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Autore: elyxyz    29/04/2006    12 recensioni
Remus Lupin ODIA volare; quasi quanto non sopporta la luna piena… o forse anche di più. Ma Sirius Black ha indetto la sua crociata personale al riguardo... e si sa: in amore e in guerra tutto è concesso!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ma dai

 

Note: - il seguente scritto contiene riferimenti yaoi;
-
i nomi e i soprannomi dei personaggi vengono usati indistintamente: sia in lingua originale che tradotti in italiano. Per ulteriori spiegazioni e curiosità, vi rimando alla conclusione della fic.
 

 

 

 

Alle writers di EFP e Nocturne Alley,

per avermi fatto conoscere e amare questo pairing.

 

E alle readers dei medesimi siti,

per gli affettuosi commenti, e per l’incoraggiamento.

 

Il mio grazie più sincero.

 

 

Lesson of flight

-Scopa, amore & pazzia-

 

By elyxyz

 

 

 

 
ANGELI CADUTI -
 
Fuori dal cielo
bevvero l'acqua del Lete
 
ora non sanno più chi sono
 
presi nella ruota del tempo
mendicano avanzi di luce - curano
le ali spezzate
 
per risalire nell'azzurro.
 
 

                                      (Felice Serino)

 

 

 

 

Il Parco di Hogwarts è quasi deserto, oramai.

Tra poco si cena, e il sole cala lentamente ad ovest. Palla infuocata. Sembra una deflagrazione nucleare.

 

Il frinire delle cicale disturba la quiete cristallizzata di un tardo pomeriggio di fine estate.

L’aria profuma già di autunno.

Ma la pace non ha stagione.

 

La pace si assapora quando viene. Perché non sai quando tornerà.

 

Remus Lupin ne è sempre più convinto, mentre trattiene -a stento- la voglia di mandare al diavolo il ragazzo seduto al suo fianco.

 

Se si sforza, se punta con ostinazione lo sguardo verso il cerchio arancio, se isola il basso ronzio di sottofondo, -no, non le cicale, ma Sirius- allora può quasi riuscire a godersi quell’attimo agognato di pace.

 

 

“Ma dai!! Che ti costa??”

 

“La mia sanità fisica e mentale??” replica per l’ennesima volta.

 

“Tzé!! Fifone!”

 

“Oh, guarda.. è perfettamente inutile che tenti di far leva sul mio amor proprio.. ci tengo alla pelle, io.”

 

“Ma è un’esperienza.. è un esperienza.. Cazzo, Remus, è.. è magica!!”

 

“Siamo maghi. E’ ovvio che lo sia.” Lo fredda l’altro.

 

“Non intendevo in quel senso, e lo sai..” si difende Sirius, sgonfiandosi come un palloncino bucato.

 

Rem lo guarda storto. Granitico nella sua scelta.

 

“Se tu mi dessi un’occasione.. una sola! Ti giuro che non te ne pentiresti.. e poi, e poi la ricorderai come una cosa indimenticabile!”

 

“Oh, sì. Come no?!” –polemizza Remie, con sussiego- “Esaltante, sì! La prima lezione di volo popola ancora i miei sogni. I miei incubi! E forse anche quelli di Madama Bump, quando è venuta a ripigliarmi, mentre ero appeso al pennone della Torre di Astronomia..”

 

“Ma eravamo al primo anno.. alla prima lezione!! Poi sei andato alla grande!!”

 

“Vorrei farti presente che ho superato solo il livello base per principianti..”

 

Sirius agita una mano al nulla, come a dire che importa poco.

 

“Resta il fatto che il tuo inconscio lavora male, e che è ora di esorcizzare le tue paure.. una bella volata fa passare tutti i mali..”

 

“Ma è questo il-mio-male!!” –sbotta, esasperato. E poi ci ripensa- “E che cos’ha il mio subconscio che non va? Lavora benissimo, lui!”

 

Il moro lo guarda fisso negl’occhi, e poi decreta, serio: “Ti invia messaggi subliminali contraddittori.. Vedi, Moony.. in realtà, tu vorresti salire su una scopa, e sfrecciare di qua e di là come un Abraxas!”

 

“Oh, no! No-no-no!! Io mi sento molto come un Diricawl, e sto bene dove sto! Cioè coi piedi ben piantati a terra!!”

 

“Ma dove cavolo è finito il tuo Coraggio Grifondoro??” lo istiga Black, giocandosi l’ultima carta.

 

“E’ morto e sepolto, in quel giorno lontano.” -Recita teatrale il biondino- “Impiccato sulla Torre Nord di Astronomia.” Ripete. Per consolidare il concetto.

 

Sir sbuffa.

Ci tiene. Ci tiene a riuscire a convincere quel testone, come tiene a poche cose al mondo.

E non per un senso di vittoria che, sarebbe inutile negare, alletterebbe il suo amor proprio.

Ma per fargli provare un pezzo del suo mondo che gli è precluso. Che si è precluso.

 

 

Remus gli ha insegnato tante cose.

Cose che gli erano state proibite sin da piccolo.

Cose disdicevoli, per un purosangue.

Cose da non fare.

 

E ora vuole ricambiargli il favore. Perché ne è certo –può giurarci sulla barba pulciosa di Silente- che Remie apprezzerà quest’avventura.

Sirius lo conosce.

Lo conosce bene.

Sa di non sbagliarsi.

 

E’ che il suo Rem è un po’ restio alle novità.

Bisogna girarci un po’ attorno, per arrivare a convincerlo.

Bisogna circuirlo un po’ alla volta.. poco poco, senza esagerare, senza sembrare invadenti..

 

Remus dice sempre che lo ‘convince per sfinimento’. Ma Remus esagera. Ovvio che esageri!!

I Black hanno savoir faire, no?

 

Toujour Pur e tutte quelle menate lì, no?

 

Che gusto c’è a conoscere una delle Gioie della Vita e non poterla condividere col tuo migliore amico?

 

Beh, sì. Dopo James, ovvio.

Ma Prongs passa più tempo sulla sua Scopalinda Gold che tra le cosce della Evans, quindi il problema non si pone.

James sa già cos’è una Gioia della Vita.

 

Wormtail invece è un Caso Perso.

Quell’apostata!

 

Invece Remie si può ancora convertire..

Il suo agnosticismo, è.. come dire.. sensibile a sollecitazioni..

 

 

“Dai! Dai! DAI!!” ritenta; com’era quella cosa dello sfinimento?

E gli strattona malamente una manica della divisa, giusto per rafforzare l’intento, mentre un lampo geniale gli balena nello sguardo.

 

Moony strabuzza gl’occhi, perché ha quasi esaurito le scorte, stasera.

Da quant’è che sono lì?

Mezz’ora ?

Un’ora?

Un’era?

 

Ma perché quell’idiota deve sempre rovinare ogni santo momento di pace, che lui riesce a racimolare insieme con tanta fatica?

Non è forse bello il sole al tramonto -e Sirius parla a vanvera- le cicale o il silenzio, -e Sirius blatera- il vento che accarezza la pelle? -E Sirius farnetica!!-

Perché cazzo non possono gustarsi semplicemente questo??

 

 

“Allora, mi darai ripetizioni anche di Trasfigurazione?”

