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Autore: Chu    28/08/2011    3 recensioni
Albus ha un’ottima proposta, ma bisogna prestare attenzione a quello che si dice, quando si ha intorno Scorpius.
[Quarta classificata al contest "Voi suggerite, io vi do la citazione" di MedusaNoir.]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Titolo: Ceci n'est pas une pipe
Coppia: Albus Severus/Scorpius
Genere: Commedia, Romantico
Prompt: tre citazioni: 1. Quando sto con qualcuno, anche mia madre e mio padre mi trovano più simpatico, e sembrano più a loro agio con me. (dal libro "Alta fedeltà" di Nick Hornby)
2. Quando la nave è salpata solo un matto può continuare ad insistere. Ma la verità è che io sono sempre stato un matto. (dal film "Big Fish" di Tim Burton)
3. Mamma sarebbe furiosa ... Ma non fa niente perché se non lo sa non soffrirà giusto? Ma cosa ho fatto? Questo potrebbe ucciderla! (dal film Disney "Rapunzel")
Avvertimenti: ovviamente slash
Rating: PG
NdA: “Ceci n’est pas une pipe” è il titolo di una celebre opera di René Magritte, che, ahilui, ha avuto la sfortuna di rimbombarmi in testa per tutto il tempo di stesura della storia. Apparentemente non c’entra nulla, ma in realtà è nonsense quanto lo sono i voli pindarici che Scorpius farà all’interno della storia. Mi dispiace solo non essere riuscita a scrivere qualcosa di più, ma è doppiamente colpa mia 1) perché mi sono ridotta all’ultimo minuto e 2) perché Albus e Scorpius non sono esattamente i personaggi che riesco a gestire meglio. Però appena ho letto le citazioni ho pensato ad Albus Severus e… è stata la fine. Le citazioni sono evidenziate in corsivo per facilitarne l’individuazione ^^
La fic ha partecipato al contest Voi suggerite, io vi do la citazione di MedusaNoir, classificandosi quarta.



 

Era iniziato tutto con una proposta piuttosto ragionevole, a detta di Albus. Aveva cercato di preparare una cena che poi era stata disastrosa, aveva tentato d’essere romantico e sicuro di sé – e non il solito goffo ragazzino scorbutico e tetro – ma alla fine Scorpius lo aveva smascherato e gli aveva chiesto quale fosse il problema. Non c’era nessun problema, gli aveva risposto lui, voleva solo chiedergli di andare ad abitare insieme.

Il suo ragazzo non gli aveva dato tempo di brontolare oltre, ma gli aveva sorriso – quasi accecandolo – e gli si era gettato addosso, baciandolo e trascinandolo verso la stanza da letto, dove gli aveva chiaramente fatto capire che non solo la sua proposta gli piaceva da morire, ma accettava anche.

Papà sarebbe furioso…” ragionò Scorpius ad alta voce dopo, senza tuttavia apparire troppo turbato; forse, pensò Albus guardandolo con la coda dell’occhio, dipendeva dal fatto che erano stesi su un materasso comodo, avevano appena fatto l’amore e quindi avevano la mente intorpidita da quelle buffe cose chiamate endorfine (studiare Medimagia Comparata per diventare Guaritore era servito sicuramente a qualcosa, tipo dare un nome a tutti quegli scombussolamenti emotivi. Chiamare le cose con il loro nome era rassicurante, pensava il giovane mago).

Forse fu per lo stesso motivo – endorfine – che socchiuse gli occhi e mugugnò: “Ma non fa niente perché se non lo sa non soffrirà, giusto?

Albus si era sempre ritenuto piuttosto bravo a cogliere gli stati d’animo delle persone, perciò non appena sentì un brivido corrergli lungo la schiena magra capì che aveva detto qualcosa di terribilmente sbagliato.

Non fece nemmeno in tempo ad aprire per bene le palpebre che l’altro gli si era lanciato addosso, bloccandolo sul letto e guardandolo con un’espressione fra il sorpreso, l’arrabbiato e lo sconvolto.

