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Autore: Miss Trent    30/04/2006    7 recensioni
   AGGIUNTO IL 6 CAPITOLO!
Immaginate se Nina non fosse la solita musona frigida di sempre.
Immaginate se Jin non fosse anche lui il solito musone asociale.
Da questi presupposti è nata la mia prima fic. Un po' romantica, mooolto OOC. spero solo vi piaccia e che lascerete tanti commenti ^__^''
tanti baci da Miss Trent (ps siate buoni vi pregoooo)
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jin Kazama, Nina Williams
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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04

e così...siamo arrivati anche al 4° cap..

Prima di cominciare devo assolutamente fare un ringraziamento, anche se in ritardo: a gordo.87, che ha letto questa storia in anteprima e che mi ha aiutato a farla diventare come l'avete letta ora (senza cambiarla troppo). tv1kdb!!!

comunque ecco il capitolo, spero vi piaccia anche questo! ^__^

 

04. solo undici giorni

Undici giorni. Undici giorni di convalescenza, per Jin. Undici giorni in cui la gelida assassina di sempre si era presa cura di lui e aveva scoperto cosa vuol dire ridere, gioire, avere qualcuno accanto, un amico. Undici giorni passati a parlare, ricordando i tanti incontri durante i tornei che a volte finivano alla pari, data l'estrema bravura come lottatori di entrambi, raccontandosi le proprie vite con le cose belle e le cose brutte. Undici giorni passati a ridere, grazie ad un inedita vena comica di Nina, che forse fino a quel momento non aveva mai avuto modo di venire allo scoperto. Undici giorni dopo i quali nessuno dei due era più lo stesso, almeno non del tutto. Dunque era accaduto. Lei era cambiata. Il suo cuore si era finalmente sciolto. Anche Jin se ne era accorto ed era contento per lei.

Ormai era completamente guarito ma le bende avevano lasciato il posto ad una cicatrice ben visibile. Era ora di tornare a casa. -Non posso mica mettere radici, approfitterei della tua ospitalità- aveva detto lui. Nina non aveva potuto fare a meno di assentire. Anche lui aveva la sua vita, una casa. Jin aveva appena finito di sistemare le sue cose (che Law si era preoccupato di portargli), quando Nina si affacciò sulla porta appoggiandosi allo stipite.

-Ci teniamo in contatto fino al prossimo torneo, ammesso che ce ne sia uno- esordì.

-Anche se Heiachi è morto, quel gran bastardo di mio padre non potrà certo fare a meno di non organizzarlo. Ci sarà, ci sarà.- disse Jin quasi con rabbia. -Comunque si, ci teniamo in contatto.- aggiunse poi cambiando subito tono e sorridendole. -Chissà se poi riusciremo a uscire senza che qualcuno o qualcosa mi mandi in coma o mi amputi un arto...-

Nina scoppiò a ridere. -Che scemo...-

-Comunque, bellissima, io adesso devo andare- fece lui avvicinandosi alla porta e fermandosi vicino alla bionda. -E mi sembra che tu sappia abbastanza cose di me da conoscere anche l' indirizzo e il numero di telefono, vero?-

-Ovvio...-

-Non esitare a usarli, allora! esclamò allegro.

Nina rise di nuovo.

-Basta che poi ti fai trovare, però!- disse.

-Per te ci sono sempre. Ora che ho scoperto che sei cosi...simpatica!!! - ti credevo diversa, lo sai?-

-Anch'io...e neanche tu sei il musone asociale che dicevano tutti.-"anzi..."

-Che bello scoprire che a volte le nostre convinzioni sono sbagliate...-

-Già..-

Ora si trovavano molto vicini, ma Nina fece un passo indietro. Si sentiva stranamente a disagio. Si diressero entrambi verso la porta e Jin uscì sul pianerottolo. Era bellissimo. -Nina io...non ti ho ancora ringraziato...Grazie davvero di tutto, tutto quello che hai fatto per me in questi giorni...- mormorò fissandola negli occhi. Nina istintivamente distolse lo sguardo da quegli occhi così penetranti. -Io...non mi devi ringraziare Jin, l'ho fatto e basta.- 

"ma perché l'ho fatto?" chiedeva incessante una voce dentro di sé.

Rimasero per alcuni secondi in silenzio, poi Jin si mosse ad abbracciarla. Un abbraccio rapido, ma fatto col cuore.

-Ciao...e grazie ancora di tutto- disse lui strizzandole l'occhio e voltandosi a scendere le scale.

