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Autore: unbound    27/08/2011    3 recensioni
L’ultimo video di noi cinque uniti. Anzi, visibilmente uniti, internamente già distrutti.
Io che guardavo la foto di Josh, per poi buttarla a terra.
Che urlavo in faccia ai Farro di non accusarmi, ed eccoli lì, che dicevano di essere stati membri della band di Hayley. Josh, Zac. Voi sapete che io odio questo termine, la mia non era la band di Hayley, ma era la band di hayley, Josh, Zac, Taylor e Jeremy. Erano i Paramore.
Josh, forse tu non volevi la band di Hayley, Josh, Zac , Taylor e Jeremy, tu volevi la band di Josh. La band dei tipi di Josh Farro, il chitarrista figo. Sei andato via perché volevi essere il protagonista assoluto forse?
-Il volume due di "My heart is yours". I paramore senza i Farro.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My heart is yours- la serie.'
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Mi svegliai piuttosto tardi, avevo dormito poco e quella era una delle ennesime notti in bianco; solo che questa volta non l’avevo passata a piangere, ma insieme ad un’ottima compagnia.
La testa mi girava e lo stomaco non smetteva di emettere rumori sinistri: avevo decisamente bisogno di metter qualcosa sotto i denti. Ero dimagrita di un paio di chili, e non andava per niente bene, perché mi sentivo sempre più debole e la forza era qualcosa di essenziale nella vita di una cantante, ma soprattutto nella mia. Non mi sono mai spiegata perché quella modifica improvvisa,
ma probabilmente aveva a che fare con una sorta di tristezza, che regnava in quei giorni.
Appena arrivai in cucina,  notai che Josh aveva già finito di pranzare e aveva lasciato un piatto pieno di uova strapazzate e bacon sul tavolo, per poi abbandonarsi sul divano e iniziare a dormire. Diedi un’occhiata al soggiorno e mi accorsi che la mia teoria era vera:
Josh era disteso sul divano e dormiva, si sentiva dal  respiro pesante e ogni tanto da qualche suono poco chiaro proveniente dalla sua bocca. Non avevamo dormito tanto quella notte.
Sorrisi, e mi sedetti a tavola fissando per una decina di secondi il vuoto, per poi iniziare a ingurgitare il cibo. Finii in fretta di mangiare, avevo quasi sbranato anche il piatto.
Arrivata in soggiorno,mi avvicinai al divano e mi distesi accanto a Josh, facendo meno rumore possibile, e lui, accorgendosi della mia presenza, mi diede un bacio in guancia accarezzandomi i capelli; avevo bisogno di far coesistere lui e i ragazzi nella mia vita, decisamente, perché ne avevo bisogno allo stesso modo. In quel momento mi ricordai di loro. Caddi rumorosamente dal paradiso sul quale mi sentivo alla terra.  Mi ricordai dei ragazzi, e anche di cosa mi avevano fatto. Ero molto perplessa. Non sapevo che fare.
Chiamarli sarebbe stato troppo banale, non potevo perdonarli così facilmente, ma in realtà l’unica cosa che potevo consigliarmi era quella di scendere a compromessi con loro e seguire le indicazioni di Josh.
Ok, dovevo trovare un modo per farmi raggiungere anche da loro e parlarne a cuore aperto. Afferrai il cellulare, che giaceva sul tavolino del soggiorno, mi alzai e mi avviai in cucina.
«Jeremy, passami Taylor, con te non ci voglio parlare»
«Hayley ti prego.»
«Ti ho detto di passarmi Taylor.» iniziai a perdere le staffe. Scandii le parole una per una, alzando il Volume.
«Bomba, sono Taylor.» la sua voce mi diede quasi fastidio. Inutile ripetere le mie impressioni su di lui, tutto quel trambusto mi aveva fatto conoscere un lato di Taylor piuttosto spiacevole. La sua voce sembrava trionfale.
«Premettendo che non ti ho perdonato e che non dimenticherò ciò che hai fatto facilmente.Ti mando un indirizzo di un hotel via messaggi, e voi dovete arrivare in fretta ok?»
«Ti sei cacciata nei guai?.»
«Niente domande, venite e basta.»
Chiusi la chiamata. Josh mi fu subito vicino, cingendomi i fianchi. Mi fece rabbrividire.
«E’ la cosa giusta da fare, amore.» Non riuscii a soffermarmi sulla frase in sé, ma bensì sull’ultima
parola. Amore. Amore. Mi aveva chiamata amore. Ok, in quel momento potevo anche smettere di
vivere. Ero felice.
***..
Arrivarono presto.
Quando li sentii suonare alla porta, provai una sensazione indescrivibile: il cuore mi salì fino in gola, impedendomi di mandarlo giù, lo stomaco mi si chiuse ed iniziò ad essere preda di farfalle fastidiose. Iniziai a tremare, la rabbia mi macchiò gli occhi di sangue e mi fece stringere i pugni, immobilizzandoli.
Josh mi guardò ansioso, ed io ricambiai il suo sguardo con uno sofferente. Mi fece sedere sul divano confabulando qualche frase per tranquillizzarmi, e infine si alzò per aprire la porta. Iniziai a contare per calmarmi, ma non ricevetti nessun risultato positivo.
Mi portai le mani ai capelli, mi sentii debole come uno straccio, come una foglia inerme sulla strada, distrutta dai passi pesanti della gente. Ogni secondo che passava, sentivo una parte di me distruggersi in mille pezzi.
Forse non ero ancora pronta per un passo del genere, probabilmente mi sarei lasciata trasportare dalla rabbia e avrei combinato qualcosa di dannoso.
Quando entrarono nella stanza, li sentii sospirare. Mi alzai in piedi.
 
