Questa fic la dedico a Leotorda e a Dark Angel che si
sono sposate oggi!! AUGURI!!!
La pioggia cadeva incessantemente, nuvole grigie
sovrastavano il cielo e la candida luna risplendeva alta illuminando con i suoi
tenui raggi il castello di Hogwarts . Il cielo era di un blu intenso e le
stelle brillavano di una luce soffusa nonostante la pioggia.
Il venticello
primaverile scuoteva leggermente le foglie degli alberi provocando così un
rumore spettrale. Appoggiato ad uno di essi vi era un ragazzo. Harry Potter.
I capelli neri e
disordinati presero quasi delle sfumature bluastre sotto la luce lunare, la
testa era leggermente inclinata indietro e lo sguardo di giada incantato a
guardare il cielo. Le delicate gocce di pioggia si posarono anche sul suo viso
quasi a creare delle lacrime sulle guance pallide. Forse invece erano davvero
lacrime quelle.
Il ragazzo si
guardò il polso, lo aveva fatto di nuovo, aveva cercato di nuovo di farsi del
male. La piccola cicatrice era ormai quasi invisibile ma il ricordo di quello
che aveva fatto era incancellabile. Harry tese il braccio in modo che la
pioggia potesse colpirgli il polso forse per purificare con l’acqua il gesto
ignobile.
Ormai non era
una novità quella, non era la prima volta che lo faceva e forse non sarebbe
stata neanche l’ultima perché Harry non voleva più vivere, perché il bambino
sopravvissuto odiava la vita.
Aveva perso
tutto, i genitori, Sirius, Silente, non aveva più una famiglia, non aveva più
amici perché Ron ed Hermione si erano stancati di lui, del suo continuo farsi
male, della sua continua muta disperazione.
Gli venne in
mente la discussione che aveva avuto con Ron qualche settimana fa, in quel
momento Harry non era in sé, aveva detto delle cose senza senso.
“ Forse sarebbe stato meglio stare
dalla parte di Voldemort” disse quella volta lasciando Ron con
un’espressione esterrefatta.
“ Certo, semplice stare dalla
parte del male vero?” rispose invece l’altro con uno sguardo
imperscrutabile.
“ Tu non puoi capire…”
“ Oh certo non posso capire ma
capisco che forse probabilmente dell’amicizia mia e di Hermione a te non te ne
importa poi molto visto che se solo tu ti fossi alleato con Voldemort noi ora
non saremmo amici ma solo avversari “
Quella volta era
riuscito a farlo arrabbiare, ormai era diventato bravo a far infuriare le
persone con la sua apatia e le sue farneticazioni. Nessuno voleva capirlo,
neppure Draco.
Draco Malfoy era
diventato indispensabile per Harry, l’unico che riusciva a renderlo vivo e a
fargli dimenticare la morte. Certo, all’inizio erano solo scopate le loro poi
però entrambi avevano capito che forse era nato qualcosa di più anche se il
biondo non lo aveva ancora ammesso ma Harry lo poteva capire dai gesti, dalle
carezze e dai baci che l’altro gli donava e che lui conservava come delle cose
preziose. Quel giorno però era riuscito a far arrabbiare anche lui e
seriamente.
“ Hai così tanta voglia di morire?
Bè, se è così allora perché non muori? Ma fallo in silenzio perché io non ti
verrò a salvare, non più” quelle parole erano riuscite a farlo
scuotere, a farlo tremare, a farlo piangere.
“ Tu non puoi capire” sussurrò Harry al muro. E calde lacrime avevano iniziato a
scendere.
Lacrime che ora
gli bagnavano il viso imperscrutabile, un viso inespressivo. Guardò per
un’ultima volta la luna, le stelle, il cielo per poi incamminarsi verso il
castello stretto nel suo mantello invisibile.
I corridoi erano
illuminati solo dalle candele, il rumore della pioggia sui vetri era incessante
e il vuoto che Harry provava in quel momento era insopportabile, quasi fisico.
Ad Harry piaceva farsi male perché il dolore gli faceva dimenticare i pensieri
tristi, il dolore lo distraeva dal marcio che lo circondava e da se stesso.