Nina era rimasta imbambolata sulla porta, e guardava Jin che si allontanava. Una lotta furiosa aveva luogo in quel momento nella sua mente...la Nina di prima, che sarebbe rimasta piantata sulla porta. La Nina di adesso, che...

Uno scatto felino e lei correva già dietro il ragazzo. Lo raggiunse, lo bloccò e lo guardò intensamente negli occhi. Avrebbe fatto una cosa di cui si sarebbe pentita, forse. Si sporse appena e lo sfiorò delicatamente sulla guancia, ma poi lo abbracciò e lo trascinò con sé in un appassionato bacio che vide le loro labbra a lungo unite. Jin non credeva a ciò che stava succedendo, ma abbracciò anche lui la ragazza. Quando si staccarono sorridevano entrambi. Un nuovo silenzio calò tra di loro. Jin fece per mettersi il casco, ma Nina lo fermò. Ora si sarebbe pentita per davvero... Prese il ragazzo per mano e lo guidò verso la porta aperta di casa. Jin aveva capito, ma non fiatò. Nina chiuse la porta e bloccò Jin spalle al muro, rivolgendogli uno sguardo inequivocabile. Si baciarono di nuovo, ancora più appassionatamente, mentre la ragazza portava entrambi verso la camera da letto. Jin iniziò ad esplorarle rapido il collo, ma non riuscì a finire perché Nina l'aveva fatto stendere. Ora saliva su di lui sinuosa come una gatta e passava lentamente le mani gelide sui suoi addominali perfetti e palpitanti, provocandogli un brivido. Tolse la maglietta e sentì questa volta sulla sua schiena due mani che la accarezzavano per poi sfilare il piccolo top, lasciato immobile ai piedi del letto. Quanto lo desiderava...non voleva nient'altro che lui...Si protese in avanti per baciarlo di nuovo e nel frattempo aprire la cintura, l' ultimo ostacolo da superare. Poi lui la prese e la girò finché non fu lei a trovarsi distesa e inerme. Jin guardò quel corpo bellissimo con un nuovo brivido. Non poteva aspettare, ora. Sfilò velocemente la gonna per poi salire verso il gancio che teneva il reggiseno. Lo aprì e a questo punto il suo istinto prese il sopravvento. Le mutandine nere della ragazza finirono a terra seguite dai boxer scuri di lui. Jin baciava bramosamente ogni punto scoperto del corpo di Nina, e lei lo ricambiava muovendosi complice per rendergli più facile il compito. Poi i movimenti cambiarono, e si fecero più regolari. Nina sentì Jin dentro di sé, e allora venne pervasa da una sensazione bellissima, di gioia innocente mista a puro piacere. Piegò la testa di lato, e chiuse gli occhi abbandonando per la prima volta ogni difesa...La luce del tramonto che filtrava dalle persiane semiaperte disegnava strisce dorate sulle spalle possenti di Jin, dove ogni muscolo era teso e volto al solo obiettivo di unirsi e fondersi con quel corpo. I respiri erano sincronizzati allo stesso ritmo, e i sospiri languidi della ragazza lo spronavano ad andare avanti, sempre di più. Continuarono per un tempo indeterminato, poi Nina volle salire su di lui. Non era stanca. Lo guardò bene, senza la paura che l'aveva presa poco prima: così maledettamente bello, i capelli ormai spettinati che cadevano sugli occhi. Si tese in avanti e raggiunse il collo caldo. Iniziò a baciarlo avidamente mentre Jin la cingeva con le braccia annullando ogni rimanente distanza tra loro. La voleva sentire più vicina. Le loro labbra si incontrarono di nuovo, complici di quell' incontro. Per la seconda volta Nina riprovò la stessa sensazione di poco prima, e fu costretta ad aggrapparsi a lui lasciandogli i segni sanguinanti delle unghie. Pensava che certamente si sarebbe pentita, ma ora voleva solo Jin, e non le importava niente di dopo. Per quasi tutta la sera erano stati uniti l'uno all'altra. Quando si stesero fianco a fianco, sfiniti, sorridevano. Ma Nina si girò quasi all'improvviso per non guardarlo. Lacrime, non di felicità, ora scendevano bagnando il cuscino già umido. Jin non capiva quella reazione, quindi rimase fermo per qualche secondo a guardarla prima di muoversi e abbracciarla teneramente.

-Nina...- le sussurrò piano.

-Chiudi gli occhi, Jin, e dimentica- disse Nina mentre lacrime silenziose le rigavano le guance. -io voglio solo dormire adesso...dimenticare quello che è successo ora...-

-Ma perché?- chiese lui.

