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Autore: Lavie Head    28/08/2011    6 recensioni
"L'amore è sempre paziente e gentile, non è mai geloso... L'amore non è mai presuntuoso o pieno di sé, non è mai scortese o egoista, non si offende e non porta rancore. L'amore non prova soddisfazione per i peccati degli altri ma si delizia della verità. È sempre pronto a scusare, a dare fiducia, a sperare e a resistere a qualsiasi tempesta."
Questa citazione è stata utilizzata nel primo capitolo e accompangerà un pò l'intera fanfiction.
[Tai/Sora][Matt/Mimi]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5


Come sempre ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo. Un grazie speciale va a Werewolf1991 per la sua continua e piacevole presenza e per la sua curiosità che mi spinge sempre più ad andare avanti con questa storia. Un altro grazie speciale va a Sarugaki145 per la sua recensione e per l'entusiasmo che ha manifestato.



Una vera e propria palla umana, braccia che si attorcigliavano tra di loro, gambe che svolazzavano all’aria, teste che dolevano e bernoccoli ovunque: ecco come si ritrovarono pochi secondi dopo i quattro ragazzi.

Taichi riuscì a “srotolarsi” da quel gomitolo umano e si guardò in giro.

-Non può essere...- sibilò leggermente.

Piante sudamericane, una distesa di acqua cristallina infinita, sabbia sottilissima e.. cabine telefoniche?!

-Ma questa è l’isola di Files!- urlarono tutti e quattro all’unisono.

-Allora ci siete anche voi- urlò una terza voce alle loro spalle.

-Matt!- sgranò gli occhi Izzy -E c'è anche Joe, Mimi, Tk... insomma, ci siamo tutti!- aggiunse infine non credendo ai propri occhi.

-Che cosa significa? Che cosa ci facciamo qui? Io stavo studiando!- si lamentò Joe pulendosi gli occhiali con il fondo della sua maglia.

-E io stavo facendo un riposino, mannaggia- rispose Matt strofinandosi gli occhi.

-Sì, infatti, carino, sul mio divano poi!- lo rimproverò Mimi.

-Ma dai, mi hai tenuto fuori di casa per tutta la sera- mugugnò lui tirandole un buffetto sulla fronte -Almeno due ore di sonno lasciamele fare, ti pare?-

-Mi pare eccome. Come ti permetti!- sbottò la castana di tutta fretta.

-Testolina, quella smorfia non fa altro che rovinare il tuo bel faccino- le disse scompigliandole i capelli.

-Ma che diavolo...- sbraitò nervosa lei.

-Calma ragazzi- intervenne Izzy -Non è il momento adatto per litigare questo-.

-Izzy ha ragione- lo assecondò Taichi -Bisogna assolutamente capire come mai siamo sull'Isola di Files e dove sono i nostri digimon- concluse il moretto afferrando il suo caro e fidato binocolo e guardando oltremare.

Fu solo allora che il biondino e la moretta deposero le asce di guerra e si concentrarono meglio su dove, come e perché si trovavano lì.

-Vedi niente?- gli domandò Daisuke pendendo dalle sue labbra.

-Macché, acqua, acqua e soltanto acqua- rispose il digiprescelto del coraggio affranto -Qualche idea?- domandò girandosi verso Izzy.

-Ehm, io veramente..- esclamò quest'ultimo preso alla sprovvista.

Il digiprescelto della conoscenza iniziò subito a digitare freneticamente sulla tastiera del suo computer -Ecco!- disse infine -C'è un segnale sulla mappa di Digiworld, potremmo recarci là e vedere di che si tratta-.

-Vedi? L'ho sempre detto che sei un genio- gli rispose Taichi facendolo arrossire.


***


-Perfetto e ora? Io non vedo niente- iniziò a piagnucolare Daisuke guardandosi intorno.

-Scherzi?- gli disse Takeru -Guarda là!-.

Tutti i digiprescelti si voltarono e guardarono un punto indefinito sull'orizzonte.

