Caro Lunastorta, 

i Potter sono morti. James e Lily sono morti. Harry ha sconfitto Tu-sai-chi, ma forse questo lo sai già. Le buone notizie stanno già circolando. Perdonami, perchè è copla mia se sono morti.

                                                                                                                                    Sirius
 

Sirius guardò il gufo partire. Non piangeva, non aveva più lacrime. Camminò per un po', in silenzio, sapendo che in quel momento tutti stavano festeggiando, sentendosi un estraneo a quella parte di mondo. Perchè a nessuno importava che un uomo ed una donna erano morti. A nessuno importava che lui e Remus erano rimasti soli. Che James era morto. Che Lily non c'era più. 

-Ciao, Peter

Sirius non provò neanche a fermarlo. Non era colpa di Minus. Minus era solo uno stupido, che dopotutto era sempre stato dalla parte sua e di James perchè erano i più forti. La vera colpa era di Sirius. Un Sirius che non aveva niente del Felpato di qualche mese prima. Un Sirius che aveva fatto scambio con Peter, l'essere più ottuso della terra, perchè non aveva avuto coraggio. Non se l'era sentita di difendere il suo migliore amico.

-Come stai, Peter? Soddisfatto?

Pronunciò l'ultima parola con più forza.

Com'era possibile che Peter Minus, il topo, avesse tradito James? Come aveva fatto a tradire la fiducia dei suoi migliori amici? Lo invase una collera bruciante. 

Gli occhietti acquosi di Minus scattarono da lui alla bacchetta.

In un attimo furono faccia a faccia, pronti ad attaccare ed a difendersi.

Era assurdo che dopo quel che aveva fatto, Minus avesse ancora il coraggio di mentire, eppure lo fece. Urlò, attirando l'attenzione di quella ventina di ignari babbani che stavano andando al lavoro, quella mattina come tutte le altre. 

E poi tutto esplose, non c'era più niente, a parte un topo di nome Codaliscia, corpi ed un manipolo di Auror. Sirius fu portato via ridendo. Rideva, perchè di sicuro James non avrebbe voluto che il suo migliore amico piangesse. Ma mentre scivolava verso il suo destino, ad Azkaban, si disse che quell'undicenne di nome James gli aveva detto 'è vero, bisogna essere coraggiosi. E assumersi le proprie responsabilità. Ma se la colpa è di un altro, bisogna anche sapergli dare un bel pugno sul naso'