-Chiudi gli occhi, chiudi gli occhi...- sussurrò liberandosi dall'abbraccio.

Si addormentarono entrambi. La mattina dopo Nina si svegliò e si sorprese vedendo Jin accanto a lei. Pensava che tutto quello fosse solo un sogno...invece no, Jin era davanti a lei, e dormiva beato.

Accarezzò per un momento i suoi capelli, poi si alzò per vestirsi. Lo sapeva che si sarebbe pentita. O forse no? Jin si stava svegliando. Non aveva il coraggio di guardarlo.

-Ehi...vieni qui...- disse lui dopo averla vista, tendendole la mano.

La radiosveglia si era accesa, e lo speaker aveva annunciato un dolce risveglio, con una canzone speciale. Le note di "It's been a while" degli Staind risuonarono nella camera e accompagnarono un lungo sguardo tra i due. "Pure la canzone, adesso..." Nina andò verso la porta e si fermò.

-Preparo la colazione- disse meccanica, e uscì.

Jin lasciò cadere stancamente il braccio sul cuscino. -Perché?- disse a denti stretti.

Anche lui si vestì e seguì Nina in cucina. Era pronto un caffè fumante.

-Scusami. Davvero.- esordì la ragazza.

-Di cosa?- fece lui bevendo il suo caffè.

-Del mio comportamento. Dei cambi d'umore repentini...non sono belli, lo so.- rispose evitando il suo sguardo.

-Più che altro mi chiedo perché. Voglio dire, mi sembrava che...insomma perché vuoi dimenticare?-

-Non so se voglio dimenticare...tu...mi hai fatto cambiare dentro, Jin.- concluse.

Lui aprì bocca per rispondere, ma lo squillo del suo telefono lo fermò.

-Scusa- disse prendendolo -ci metto un secondo.-

Ma ebbe un tuffo al cuore leggendo sul display. "Xiaoyu". Forse ci avrebbe messo più di un secondo.

Si allontanò sul balcone e rispose.

***

Quando tornò era serio in volto.

-Problemi?- chiese subito Nina.

-No...era Xiaoyu.- disse Jin.

-E' successo qualcosa di grave?-

-Ma no, no. E' qui in città. Dice che vuole vedermi. Si tratta di lei e di me...- concluse lui con gli occhi fissi a terra, senza quasi voler far intendere le ultime parole.

-Tu NON gli hai detto che eri qui, vero?- disse Nina guardandolo un po' allarmata.

-Mica sono così scemo.- rispose Jin sempre guardando a terra.

-E allora? Cosa farai? Ci vai?- domandò lei con un'impercettibile nota di apprensione nella voce, girandosi e guardando fuori dalla grande porta-finestra.

-Io... penso di si. Dice che è importante e io...- il tono del ragazzo era talmente basso quasi da non farsi sentire.

-Non ti devi giustificare con me. Se devi andare, vai.- rispose lei tranquilla.

-Vedi, Nina, è lo stesso discorso di prima. Io..non so se ci voglio andare, ecco.- iniziò Jin.

-Ah, no.- Nina ora sapeva esattamente cosa fare. -Non lo permetterò. Tu devi andare. E sbrigati.- si girò e lo guardò severa.

-E tu?- chiese lui un po' stupito.

-Io cosa?- domandò di rimando Nina.

-Si, insomma...- Jin era visibilmente imbarazzato. Voleva dire qualcosa, ma non trovava le parole per non ferirla o magari essere troppo brusco.

-Jin, sto ufficialmente per tirarti un pugno, e allora sì che avresti un buon motivo per non incontrarla. Vai. Non puoi buttare all'aria tutto quel tempo in cui siete stati insieme. Io...ma te lo devo proprio dire? Credo che tu e Xiaoyu siate una bella coppia, in fondo. Io sono stata...un incidente sul percorso. Ora rimarremo buoni amici, e credimi, sarà meglio così per entrambi.- Nina era serissima.

-Ma io...- iniziò Jin.

-Tu ora ci vai, Jin- disse in un tono che non ammetteva repliche. -Ma fatti almeno una doccia, prima. O vuoi andarci con il mio odore ancora addosso?- aggiunse girandosi nuovamente e sforzandosi di sembrare indifferente, per nascondere un lieve imbarazzo nelle sue ultime parole.

-Oh...giusto.- lunga pausa di silenzio. Nina gliel'aveva quasi ordinato, doveva andare. Tutto il ragionamento che aveva fatto era tremendamente coerente. Ma lei? Come ci sarebbe rimasta? Anche questo era importante. Non voleva ferirla...eppure era stata decisissima quando gli aveva detto di andare...Alla fine si convinse che tutto quello non era stato nient'altro che un momento di debolezza, per entrambi. Non si poteva rovinare così un'amicizia.