-Sì..- disse Tk schiarendosi la voce -Sbaglio o è Elecmon quello laggiù?-

Gli sguardi dei ragazzi si posarono su un goffo digimon rossastro che trascinava due cestelli di acqua.

-Ehi, Elecmon!- urlò Taichi dirigendosi verso il mostro digitale -Ciao!- gli urlò contro sbracciandosi per farsi vedere dal digimon.

-Ragazzi, finalmente siete arrivati- rispose quest'ultimo accogliendoli con un grosso sorriso.

La sorpresa fu collettiva. Come mai quell'esclamazione?

-Sai dirci come mai siamo qui?- gli domandò Kari gentilmente.

-Ma certo. Sono stato io a chiedere a Gennai di portarvi qui- spiegò dunque il digimon.

-Ah sì?- domandò Taichi -E come mai?-.

-Vedete..- iniziò a spiegare il digimon mentre si avviava verso il suo territorio -Una volta all'anno le digiuova di schiudono contemporaneamente ed è uno spettacolo veramente imperdibile. Mi sono ricordato che oltre a Tk, nessun altro aveva potuto assistere a quest'evento, perciò ho pensato bene di avvisarvi in tempo-.

Gli occhi di Mimi si illuminarono -Perciò vedremo tanti piccoli Yuramon?-.

-Non solo. Ci saranno tutti i digimon possibili e inimmaginabili: Yuramon, Botamon, Poyomon, Punimon e tanti altri ancora-.

L'entusiasmo coinvolse tutti quanti, persino i più introversi del gruppo, facendoli esultare di gioia.


Poco prima di raggiungere il territorio di Elecmon, Taichi gli domandò -Sai per caso dove sono i nostri digimon?-.

-Certamente. Sono già là che vi aspettano- gli spiegò il loro digi-amico.

-Ah, fantastico, Agumon mi è mancato tantissimo in questi giorni!- gioì il moretto.

-Eccoli!- esclamò Kari correndo verso il suo digimon -Gatomon, Gatomon sono qui!-.

In un batter d'occhio tutti i digiprescelti stavano abbracciando forte i loro digimon.

-Palmon!- chi con le guance rigate...

-Gomamon!- chi con una certa goffaggine...

-Byomon!- chi sprizzando gioia da tutti i pori...

-Gabumon!- e chi con felicità nascosta..

E così via.

-Forza ragazzi, mi spiace disturbarvi, ma le digiuova di schiuderanno a momenti- si intromesse Elecmon.

-Certo!- risposero all'unisono i digiprescelti.

-Seguitemi- disse infine Elecmon.


I ragazzi in un batter d'occhio raggiunsero una piazzola con tante piccole culle contenenti ciascuna un digiuovo. Avevano tutti colori e motivi diversi, chi a pois neri su uno sfondo bianco, chi a strisce rosse e blu, chi con stelline bianche su uno sfondo giallastro e chi proponeva sfumature appariscenti.

I ragazzi raggiunsero ognuno una culla diversa e spalancarono gli occhi, pronti a ricevere tanta gioia e carica di vita.

Per i primi cinque minuti non accadde nulla di nuovo. Ad un certo punto, però, Yolei urlò -Si stanno schiudendo!- e fece sì che gli sguardi dei suoi compagni si fissassero sulla culla che avevano davanti.

-Manca pochissimo!- gli incoraggiò Elecmon.

E detto ciò, piccole crepe iniziarono a contornare il guscio esterno delle uova. Queste avanzavano interrotte su tutta la superficie degli oggetti sferici, fino a disegnare un motivo secondario astratto.

Una luce accecante scaturì da ogni singolo uovo, tanto da illuminare l'intera area macchiata da piccole culle colorate. Accadde tutto in un lampo: quelle piccole crepe si ruppero velocemente e mostrarono, con somma gioia di tutti, piccoli digimon appena nati. Sembravano buffi budini colorati, terribilmente morbidi. Tendevano persino a vibrare sotto il sole cocente di Digiworld.

