Anime & Manga > Tokyo Mew Mew
Segui la storia  |       
Autore: Meme06    29/08/2011    1 recensioni
Cosa succederebbe se dopo aver trovato la quinta mew mew ne scoprissero una sesta? E se questa nasconde un'infanzia oscura perfino per gli alieni? La mia prima ffc, spero che vi piaccia.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il luogo in cui si trovava era tranquillo. Adorava quando quel posto era così, quando sapeva che nessuno lo avrebbe disturbato, quando poteva restare solo con se stesso, immerso in quell'insolito cielo verde della loro dimensione.

Kisshu se ne stava sereno e solo, disteso sul letto della sua stanza ad aspettare che Pai e Taruto tornassero. Non che li aspettava con ansia, anzi per lui più silenzio c'era e meglio era. Soprattutto perché il silenzio gli regalava molte cose, per fare un esempio sciocco gli impediva di ascoltare i rimproveri di Pai e i discorsi infantili di Taruto, ma in realtà, la vera motivazione, era che il silenzio gli permetteva di pensare. Non fraintendetelo, era vero che nella sua mente pervertita la maggior parte del tempo i suoi pensieri erano erotici e su ichigo, ma a volte pensava anche al suo pianeta, alla sua casa, che per quanto possa essere poco ospitale era sempre casa sua. Ovvero il posto in cui nasci, il primo luogo a cui ti affezioni. Certe volte gli piaceva immaginare il suo pianeta diverso, più bello e magari con più vegetazione e con il sole, si, perché no dopo tutto. Anche se era una stella che a volte ti faceva imbestialire per il caldo insopportabile, ti regala una vita migliore, soprattutto quando sei costretto a vivere nei sotterranei, sepolti sotto valanghe di neve e a cibarti con le radici che si trovano lì.

Adesso però basta, stava diventando malinconico e questo a lui non piaceva. Si alzò dal letto lentamente. La moretta l'altra volta le aveva procurato una ferita davvero profonda e dolorosa. Doveva fare i movimenti con estrema lentezza, inoltre non poteva muovere il braccio e non poteva neanche smaterializzarsi sulla terra da solo, visto che la concentrazione era difficile da raggiungere con il dolore alla spalla. Guardò la fasciatura fatta da Pai, era sporca, doveva cambiarla. Si alzò dal letto e si diresse verso un armadietto lì vicino. Tirò fuori le bende ed il disinfettante ed iniziò il suo lavoro. Ci mise un po' prima di riuscire a completare l'opera, ma riuscì nell'intento e soddisfatto rimise a posto gli oggetti e uscì dalla sua stanza. Trovò Pai e Taruto in piedi davanti a lui.

- Ah sei uscito, stavamo per venirti a chiamare. - disse Pai.

- Perché, è successo qualcosa? - chiese l'alieno dagli occhi dorati, anche se con poco interesse.

- Abbiamo un piano! - esclamò Taruto, con un sorrisetto soddisfatto dipinto sul volto. Era proprio un bambino.

- E sarebbe? - chiese ancora Kisshu.

Stavolta fu Pai a prendere la parola.

- Sarebbe che dobbiamo saperne di più su questa sesta Mew Mew. - disse. - Non possiamo affrontare il nemico senza prima averlo studiato con la dovuta calma e nei minimi particolari.

- Oh andiamo Pai, le Mew Mew ormai le conosciamo e anche se io ho avvertito qualcosa di particolare in quella ragazza non c'è bisogno di farci le ricerche. - disse Kisshu, anche se sapeva bene quanto Pai avesse ragione, solo che uno non gli voleva dare soddisfazione, due, era troppo voglioso di combattere per aspettare.

- Forse hai ragione, ma è meglio essere sicuri. - gli rispose Pai.

Kisshu strabuzzò gli occhi.

- Tu che pensi che io abbia ragione? Non mi sorprenderei se in questo momento le Mew Mew riuscissero a diventare lavatrici. ( lavatrici? O.o Nda Non mi è venuto in mente altro… -.- NdKisshu Come al solito… Nda )

- Si, comunque faremo lo stesso come dico io.

Kisshu sbuffò, e quando non si faceva quello che diceva lui? Che noia mortale.

- E a quanti giorni dovremmo rimandare la battaglia? - chiese allora l'alieno dai capelli smeraldini un po' scocciato.

