Polvere nello specchio.
Era sempre bellissimo guardare lì.
Un sollievo.
La consapevolezza che qualunque cosa fosse successa, finché il mondo non fosse finito, lui avrebbe potuto prendere quello specchio e non vedere più i suoi occhi grigi e tristi, ma un paio di grandi, allegri, bellissimi occhi nocciola che lasciavano trasparire il sorriso del loro proprietario, la fossetta che gli si formava sul mento, la mano destra sulla nuca a spettinare un altro po’ i capelli castani. Un paio di occhi nocciola che lo fissavano dicendo io sono qui.
Io sono qui, e nessuno lo sa, nessuno lo può scoprire, e nonostante tutto non potranno mai separarci, io e te.
Ci provò anche quella notte Sirius, in quella stanza che puzzava di chiuso e brutti ricordi impolverati da decenni, mentre fuori i fulmini si sfregavano contro il cielo nero, ma nello specchio non vide altro che la polvere dei suoi occhi grigi.
Pronta a seppellirlo.