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Autore: Sonskyn    29/08/2011    11 recensioni
Questa storia è nata l'altro giorno, mentre leggevo il capitolo in cui Piton muore e un pensiero mi è saltato alla mente 'E se fosse tutto un sogno? Se Piton non fosse morto, ma avesse vissuto un brutto incubo?'
Così ho deciso di metterla su carta e pubblicarla qui.
Spero sia di vostro gradimento, buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Was it a dream?


Non ho mai pensato a come sarei morto e certo non avrei immaginato sarebbe successo per un futile errore di calcolo.
< Mio Signore! > cerco di protestare, inutilmente. Cerco di dissuaderlo dalla sua idea. Ma non posso raccontargli la verità, ho fatto una promessa e la manterrò: proteggere il ragazzo.
< Non può essere altrimenti > concluse lui di risposta. La paura comincia a fluire nel sangue, come il passaggio di Dissennatori congela tutto ciò che tocca. Ormai è la fine, me lo sento.
< Devo dominare la Bacchetta, Severus. Se domino la Bacchetta, finalmente dominerò Potter >
Sferza l’aria con la Bacchetta di Sambuco. Non mi accade nulla. ‘Forse…’ per un attimo penso di essere stato risparmiato. Ma ora le sue intenzioni sono chiare.
La sfera contenente Nagini rotola nell’aria. Non ho neanche tempo di urlare, mi racchiude testa e spalle. Un dolore straziante mi pervade il corpo. Sento le ossa incrinarsi e spezzarsi sotto la forza del serpente. Non riesco a respirare, i polmoni vengono perforati dalle costole rotte. Un rivolo di sangue cola dal naso e il sapore metallico mi riempie la bocca.
< Uccidi > Voldemort parla in Serpentese.
Sento urlare. La mia voce sembra estranea alle orecchie, esterna. Il mio volto perde colorito, gli occhi neri si dilatano. Sento le zanne della creatura perforarmi il collo. Non riesco a liberarmi dalla gabbia incantata.
 

‘I lost myself
I’m closer to de edge’

 
Le ginocchia mi cedono. Cado a terra con un rumore sordo.
 

‘Time to go down in flames’*

 
< Mi displace > commenta Voldemort gelido.
Sento la vita andarsene. Quella vita, la quale ragione era solo una: lei, la mia Lily. L’unica persona che io abbia mai amato. Quella persona che lui mi ha portato via.
I suoi occhi si posano sui miei. I suoi splendidi smeraldi sono qui, di fronte a me.
‘Sono morto… Ma come posso essere morto? Il dolore è ancora qui, invadente’
Allora capisco. ‘Assomiglia molto a suo padre.’ Lo prendo per il bavero, tutto l’odio riversato in quel gesto.
< Prendi… Prendi… >
Devo fargli sapere la verità. Ha diritto di capire.
Sangue argenteo comincia a fluire al di fuori del mio corpo. I ricordi corrono veloci verso il ragazzo. Prende una fiala e li imprigiona al suo interno.
< Guar… da… mi >
Gli occhi verdi incontrano i neri. Mollo la presa. ‘Ma gli occhi no, gli occhi sono di sua madre, Lily’
Gli occhi della mia Lily mi stanno guardando. È venuta a prendermi. I capelli rossi ondeggiano al vento. Le labbra sottili sono spiegate in uno splendido sorriso che le illumina il viso perfetto. Le nostre dita si intrecciano, mi lascio cullare dal suo dolce profumo.
Chiudo gli occhi, finalmente in pace...


 

< Papà! Svegliati, è tardi >
I miei occhi stanchi si aprono. Mi trovo steso in un letto a baldacchino color mogano, le lenzuola pervinca sono attorcigliate attorno alle gambe. Cerco di liberarmi e mi metto a sedere, confuso e spaesato.
La stanza è luminosa, le pareti sono tinteggiate di un bianco candido, mentre il soffitto assomiglia molto a quello magico di Hogwarts. Batuffoli di nuvole corrono pigramente attraverso un cielo limpido. Guardo fuori dalla finestra, incorniciata da lunghe tende di cotone della stessa tonalità delle lenzuola, si affaccia su un vialetto di casette a schiera e alberi in fiore. Peschi e ciliegi si alternano, in una danza di fiori primaverili accompagnati dalla brezza leggera. Fuori il cielo è il perfetto specchio del soffitto.
Ritorno con lo sguardo all’interno. L’attenzione cade su un altro letto, più piccolo, con delle sbarre ai quattro lati. All’altezza del cuscino, una giostrino con scope volanti, boccini e pluffe, gira lentamente emettendo una dolce melodia.
La mia attenzione viene poi attirata dal profumo della stanza: gigli. In un angolo, appoggiato su un centro tavola elegante, un vaso di cristallo ne contiene una decina. Candidi gigli che mi ricordano vivamente una persona.
< PAPÁ!! >
Mi volto bruscamente. Una piccola bambina (si e no sui sei anni) mi guarda spazientita con i suoi scintillanti occhi verde scuro. I lunghi capelli spettinati, rossi come un fuoco zampillante, ricadono dolcemente sulla schiena, terminando in morbidi boccoli. Arriccia il naso nervosamente.
< Finalmente ti sei svegliato dormiglione! Sai che ore sono?!?! La mamma ha già preparato la colazione: frittelle e succo di zucca fresco, la tua preferita! > mi sorride allegramente, poi si volta facendo ondeggiare i capelli e trotterella verso la porta.
Di là in cucina, Lily mi sta aspettando con il piccolo Harry tra le braccia ed Eileen li sta raggiungendo in questo momento.
‘Era solo un sogno.’ Sorrido sollevato, finalmente tornato alla realtà. Finalmente tornato da loro, la mia famiglia.
 



*Closer to the edge, dei 30 Second To Mars





NdA

One-Shot scritta con tutto il mio amore, credo sia quella a cui sono più affezionata.
Poichè amo Piton e la coppia Lily/pIton, ho pensato di dover loro una possibilità, un futuro insieme :3 
Spero di non avervi deluso o annoiato ^^"

Lasciatemi un recensione (se vi va)! 
*fa gli occhioni dolci*

Baci, Son

P.S. Il titolo della OS è preso dall'omonima canzone dei 30 Seconds To Mars ;)
   
 
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