“ There’s a hole in
my soul that’s been killing me forever it’s a place where a garden never grows”
canticchiò Harry. Gli era capitato di ascoltare quella canzone per caso, alla
radio dello zio e subito gli era piaciuta forse perché in quelle parole trovava
il suo stato d’animo, quello che provava in solitudine.
Il flusso di pensieri fu interrotto da una figura appoggiata
ad una colonna, una figura che lui conosceva più che bene.
I capelli biondi gli ricadevano lisci sulle spalle, la testa
era inclinata da un lato e gli occhi azzurri ed intensi guardavano dalla sua
parte ma di certo non guardavano lui perché era invisibile agli occhi di
chiunque. Harry si fermò a guardarlo. Posò gli occhi sulle sue labbra rosee e
bellissime, a lui piacevano le labbra di Draco, erano sensuali e provocatorie e
ogni volta che si appoggiavano sulle sue riuscivano a fargli provare emozioni
indescrivibili. Il suo sguardo poi si soffermò sugli occhi, quegli occhi, la
sua rovina! Così freddi e distaccati quasi sempre derisori ma anche indagatori
ed enigmatici. Quando si posavano su di lui erano così luminosi e attenti,
Harry in quei momenti si sentiva prezioso, si sentiva importante.
“ Potter che fai? Ti sei per caso addormentato?” domandò
all’improvviso con quel tono ironico che lo caratterizzava.
Harry restò immobile, lo sguardo ancora fisso su di lui, non
poteva vederlo, era invisibile!
“ Allora? Lo togli tu il mantello o lo tolgo io?” domandò
Draco staccandosi dalla colonna e avvicinandosi ad Harry.
Il moro indietreggiò di un passo e poi decise che forse era
il caso di farsi vedere all’altro. Abbassò il cappuccio mostrando così il viso
pallido e stanco, le labbra erano diventate quasi bianche, probabilmente a
causa del freddo.
I suoi occhi arrossati incontrarono quelli penetranti di
Draco.
“ Come hai fatto a capire che c’ero?” domandò Harry con una
voce bassa e roca come se avesse urlato e pianto tutto il giorno.
“ Ti ho sentito canticchiare e poi ho visto la piccola
pozzanghera che si stava formando ai tuoi piedi” rispose avvicinandosi
maggiormente al corpo dell’altro che iniziò quasi automaticamente a tremare,
forse per il freddo oppure per la vicinanza dell’altro.
“ Lo hai fatto di nuovo?” domandò questa volta il biondo
spostando il suo sguardo dagli occhi di Harry al polso. Il moro prontamente lo
nascose sotto il mantello e puntò i suoi occhi alla colonna, non voleva
guardarlo, non voleva essere giudicato da quegli occhi così intensi e
importanti per lui.
“ Come sempre vuoi metterti in mostra vero Potter?” Il tono
di voce era diventato improvvisamente serio e leggermente alterato,
all’improvviso si sentì alzare il polso e socchiuse gli occhi continuando a
guardare ostinatamente la colonna. Non voleva vedere la faccia di Draco, non
voleva vedere il suo disgusto e i suoi occhi accusatori, l’unica cosa però che sentì e che mai si sarebbe
aspettato furono dolci, delicate e calde labbra che si posarono sul suo polso,
sulla sua cicatrice.
Il cuore di Harry iniziò a pulsare più velocemente, in quel
momento Harry si sentì felice e in pace, sollevato. Voleva davvero perdere
tutto questo?
Draco abbandonò il polso per avvicinare il viso al suo, le
labbra alle sue.
“ Sei tutto bagnato” sussurrò avvicinando così le labbra ad
un ciuffo di capelli bagnati che dolcemente succhiò. Harry non resistette a
tutta quella dolcezza e così di slancio lo abbracciò nascondendo il volto al
suo petto. Con Draco si sentiva al sicuro, non voleva perderlo, voleva stare
con lui…per sempre.
“ Potter! Mi stai bagnando!” esclamò il biondo leggermente
stizzito ma le sue braccia comunque lo avvolsero per tenerlo stretto.
Harry sorrise abbracciandolo ancora più forte staccandosi
quasi subito per poterlo baciare.
