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Autore: La figlia di Giotto    28/08/2011    1 recensioni
Una one-shot che parla di Sasuke e Sakura che consumano il loro amore. Ma è veramento amore quello che prova lui o è solo un gioco?
Genere: Erotico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era notte fonda. Mi ero persa, come mio solito, nel guardare la foto del vecchio team 7, sdraiata sul letto. Spesso mi addormentavo con le lacrime agli occhi e con la foto in mano ma quel giorno, per qualche strano motivo, il sonno non voleva arrivare. Mi alzai e, molto delicatamente, poggiai la foto sul tavolo, dove l'avevo precedentemente presa. La guardai per un altro secondo.
-Perchè te ne sei andato...?- Sussurrai, quasi a volermi sfogare con l'aria che mi circondava, ormai piena di singhiozzi. Mi accasciai terra, le mani al petto.
-Se solo fossi rimasto qui con i tuoi amici, con me...- Sussurrai, cercando di smorzare i singhiozzi. Cosa che non riuscì. Dun tratto un rumore. Mi girai intintivamente ma non vidi niente. Lo sguardo di sfida puntai davanti a me. Mi fiondai verso il comodino, dove tengo sempre un kunai per emergenza. Un altro rumore, sta volta più vicino. Rimasi ferma, in posizione di divesa. Un altro rumore, sta volta dietro di me. Mi girai. Subito mi resi conto che avevo fatto un errore, perchè sentì il respiro dell'intruso sul mio collo. Rabbrividì, mi sciolsi sotto quel calore, come fa un pezzo di ghiaccio sotto il sole d'estate. Tornai in me, mi girai di scatto e puntai il kunai verso l'intruso. Lui scansò la mia mano e mi buttò sul letto. Subito cercai di rialzarmi ma lui si posizionò su di me. Occhi rossi si posizionarono su di me. Sbarrai gli occhi e portai le mani verso il suo viso. Lui mi lasciò fare. Toccai prima i capelli fluenti e morbidi. Come un tappeto di petali di rose. Poi il viso perfetto, scolpito dagli angeli, a mio parere. Passai per il collo, per poi finire sui pettorali scolpiti, messi in bella mostra dalla casacca bianca. Ormai non c'erano più dubbi: il mio intruso era Sasuke Uchiha.
-Sasuke...- Sussurrai, cercando di trattenere le lacrime di gioia che combattevano per uscire. Portai le mani dietro al suo collo e lo avvicinai a me.
-Sasuke...- Dissi, con un filo di voce in più, stringendolo a me. Pensai che fosse tornato al villaggio. Mi illusi davvero così tanto... Lui stette per poco in quella posizione, neanche qualche secondo. Poi si scosto da me e cominciò a fissarmi di nuovo.
Quegli occhi erano così indagatori. Sprizzavano odio e malinconia da occhi singolo sguardo, ogni singolo secondo che erano puntati sui miei occhi.
Allungò le mani, che prima teneva al lati della mia testa, verso il mio viso, accarezzandomi lievemente. Quel tocco lo avevo sempre sognato ogni notte da quando se ne era andato (scusate la rima).
L mani scesero, piano, ma scesero. Mi accarezzò il collo, e poi scese ancora, verso il miei seni. Ne prese uno e cominciò ad accarezzarlo con movimenti gentili e lenti. Strinse di più, poi tolse la mano. Io lo guardavo stranita, non capivo cosa volesse fare, come una bambina che vede per la prima volta una farfalla.
Portò le mani sull'orlo del mio pigiama e me lo tolse delicatamente. Lo guardavo sempre più stranita, e anche impaurita, perchè dentro di me sapevo qual'era il suo obbiettivo.
