese per il polso Kurt e lo trascinò nell’aula dove mostrava felice il suo compito sotto gli occhi meravigliati dei loro amici.
“Evvai, domani ci sarai alla partita” urlò Puck abbracciandolo
“Faremo il tifo per te Blaine” gli disse Santana facendogli l’occhiolino. Blaine si sedette e Kurt gli si avvicinò poggiando la testa sulla sua spalla. “Kurt grazie…” gli sussurrò ancora una volta ma l’altro non rispose lo prese solo per mano stringendolo.
**
Domenica sera la partita era iniziata, Kurt si trovava in prima fila con Carole e Burt. Le Cheerios facevano il tifo insieme a tutti i ragazzi della scuola che si stavano scatenando dal momento in cui i Titans erano in vantaggio di due punti.
La partita proseguiva e Sam riuscì a fare un altro punto ma ben presto l’altra squadra li raggiunse formando un pareggio. Ci fu un Time Out e i ragazzi corsero per prendere qualcosa da bere mentre Blaine si avvicinava agli spalti da Kurt.
“Mi sembrava di aver visto un ragazzo carino in prima fila” disse Blaine facendo sogghignare Kurt.
“Potete vincere lo sai?E dopo festeggeremo alla grande” il moro sorrise sfiorandogli leggermente la mano.
“Blaine!” il ragazzo si voltò vedendo un viso familiare, suo fratello Alec seguito dai suoi genitori. Blaine fissò prima Kurt che guardava nella stessa direzione che poi gli fece un segno di avvicinarsi.
“Blaine scusa il ritardo è stata colpa mia” disse mortificato il fratello ma Blaine non lo rispose fissando i suoi genitori. La madre gli accarezzò i capelli ma lui si scansò dal tocco.
“Figliolo porta la vittoria a casa” fu l’unica cosa che gli disse il padre cercando di fare un sorriso che fece rimane sorpreso e felice Blaine.
Il Time Out finì e tornarono in campo. La squadra superò i Titans di due punti e Puckerman rischiò di fare a botte con uno della squadra avversaria che lo prendeva in giro. Quando Finn lanciò la palla Blaine riuscì ad afferrarla correndo più forte che poteva ma poi venne placcato e messo giù in un colpo solo. Kurt impaurito sgranò gli occhi portandosi le mani alla bocca, la stessa reazione che ebbe la madre ma entrambi tirarono un sospiro di sollievo quando videro Blaine alzarsi senza problemi. Il gioco continuò e Mike si era quasi avvicinato alla zona avversaria ma anche lui venne placcato perdendo così la palla. Il riccioluto la vide e corse a prenderla tenendola stretta al petto fino a che non segnò il punto della vittoria che venne confermato dal fischio dell’arbitro.
La scuola era in delirio i ragazzi si abbracciarono esultando per la vittoria e Blaine notò lo sguardo soddisfatto del padre in prima fila a qualche metro di distanza da Kurt.
Si avvicinò al suo ragazzo mentre si toglieva il casco e gettandolo a terra; Kurt continuava ad applaudire felice per i ragazzi quando vide Blaine avvicinarsi di nuovo a lui.
“Sei stato favoloso” gli urlò cercando di farlo sentire nonostante le urla di tutti gli altri ragazzi. Blaine gli prese entrambe le mani fissandolo negli occhi e fece intendere subito a Kurt cosa voleva fare.
“Blaine sei sicuro…non si torna più indietro” Blaine sfoggiò un enorme sorriso
“Io sono sicuro di noi due, del resto non mi importa” Kurt fece sorriso ed entrambi si avvicinarono baciandosi davanti a tutta la scuola.
I genitori di Blaine restarono a fissarli come così anche Burt e Carole e tanti altri ragazzi che si trovavano lì intorno. Quando si staccarono Kurt si gettò al collo abbracciandolo stretto mentre Blaine gli accarezzava la schiena.
“Okay però adesso fermiamoci okay?” Urlò Burt segretamente ingelosito. I due ragazzi sorrisero tenendosi per mano mentre i genitori di Blaine si avvicinarono a lui.
“Blaine torna a casa!” gli disse la madre avvicinandosi e abbracciandolo forte.
“Quindi tu sei il ragazzo di mio fratello?” Kurt si voltò per fissare Alec
“Si” disse con un tono pieno di fierezza.
“Che figata. Ti piacciono i videogiochi?” Kurt alzò un sopracciglio “Hem…non proprio ma al mio fratellastro si!”
“Lui ha una fidanzata?” Kurt annuì
“Perfetto allora dobbiamo organizzarci tutti insieme per una grande serata” Kurt scoppiò a ridere mentre il ragazzo gli dava una pacca affettuosa sulla spalla ma poi si fece serio quando vide il padre di Blaine fissare le loro mani che non si erano mai separate.
“Blaine”
Il ragazzo si voltò verso il padre. “Ci proverò….l’ho promesso e ci proverò” Blaine non si avvicinò per abbracciarlo, non era del tutto sicuro ma il cuor suo ci sperava vivamente così come anche Kurt che si voltò per fissare suo padre che lo ricambiò facendogli l’occhiolino.
**
Lunedì mattina i ragazzi erano nel parcheggio della scuola.
“Vi siete parlati tu e tuo padre?” Kurt chiuse la portiera dell’auto.
“Io credo che sul serio ci proverà. Mamma ieri sera mi ha fatto un discorso che mi ha dato delle buone speranze. Ed oggi andiamo a fare shopping insieme e sei invitato anche tu visto che gli ho detto che sei il guru della moda” Kurt squittì felice del complimento e poi si avvicinò al ragazzo che lo prese per mano.
“Blaine ora tutti sanno tutta la scuola Blaine!….” Il moro annuì tenendo stretta la mano Kurt.
“Voglio che tutti sappiano, voglio camminare fiero nei corridoi tenendoti per mano e rubandoti in bacio….Finalmente ho trovato il coraggio necessario.” Kurt lo guardò fiero.
“Beh almeno speriamo che la granita che ci getteranno sarà al mirtillo visto che è il tuo gusto preferito”
____________________________________________________________________________________________________________________________
Chiedo scusa per non avervi avvisato, ma si!Questo è l'ultimo capitolo. Il mio finale fa intendere che i problemi nella scuola resteranno ma loro due saranno lì ad affrontarli insieme. Che dire spero vi sia piaciuta e ringrazio INFINITAMENTE tutte le persone che hanno recensito la mia storia e grazie anche a tutti quelli che l'hanno letta...

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Klaineinlove