 

Lupin si volta, stralunato, a guardare l’amico di fianco a sé. Beh, a dirla tutta, abbondantemente stravaccato su di sé.

Dev’essersi perso in qualche gap temporale.. quand’è che Sir ha cambiato la sua tiritera monotematica??

 

“Allora?” l’incalza il moro, in palese attesa.

 

“S-sì..” è la replica stranita.

Qualcosa non gli torna. Ma cosa?

 

“Ok. Allora il patto è fatto.” Decreta Sirius con solennità, allungandogli una mano aperta.

 

Remie si ritrova a stringergliela piano, più per riflesso condizionato da anni di buona educazione, che per reale convinzione. E, forse, (ma questo non può, non vuole ammetterlo) perché ogni pezzo di Black lo attira come una calamita.

 

“Qua-quale patto?” mormora, mentre il suadente canto dell’imbroglio sussurra mellifluo al suo raziocinio.

 

“Quello che abbiamo appena stipulato, no?!” esclama il giovane Black, ghignando a tuttotondo e facendogli l’occhiolino.

 

Lo sguardo vacuo di Remus deve fargli un pochino pena.

Ed è per questo che Sir sostituisce il ghigno con un sorriso più sincero, ma altrettanto malandrino.

“Hai presente.. quando due persone si danno la mano.. hai presente? è per stipulare un accordo.. hai presente?” lo canzona, trattenendosi a malapena dallo scoppiare a ridergli in faccia.

 

“Sì. Ho presente questa parte.” E’ la replica funerea di Moony, che non sente più odore di bruciato: vede direttamente le fiamme dell’incendio.

 

“Beh, la parte prima riguarda i termini del contratto.. il nostro compromesso.”

 

Rem sussulta a quella parola: “Che compromesso??”

 

Sirius ha il buongusto di non infierire, data la delicatezza del momento catartico.

“Il compromesso secondo cui tu mi dai ripetizioni di Erbologia e Trasfigurazione, e io in cambio ti do lezioni di Volo..”

 

Mentre il corpo di Lunastorta freme, gli occhi dorati s’imbruniscono appena, segno palese dell’indignazione per il raggiro subìto.

 

Per tre secondi –solo per tre secondi- il dubbio d’aver esagerato sfiora la mente di Sirius Black. Ma è subito accantonato. Non è da lui sprecare il proprio tempo così.

 

“Tu… TU!! Come hai osato, TU!!” -è il farfuglio sconnesso di Remie, uno degli insoliti momenti in cui sta perdendo le staffe.

Sir ne è quasi affascinato, data la rarità dell’evento- “Ti avevo detto che io.. io.. Oh, dannazione!! Mi ha imbrogliato, Sirius!!”

 

“Nessuno ti ha costretto a stringermi la mano, prima..” è la replica calma, controllata.

Non è tanto scemo da velarla di ironia. E’ il momento di dimostrarsi serio, adesso.

 

“Beh, ma che c’entra!! Io non avevo capito, io non..” è la patetica difesa del biondo, che sente il sudore freddo scorrere a rivoletti giù per la schiena.

 

Sirius gli dà una pacca amichevole sulla spalla rigida, poi si risolleva con uno scatto di reni, e si spazzola il retro dei pantaloni dall’erba e dalla terra con un paio di manate distratte.

“Les jeux sont faits!” delibera.

 

E Rem ne è certo: la sua voce non è mai stata così definitiva.

 

Ormai non ha più nemmeno il coraggio di ribellarsi.

Sa che è stato abbindolato. Ma sa altresì che un po’ è anche colpa sua.

E Remus Lupin ha smesso da tempo di mentire a se stesso.

Doveva evitarsi di trotterellare con la mente a campi, e tenere sotto mira le parole di quel truffatore, ciarlatano, canaglia d’un malandrino.

 

“Ok. Allora è deciso. Domani mattina, dopo colazione. Io adesso vado a scontare la punizione con la McGranitt.” E Sirius fa per incamminarsi, dopo avergli offerto una mano per sollevarlo da terra.

 

Lunastorta vede l’ultima, disperata possibilità volteggiare due metri sopra la sua testa.

“Ma.. io non ho detto di sì!”

 

“Ma neanche di no..” è la sfacciata risposta di Paddy, contornata con un ammiccamento sexy, mentre s’indirizza alla volta del Castello.

 

La disperata possibilità è sfarfalleggiata altrove. Due metri sopra la sua testa, ora c’è solo la sera incalzante. E la sua disperazione.

Moony realizza, una volta ancor di più, che è stata una gran fregatura innamorarsi del suo più caro amico..

 

-Dannazione a quel cane spelacchiato!!-

 

..riuscirà mai a dirgli di no?

 

 

****

 

 

Quando il giorno inizia ad albeggiare, Remus Lupin è già da un pezzo seduto sopra la tazza del water con la faccia affondata tra le mani, e un lento ma costante uggiolio di sofferenza che fa da contraltare al soffuso russare che giunge dalla camera affianco.

 

Ci ha pensato e ripensato un sacco.

Ha vagliato tutte le scuse, i pretesti, le giustificazioni.. ma niente risulta più efficace del lanciarsi ai piedi di Sirius e chiedergli di avere pietà di lui –e ‘fanculo anche l’orgoglio!-

In nome di tutto quello che sono, che erano e che sarebbero stati. (ma solo nel caso che Sir accettasse, altrimenti Rem dubita forte ci possa essere ancora un qualsiasi futuro, per lui, dopo).

 

Non gliene frega un accidente di venir tacciato come codardo.

E se anche fosse vera quella storia.. quella che sostiene che è meglio un giorno da leoni che una vita da pecore.. beh, a lui non interessa. A lui piacciono le pecore. Sono morbide, fanno dei bei maglioni caldi, puzzano un po’, ma non come Padfoot quando è bagnato, quindi..

..e poi lui ama brucare. E’ un istinto primordiale. L’erba fa bene. Lo dicono tutti. E non fa venire il colesterolo.

E l’erba è verde. Verde come la Speranza.

E la sua speranza è quella di arrivare a vedere anche l’alba di domani. E possibilmente ancora molte albe in futuro.

Cosa che un giro su quel dannato arnese non può garantire.

Anzi. E’ un elogio all’imprudenza.

Alla pericolosità.

Andrebbero banditi, ecco!

 

Remus scuote la testa, esalando l’ennesimo gemito.

Sta quasi delirando. Ne è consapevole.

 

Ma questo delirio è quasi confortante. Almeno gli fa evitare di sognare di lui che cade miserevolmente dalla scopa, con tutta la scuola che gli ride dietro.

E così evita di immaginare lo sguardo deluso di Sirius, o Peter che lo compatisce.. o James e Lily che gli danno dell’impiastro integrale..

 

Se il suo peggior Molliccio non fosse la luna piena, Remie è certo che assumerebbe la forma di una scopa. Con le fauci spalancate e tanti denti-legnetti aguzzi sporgenti a fare “CRACK-CRACK” mentre si aprono e chiudono con scatti di cesoie, e poi con tanti rametti vorticanti a mulinello, pronti a cavarti gli occhi.

No. assolutamente.

La luna piena è meglio!