- Circa tre giorni.

Troppi, decisamente troppi per uno che diventa euforico all'idea di combattere. Sbuffò di nuovo e dopo aver annunciato che sarebbe tornato in camera a risposare si chiuse a chiave nella stanza e si infilò sotto le coperte, come un bambino.


- Le due e trenta? Questo è davvero assurdo… - disse Zoe una volta entrata nel caffè e aver guardato l'orologio della cucina. Il caffè apriva alle quattro, e lei aveva un ora e mezza di anticipo. Stupido orologio… lo maledisse la ragazza nei suoi pensieri. Si era fermato, probabilmente lo era dal giorno prima, ma lei era troppa presa a fare 'altro' per accorgersene. Ripensare alla battaglia contro quell'alieno la fece sorridere quasi maligna. Se lo è meritato… si disse. Non doveva sottovalutarmi…

- Che ci fai qui? - una voce la fece sobbalzare. Voltandosi si trovò davanti Ryan biondino Shirogane che la guardava sorpreso di trovarla lì a quell'ora.

- Il mio orologio si è fermato e quindi sono in anticipo. - disse guardando l'orologio che segnava le quattro e dieci, ormai chissà da quanto.

- Ah… - disse solo il biondo per poi prendere una bottiglietta d'acqua e bere, mentre la ragazza lo osservava, disegnandone il profilo che le si presentava davanti con lo sguardo. - Ti posso offrire qualcosa?

La voce del biondo la riportò alla realtà, facendola accorgere che non era da lei stare sulle nuvole e a quanto era stata stupida a fare certi pensieri e a lanciare sguardi a quel ragazzo che l'aveva trasformata contro la sua volontà in una guerriera pipistrello che combatteva contro mostriciattoli chiamati chimeri, creati dagli alieni venuti qui per… insomma una vera balla da ripetere. Poteva solo dire che il fatto di combattere contro gli alieni non le dispiaceva per nulla, anzi doveva proprio ammettere che dopo ieri sera le cose si facevano sempre più interessanti. L'importante è rimanere freddi con gli altri, chiunque essi siano… si diceva sempre, a quanto pare funzionava. Dopo tutto fino ad ora era con questo metodo che era andata avanti. Scosse il capo, basta rimembrare il passato, era inutile.

- Zoe ci sei?

- Come?

- Ti ho chiesto se sei con la testa nella nostra realtà o in un mondo parallelo… - le disse lui avvicinandolesi. - E poi anche se potevo offrirti qualcosa, ma quello è stato una vita fa.

Ironizzò Ryan.

- Ora sono nella realtà, comunque no grazie sono a posto così. - gli rispose sedendosi. Il ragazzo la seguì sedendosi davanti a lei.

Era passata solo mezz'ora e ancora tutti e due stavano seduti a scrutarsi silenziosamente, a osservarsi e a studiarsi, quasi volessero fare una diagnosi completa della persona di fronte a loro.

- Kyle dov'è? - chiese d'un tratto Zoe rompendo il silenzio.

- Dovrebbe essere andato a fare la spesa, anche se quella del caffè è solo una copertura i dolci devono essere commestibili… - le spiegò il ragazzo poggiando il mento sul palmo della mano.

- Giusto. - fu il commento della ragazza. Questo non ci voleva, sarebbe dovuta restare un'ora intera in compagnia di quell'antipatico di Shirogane. Almeno per il momento se ne sta zitto… si disse.

- Senti una cosa… - iniziò il ragazzo. Come non detto… pensò Zoe.

- Cosa?

- Cos'è successo ieri sera? - le chiese il ragazzo guardandola dritto negli occhi che a lui si mostravano verdi.

- Perché me lo chiedi? - domandò lei con finta indifferenza.

- Perché ho avvertito una presenza aliena, prima vicino casa tua, poi all'interno. - le disse.

Ma benissimo, questa era veramente bella. Ma come si permettevano loro di spiare dentro casa sua e vedere come passava la giornata. Per Zoe questo era davvero troppo, lei poi era una ragazza che adorava la solitudine e la privacy, questa cosa andava contro i suoi principi.

- Si, ieri ho dato un party a casa mia ed ho invitato gli alieni per festeggiare l'inizio della nostra battaglia insieme… - fece lei sarcastica.