-Oh mamma, ma sono fantastici!- gridò Mimi facendo spaventare il digimon che teneva tra le mani. Questo iniziò immediatamente a piangere facendo spaventare la ragazza che, allo stesso tempo, scoppiò in un pianto dirompente.

-No Mimi, non fare così- le disse Sora poggiandole una mano sulla spalla in segno di conforto -Sono ancora piccini, non devi urlare, così gli spaventi-.

L'amica la guardò con grossi goccioloni agli occhi e annuì. Ricacciò dentro le lacrime e ci riprovò -Ciao piccino, io sono Mimi- disse al digimon sorridendo.

Questo smise subito di piangere e, come se volesse imitarla, le sorrise dolcemente.

-Hai visto?- le disse amorevolmente Sora -Sei stata bravissima-.

Mimi le sorrise grata e tornò a fare i complimenti al digimon che aveva difronte.

Allo stesso modo, tutti gli altri digiprescelti fecero amicizia con i nuovo digi-nati, fino a quando..

-BEEP, BEEP, BEEP-

Il telefono di Taichi suonò imperterrito, scuotendo tutti i digimon con quel rumore assordante.

-Sì, pronto? Ah, ciao Daiki, tutto bene? Mi sembri strano...-

Hikari capì immediatamente che suo fratello era al telefono col cugino. Quella sera i suoi genitori erano giusto andati a trovare i suoi zii e i suoi cugini, visto che era tanto tempo ormai che non si vedevano.

-Aspetta, mi sposto, dammi un secondo..- disse d'un tratto Taichi con una voce strana.

Hikari lo seguì con lo sguardo, mentre il fratello si allontanò dal gruppo.... sconvolto?!


***


-Stai dicendo sul serio..? Quando e come?- domandò Taichi stringendo forte il pugno.

-E' successo un'oretta fa'... Eravamo usciti per un gelato, nulla di particolare, quando una macchina ha investito tutti quanti. Il tizio era ubriaco, non so quanto cazzo avesse bevuto, ma.. Non ce l'hanno fatta...- la voce del cugino si fece flebile.

-Nessuno?- domandò allora il digiprescelto del coraggio.

-Tua madre e tuo padre sono morti sul colpo, mio padre in ospedale, mentre mia mamma pare stare bene, almeno per ora- gli rispose senza giri di parole Daiki.

-Capisco..- Taichi cercò di apparire il più tranquillo possibile.

Certo non era il momento, né la serata adatta per dirlo alla sorella, ma non poteva certo tenersi tutto dentro e non dirle niente. Personalmente avrebbe sbraitato contro chiunque gli avesse tenuta nascosta una notizia simile, perciò decise di dirlo anche ad Hikari.

-Va bene, ho capito, ora parlo ad Hikari e...- cercò di dire Taichi.

-Come fai ad essere così tranquillo?- gli domandò il cugino -Io.. io sto impazzendo!-.

-Hikari ha solo 15 anni, non posso essere debole ora, non posso per lei. Capisci?- gli rispose il ragazzo -Anche io vorrei urlare, sbraitare e non sai che altro, ma non posso. Hikari è.. tutto ciò che mi rimane della mia famiglia.. Cazzo, mai e poi mai avrei pensato di dire questo..- le copiose lacrime iniziarono a rigargli il volto -Ma devo essere forte per lei, perchè è piccola e...-

-A questo proposito- si intromise Daiki schiarendosi la voce -Hikari dovrà essere data in affido ad un'altra famiglia- disse tutto d'un fiato ben consapevole della cattiva notizia che dava al cugino.

-Cosa?!- urlò Taichi doppiamente scosso quella sera -Che dici?-.

-La legge impedisce ad un minorenne di vivere da solo- gli spiegò il cugino, neolaureato in legge.

-Ma Hikari vivrà con me, io sono maggiorenne!- cercò subito di rimediare il moretto.