 

Merlino Santo, come si è ridotto… e affonda ancor di più nel suo sconforto.

 

 

Solo quando ha la ferma convinzione che le sue chiappe stiano dando avvio ad un processo di fusione molecolare con la porcellana della tazza, decide che è ora di uscire da lì.

 

 

La camera da letto è avvolta nella penombra, ma Remus percepisce distintamente il lento ronfare proveniente dal letto di Black.

Sirius si sta godendo ‘il sonno dei giusti’.

 

Un istante, un istante appena, ma Rem non può impedirsi di provare una marea di emozioni contrastanti che lo soverchiano.

Poi se ne vergogna.

 

E sospirando afferra il tomo di Pozioni e si dirige verso la scala a chiocciola.

 

 

****

 

 

Il sabato è di sicuro il giorno della settimana che Sirius Black ama di più.

Niente lezioni = tempo per angariare Snivellus, creare nuovi scherzi, tanto Quidditch e magari un po’ di sano relax.. E poi oggi è un giorno memorabile! Deve insegnare a Remie a volare!!

 

Gasato come non mai, scende dal suo letto alla volta di quello del suo reticente licantropo.

Quando però lo trova stranamente vuoto, allunga una mano sopra le lenzuola.

Sono fredde al tatto.

Rem deve essersi alzato già da tempo.

Ma questo non lo preoccupa.

Di solito Remus si alza sempre prima di lui, per quella sua assurda convinzione che il mattino ha il Boccino d’oro in bocca, (no. questa è di Jamie) e chi dorme non piglia Avvincini.. e tutte quelle menate lì.

 

Ma niente può turbare il suo stato di atarassia, oggi.

Si veste in fretta e furia, e si catafionda verso la Sala Comune.

 

Remus è lì.

Goffamente rannicchiato sulla sua poltrona preferita, quella più consunta.

Il suo maglione, che ha visto tempi migliori, fa pendant con l’arredamento.

E il libro di Pozioni contro lo sterno.

Sirius sorride. Solo dentro sé, certo.

Ma gl’ispira una strana dolcezza, questa visione.

Una cosa che non può e non vuole capire.

 

E poi oggi è un giorno TROPPO bello, per perdersi in seghe mentali.

 

 

S’avvicina di soppiatto, sguainando un sorriso malandrino, lancia un’occhiata attorno, giusto per avere la certezza che siano soli.. s’accuccia all’altezza del bracciolo destro, si sporge piano verso la testa ciondolante, raccoglie il fiato e..

..col naso sposta appena una ciocca bionda dall’orecchio di Remus, strofinando lento la punta contro la pelle dell’altro, mentre lascia per un istante che i suoi sensi canini prendano il sopravvento.

Moony ha un buon profumo.

Ha sempre un buon profumo.

Ma è abbastanza sconveniente, riconosce Sirius, trovare espedienti che non siano piuttosto scemi, per avere una scusa buona per annusarlo.

 

Quando gli si stravacca addosso nel parco, sì.

O quando fanno la lotta libera, certo.

O quando finge di copiare sbirciando da dietro la sua spalla, anche.

 

Ma averlo lì, addormentato, caldo e profumato è un’occasione che non va sprecata.

Se fosse Paddy, in questo momento, scodinzolerebbe.

 

Strusciatina?

Massì! Strusciatina.

 

Remie mugola in risposta, accostandosi inconsciamente verso quel calore.

 

Ma Sirius sa che è ora di rompere l’idillio.

 

Sospira, e riprende fiato.

Di nuovo il suo orecchio.

Di nuovo, quell’invitante ciuffo a solleticarlo.

Di nuovo?

No.

 

“MOONY! SVEGLIA!!” è il grido che risuona per tutta la Sala Comune, dopo aver perforato il timpano del povero addormentato.

 

Lupin si riscuote di colpo con un piccolo gridolino di sorpresa, spalancando occhi e braccia.

Il tomo gli scivola via, cadendo di peso sul piede.

“Ahi!! Ma porca..”

 

Con una mano si massaggia la tempia, come a contenere un’emicrania incipiente, e con l’altra si strofina l’alluce contuso.

Sa che in realtà appare solo comicamente buffo, ma la sua dignità gli impone di sembrare almeno un po’ offeso, per questo trattamento subìto.

 

Ma Felpato ghigna.

Lì, ad un metro da lui. In piedi.

Braccia incrociate, la punta del piede che tamburella il tappeto polveroso.

 

“Buongiorno, Moony.. Hai intenzione di surclassare l’Unticcio anche in Pozioni?” e lancia un sapiente sguardo schifato al volume a terra, come se fosse la testa di Severus Piton.

 

“Ma io, io veramente..” Remus farfuglia, cercando di raccapezzarsi almeno un po’.

Ma la notte insonne e il risveglio traumatico non aiutano di certo.

 

“Andiamo!” Sir è già bello che pronto ad issarlo dal suo confortevole giaciglio.

 

“Andare… dove?” chiede, sospettoso.

 

“A fare colazione, no?! Lo sai che oggi è una giornata campale!!” –e quasi lo abbraccia, la gioia trattenuta a stento- “Andiamo. Muoio di fame!”

 

“A me invece è passata del tutto.” Biascica Rem.

 

-Lo stomaco gli si è chiuso completamente, al drammatico ricordo di ciò che deve accadere di lì a poco.-

 

“E devo ancora fare testamento..” si scusa, diniegando l’invito dell’altro.

 

 

Ma Padfoot lo trascina verso l’uscita.

“Oh, no! Non se ne parla nemmeno!!” –Merlino Santo!! Quando Sirius attacca così, chi lo ferma più??- “Tu adesso vieni con me in Sala Grande, fai una buona, sana e abbondante colazione, perché ti servono energie, e poi andiamo giù al Campo di Quidditch, che ho preventivamente prenotato per noi..”

 

“Io? Abbondante? Vomiterò tutto!! No, asp... PRE-PRENOTATO??!!”

 

Felpato scrolla le spalle, come se fosse un’ovvietà: “Sì che ho prenotato! Di solito, al sabato ci si allena, no? Ma l’Arena serve a noi, quindi..”

 

Rem inchioda sul colpo, le suole stridono sulla pietra: “Ma gli altri.. gli altri ci verranno a vedere?” ansima inorridendo, mentre la paura diventa certezza.

“Possiamo sempre fare un Incantesimo Stupeficium su tutti i presenti..” suggerisce il moro, strattonandoselo dietro.

“Oh, sì! Come no?? magari anche un Oblivion, giusto per non turbare le loro fragili menti!!” gracchia Remie, con una punta d’isterismo nella voce.

 

Sirius si ferma, lo afferra per le spalle, e conficca i propri occhi chiari in quelli dorati dell’altro: “Andrà tutto p-e-r-f-e-t-t-a-m-e-n-t-e bene.

Ti giuro che volerò piano e basso. Rasoterra, ok?!”

 

“Promesse da fattucchiere..” borbotta il biondo, che non crede neppure per un istante a questo proposito irrealizzabile.

 

‘Prudenza’ e ‘Sirius Black’ sono due termini inconciliabili anche solo in un pensiero astratto.. figurarsi nella realtà!