“Cosa?” strepitarono all’unisono, mentre un vago senso di panico s’impossessava di Albus, come ogni volta che Scorpius faceva qualcosa di totalmente illogico e immotivato.

“Che ti prende?” chiese guardandolo con occhi grandi come palline.

“Non lo sa? Voglio dire: intendi che i nostri genitori non lo sapranno mai?”

Albus lo fissò sbalordito iniziare uno dei suoi discorsi assolutamente privi di qualsiasi collegamento, pieno solo di gesti nervosi e mezze urla. Scorpius aveva la stoffa della checca isterica quando s’impegnava.

“No, beh, non mi sembra giusto! Non ne abbiamo mai parlato, vero, ma sai da quanto stiamo insieme? Due anni e mezzo e scusa se ti sembra poco! Non vuoi dirlo a nessuno? Non pensi sia giusto essere sinceri? Non stiamo facendo niente di male, mi pare…”

E continuò per dieci minuti, lasciando Albus senza alcuna possibilità di interromperlo. Non che l’avrebbe mai fatto, anche se avesse potuto: era – come al solito – sopraffatto della reazione spropositata e vagamente velata d’isteria di Scorpius. Alla fine di quella filippica su… Albus non ne aveva proprio idea, in tutta sincerità, ma aveva sicuramente a che fare con i loro genitori; ad ogni modo, alla fine il compagno si precipitò fuori dalla stanza, sbattendo la porta.

Tornò un’ora dopo, con un sorriso stampato sulla faccia e occhi gelidamente risoluti.

“Ho deciso che questo fine settimana andremo a trovare i miei ed il prossimo andremo dai tuoi,” lo informò e Albus capì che non aveva voce in capitolo. Alzò le spalle con rassegnazione ed aspettò la crisi che Scorpius avrebbe sicuramente avuto dopo quella disposizione.

*


Ma cosa ho fatto?” piagnucolò Malfoy quella mattina, ad appena un cancello di distanza dall’imminente incontro. “Questo potrebbe ucciderlo, Al! Ti rendi conto? Ci rimarrebbe secco.”

“Possiamo anche tornare indietro,” propose Albus, pensando di essere piuttosto ragionevole, ma accorgendosi invece d’essere stato enormemente stupido quando Scorpius lo fulminò con un’occhiataccia.

“Albus,” iniziò, con il tono paziente di chi parla ad un bambino, “perché non vuoi dirlo ai nostri genitori? È importante, no? Voglio dire…”

Potter si passò una mano sulla nuca, imbarazzato. “Visto che ti ho chiesto di venire ad abitare con me, penso sia inevitabile dirlo alle nostre famiglie…” borbottò, evitando di guardare il compagno. “E poi i miei hanno già capito che ho qualcuno.”

Scorpius lo guardò sorridendo. “Davvero? Come lo sanno?”

Albus si strinse nelle spalle. “Quando sto con qualcuno, anche mia madre e mio padre mi trovano più simpatico, e sembrano più a loro agio con me. Non so per quale motivo…”

“Forse perché ti rilassi,” annuì Malfoy con convinzione, sufficientemente interessato all’argomento da dimenticarsi – almeno per il momento – della sua crisi; ciononostante Albus si accorse che fissava il cancello di Malfoy Manor con puro terrore e che stringeva a intervalli regolari le mani sulla veste, per asciugarle dal sudore che sicuramente le rendeva umidicce e sgradevoli da toccare.

“O forse perché sono più abituato a stare insieme a gente che rompe le scatole,” lo provocò, facendo un sorriso più simile ad una smorfia di scherno che ad un incoraggiamento; il biondo non era certo l’unico teso fra i due.

“O forse perché stare vicino a me ti rende meno tetro,” replicò Scorpius, in tono definitivo, arricciando poi le labbra. “Non è che tua sorella ha detto qualcosa?”

“Lily? Dubito… È rimasta talmente traumatizzata dalla scoperta che non penso che sia riuscita a parlarne con chicchessia,” considerò Albus, preferendo non ripensare all’imbarazzo provato quando sua sorella si era Materializzata in casa sua mentre lui e Scorpius erano impegnati in una lotta in totale nudità sul letto.

