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Autore: PandaWraaw    29/08/2011    2 recensioni
- Ci possiamo conoscere? -
- No. - Rispondo.
Cogliona.
- Siete impegnate? -
-No. -
Ti si è incantato il disco??
- Quindi.. ci possiamo conoscere?-
- No. -
Cogliona.
- Beh.. va bene. -
Cogliona, cogliona, cogliona, cogliona.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvicino alla ringhiera e non vedo nessuno. 
- Se ne sono andati! - 
- Andati nel senso che non ci sono più? - 
- Quale altro senso esiste? - La guardo stranita io. 
Ci siamo ufficialmente bevute il nostro futuro. Oh, non ridete eh! Potevo benissimo scappare in america con lui 
o sposarmi in qualche chiesa grande e luminosa. Ecco! 
Prendo il cellulare dalla mia borsa e guardo il display. 
- Stai cercando un modo per ucciderti con il cellulare? - 
- No, preferisco un uscita con grande stile, cara. - 
- Sappi che non voglio sporcarmi. - 
- Uh. - Rido io. 
Ci avviamo per l'ultima volta, verso il prato verde, convinte di non vederli mai più. Ma dico io, per una volta che un tipo mi si avvicina con delle buone intenzioni, senza stupide frasi volgari o  risatine, me lo fumo con una fila di no che se fossi stata lui avrei menato il mondo. Magari neanche gli interessavo, no?
Chissà quante altre ragazze ha già fermato, per gioco o no. 
Sono solo una delle mille altre che s'è invaghita del tipo in canottiera. 
- Pianeta Terra chiama Tiziana! - Rita mi sta guardando. 
- Ma mi spieghi perchè ci stiamo pensando ancora? - 
- No! Ti spiego perchè tu, ci stai pensando ancora. - 
- Tu non ci pensi più? - 
- Quanti altri ragazzi ci hanno fermato in questa vita? Non li rivedremo mai più, come tutti gli altri. - 
- Ma questo mi piaceva! - 
- Gli altri no? - 
- No. - 
- Cosa vuoi fare? - 
-Non lo so.. - 
-Beh, trovalo! - 
- Si, avevo pensato di appendermi al palo della luce con uno striscione e una scritta ' CERCASI CANOTTIERA BIANCA E TATUAGGIO IN BELLA VISTA' poi però sono tornata in me. - 
- Questa è una bella idea! - 
Mi allontano da lei tenendole il braccio. 
- Scherzavo. - Aggiunge. 
Ci avviamo al parcheggio, il padre di Rita è già li che aspetta impaziente, avvistiamo la macchina e ci sediamo deluse. 
Lo so che la sto facendo più grande di me, la cosa, che il tipo neanche si ricorderà come sono fatta e che le scommesse o i giochi vengono sempre prima di tutto quando si tratta di ragazzi, però, quando mi fisso su una cosa, non c'è modo di farmi cambiare strada, via, città,cortile o.. vabbè avete capito. 
Lo devo trovare, fosse l'ultima cosa che faccio. 
- Com'è andata questa sera? - Il padre di Rita sorride radioso. Io e Rita ci guardiamo a mezzo sorriso. 
- Bene, ci siamo divertite. - 
- C'era musica, vero? - 
- Si, c'era il tipo che è morto. - 
- Come??? - 
Il tipo che è morto? Ma mi sono bevuta il cervello? 
- No, volevo dire che c'era il tributo per Jackson. - 
- Oh, adoro quelle canzoni. - 
Sorride Rita. Anche a me piacciono, forse non come il resto del mondo ma quell'uomo è stimabile solo per il fatto che sa ballare. 
- Per Tiziana è argomento caput il ballo. - Rita guarda il padre e poi torna a me. 
Grandissima Rita, vuoi dare anche il mio codice fiscale, la password di facebook o prefersci il manuale di tutte le mie fobie e paure? 
- Bene. - Me ne esco io. - quando ti attiverai la promozione?- 
- Domani. - 
- Perfetto. - 
Il padre di Rita, fisso sulla strada, prende il cellulare sul porta oggetti e lo passa a Rita, che risponde con un sorrisino. 
