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Autore: 801_Underground    29/08/2011    4 recensioni
“e TU dovresti intervistare NOI?!” la risata travolgente di Billie, mi arrivò lontanissima, come se fosse a migliaia di anni luce di distanza. “già, non è assurdo?!” mi unii alla risata, prima di sentire un rumore metallico “Armstrong, ma dove cazzo sei?! Non si sente niente!” ancora una risata. “stiamo caricando gli strumenti sul bus, partiamo tra qualche ora… hey, hai impegni stasera?” ci pensai un momento “no, perché?”
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena Trè si accorse dell’identità del bellimbusto che gli stava davanti, lo studiò a fondo, con occhi glaciali

Previously on Having a Blast: siamo ancora nella fredda Berlino, e in attesa della comparsa dei Green Day sul main stage i nostri eroi si stanno rilassando nella loro roulotte. Quando, all’improvviso, compaiono una serie di personaggi direttamente dalla regale inghilterra. L’ultimo arrivato, Robert Pattinson in carne ed ossa, viene accolto con reazioni mooolto diverse.

                                 

                                              .Capitolo 26.

 

 

Appena Trè si accorse dell’identità del bellimbusto che gli stava davanti, lo studiò a fondo, con occhi glaciali. Alzai gli occhi al cielo e corsi da BJ

“è lui Bee! È Robert Pattinson, quello del film coi vampiri!” gli sussurrai all’orecchio. Lui si voltò verso di me e spalancò gli occhi

frena frena frena” fece una pausa “da quando mi chiami Bee?!” sospirai, stremata e, ignorandolo completamente, mi diressi verso Sugar, che stava salutando il nostro nuovo amico con un bel bacio in bocca. Li osservai rapita, non riuscivo a distogliere lo sguardo... insomma questo era uno scoop bello e buono: Robert Pattinson e la sua nuova fiamma che si sbaciucchiavano nella nostra roulotte... l’istinto da giornalista navigata che albergava in me mi stava spingendo verso il mio blackberry, avrei potuto fare una foto e... ma di che diavolo stavo parlando?!

Ripresi il controllo e ripresi anche il mio cammino verso la nuova coppietta inglese, ma non feci neanche in tempo a fare un passo, che un uragano di tatuaggi e piercing seminò il caos nella roulotte

“Chester!” gridò BJ, che era rimasto solo e ignorato da tutti al centro della stanza

“Hey Armstrong, come sei cresciuto!” riconobbi il frontman dei Linkin Park, stretto in un abbraccio con Billie, mentre Mike Shinoda e soci si erano già lanciati in una conga capitanata da Trè Cool.

Poteva essere l’alcol che avevo ingerito, il caos incredibile che regnava in quello spazio angusto o il fuso orario, comunque mi ritrovai a guardarmi intorno spaesata, in totale confusione. Fortunatamente Sugar mi venne in aiuto, sfiorandomi leggermente il braccio

“Robert, lei è Vixie!” esclamò entusiasta, indicandomi. Pattinson mi fece un gran sorriso e mi porse la mano

“Robert” si presentò

“l’acerrimo nemico di Trè!” la voce di Billie alle mie spalle mi fece sussultare vistosamente, appariva sempre all’improvviso... “io sono Billie Joe!” gli strinse la mano.

Già, come se non fosse ovvio.

In ogni caso, i due lo guardarono straniti e dato che BJ non sembrò minimamente accorgersene, decisi di spiegar loro il motivo di quella affermazione.

“già Robert, Trè è furioso perchè gli hai ‘rubato i fottutissimi paparazzi dei Green Day’, ieri all’aeroporto...” citai testualmente, facendo roteare gli occhi

“proprio così!” Trè, che si era magicamente materializzato al suo fianco, gli puntò un dito contro. Oh, cielo.

Fortunatamente Bobby Pattinson scoppiò a ridere “beh, mi dispiace!” si scusò, scompigliandosi i capelli con una mano. 