Ma mentre la stretta di Padfoot si rafforza, prova un moto di autentica gratitudine verso quell’incosciente.

La sua parte razionale (e magari anche quella sentimentale) riconosce lo sforzo importante che l’altro sta compiendo. Tuttavia..

 

Intendiamoci: Remus conosce i limiti di Sirius!

Stiamo parlando di uno che trascorre metà della sua vita come animagus e, quando lo è, il suo passatempo preferito è leccarsi le palle.

 

Remie lo guarda. Ma come c’è finito così..?

“Hai finito di ravanarti il pacco?”

 

C.V.D.

Come. Volevasi. Dimostrare.

 

Black sogghigna angelicamente, grattandosi con noncuranza, e poi lo strappa dai suoi pensieri, e dal pavimento, conducendolo a viva forza verso la tavolata dei Grifoni.

“Ok. Allora: uova, pancetta, porridge, pomodori? cheesecake alla zucca e cioccolato, salsicce? pane imburrato, marmellata d’arance, succo di zucca, e..?”

 

“Cos’è?  la lista della spesa?” s’interessa Moony, mentre solleva un sopracciglio con una punta di scetticismo.

 

“Ma che sciocchino.. è il tuo ultimo pasto, no?!” ci scherza su il moro, facendogli l’occhiolino.

 

Remus può avvertire distintamente le proprie budella contrarsi in un modo doloroso. Il Cardias e il Piloro accordarsi per un movimento simultaneo: ammutinamento.

 

In questo momento sente che potrebbe rinnegare persino il pudding di sua nonna Berta; il che, in termini dialettici, filosofici e religiosi, è un’eresia.

Lui ha sempre basato il suo Credo su quel budino.

..ma come cambia il mondo!

 

 

****

 

 

A RISALIRE I VORTICI
 
A specchio di cielo 
cuore 
a risalire vortici 
di vita dispersa 
(d'ore ubriache) 
 
vorresti tuffarti 
nell'azzurro fonderti 
con la luce. 
 

                            (Felice Serino)

 

 

 

 

Mentre si avvicinano al capanno delle scope, Lupin si sente come un condannato al patibolo.

Si chiede se ha diritto perlomeno ad un ultimo desiderio.

Visto che deve morire.. può chiedere a Sirius almeno un bacio?

Non è che lo vuole.. lo pretende!!

 

“Com’è che sei tutto rosso?” -lo distrae l’oggetto dei suoi pensieri.- “Di’ la verità: sei agitato, eh?!”

E gli pianta una sapiente gomitata tra le costole.

 

No. decisamente no.

La parte del bacio è da scartare.

 

 

Con un “Alohomora!” e due spinte ben assestate, la porta del ripostiglio si apre, cigolando.

Rem sbircia all’interno, stranamente curioso.

Nel corso degli anni, si è ben guardato dall’avvicinarsi –anche solo di striscio, e per sbaglio- a quel posto.

 

Stranamente, non c’è nemmeno un filino di polvere lì dentro, e le ramazze sono ordinatamente impilate in fila, come le stecche da biliardo del prozio Barny.

Nota distrattamente Padfoot che armeggia con una catena magica, e che sussurra un paio d’incantesimi di protezione.

Si guarda intorno, sopraffatto dal desiderio di sapere.

Può percepire distintamente l’odore di legno, della cera per lucidare i manici, del grasso per oliare i rametti e renderli impermeabili.. se l’è imparato a memoria, quando James ha avuto quella geniale idea di regalare a Sirius un kit completo extra-lusso per la manutenzione delle scope.

Riesce ancora a fare l’inventario mentale delle forbicine, dei cacciaviti, dei consigli e delle cose da non fare mai..

 

Sirius fa ritorno, raggiante, col suo glorioso mezzo in mano.

 

“Ogni uomo dovrebbe sedersi su un manico di scopa, per sentirsi un dio.”

 

‘L’unica cosa che può sentirsi sono le emorroidi, credo.’ Realizza Rem, con compatimento.

 

“Beh, no. Quelle no.”

 

“Oddio!! Non dirmi che l’ho pensato ad alta voce..”

 

“Beh, sì. Direi di sì.” E scoppia a ridere, per la faccia sconcertata di Remus.

 

 

Moony vorrebbe solo sprofondare. Una volta in più. Oggi è decisa la sua fine.

Forse dovrebbe semplicemente fare Harakiri, com’è spiegato in quel manuale di magia orientale che ha scovato per caso in biblioteca..

Può ancora salvarsi l’onore, no?

..o, almeno, quel poco poco che gli rimane..

 

 

Alza gli occhi al cielo. I primi uccelli migratori si preparano a svernare al sud.

Un pensiero bizzarro gli si forma in testa: forse dovrebbe consultare quei Vati Auspici che interpretano la traiettoria di quei pennuti sfigati.. ma se l’uomo non è nato con le ali.. perché cazzo deve volare??!!

 

“Non ci riuscirò mai, davvero.” -E’ il sommesso piagnucolio- “Ed è una cosa molto brutta..”

 

“Solo perché sei un secchione, e il Volo non si studia ma si applica, non vuol dire che fa schifo.”

 

“Mai detto questo. Però..”

 

“Però?”

 

“Si dice ‘faccia’, non ‘fa’.” Lo corregge, puntiglioso come sempre.

 

Padfoot strabuzza gli occhi, in un moto di esasperata rassegnazione. Ma non cede.

“Però?” ripete.

 

“Non fa per me. Ecco.” Si schernisce.

 

“Tutto fa per te, Rem. Basta che tu lo voglia.”

 

Remus lo guarda, occhi spalancati dallo stupore.

Non se lo aspettava, ok?

Semplicemente. Non se lo aspettava.

 

Sirius lo guarda, come quando deve copiare un compito, e non sa neanche da che parte cominciare, e Remie gli appare come un faro in mezzo alla tempesta.

Ha quella fede incrollabile per cui tutto quello che fa Rem è giusto. Perché Rem fa sempre tutto bene.

Non bene, cazzo!

Eccellentemente!

 

Ma il momento, com’è venuto, passa.

 

E Sir dona tutta la sua attenzione alla femmina della sua vita.

 

“Questa scopa è come un fulmine!! E’ la versione potenziata, sai?

Sirius accarezza la sua Nimbus Mille Special con la stessa devozione di un amante premuroso.

Lupin si conficca gli incisivi sul labbro inferiore, per trattenere un moto di.. di? Gelosia?

 

Come si fa ad essere gelosi di una ramazza? La sua parte razionale gli sussurra malevola che è un idiota, ma non riesce a staccare gli occhi fissi su quelle mani che vagano lente, sensuali, sul legno levigato, in una carezza..

 

Carezza.

Gli si accappona la pelle dietro il collo.

Un brivido caldo lungo la schiena.

 

Le mani di Sirius su di lui.

Come potrebbero essere?

Cosa potrebbero dare?

 

..e provocare?

 

Rem scuote la testa con enfasi, come a snebbiarsi la mente, e caccia a spintoni quei pensieri molesti –Merlino! E pericolosi- che hanno deciso di accamparsi al limitare della sua libido.

 

 

Distoglie lo sguardo dal compagno e lo direziona in alto, verso un meraviglioso cielo terso.