Le labbra di Draco si schiusero subito aprendo così al moro
le porte del paradiso. Il loro fu un bacio dolce ma allo stesso tempo
passionale e violento. Draco intrufolò una mano sotto alla maglietta di Harry
per fargli dei grattini sulla schiena umida, cosa assai apprezzata dal moretto
che sospirò soddisfatto.
“ Non penso sia il luogo adatto questo” disse Harry dopo
essersi staccato di malavoglia dalle labbra del biondo.
“ Per una volta siamo d’accordo su qualcosa Potter” rispose
Draco e poi lo prese per un braccio e lo trascinò per il corridoio intenzionato
a condurlo nella sua stanza. Harry lo seguì con ancora stampato in volta un
sorriso, ormai le labbra si erano scaldate grazie a quelle di Draco ed erano
ritornate rosee.
“ Draco?” Harry si fermò un attimo fermando così facendo
anche il biondo che si girò a guardarlo.
“ Non dirmi che hai cambiato idea?” domandò lui scostandosi
appena alcuni ciuffi dietro l’orecchio.
“ Sei sempre il solito…” sospirò poi Harry fintamente
sconsolato. Draco si girò completamente verso di lui e continuò a guardarlo
probabilmente aspettando una risposta.
“ Mi sei mancato” disse poi leggermente imbarazzato. Era
vero, gli era mancato incredibilmente, soprattutto quando si era trovato solo
nella sua stanza con la lametta in mano e probabilmente era stata l’immagine di
Draco a salvarlo perché poi Harry si era fatto aiutare per chiudere la ferita.
Non voleva lasciare solo Draco. Voleva stargli vicino, non solo per ricevere ma
anche per dare. E forse era stato proprio quel pensiero a farlo desistere da
chiudere con tutto. Da farla finita del tutto. Draco lo guardò ancora per un’
istante, poi lo prese nuovamente per il braccio e se lo trascinò dietro.
“ Sei il solito sentimentalista” disse non riuscendo però a
nascondere un sorriso che riempì di felicità il cuore di Harry.
Ad un certo punto però Draco si fermò all’improvviso ed
Harry quasi gli andò addosso.
“ Ma Draco…” Harry non riuscì a finire la frase che si
ritrovò addossato al muro con il corpo di Draco attaccato al suo.
“ Potter, ti ordino di non farti più questi orribili tagli o
graffi” disse all’improvviso Draco guardandolo negli occhi. Ma che gli era
preso?
“ L’unico che può farti male, che può farti soffrire sono io
hai capito? L’unico che può farti piangere o gridare sono io. L’unico che può
farti dei graffi sono io. Insomma Potter…il tuo unico carnefice e torturatore
sarò solo e sempre io. Sarò io che ti farò piangere dal desiderio. Sarò io che
ti farò gridare maledizioni contro di me perché sadicamente non ti farò raggiungere
il piacere. Sarò sempre io che ti graffierò la schiena quando vorrò e
pretenderò di più. Le uniche cicatrice che voglio che tu abbia sono unicamente
le mie, mi hai sentito bene? Perché io non condivido nulla, neppure con una
lametta o con chissà che altro. Non sono mai stato altruista e non comincerò ad
esserlo ora dunque tienilo bene a mente. Vuoi tagliarti i polsi e farla finita?
Bè, taglia prima i miei così finalmente capirai come potrebbe sentirsi una
persona che prova qualcosa per te. Spero tu abbia capito bene il concetto
perché non uscirà più nulla di simile da questa bocca.” Durante tutto quel
discorso Draco aveva assunto un’espressione seria quasi minacciosa e non aveva
mai staccato gli occhi da quelli di Harry che dopo le parole del biondo non era
riuscito a nascondere un ghigno.
“ La dovrei considerare una dichiarazione questa?” domandò
ironicamente il moro sulle sue labbra.
“ Non tirare troppo la corda Sfregiato all’ultimo
stadio” e detto ciò gli morse il collo
lasciandogli il segno dei denti.
“ Da ora questa sarà la tua prima cicatrice, le altre non
mie cercheremo di sostituirle e ce ne vorrà di tempo, mi hai capito Harry?”
Quest’ultimo scoppiò a ridere e lo abbracciò. Sì, quello
probabilmente poteva essere un nuovo inizio per una vita migliore assieme a
Draco Malfoy.