“dovresti.” Ribattè Trè. Ci voltammo tutti verso di lui

“dovresti cosa?” chiesi

“dispiacerti, ecco. Ora, se volete scusarmi, ho bisogno di una birra. Sentenziò e si dileguò in un attimo.

Io e Sugar ci guardammo per qualche secondo, poi scoppiammo a ridere

“hey” sussurrò, tirandomi un pò in disparte “cos’è successo a Billie?” fece un cenno con la testa verso di lui, intento a far restare in equilibrio una lattina di birra sul naso...

“beh, è sempre stato così... particolare, diciamo.” Lei si mise a ridere “oh, intendi il braccio?” Sugar annuì “è... una storia lunga.”

“Sai...probabilmente mi prenderai per una impicciona maleducata affamata di gossip ma...ecco...mi chiedevo...” le sorrisi, sapevo già dove voleva andare a parare

“Mi stai per chiedere di Adrienne, vero?” la interruppi

“Capisco totalmente se non vuoi parlarmene, d'altronde io sono una sconosciuta e dovrei smetterla di chiedere cose del genere ad un' altrettanto sconosciuta...” scoppiai a ridere, era talmente carina 

“Hey, hey frena! Ti va una birra?” presi una lattina dal tavolino e gliela porsi, dirigendomi verso la porta della roulotte. La testa mi sarebbe esplosa, con tutto quel baccano.

 

Fummo accolte da una brezza decisamente poco amichevole, che mi fece rabbrividire da capo a piedi, mi strinsi nel mio misero giubbotto di pelle

“Ma che cazzo di freddo fa qui?” esclamai. Sugar mi sorrise

“Povera ragazza californiana” commentò, perfettamente a suo agio nella sua leggerissima felpa dei Ramones.

“Dovrebbero seriamente fare qualcosa in proposito!” continuai, dirigendomi verso l'enorme palcoscenico dietro le roulotte, era il 3° palco e non era in funzione di sera... mi misi a sedere su un amplificatore e diedi un sorso alla mia birra

“Sì, potresti provare a scrivere al Presidente al riguardo.” Continuò Sugar che mi guardò sorridendo.

“Così ti piacciono i Green Day..?” cominciai, vedendo subito che l’espressione del suo volto si rilassava e un sorriso felice si allargava velocemente

“Dire che mi piacciono è quantomeno un eufemismo” rispose, appoggiandosi al muro

“Posso capire” sorrisi. E lo potevo capire davvero, ce ne erano poche di band come i Green Day in giro per il mondo al giorno d’oggi... “hey, da quanto state insieme tu e Pattinson?” alzò lo sguardo su di me

“E'...un po' complicato.” Mi rispose “Stiamo insieme da un mese, ma io e lui...beh ci conosciamo da una vita. Siamo cresciuti insieme.” Arrossì palesemente e io non potei fare altro che sciogliermi in un sorriso

“Maddai!” esclamai. “Non ho mai pensato che stesse con Kristen Stewart, sinceramente. Purtroppo conosco davvero bene le stronzate che si inventano i giornali. Si sentiva l'odore di trappola mediatica da un miglio di distanza. Affermai, sfoderando tutto il mio sapere e la mia esperienza in campo giornalistico

“E non avevi affatto torto. Fortunatamente i grandi capi si sono decisi a farla finita con questa storia e hanno però preteso una specie di dichiarazione ufficiale nella quale Robert affermava di stare con me. Sai c'è tutta una questione di marketing per la campagna promozionale di New Moon dietro...” Sugar annuì, palesemente disgustata dal subdolo mondo del cinema

“Benvenuta ad Hollywood, dolcezza.” esclamai e lei scoppiò a ridere.

Già, era proprio il caso di dirlo.

Restammo per un po' semplicemente in silenzio, ciascuna persa nei propri pensieri, a goderci la reciproca compagnia.