Gli uccelli.

Gli uccelli di prima.

No.

Non quelli di prima.

Come quelli di prima!

Merlino Santo!!

 

Una sbirciata a Sirius. Ancora a coccolare quella dannata pertica malcresciuta!!

 

Uccelli.

Un uccello vola radente.

Un uccello vola.

Vola.

 

Ma a un metro da terra qualcos’altro vorrebbe spiccare il volo.

 

Dannati uccelli!

Dannato il suo uccello!

 

 

Remus sente che non è solo la sua Speranza ad essere espatriata, ma anche il suo Cervello che si è infrattato di frodo, tra le penne di quei pennuti, ed è già emigrato ai tropici, per gustarsi il caldo e le meritate ferie. Honolulu, arrivo!!*

 

Moony chiude gli occhi con forza.

E’ un incubo.

Già.

Può essere solo quello.

Un incubo.

Si sveglierà tra poco.

Sarà già lunedì.

Due sacrosantissime ore con la McGranitt, e che non se ne parli più!!

 

Uno. Due. E tre.

Solleva piano le palpebre.

 

Ma del suo confortevole lettuccio nemmeno l’ombra.

E non è lunedì.

 

Gli uccelli svolazzano ancora sopra di lui.

(tra un po’, ne è certo, gli scagazzeranno in testa)

Il suo uccello è ancora lì.

E anche Sirius, che si sta praticamente scopando una scopa.

 

Oh, cazzo!!

 

Altro, Rem, pensa ad altro!

Un passerotto gli plana quasi tra i piedi, con un leggero frullio d’ali.

Zampetta ignaro di tutto tra i due ragazzi, becchettando la terra in cerca di succulenti vermetti.

 

E Remus s’impone –Santa Morgana, prega per me- di non pensare ad altro.

Ok. C’è Sirius che sta ancora armeggiando lascivamente con quello spazzolone sottosviluppato.. ma c’è anche quest’esserino carino carino che rappresenta l’innocenza personificata..

L’uccello. Sirius.

Sirius. L’uccello.

L’uccello di Sirius.

NOOO!!

 

Remie si nasconde il viso tra le mani. Può distintamente avvertire le gote riscaldarsi.

Ci prova davvero a non... E’ quasi pronto a giurarlo.

Ma l’immagine di un Sirius Black discinto e glorioso gli si para davanti, a tradimento, come in un cortometraggio hard.

 

L’uccello di Sirius no!!

 

 

..E la biologia, si sa, è biologia..

 

Remus J. Lupin si accascia a terra, -‘fanculo anche i pantaloni puliti!- e cerca di nascondere, come può, un certo gonfiore imbarazzante.

Si sente molto verme, in questo momento. Vorrebbe saper scavare anche lui soffici cunicoli di terriccio smosso, e riuscire a nascondervisi, strisciando, almeno per qualche secolo.. e, come tutti i sani vermi, non vuole avere assolutamente a che fare con nessun tipo di uccelli, fossero anche solo quelli impagliati del bisnonno Martin, pace all’anima sua.

 

 

Per misericordia della Sorte, il giovane Black, intento con il primo amore della sua vita, sembra non accorgersi di nulla..

Rem non avrebbe mai creduto che sarebbe arrivato a provare riconoscenza per legno e saggina, ma oggi sta rimettendo in discussione un sacco di convinzioni e precetti personali..

 

Deve solo pensare a qualcosa di neutro.

Peter!

Codaliscia è l’essere più indefinibile che conosce. Mangia e dorme. Lui non sa nemmeno cosa siano gli appetiti sessuali!

Ah, no! c’è quella scema Tassorosso del 1° anno.. e solo perché gli regala le cioccorane!!

..la McGranitt.

Minerva –Ghiacciolo- McGranitt è l’effigie dell’essere asessuato per definizione!!

Niente è più asessuale di lei!!

 

Internamente, Rem esulta per un istante: ha ripreso parziale potere delle sue facoltà mentali.

La McGranitt - La McGranitt - La McGranitt - La McGranitt - La McGranitt- La McGranitt.

 

Funziona!!

 

“Che cos’ha la McGranitt?” s’interessa Black, avvicinandosi a lui con sguardo stranito.

 

“Eh?” Remie interrompe il borbottio del suo proficuo mantra e ricambia lo sguardo, cadendo dalle nuvole.

 

“Lascia stare. Ti presento la mia piccola ‘Sgresenda’!!” dichiara Sirius, tutto fiero, gonfiandosi come un tacchino.

 

Gli occhi del biondo si sgranano, registrando il contenuto dell’affermazione.

“Ma che razza di nome è??!!” sbotta, quasi infastidito.

 

Padfoot appare come un fidanzato ringallunzito: “Devi sapere che –al nostro primo incontro- quando l’ho sfiorata.. lei mi ha subito dimostrato il suo temperamento focoso..”

 

Lunastorta lo fissa, scettico, e l’altro riprende, quasi a confidare un Segreto di Stato: “Mi si è piantato un frammento di legno nella mano.. ed è stato subito amore!!”

 

“Per me, sarebbe stato qualcos’altro, comunque..” lo contraddice, indispettito.

 

“Aspetta!! Mica è finita.. il garzone straniero che lavorava lì, mi ha detto che nel suo dialetto la scheggia si chiama ‘sgresenda’.. e io ho pensato fosse un Segno del Destino.. è un nome così importante!.. e così..” e fa vorticare le mani, come a dire che una cosa tira l’altra..

 

“Non sapevo.. beh, non sapevo che avesse un nome..” replica, con un tono un po’ risentito, che cerca di camuffare come sorpreso.

 

“Oh, sai.. la chiamo così solo nell’intimità..” gli confida, con un’occhiata eloquente.

 

Questo è troppo per Remus.

Davvero troppo.

Non vuol sentir parlare di Sirius e della sua scopa IN INTIMITÀ!!

 

Soprattutto quella parola, ‘i.n.t.i.m.i.t.à’, è molto p.e.r.i.c.o.l.o.s.a!

 

 

Paddy lo sta fissando. Sa che deve dire qualcosa. Qualsiasi cosa..

“Spero non si offenda, se non le stringo la mano.” E’ la sua risposta, cortese ma distaccata.

 

“Sì che ti perdona! Non è mica cavillosa come te, lei!” la difesa a spada tratta parte automatica, con una piccola carezza di accompagnamento.

 

Rem deglutisce, pregando tutti i maghi che conosce che quella tortura finisca presto.

Ma adesso sa che non morirà.

Sarebbe davvero TROPPO da sfigati morire, con degli ultimi ricordi così imbarazzanti in testa.

 

 

Mentre pensa questo, Sirius si mette a cavalcioni del manico, e poi attende che Moony si risollevi dall’erba su cui è seduto.

Ma Lupin non si muove.

Fissa torvo il mostro.

E non si schioda.

 

Sanno perfettamente entrambi che finora –in qualche modo- hanno scherzato.

Ma siamo arrivati al quid.

Al punto di non ritorno.

E che, se si alza, niente sarà più come prima.

 

 

Padfoot s’avvicina goffo, con il passo del pinguino.        

Lo fissa. E un po’ lo capisce.