Scorpius gli rivolse un’occhiata divertita e poi gli stampò un bacio sulla guancia. “Se mio padre prova a chiedere perché proprio tu, risponderò che dovrebbe sentire come parli, certe volte.”

“Cos’hai contro chicchessia?” domandò aggrottando la fronte; stavano tergiversando, il che voleva dire che nessuno dei due voleva entrare in quella casa.

Quando la nave è salpata solo un matto può continuare ad insistere, ho sentito dire,” proruppe poi Scorpius, in una delle sue uscite completamente illogiche.

Albus non strabuzzò nemmeno gli occhi, abituato com’era a quegli episodi. “Mh? Che sarebbe a dire?”

“Ci siamo, no? Siamo sulla nave e siamo anche piuttosto a largo ormai,” disse Malfoy, con voce strascicata, come quando faceva il verso a suo padre o quando, invece, rivelava una somiglianza insospettata con lui.

“Continuo a non seguirti,” tentò Albus, invano.

Scorpius gli sorrise di nuovo, afferrandogli saldamente la mano – come previsto, il suo palmo era umido di sudore, ma andava tutto bene, gli piacevano anche le sue mani sudaticce. “Ma la verità è che io sono sempre stato un matto, quindi andiamo avanti,” disse, facendo un passo verso il cancello e tirandosi dietro anche Albus.

Comunque fosse andata quella giornata, pensò il secondogenito dell’Eroe del Mondo Magico, ne aveva un’altra simile che lo aspettava il prossimo fine settimana, ma forse non gli interessava, fintanto che Scorpius avesse continuato ad essere il suo ragazzo impossibilmente illogico ed assolutamente incoerente.

Fine

Note finali:
nonostante fossi convinta che sarei arrivata ultima, così non è stato. Suppongo di dovere il tutto alla caratterizzazione di Al e Scorpius, che sono in effetti il mio fiore all'occhiello XDD beh, comunque... questa è la valutazione (avuta in tempi strettissimi *___*) di MedusaNoir ♥

QUARTO CLASSIFICATO:

Ceci n’est pas una pipe - +Chu+

Grammatica e punteggiatura: 9.9/10
Forma e stile: 9/10
Originalità: 9.5/10
Caratterizzazione: 10/10
Gradimento personale: 9.5/10
Bonus: 1/1

Totale: 48.9/51

- Grammatica e punteggiatura:

C’è un solo errore di punteggiatura: in “avesse potuto; era” al posto del punto e virgola andrebbero i due punti.

- Forma e stile:

C’è una ripetizione di gerundio (“accecandolo/baciandolo e trascinandolo”) e ce ne sono varie di termini (“pensò Albus/pensava il giovane mago”, “annuì Malfoy/Malfoy Manor”, “andiamo avanti/un passo avanti”). Ora potrei sembrare pignola per la ripetizione con Malfoy Manor, so che non avresti potuto usare altri termini per parlare della casa, però avresti potuto cambiare quel “Malfoy”: è anche questo che ti ha tolto un po’ di punti, la scelta di parlare prima di Albus e Scorpius, poi di Potter e Malfoy; la storia è focalizzata su Albus, quindi mi sembra strano che parli di lui e del suo fidanzato per cognomi.

- Originalità:

Albus e Scorpius devono “confessarsi” ai propri genitori: quando si parla di loro due nelle fanfictions, è messo spesso (se non sempre) in risalto il fatto che provengano da due famiglie diverse (figli di due uomini che in passato erano stati avversari), quindi la tua idea non sarebbe molto originale; tuttavia, lo è la storia in sé e lo è il fatto che sia Scorpius a proporre la cosa.

- Caratterizzazione:

Non posso darti un punteggio in base all’IC, in quanto di loro due non sappiamo niente (se non qualcosina dall’epilogo), quindi mi sono basata su come li hai rappresentati: mi sembravano vivi, potevo vederli.

- Gradimento personale:

Veramente un ottimo lavoro!
  
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