“E...tu e Billie?” fece Sugar dopo qualche secondo.

Spostai lo sguardo verso i tecnici del suono che in quel momento erano impegnati a sistemare l'impianto acustico e sorrisi “Io e Billie.” ripetei. In effetti non avevo mai parlato a nessuno della nostra storia, non avevo mai avuto il tempo e l’occasione di raccontare veramente i fatti così come stavano... “E'...un po' complicato” ridacchiai.

“Vi conoscete anche voi da una vita?” mi incalzò, probabilmente curiosa di sapere il motivo per cui la coppia più bella del rock and roll era esplosa a causa di una ragazzina... non potevo certo biasimarla. Sorrisi

“Praticamente sì, Shoo. Da una fottuta vita. Era il 1994 ed eravamo al festival di Woodstock. Avevo 9 anni e ad un tratto vidi corrermi incontro questo tizio dai capelli dritti che mi chiese se avevo del fumo da vendergli. Dopo qualche istante di attonito silenzio, scoppiammo a ridere entrambe

“Assurdo!” esclamò

“Già, ma che vuoi farci? E' Billie Joe”

“Beh sì immagino che questo giustifichi molte cose.” Annuì. Poi improvvisamente mi venne in mente il giorno dell’incidente e tutto il caos che aveva generato

“E' stato per colpa mia, sai?” cominciai

“Cosa?”

“L'incidente voglio dire, il braccio ingessato..è stato per me.” Abbassai lo sguardo “Non so nemmeno perchè te lo sto raccontando, ma mi va di farlo...credo.” ed era davvero così. Mi andava davvero di farlo, avevo voglia di parlarne finalmente con qualcuno e quella ragazza aveva un comportamento ed un aspetto così confortante e amichevole che sentivo di conoscerla da una vita... “Lui ha lasciato Adrienne per me. Incredibile, eh?  Se non fossi la diretta interessata giuro che vorrei prenderla a pugni la stronza che si è messa in mezzo alla storia d'amore più bella del nostro secolo. Sorrisi un pò, scuotendo la testa “Ti è mai capitato di sapere esattamente qual è la cosa giusta da fare e nonostante ciò fregartene?” le chiesi, lei annuì

“Lo chiedi alla persona giusta, Vixie.” rispose Sugar. In un certo senso, sapevo che mi avrebbe capita al volo.

“Bene perchè è così che mi sono sentita io... Beh comunque sia, te la faccio breve. Un giorno sono andata ad intervistare i Green Day che erano a Los Angeles per un concerto...” mi fermai, notando la sua aria stupita “Beh, mia madre è la direttrice del Kerrang! e in genere quando c'è da intervistare qualcuno manda me a fare il lavoro sporco...” gli occhi di Sugar si spalancarono a dismisura

“Vuol dire che tua madre...la madre di... la moglie... tu... sei la figlia di James Hetfield?!” scoppiai a ridere

“James è il mio caro papino, sì.”

“oh, cazzo!” esclamò decisamente sorpresa “è... fantastico!” annuì “fantastico” ripetè, fissandomi con quei suoi enormi occhi azzurri. Risi, scuotendo la testa e decisi di continuare col racconto, ormai ci avevo preso gusto