Ma solo un po’.

 

 

“Ti fidi di me?” -Rem scruta pensieroso quella mano tesa.- “Ti fidi di me?”** ripete, serio.

 

Remus ama un ignaro Sirius Black, e farebbe di tutto per stare un po’ con lui, ogni momento utile.

Ma Remus ha anche i suoi principi incontrovertibili. Su cui non transige. Mai.

…o no?

 

Ed è lì che Remus John Lupin capitola.

 

Davanti ad una mano tesa.

E ad uno sguardo a cui non sa dire di no.

 

Afferra quella mano, buttando fuori l’aria che ha trattenuto, e inforca il bastone salendo di dietro.

 

“Uhm..” esala, di primo acchito.

 

“Che c’è?!” chiede Sir, curioso.

 

“Uhm.. non.. non la immaginavo così comoda..” ammette, riluttante.

 

Il moro ghigna. “E’ tutto merito dell’Incantesimo Imbottito!!” è la semplice spiegazione.

 

“Ah! Oh! E adesso?”

 

“E adesso ti aggrappi a me, che facciamo un giro di prova..”

 

“Solo questo??” puntualizza, per sincerarsi.

 

“Solo questo.” Concede, magnanimamente, l’erede dei Black.

 

Merlino bastardo!! Poteva anche dirlo subito e lui avrebbe evitato tutti quei patimenti e le scenate!!

 

Ma Sirius sta già organizzandosi al decollo.

“Se devo curvare, cerca di assecondare col tuo corpo il mio movimento o, quantomeno, non fare resistenza, ok?”

 

Remie inghiotte un bolo d’aria, e annuisce.

 

“Conto fino a tre. Quando te lo dico, spicca un salto e tieniti forte, ok?”

 

Rem non ha nemmeno il tempo di prepararsi spiritualmente che.. “Tre!!”

 

E via.

Non sa ancora come, ma stanno salendo in verticale, il vento gli scompiglia i capelli.

Azzarda un’occhiata verso il basso.

 

-prima cosa da non rifare-

 

E si stringe, per riflesso, un po’ di più a Sir.

E in fondo in fondo, anche quella situazione di merda ha i suoi lati piacevoli.

 

 

Remus chiude gli occhi.

E’ calda, la schiena di Sir contro la sua guancia.

Non sente il suo respiro, ma lo può percepire.

 

“Ehi, Moony!..”

 

Remie spalanca le palpebre ma le richiude di scatto, cercando di sentire cosa l’altro gli dice, tra una ventata e l’altra.

 

“Che ne dici??”

 

“Che preferisco il mio stomaco al suo posto, non in gola!!” gli grida di rimando.

 

Ma Sirius sorride, perfettamente fuso nel suo elemento naturale.

 

Sì, Sirius doveva nascere uccello.

Remus ne è convinto.

 

James sarà pure un mago a cavallo di una scopa, ma Padfoot ci è nato sopra.

 

“Prova ad aprire piano gli occhi, e non guardare giù..” è il consiglio che gli giunge.

 

Un po’ tardi per dirlo adesso, eh?

Ma Rem apprezza l’intento.

 

E ci prova.

Se lo impone.

 

E in fondo non è poi così male, se poi uno ci fa l’abitudine.

I capelli ti vanno negl’occhi a turno, rendendoti mezzo cieco, ma forse questo è un problema solo suo.. nh.. è già ora di tagliarli..

 

 

D’improvviso, il loro mezzo si ferma.

Ma Lupin ha un’allarmata consapevolezza di non aver assistito alla loro discesa.. non se la sarebbe persa per niente al mondo!!

 

“Moony..” –Sirius lo chiama- “Moony, se resti aggrappato, poi guardare..” gli consiglia, cauto.

 

L’arena è molto piccola, e molto lontana, vista da lì.

Fidarsi di Sirius Black?

 

-seconda cosa da non rifare-

 

Stanno fluttuando nel nulla!!!!

“Non.. non potremmo.. muoverci..?” è il sussurro del biondo, che inghiotte a fatica.

Gli sembra di stare sospeso sull’orlo di un precipizio.

 

Sir, in tutta risposta, stacca le mani dal manico e allarga le braccia.

 

“CHE DIAVOLO FAI??!!” s’allarma Remus, stringendosi di più a lui, quasi per compensazione.

 

Padfoot gira la testa e una parte del busto all’indietro: “Ti fidi di me?” le stesse parole di poco prima.

 

Certo che si fida di lui! Altrimenti, col cavolo che veniva lassù!!

 

Il biondo annuisce. Teme che la voce gli manchi.

 

“Allunga le tue mani verso le mie..”

Remie strabuzza gli occhi, assorbendo l’iniziativa.

Ma manco per sogno!!

 

Black però attende, senza mettergli fretta.

Rem sospira per prendere coraggio, allontana in modo impercettibile la pelle dal tessuto. Poi di colpo lo riagguanta, come a trovare la salvezza.

Non esiste!

Ma ci riprova, si sforza.

 

Sa che lo farà.

-Tutto quello che Sirius vuole. Anche se lui non vuole.-

Sa che lo farà.

 

Fa arrampicare le dita lungo la maglia, Sirius sobbalza leggermente per il solletico..

Quando ormai guadagna le spalle, sa che è a buon punto.

Scivola cauto sugli avambracci, sui polsi fini, e finalmente sfiora le mani aperte dell’altro.

 

Sirius cattura le sue dita con le proprie, in una stretta salda, sicura.

 

“Non era poi così difficile, no?” cerca di tranquillizzarlo, sdrammatizzando.

 

10 minuti d’agonia?

Difficile?

Bazzecole!!

 

“E adesso viene il bello!!” è la sibillina anticipazione.

 

Remus non ha tempo di organizzarsi, non ha il tempo di fare niente.

Vede la scopa partire e accelerare, in una discreta discesa da scavezzacollo.

Sente la presa contro le proprie mani rafforzarsi, o forse è lui che sta stritolando quelle di Sirius.

 

“Sono il re del Mondoooo!!!”***

Mentre Sir grida a squarciagola il suo delirio di onnipotenza, anche lui non ha più freni, e si scioglie in un urlo liberatorio.

 

E’ catartico. Lo ammette.

Sputare fuori la paura e l’adrenalina, la tensione e anche un sacco di altre robe..

 

Il morso è sganciato, no?

“IUHU-UUUUUUUU”

 

E Padfoot ride, strillando controvento cazzate e schiamazzi imbarazzanti.

Ma chissenefrega!!

 

 

 

La discesa finisce e loro risalgono piacevolmente, ondeggiando un po’.

Il moro ha ripreso il controllo della scopa, e Remie gli si è nuovamente abbarbicato contro.

 

Sente la voce di Felpato uscirgli direttamente dai polmoni: “E allora?”

 

“Bello!!” confessa, reprimendo un sorriso imbarazzato.

Adesso stanno viaggiando ad una velocità di crociera, e –per quanto si sforzi- Moony non trova niente che non vada.

 

E’ quasi felice di essere lì.

 

Ma Sirius inizia a scartare avversari immaginari, oscillando un po’ troppo, per il suo stomaco.

 

Mai essere felice di qualcosa finché non è finita.