- Allora è vero che ieri sera c'era un alieno a casa tua. - fu il commento del ragazzo ignorando l'ironia della mora. Zoe come se non vi avesse badato continuò:

- Si si, infatti abbiamo anche brindato gridando 'Che vinca il migliore'.

- Ascolta sto parlando seriamente, se ieri è successo qualcosa devi dirmelo. - le disse guardandola intensamente.

- Se fosse sono problemi miei.

- No, sono problemi anche nostri, se gli alieni ti uccidono avremo minori possibilità di salvare la terra. - le disse guardandola serio. La ragazza non si scompose, ormai aveva capito che i discorsi di umanità non li avrebbe sentiti troppo spesso da quel biondino.

- Lo so. - disse solo mettendo le braccia incrociate.

- Io non ti capisco. - le disse il ragazzo sgranando gli occhi.

Zoe scrollò le spalle.

- Ormai ci ho fatto l'abitudine. - gli rispose. Nessuno mi ha mai capito…

- Okay, non m'interessa dimmi solo se ieri sera un alieno era nella tua stanza. - disse lui sospirando, quella ragazza era l'unica che lo faceva esasperare in questo modo. A volte era successo anche con Ichigo, ma di solito con lei si divertiva. Con Zoe invece era diverso. Non riusciva a capire le sue reazioni e i sentimenti che provava in quel momento. Non ci arrivava proprio a quello che potesse anche solo sfiorarle la mente e questo lo infastidiva. Di solito lui capiva sempre le persone, era sempre stato intuitivo, ma quella ragazza era come una stanza chiusa di cui la chiave era stata smarrita.

- Si, ieri sera mentre disegnavo ho notato Kisshu che mi spiava, lui è entrato e abbiamo combattuto. - spiegò semplicemente.

- Avete combattuto? Ma non c'è stata nessuna trasformazione Mew Mew. - le disse Ryan al quanto confuso.

- Non mi è servito trasformarmi. - gli disse semplicemente.

- V-vuoi dire che hai combattuto così? - le fece il biondo sempre più sorpreso.

La corvina annuì facendo apparire sul suo viso un sorrisetto divertito.

- E non sai quanto mi sono divertita. - fece la ragazza guardandolo con gli occhi che brillavano di una strana luce. - Non vedo l'ora di vedere in che condizioni è il suo braccio.

- Zoe, ti rendi conto che la loro vendetta potrebbe causare seri problemi a noi?

- Non si vendicheranno, per quanto mi riguarda io ho fatto loro un favore. - disse la ragazza con il tono di chi la sapeva lunga. Ho capito che vogliono indagare su di me, ma non riusciranno mai a scoprire niente, è una promessa… si disse sempre sorridendo.

Ryan la guardava sorpreso. Nessuna delle ragazze si era mai comportata in questo modo. Si, le aveva viste esultare per la vittoria, ma mai essere felici di aver fatto del male a un alieno, anche se era loro nemico. Eppure quella ragazza anche se mostrava quel lato maligno e sadico gli faceva uno strano effetto guardarla.

- Cosa intendi per 'favore'? - le chiese d'un tratto.

- Non so se attaccheranno lo stesso, ma ho capito che vogliono scoprire di più su di me. - gli spiegò.

Anche io vorrei scoprire qualcosa di più su di lei… si ritrovò a pensare Ryan. Quella ragazza era proprio un enigma.

D'un tratto la porta del caffè si aprì permettendo a Kyle di entrare.

- Oh che sorpresa… - fece Kyle accortosi della presenza di Zoe. - Sono solo le tre e mezza che cosa ci fai qui?

- Sono in anticipo. - spiegò Zoe semplicemente.

- Oh bene, allora sarai la prima a provare la mia nuova torta alle fragole. - disse sorridente mentre entrava in cucina e si metteva all'opera.

- Ah, beh… grazie. - disse la ragazza. Ryan notò molto attentamente la sua reazione. Sembrava come se quando qualcuno era gentile lei non sapeva come comportarsi. Rispondeva come se fosse imbarazzata dalla situazione oppure come se fosse sorpresa. Ryan era sicuro, quella ragazza era davvero un mistero.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Mew Mew / Vai alla pagina dell'autore: Meme06