“Insomma..ci siamo ubriacati. E ti risparmio i dettagli di quello che è successo dopo ma...più o meno è da lì che io e Billie ci frequentiamo, diciamo. Non so, quel nanetto dai capelli dritti mi è entrato dentro in qualche sua strana maniera subdola.” Così le raccontai dei nostri incontri fugaci e di come erano cambiate le cose per me, per lui, per la sua famiglia... “Le cose non andavano comunque già da un po' fra loro. Erano entrambi soltanto troppo stanchi per guardare in faccia la realtà. Io sono stata quella molla che gli ha fatto realizzare lo stato del suo matrimonio e capire che non aveva senso continuare in quel modo. Sospirai, Sugar annuì, i suoi occhi saettavano da una parte all’altra, era decisamente interessata all’argomento e, dovevo ammetterlo, era davvero un ottima ascoltatrice. Così passai alla parte peggiore del racconto, quella dell’incidente... “Beh è bastata una semplice foto di me e Tyson Ritter a un party di Rolling Stone per farlo saltare in macchina e percorrere 614 kilometri sotto la pioggia battente...credo che la furia interiore, unita a quella del temporale siano state decisive...” presi un bel respiro e alzai lo sguardo verso di  lei, sorridendo “Scusa per averti riempito la testa con tutti i problemi della mia fottutissima vita..è che una volta che mi metto a parlare non la smetto più” mi scusai, sentendomi subito meglio per essermi tolta quell’enorme peso dallo stomaco

“Stai scherzando, rampolla Hetfield..io starei ad ascoltarti per ore” mi sorrise decisamente contenta e io non potei fare altro che imitarla “Che dici torniamo alla festa? Non vorrei mai che finissero tutti gli alcolici senza di noi!” esclamò, trascinandomi verso la roulotte.

 

Insomma, mi ritrovai al lato destro del palco ad osservare i Green Day che folleggiavano da una parte all’altra, cercando di rimettere insieme i pezzi della parte di serata appena trascorsa. Le due ore precedenti al concerto erano un enorme buco nero nella mia memoria... ricordavo di aver parlato con Sugar e Robert del nuovo album dei Green Day, o qualcosa del genere, non ne ero troppo sicura.

In ogni caso, me ne stavo lì, seduta a terra a gambe incrociate a guardare Billie sprigionare un’incredibile energia: correva da una parte all’altra del palco incitando la folla ad alzare le braccia al cielo. Neanche il braccio ingessato avrebbe potuto fermarlo, infatti sembrava non curarsene minimamente; ogni tanto si girava a guardarmi per farmi un cenno o mandarmi un bacio, carino da parte sua.

Sugar e Robert erano lì, accanto a me, a cantare e osservare rapiti l’allegra combriccola e tutto il loro charme da animali da palcoscenico.

Mi voltai verso Sugar, completamente immobile: i suoi occhi erano spalancati a dismisura e brillavano vistosamente; mi alzai e mi avvicinai a lei, cercando di parlarle sopra il suono assordante delle chitarre

“che ne dici?” sorrise, e si girò lentamente verso di me

“è...è incredibile!” spalancò la bocca, in cerca di qualcosa da dire ma non aggiunse altro

“già!” annuii, notando la ragazzina dai capelli rossi che avevamo quasi ucciso il pomeriggio stesso, sbucare tutta trafelata da dietro il palco. Mi accorsi solo allora che non si era fatta viva per tutto il concerto... si diresse verso Sugar con un espressione indecifrabile in volto, così mi feci da parte e le lasciai sole a parlare: sembrava avesse qualcosa di importante da dire.

Raggiunsi Robert che osservava la scena in un angolo, alquanto confuso.

“che succede?” mi chiese, alzando un sopracciglio

“non chiederlo a me, non ne so nulla!” risposi, stringendomi nelle spalle. Proprio in quel momento, le ultime note di Time of your Life si dissolsero nell’aria e un secondo dopo mi ritrovai un Billie Joe saltellante al mio fianco che mi afferrò per un braccio, trascinandomi in uno dei baci più sudati della storia del rock and roll.

“non farlo mai più!” gli intimai, minacciandolo con la bottiglia di gin, che era magicamente comparsa tra le mie mani. Lui rise, barcollando leggermente e afferrò un asciugamano per rendersi minimamente decente.