Jeremy si avvicinò a me, ma  bloccò subito il suo intento, ovvero quello di abbracciarmi e consolarmi. Taylor si morse il labbro, lo faceva sempre quando si sentiva a disagio.
Io non sapevo che fare prima, che dire per rompere il ghiaccio; mi limitai a guardare Josh, che annuii in segno di comprensione.
«Io vi voglio nella mia vita.» affermai lentamente. Mi sentii la testa scoppiare.
Jeremy e Taylor si guardarono e trattennero un piccolo sorriso.
«Tutti e tre.»
Ci fu un momento di silenzio piuttosto imbarazzante. Taylor e Jeremy si guardarono intorno, per poi
fissare Josh, che era dietro di me. Lo sentii deglutire.
«Hayley..» sussurrò Jeremy.
Alzai un dito per zittirlo.
«Mi volete bene?»
«Si.» risposero in coro.
«Allora dovete accettare Josh nella vostra vita.»
Taylor abbassò lo sguardo. Jeremy si avvicinò a me. Sentivo la pressione.
«Ti devo parlare, Josh.»
Guardai Josh e lui guardò me. Annuii dolcemente, sorridendomi. Dovevo stare tranquilla.
Si avviarono lentamente verso la camera da letto, chiudendosi la porta alle spalle rumorosamente.
 Avrei voluto seguirli , ma probabilmente la mia presenza avrebbe solo peggiorato le cose.
Taylor mi guardò male.
«Taylor, non guardarmi così.»
«Z-a-c.»
Fui inondata dai sensi di colpa.  Non l’avevo considerato.
«Taylor, già hai usato questa scusa per allearti con Jerm e pugnalarmi alle spalle. Non ci credo più
ormai, mi spiace.» mi interruppe.
«Che cazzo centrano le scuse? Io dico, Zac.. Zac è venuto a trovarci al tour bus.»
Non avevo che dire, davvero .
Mille domande affollarono la mia mente, ma solo una riuscì a vincere sulle altre. “PERCHE?”
«Taylor...»
«Mi ha detto che gli manco.»
«E tu?.»
«Ho lasciato che parlasse Jerm, non avevo la forza di aprir bocca senza piangere.»
Non sapevo come agire, né cosa dire.
«Mi dispiace.» era la cosa più utile che potevo formulare.
«No, non ti fotte niente di me, Hayley.»
Il mio mondo si distrusse in mille pezzi. Mi sentii cadere, iniziai a tremare.
«Cosa?!»
«Hai sentito bene, sei egoista. Tu vuoi stare con il tuo Josh e contemporaneamente con noi, tu
vuoi troppo. E se vuoi qualcosa, la ottieni. E se sei giù, ci trattieni giù con te.»
Volevo sferrargli un pugno, ma trovavo una mezza verità tra le sue parole. Subito dopo aggiunse
«Vedi, se tu vuoi questo, sono pronto a dartelo. Ma io non ottengo mai niente da te, e questo mi
fa incazzare»
Lo guardai male, trattenendo la rabbia come prima. Serrai i punti, strinsi i denti. Stavo per
scoppiare.
«Hayls, calmati..»
Josh mi raggiunse a grandi passi, accarezzandomi la guancia. Entrando in contatto con la sua pelle,
mi sentii subito meglio.  Jeremy raggiunse Taylor e gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
«Io e Josh abbiamo parlato.»
«Me n’ero accorta.»
«Abbiamo deciso che tu vieni con noi adesso, continuiamo il tour in santa pace. Josh rimane qui e
ci verrà a trovare ogni volta che ne avrai bisogno.»
Sorrisi soddisfatta, mentre Taylor sbuffava.
***.
 
Eravamo sul tour bus da un paio d’ore, io mi ero già tranquillizzata.
Speravo di tralasciarmi quei brutti eventi alle spalle, anche se sarebbe stato difficile ricominciare ad
avere fiducia sui ragazzi. Ero di buon umore in fondo, se volevo Josh potevo averlo quando lo
desideravo. Sempre a Disposizione, solo per me.  Sembrava davvero un sogno. Ma mi sentivo anche
tanto vuota, davvero. Incompleta, come se mancasse qualcosa.
Mi guardai intorno, cercando di capire e cercare risposte, non mi mancava niente.
Sentivo qualcosa di estremamente importante così lontano da me.
Probabilmente era nostalgia di casa.
Il tour stava finendo. Ah, ecco perché quel senso di vuoto.
Sarei ritornata a casa breve, e avrei dovuto ricominciare a vedere Josh di nascosto.
Ed ecco che ritornavano i problemi.
   
 
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