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Autore: PandaWraaw    28/08/2011    1 recensioni
- Ci possiamo conoscere? -
- No. - Rispondo.
Cogliona.
- Siete impegnate? -
-No. -
Ti si è incantato il disco??
- Quindi.. ci possiamo conoscere?-
- No. -
Cogliona.
- Beh.. va bene. -
Cogliona, cogliona, cogliona, cogliona.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Torno a chiudere gli occhi e poggio la testa sulle gambe di Rita. 
Posso dire con sicurezza che quel tipo ha un fisico imponente e ragazze, per imponente intendo muscoloso. 
Adesso, vorrei sapere perchè ogni volta che ho l'occasione di conoscere nuove persone, scappo. Esattamente come con Andrea, che per certo, paragonato al tatuato, sparisce. 
- Si sono seduti, a due alberi di distanza e stanno guardando. - 
- Bene. - 
Rita prende la borsa e me la scaraventa. 
- Ahio! - 
- Perchè non ti ho fermata? - 
- Perchè sei una co..- 
- Stanno andando via! - Salvata in calcio d'angolo.
Mi volto e guardo Rita. Il nostro fisco è diverso tanto quanto il nostro carattere è simile. 
Entrambe siamo timide, certo io sono parecchio più timida di Rita. Avete presente quando tremano le gambe? Quando si sente la tachicardia e gira la testa? Questi sono i sintomi di un carattere troppo chiuso. Del mio, per la precisione. Non riesco a parlare con nessuno che non conosco da almeno tre anni o meglio, posso anche parlare ma, insomma avete visto come diavolo me ne sono uscita, col tatuato. 
Io e Rita non parliamo spesso e mio fratello, stessa nostra età ( si, siamo gemelli ) marcia sul nostro problema,( si uno dei tanti ). Se ne esce quasi sempre con " se volete vi presto qualche mia frase, io ne ho in abbondanza " oppure " avete superato il limite massimo di parole in una giornata? " Se non fosse mio fratello l'avrei già buttato fuori casa. 
- Alzati! - 
- Eh? - 
-Dai, Rita, se ne stanno andando! - 
Rita si alza e proviamo (senza risultati) a non dare nell'occhio. 
- Si è girato. - 
- Immagino già, la mia vita con lui! - 
- La mia vorrai dire. - Sorrido luminosa. 
- No, parlava al plurale. - 
- Per il suo amico. - 
- Eh. - 
- Parlava con me. - 
- Solo perchè hai risposto tu. - 
- Ho risposto perchè guardava me. - 
- L'altro tipo è troppo basso per me! - 
- L'altro tipo non l'ho neanche visto! - 
- Somiglia a Ryan di O.c - 
- Rita, smettila, non mi convinci. - 
- E' mio! - 
- Ma dai, abbiamo sette anni? Stiamo litigando per un tipo che farà la stessa cosa con altre mille ragazze. - 
- Già! - 
- Per un tipo che ha due occhi stupendi e un sorriso stupendo, che ha una canottiera stupenda ( senza non sarebbe neanche così male ) che ha un tatuaggio al collo, cosa che tra parentesi lo rende ancora più dannato! Stiamo litigando per uno bello davvero! -
Rita ride e io la guardo divertita. Lei è la mia migliore amica, ecco tutto. 
Non siamo mai state compagne di scuola, ci siamo conosciute grazie a Martina, sua vicina di casa, mia ex amica. 
Vi immaginate voi, due tipe come me e Rita, con una scarsa capacità di socializzare, che diventano amiche? Che diventano inseparabili?  
Dalle medie però è successo. 
Lei ha scelto lo scientifico, io ho scelto il pedagogico, ma entrambe abbiamo scelto di esserci, io per lei, lei per me. 
E non potete capire quant'è bello poter contare su qualcuno quando vivi nella diffidenza. 
Mi avvicino a Rita e le prendo la mano. 
- Tanto noi rimarremo single a vita. - 
- Già. - 
- La smetti di dire 'già' ? - 
- Va bene. - Ride. 
Ecco che per la decima volta il tatuato e il suo amico si voltano impazienti. Beh, infondo li capisco, staranno pensando che siamo completamente andate. 
Questa sera c'è il tributo per Michael Jackson, il mago del pop, la leggenda che, a mio avviso, ha preso più soldi da morta, l'uomo che si ricostruito per essere bianco. Se devo dirla tutta, ha rinnegato il proprio popolo. C'è chi dice che l'ha dovuto fare a causa di una malattia alla pelle, c'è chi sostiene che voleva semplicemente diventare un bianco. Qualsiasi sia il motivo, c'è gente che balla sopra ad un palco in suo onore e mi chiedo seriamente, come diavolo si fa a ballare di fronte a così tante persone. 
- Stanno salendo in sala giochi. - 
- Non li perdere  di vista. - 
Li osserviamo per due minuti e li seguiamo in silenzio. La gente, seduta tra i gradini, rende la cosa più difficile. 
- Secondo me si chiama Kevin oppure Josh. - 
- Siamo in Italia, Rita. Si chiamerà Carmelo o Giovanni. - 
- Ma che nomi sono? -
- Siamo in Italia, Rita. - 
Lo vedo, poggiarsi sulla ringhiera e guardare dalla nostra parte. Sono certa che diventerà una mia fissa, che penserò a lui e a quanto sono stata stupida per il resto della mia esistenza. Forse perchè vado matta per i ragazzi che hanno sembianze da dannati, da teppisti diciottenni. Vado matta per i tipi come lui. 
Guardo l'orologio. 
- Sono le undici meno dieci. - Dice Rita. 
- Abbiamo esattamente dieci minuti. - 
- Andiamo da lui! -
- Non ci riuscirei a parlare! - 
- Neanche io. - 
- Proviamoci! - Entrambe, all'unisono urliamo. 
Usciamo dalla sala giochi, per controllare i due, poggiati sulla ringhiera, seriamente convinte. Questa volta dobbiamo parlare con loro. Questa volta devo trovare il coraggio di dire che sono un'asociale e che 'si' , mi piacerebbe conoscerlo. 
  
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