 

-terza cosa da non rifare-

 

“Adesso vedrai come ci si sente in partita!!”

 

E lui scuote la testa per rifiutare, ma Black non lo nota, o fa finta di non vedere.. si sa quanto è cocciuto quel sacco di pulci!!

 

E può solo rafforzare la stretta, pregando che finisca presto.

Perché deve sempre rovinare tutto, quell’idiota??

 

Un paio di piroette, un testacoda.

 

Di nuovo, Sirius si ferma a mezz’aria.

Remus ansima vistosamente.

 

“Sono andato troppo forte?”

 

“Fo-FORTE??!!” strilla, infiammandosi tutto.

 

“Di’ la verità: ma non ti senti come un Golden Snidget?”

 

Lupin lo fissa stralunato.

La rabbia passata di colpo. “Io.. io ignoravo tu sapessi cos’è un ‘Golden Snidget’ ..ne sarà contenta Miss Sprite.. ogni tanto ascolti cosa dice..”

 

“Certo che lo so!!” –replica il moro, scandalizzato- “L’ho letto nel volume ‘Il Quidditch attraverso i secoli’.. Lo sai che è la mia Bibbia!!!”

 

Lupin scuote la testa rassegnato. Già. Ovvio che lo sapesse.. in nome del Quidditch, cosa non farebbe?

 

 

Un lampo malandrino attraversa lo sguardo del suo interlocutore e Remie sente la pelle del collo accapponarsi.

“Che ne dici di provare?”

 

“A fare che?” gli occhi dorati diventano due fessure sospettose.

 

Il giovane Black scuote le spalle, sbuffando come se avesse a che fare con un bimbo scemo.

“A manovrarla, ovvio!”

 

Rem lo esamina. Esamina la scopa al di là delle spalle del moro.

Sirius se lo tira contro, cattura le sue mani con gentile fermezza e le guida verso il bastone piallato.

Sente il freddo del legno sotto, e il calore della pelle di Sir sopra di sé.

 

E’ un bel contrasto, pensa irragionevolmente.

E, in modo strano, non gli fa sentire paura.

 

“La scopa sente se hai paura..” gli sussurra Padfoot, il corpo lievemente ricurvo schiacciato dal suo.

 

“Io.. io non ho paura.” Ammette, come se quella frase fosse la conferma delle sue sensazioni.

 

“Pigia il manico senza esitare, ma con gentilezza, e lei farà tutto ciò che vuoi..”

 

Remus sa che non è tempo di filosofare, ma non può non chiedersi cosa farebbe James, se fosse al suo posto, lì sopra..

 

“Quel segaiolo cornuto di Ramoso non ha mai toccato la mia Sgresenda!” –ma gli legge nella testa o ha parlato senza accorgersene?- “Sa, che se vuol vivere non ci deve nemmeno provare..” decreta Felpato, molto serio.

 

Come mai..

…allora..

..a lui sì?

 

Un fiotto d’orgoglio sgorga da qualche recesso interno che ignorava d’avere.
Jamie è il suo migliore amico, ma non può sognarsi di sfiorarla nemmeno col pensiero..

..perchè allora Sirius ha così tanta fiducia da affidarla a lui?

 

“Mo-oony.. sveglia!! Impugna. Gentilezza. Direziona.” Lo incita, come un paziente istruttore.

 

Remus esegue, scrupoloso, un po’ intimorito, ma funziona.

Funziona!!

 

Si lascia scappare un “Urca!!” di soddisfazione, giusto quando Sir scioglie le loro mani, ed è solo lui a pilotare.

 

 

****

 

 

Nel giro 
di una luna ti sognerò levarti 
da orizzonti 
di fuoco su cavalli 
d'aria 
dipingere arcobaleni 
coi colori dell'amore.
 
 
                                 (Felice Serino)

 

 

 

Il cielo terso è ancora più terso, visto da lassù.

Una luna a tre quarti occhieggia ad est (o forse è ad ovest?), ma non fa poi così differenza, visto che è quasi impossibile orientarsi zigzagando qua e là.

Remie argina un sorriso di autocompiacimento. Si sta divertendo, deve ammetterlo.

 

“Non te la cavi male, sai?”

 

“Dici?”

 

“Dico, dico!! Con un po’ d’allenamento, entro un mese potrei quasi farti fare le selezioni per i nuovi acquisti della squadra..”

 

“Non se ne parla nemmeno!” Lo fredda, serio.

 

“Giuro, Moony.. c’è del talento, in te!!”

 

Remus, che c’ha preso gusto, volteggia in modo circolare per assaporare il piacere di questa neonata libertà.

Ma è troppo presto per decidere qualcosa.

Oggi ha subìto fin troppi shock emotivi, per fare grandi scelte importanti.

Vuole solo gustarsi questo giro, e che sia tutto lì.

 

Se vuol essere onesto con se stesso, non esclude di ripetere l’esperienza, ma da qui a.. no.

No. non se ne parla proprio.

 

Selezioni?

Squadra?

Allenamenti?

Partite?

Tifo??

 

Oh, no.

No, no, no...

 

“Sarei orgoglioso di farti da personal trainer..” si propone Paddy, quasi scodinzolando.

 

“Sarei orgoglioso di camminare ancora sulle mie gambe, quando scenderò.” E’ la replica ghiacciata.

 

 

L’occhiataccia di compatimento di Sirius è un palese: ‘Tu stai delirando..’ seguito a ruota da un più consono: ‘Ma io ti riporterò sulla retta via!’

 

Ma Lupin non se ne cura.

E’ su una scopa –e non una scopa qualunque!- col ragazzo che ama.

(E che ancora non lo sa, ma è irrilevante).

E sta volando anche piuttosto discretamente bene.

Oh, al diavolo! Più che bene!!

 

Forse è colpa dell’adrenalina, già. Dovrebbe essere illegale..

Ma sente che potrebbe fare qualsiasi cosa, in questo momento. Sì, si sente proprio come un Golden Snidget. Al rallentatore, ma va bene così.

 

Quando ti ricapita una cosa del genere??

 

Raccoglie fiato e coraggio (e un pizzico di sana pazzia), poi si avvicina all’orecchio di Sirius:

“CivieniconmeadHogsmeade??”

Una ciocca nera gli finisce in bocca, e lui si ritrova a sputarla.

 

Sirius si volta a guardarlo sconvolto, facendogli perdere il contatto con il manico.

 

Dalla faccia che fa, forse Remie ha sbagliato il suo azzardo.

 

“Puoi ripetere?” chiede atono, acquisendo il controllo del volo.

 

Rem affonda i denti nella guancia.

No. decisamente ha toppato.

 

“Ti ho chiesto se verrai con gli altri ad Hogsmeade, alla prossima uscita..” cerca di aggiustare il tiro come può, aggiungendo particolari per confondergli i ricordi.

 

“Sir lo fissa, diffidente: “Non mi sembrava avessi detto questo..”

 

Il biondo scatta sulla difensiva. Piano immediato: mentire. Mentire. Mentire. “Sì che l’ho fatto!!”

 

“No!”

 

“Ti dico di sì-ì..” insiste, cocciuto.

 

Ma Sirius non abbocca.

Dannazione alla sua linguaccia!!