-Lo so Tai, ma non basta. Hai 18 anni, questo è vero, ma un minorenne non può essere dato in affidamento ad una famiglia monoparentale1- rispose con l'amaro in bocca Daiki.

-Merda!- imprecò Taichi -Non è possibile, ci sarà una soluzione! Ci deve essere!-.

-Mi spiace, ma purtroppo non c'è. Tra due settimane Hikari verrà data in affidamento ad un'altra famiglia- disse il cugino sospirando -Lo so, Tai, è un vero schifo...-.

-Oltre il danno, pure la beffa- sussurrò il digiprescelto.


***


-Non mi piace, ci sta mettendo troppo- disse Hikari dopo un po'.

-Ma chi? Taichi, intendi?- le domandò Daisuke -In effetti è via da un po' ormai..-.

-Vedrai che è tutto ok, sarà sicuramente il suo Coach che gli starà impartendo l'ennesimo compito da fare- cercò di consolarla Sora.

Hikari sorrise alla ragazza ringraziandola con lo sguardo.

Quando, però, Taichi chiuse la chiamata e tornò dal gruppo di amici, lo sconforto e il silenzio cadde su di loro.

Taichi aveva gli occhi rossi e cercava a stento di trattenere le lacrime che furtive macchiavano la sua pelle color latte. Allargò le braccia e sorrise beffardo alla sorella -Vieni qui piccina- le disse semplicemente -Da oggi in poi saremo solo io e te..-.

A quelle parole Hikari capì tutto. Non vi fu bisogno di altro, neanche una parola, le era tutto chiaro. Il vuoto, lo sconforto, la collera l'assalirono come una ventata di aria gelida in inverno. Non era possibile, non poteva, anzi, non voleva crederci. Possibile che tutto quello stesse succedendo a loro? Proprio a loro?

La ragazza si rifugiò velocemente tra le braccia del fratello prima di coinvolgerlo in un pianto che attanagliò il cuore di tutti. Taichi le prese il viso tra le mani e le disse -Ascoltami bene, tu ed io non esistono più, ora c'è solo NOI, chiaro? Non ti lascerò mai e poi mai sola. Ricordalo bene: tu ed io ora siamo una cosa sola, questa è una promessa!-.


Things are changing
It seems strange and
I need to figure this out
You’ve got your life
I got mine
But you’re all I cared about
Yesterday we were laughing
Today I’m left here asking
Where has all the time gone now
I’m left alone somehow
Growing up and getting older
I don’t want to believe it’s over

Don’t say goodbye
Cause I don’t wanna hear those words tonight
Cause maybe it’s not the end for you and I
And although we knew
This time would come for me and you
Don’t say anything tonight
If you’re gonna say goodbye

Do you remember
In December
How we swore we’d never change
Even though you’re leaving
That our feelings
Would always stay the same
I wish we could be laughing
Instead I’m standing here asking
Do we have to end this now
Can we make it last somehow
We both know what we’ve gotta say, not today
Cause I don’t wanna leave this way

Say Goodbye


Lo so, questo capitolo è triste da paura, ma (c'è sempre un ma), vi prometto che nel prossimo capitolo saprò farmi perdonare! Vorrei anzitutto scusarmi per la drammaticità di questo quinto capitolo, ma ovviamente non poteva certo essere tutto rosa e fiori. Eppure la fanfiction si sta avvicinando al termine e non potrei mai e poi mai deludervi con un finale tragico, dico bene? Perciò vi consiglio vivamente di leggere il prossimo capitolo prima di rifarvi gli occhi! In secondo luogo vorrei scusarmi per l'attesa di questo capitolo, ma ho avuto veramente un sacco di fare e qualche problema famigliare.. In ogni caso, spero vi sia piaciuto!



1Non so se in realtà la legge funziona in questo modo o diversamente. Nel prossimo capitolo, però, capirete bene perchè ho fatto questa scelta.

   
 
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