-Allora, io...userei il tuo bagno.- fece lui alzandosi.

-Si, non c'è problema. Ah, non dirle di noi due, non so se se la prenderebbe.- disse ad alta voce per farsi sentire da Jin che era scomparso nel bagno. -Anche perché sono stata io a spingerti di nuovo fra le sue braccia...- mormorò poi tra sé.

Si, in fondo era meglio così. Dopotutto erano amici, e non sarebbe stata all'altezza della situazione, probabilmente. Rimase seduta immobile con la tazza di caffè vuota in mano, ad ascoltare i rumori provenienti dal bagno. Quando Jin uscì, era di nuovo in ordine, come prima che Nina lo fermasse, alcune ore indietro. Era passata solo una notte...

Ma la vita è fatta di imprevisti. Anche di ragazze che tornano improvvisamente quando stai per scoprire qualcos'altro.

Jin prese le chiavi della moto e il casco, caduto a terra durante quelle ore. Si girò verso Nina, e le rivolse uno sguardo ancora una volta indecifrabile. Lei si alzò dal divano e lo guidò verso la porta. Un altro abbraccio, ma ora Nina era immobile e non si sforzava nemmeno di partecipare. Se l'avesse ricambiato, ne era certa, non sarebbe stato solo un abbraccio. Jin uscì sul pianerottolo.

-Ci teniamo in contatto.- il suo viso era disteso in un sorriso.

-Si, Jin, ci teniamo in contatto.- ma il sorriso su di lei non era del tutto sincero.

Jin si voltò e scese le scale.

You're moving on

Te ne stai andando

we'll never be apart

Non saremo mai da parte

Just drain my tears

Solo asciuga le mie lacrime

I cry aloud

Io piango ad alta voce

You're moving on

Te ne stai andando

you'll never be apart

Non sarai mai da parte

Of all my tears

Di tutte le mie lacrime

I cry aloud

Io piango ad alta voce

(The ghost woman and the hunter - Lacuna Coil da "Comalies"[2002])

 

Nina si rialzò da terra dopo molto tempo. Aveva pianto, pianto come non aveva mai fatto. Ancora non riusciva a comprendere appieno la ragione, ma non provava rancore. Lei non credeva di provare mai rancore o rimorso. Lei era Nina Williams.

 

Le settimane successive passarono all'apparenza lisce come l'olio. Jin era tornato insieme a Xiaoyu, e sembravano contenti. Xiaoyu non sapeva di loro due, ma aveva fatto intendere di aver capito qualcosa. Comunque sia, non sembrò preoccuparsi più di tanto. Il torneo era vicino, e si preannunciava più grande del solito. Nina passava molto tempo ad allenarsi. Voleva davvero vincere, ma trovava lo stesso il tempo parlare al telefono con Jin, il suo nuovo amico. Forse l'unico.

 

Il torneo arrivò. Nella grande arena due lottatori erano pronti a combattere per contendersi il premio finale. Loro erano stati i migliori, e ora si confrontavano per capire chi lo fosse tra i due. Due sguardi. Due sorrisi. Un grido. -Fight!-

-Perché andare fino al dojo a prendertela con dei sacchi quando puoi lottare con un avversario in carne e ossa?- domandò il primo.

-Cercherò di non farti troppo male, cocco.- rispose lei.

Un'altro incontro del quinto Iron Fist Tournament.

[to be continued...] 

forse!

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com'era? ce l'ho messa davvero tutta per scrivere qualcosa di...pubblicabile! (ma soprattutto che potesse rientrare nel rating R...almeno spero!^^ ) in particolare questo è il capitolo di cui sono più soddisfatta, tra tutti. Lo so che il 5° torneo lo organizza Jinpachi, ma io quel vecchiaccio non lo sopporto proprio, perciò ho cambiato alcuni dettagli^^... e scusate per la penosa traduzione della canzone dei mitici Lacuna Coil..."rende" meglio in inglese!

thanks to: Setsuna, _chan_(la tua fic mi piace di più ogni cap che passa...), daja88 (sono strafelice che tu mi abbia risposto alla 1° mail!^^), Haruko, happyfroggy e tutti gli altri che hanno letto!

ora però...un commentino? vi ringrazio tutti per essere arrivati fino a questo punto!

Tanti baci ;-*

Miss Trent

  
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