Mai più darà retta al suo istinto.

Ecco dove ti porta: a guai sicuri!!

 

Padfoot lo sa bene, ma forse si è dimenticato di spiegarlo a quel licantropo ingessato.

Lui conosce esattamente gli effetti collaterali di un giro in scopa.

 

Quando poi non lo fai da molto tempo, è più o meno una droga.
Come il canto melodico di un Fwooper..

Ti porta quasi agli effetti da astinenza, e non è solo il calo d’ossigeno in quota che ti fa sragionare. No. E’ proprio euforia liquida. Quella cosa indescrivibile che neppure la parola ‘invincibile’ rende come si deve.

Ed è lì che il cervello va in black out, e tu cominci a dichiarare cose che non ti sogneresti mai di dire.

Senza filtri. Come in un flusso di coscienza.

Il tuo Super-io freudiano va a farsi benedire. E ti rimane solo un gigantesco Super-me.

 

Forse, ‘Sentirsi Dio’ ti dà un’idea sfumata del concetto.

 

 

E Sirius ghigna. Potrebbe essersi sbagliato, certo. Rem, per sua natura, non si sarebbe mai sbilanciato così tanto.

..Ma un giro in scopa è meglio di una boccale di Veritaserum!

E se aspettiamo che Rem si decida, succede prima che Piton si taglia e si lava i capelli!!

Quando gli ricapita un’occasione così??

 

Un’idea gli nasce balzana. E’ un po’ bastarda, lo ammette. Ma il fine giustifica i mezzi, no?

“Mo-ony.. non lo sai che è vietato raccontare bugie mentre voli?? A me, s’intende.”

 

Lo sguardo chiaro di Sirius Black non promette nulla di buono.

Lunastorta inghiotte a fatica.

 

E cadono.

Prima ancora di sapere come.

In picchiata. Caduta libera.

 

Remus s’aggrappa con le unghie e coi denti al suo compagno.

Maledicendolo. Maledicendosi.

 

“Gridalo!” gli urla Sirius, controvento.

 

“COSA??!!”

 

“GRIDALOOO!!”

 

Lupin non riesce a tenere gl’occhi aperti senza lacrimare fiumi in piena.

Ed è meglio così, perché il suolo sembra avvicinarsi dannatamente troppo in fretta.

 

Sa che è solo una sfida. Sa che vuole solo spaventarlo.. sa che non succederà niente.

Ma sta l.e.t.t.e.r.a.l.m.e.n.t.e morendo di paura.

 

Ma non gli dirà la verità.

Paura.

Il vento gli fischia nelle orecchie.

Terrore.

O è il suo cuore a rimbombare?

Panico.

E la terra è quasi lì.

Angoscia.

 

“AD HOGSMEADE CON ME, DANNAZIONE!!”

 

“PERCHÉ?”

 

Ok, cazzo!! Che ha da perdere??

 

“TI AMOOOOOOoo!!!”        

 

 

Sirius barcolla, perdendo l’equilibrio a pochi metri dal suolo.

Peggio di un bolide!

Tutto. Tutto. Ma non questo.

Non si aspettava che Rem dicesse questo.

 

Ha deragliato di testa. non c’è altra spiegazione.

Ha superato la soglia della sanità mentale..

 

..E -di molto- anche le sue più rosee aspettative.

 

 

Black non l’aveva programmato, ma il contraccolpo della notizia rende l’atterraggio assai poco dolce.

Perché non ha avuto tempo di pensare a prepararlo.

 

Lupin stramazza a terra, ansimando pesante.

Sirius gli è sopra.

 

Remie ringhia.

“TU.. TU!!!!”

 

Lo bacia.

Sirius lo bacia.

 

Moony non sa come. Ma ha le labbra di Sirius premute contro le sue.

Il corpo di Sirius contro il suo.

 

E lo punirà –Oh, sì! E Merlino solo sa come- lo punirà!

Ma per ora risponde a quell’inatteso, miracoloso invito.

 

Ci ha rimesso 10 anni di vita, un microinfarto, e la reputazione.

Ma sembra che abbia guadagnato un Sirius Black.

 

 

Paddy scioglie di poco il loro contatto, incatenando i loro sguardi tra gli ansiti.

“Ri-ripetimelo a-ancora.”

 

Remus arrossirebbe, se potesse ancora farlo. “Ti odio.” E’ il suo bisbiglio profondo.

 

Sir sorride.

“Anche io.”

 

E lo bacia di nuovo.

 

 

Nel giro di una luna, cavalcheremo il mondo.

 

 

 

 

-Fine-

 

 

 

Disclaimers:

Né la storia né i personaggi di Harry Potter sono miei; così pure i versi delle poesie, che appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

Note:

 

La spiegazione su gli animali è presa dal volume ‘Gli animali fantastici: dove trovarli’, di Newt Scafandro, con prefazione di Albus Silente.

 

Avvincino: demone acquatico, vive nei laghi ed è di color verde. E’ pericoloso sia per i maghi che per i Babbani.

 

Abraxas: particolare specie di Cavallo Alato; è un palomino gigante, immensamente potente.

 

Diricawl: uccello grassoccio, incapace di volare, è molto bravo a sfuggire i pericoli; svanisce e ricompare a suo piacimento. I Babbani lo conoscono col nome di ‘Dodo’, e credono che sai estinto, ma in realtà non è così.

 

Fwooper: uccello dal piumaggio molto colorato. Benché all’inizio risulti piacevole, il canto del Fwooper porta l’ascoltatore alla pazzia. Chi ne acquista uno, dev’essere munito di uno speciale patentino, perché queste creature vanno maneggiate in modo responsabile.

 

Golden Snidget: è un uccello raro e protetto. Velocissimo in volo, cambia direzione a suo piacimento con grandissima abilità. In passato, veniva usato al posto del Boccino d’Oro, nelle partite di Quidditch.

 

 

La spiegazione sulle scope è presa dal volume ‘Il Quidditch attraverso i secoli’, di Kennilworthy Whips, con prefazione di Albus Silente.

 

Gli Auspìci (da non confondere con gli Arùspici) (da aves-spes) erano ‘indovini’ che predicevano il futuro osservando il volo degli uccelli, il loro canto o il modo di mangiare. Sacerdoti tipici del periodo arcaico, anche durante l’impero romano accompagnarono le legioni in battaglia.

 

 

*Celebre frase recitata da Merlino nel cartone animato ‘La spada nella roccia’.

**Celebre frase recitata da Alladin nell’omonimo cartone animato.

***Celebre frase recitata da Leonardo di Caprio nel famosissimo film ‘Titanic’.

 

 

A titolo informativo, l’uso delle lettere maiuscole, delle minuscole e la punteggiatura in generale di questa fic, non sempre rispetta le regole imposte dalla Lingua Italiana. E’ una scelta consapevole, la mia, per assecondare una sorta di armonia interiore.... chiamatela “licenza poetica”, oppure ignoratela...

 

Si ringrazia:

La Hennè Production per le correzioni e la consulenza irrinunciabile.
Voce del Silenzio, perché lui sa. ^__=


Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche. Chiunque desideri, può contattarmi al solito divano blue navy elyxyz@libero.it  

Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
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