Gli altri ragazzi erano già saltati giù dal palco e si stavano dirigendo verso la roulotte per cambiarsi e darsi una sistemata prima dell’afterparty, mentre i nostri amici inglesi erano impegnati in un acceso scambio di opinioni: Trixie gesticolava a più non posso, mentre Sugar con un espressione afflitta sul volto cercava di calmarla; Pattinson era appena entrato nella conversazione, ma a giudicare dal suo cipiglio, non sembrava molto contento... mi chiedevo che fine avesse fatto il loro amico Tom, apparentemente fidanzato con la ragazzina dai capelli rossi.

Billie mi diede uno strattone

“che succede laggiù?” indicò la scena con un cenno della testa

“ma per chi cazzo mi avete preso, per un fottuto telegiornale?!” stavo per lanciargli un occhiataccia, quando mi accorsi che BJ mi stava fissando terrorizzato “voglio dire... non-non lo so” gli sorrisi cordialmente “ma penso che non siano affari nostri, vogliamo raggiungere gli altri?” indicai le scalette che conducevano fuori dal palcoscenico e cominciai ad avviarmi

“Vixie!” la voce di Sugar mi fermò proprio mentre stavo per scendere il primo scalino; mi voltai e la vidi precipitarsi verso di me “Hey! Noi... dobbiamo proprio andare” disse, abbassando lo sguardo

“è tutto ok?” chiesi, sinceramente preoccupata dall’espressione dipinta sul suo volto

“tutto ok!” mi rispose sorridendo “Beh, è stato un piacere oltre che un onore conoscervi” esclamò, rivolgendosi anche a BJ

“ma come, ve ne andate di già?” fece lui

“Abbiamo l'aereo per Londra stasera stessa. Domani devo tornare a Vancouver...” rispose Robert, sbuffando sonoramente. Ah, già, Eclipse... dovevamo averne parlato durante le ore di oscuramento causato dall’alcol perchè mi era improvvisamente tornato in mente.

Allungai le braccia verso Sugar e la strinsi in un lunghissimo abbraccio

“sei fantastica Shoo!” le dissi, ed era vero. Era davvero una persona fantastica, lo avevo capito dal primo momento in cui l’avevo vista.

“La cosa è reciproca, Hailey Victoria” rise, e io con lei.

“Fatevi vedere qualche a volta a Los Angeles, signori Pattinson” esclamò poi Billie, stringendo la mano di Robert.

“Questo è il mio numero” feci io, e in uno slancio di lucidità presi la mano di Sugar e le scribacchiai sopra il mio numero di telefono “Quando non sarai occupata a bere thè o a cavalcare o a fare qualsiasi altra cosa che voi inglesi fate, chiamami” le sorrisi, mentre lei annuiva convinta

“grazie di tutto ragazzi, è stato davvero... incredibile!” esclamò Sugar, con gli occhi che le brillavano

“Grazie a te, Sugar and Spice” Billie la strinse in un abbraccio, poi li guardammo allontanarsi velocemente verso l’uscita.

 

 

 

Beeeene bene bene (insomma...) rieccoci qui belle pischelle con un nuovo capitolo! Lo so, lo so, tutti i miei “spazio della Vale” cominciano con le peggiori scuse per giustificare il fottutissimo ritardo con cui mi presento ogni volta... ma dovete capirmi, ho lavorato come una niggah tutta l’estate e domani ho l’esamone di spagnolo e quindi si torna alla vita universitaria eccetera eccetera... comunque avete visto? Vi lascio con un capitolo luuuungo lungo per farmi perdonare :D

Il prossimo probabilmente sarà l’ultimo capitolo berlinese, ma non preoccupatevi ne ho già in cantiere altri!

Eqquindi niente, mi dileguo prima del pubblico linciaggio (?) e vi auguro un buon fine-estate (la mia iniziaerà il 7 settembre e finirà il 4 ottobre ç_ç) e mi raccomando, iscrivetevi alla pagina “having a blast” su faceboook :D

(ah, se volete sapere cosa successe nella notte annebbiata di Vixie, potrete scoprirlo qui --> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=505934&i=1)

 

grazie e arrivedeVci

- Valebel -

  
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