Scostò il reggiseno e continuò a massaggiare sempre lo stesso seno, con la stessa lentezza e gentilezza di prima. Strinse sempre di più, fino a farmi male. Un urlo causato dal dolore uscì dalla mia bocca e mi riportò alla realtà. Scostai subito la sua mano, rimisi apposto il reggiseno e mi rimisi subito la maglia. Lui mi guardò con fare da rimprovero, come se avessi sbagliato togliendogli la mano. Tirai su le gambe, liberandomi dalla sua presa. Mi alzai e puntai di nuovo il kunai verso di lui. I suoi occhi erano puntati su di me. Avevo paura di quello sguardo: un'altra persona avrebbe detto che ha occhi inespressivi, ma io no. Esprimono rabbia, frustazione, odio. Fanno paura. E' stato un attimo: le sue mani si posarono con forza sui miei fianchi, mi sbattè sul letto e mi tolse con forza la maglia. Ero impaurita: che diavolo stava succedendo? I miei respiri si facevano pesanti e le forze per allontanarlo finirono presto. L'unico rimedio per far terminare subito quello strazio era quello di sottomettermi a lui e lasciarlo fare. Intanto piangevo, in quel momento capì che ero ancora la ragazzina indifesa che ero anni orsono. Lui mi aveva intanto spogliato. Ero completamente nuda sotto di lui, mentre quest'ultimo si toglieva gli ultimi indumenti. Presto anche lui rimase nudo. Il suo colpo era così caldo... Calore che sciolse anche i miei pensieri deprimenti. Le lacrime smisero di scendere, lasciando il posto a quel momento, che ripensandoci aspettavo da tempo: il suo ritorno. Almeno speravo che fosse tornato, che fosse tutto vero. Si accaniva sul mio corpo come un cane affamato. Mi torturava i seni, come se volesse sfogare la sua sfrustazione su di loro. Il dolore c'era, ma in realtà non volevo fermarlo. Mi accarezzava i fianchi, ma non erano quelli la sua meta. Presto si accanì alche sulla mia femminilità. Dava profondi baci, che mi mandavano in delirio. Un piacere indescrivibile. Poi lasciò il posto ai diti. Li tolse e si posizionà meglio su di me. Mi penetrò con forza, senza il minimo tatto. Quasta volta una lacrima scese, dal dolore. Me la asciugai subito: quel momento era maledettamente bello per essere rovinato da una lacrima. Non ci scambiammo nemmeno una parola. Forse i gemiti erano già abbastanza. Non dimenticherò mai il calore del suo corpo, i nostri corpi perfettamente uniti. Sembravamo fatti l'uno per l'altra. Venimmo insieme. Si sdraiò al mio fianco, per riprendere fiato e forze. Per un momento pensai di poggiare la mia testa sul suo petto, ma poi ricordai che non era questo lo stile di Sasuke Uchiha, quindi mi limitai a rimanere al suo fianco. Stavo per chiedergliolo, stavo per chiedergli se era finalmente tornato a Konoha. Ma lui si alzò prima. Si rivestì in un batter d'occhio, e io lo guardai implorandogli di non andarsere con lo sguardo. Lui mi guardo negli occhi: stesso sguardo pieno d'odio. Forse ormai i suoi occhi e il suo animo erano macchiati a tal punto da sprizzare odio da tutti i pori. Espressione fissa e irremovibile. Poi ghignò; un'increspatura si formò al lato destro della bocca. Un ghignò soddisfatto. Poi, come era venuto, se ne era andato, passando per la finestra che lascio spesso socchiusa. Cominciai a piange; se ne era andato di nuovo. Non ho avuto neanche il privilegio di sentire la sua voce di nuovo. Voce così sensuale e fredda allo stesso tempo. Rimasi così, nuda, in preda al pianto, sul mio letto che odorava ancora di lui.

Aprì gli occhi: era tutto un sogno. Mi stropicciai gli occhi e mi guardai intorno. Guardai fuori dalla finestra: era ancora buio. Era tutto così reale: il calore, il piacere, il dolore. Sono persino sudata come nel sogno. Niente, era solo tutto frutto della mia fantasia. Piano mi dirigo verso la doccia, ancora turbata da quel sogno. Giro la manovella, ma non aspetto che l'acqua diventi calda. No, meglio una bella doccia fredda. Avrei così tanto voluto rivere Sasuke... Beh, dopotutto i sogni dicono ciò che si vuole veramente, ma sono solo sogni.

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Che ne dite ? Aspetto vostri pareri ^^ Recensite per favore! E' un capitolo molto spinto e il primo che scrivo che riguarda queste cose. Spero che vi sia piaciuta! Beh, ci sentiamo nelle recensioni allora ^^
ValeESaku

  
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