- Mamma, siamo per strada. - Dice. - Si, mamma, con papà. - Continua. - No, mi aveva chiesto di tornare con lei, ma ho risposto di no. - Conclude. 
Manca poco e arriviamo. Questa è stata una delle serate più deludenti ed eccitanti della mia vita. La macchina accosta e io scendo, ringraziando e salutando. 
Apro il cancello di casa mia ed entro. 
Ecco, adesso devo solo trovare il modo, banale o meno di trovare il tatuato. Magari domani, visto che mamma è in piedi che mi aspetta. 
 
 
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Peppe prende il telefono dalla tasca e lo guarda. Il mio cellulare è morto, cazzo! Devo ricordarmi di ricaricarlo,ogni tanto. 
- La tizia aveva della rabbia da sfogare? - Peppe sorride. 
- Di sicuro l'ha sfogata con me. - Rispondo. 
La devo trovare, ecco la verità. Ho fissato i suoi occhi per meno di due minuti e mi si sono piantati in testa, a fuoco. E poi, Cristo, una così non l'avevo mai vista! 
- Ci stai ancora pensando? - Angelo si volta verso di me. 
- Sapete come si chiama? - 
- Uh, il nostro amico si giocato il cervello. - Ride Peppe. 
- Smettila di fare lo stronzo e rispondi. - 
- La sua amica l'ha chiamata Tiziana, credo. - 
Tiziana. Potrei cercare su facebook, magari la trovo anche. 
- Ma dai ragazzi, non le vedrete più. - 
Prendo una sigaretta e l'accendo. 
Mi ha spararo in faccia tre no. Il secondo mi piaceva pure, ma che cerco, ancora? Non mi vuole conoscere, chiudiamo il discorso. 
Certo che aveva un sorriso mozzafiato e poi anche la sua voce era persuasiva. Mi sarei seduto accanto a lei, se non mi avrebbe smontato in quel modo. 
- Ci stai dietro solo perchè ti ha detto di no. - 
- Ma.. vi volete fare i cazzi vostri? - 
- Seby, se la trovi, rimediami il numero dell'amica. Eh? - 
- Se la trovo. - 
Seguiamo i ragazzi e ci salutiamo. 
Conosco Peppe da cinque giorni, è l'amico del mio migliore amico, suppongo. Ci hanno presentati e ci siamo conosciuti, è simpatico ma .. diciamo che un po' tutti in questo mondo peccano di discrezione. Non sono capaci di farsi gli affari propri. 
Saliamo in macchina e torniamo a casa.Arrivati a Motta, saluto tutti e mi incammino, casa mia è poco lontana da dove ci siamo lasciati, con i ragazzi. 
Cazzo, le chiavi! Porca Troia, come faccio adesso!!?' 
Guardo dalla finestra. 
- Tony!! - Urlo. - dove diavolo sei? - 
Silenzio.
- Tony! Sono rimasto fuori! Dove sei??- 
- In camera da letto, dove diavolo posso essere? Fai piano che dormono tutti! - Risponde. 
Lo sento alzarsi e avvicinarsi alla finestra.
Guardo l'orologio. 
- Seby, mamma e papà ti aspettavano un'ora fa. - 
- Cristo, ho diciotto anni. Ho fatto tardi, va bene? Adesso aprimi!! - 
- Sali da quì, se apro la porta faccio troppo casino e poi sono cazzi! - 
Ci mancava solo questa, che diavolo. 
Salgo sul muretto e mi arrampico sulla finestra, ricordando tanto i protagonisti rincoglioniti dei film di Moccia. Entro in camera e mi butto sul letto. 
- Hei! Quello è mio! - 
Lo guardo e torno a poggiare la testa sul materasso.  
- Vai in camera mia e dormi in quello mio. - 
-Ma... Seby! - 
- Tony, vai in quello mio e non lamentarti. - 
Mio fratello prende il cuscino ed esce dalla stanza. Pochi minuti e la stanza ripiomba  nel silenzio. 
Tiziana, Tiziana, Tiziana, Tiziana. 
Mi addormento con questo nome in testa. 
  
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