Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
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Autore: vica_destroyer    29/08/2011    1 recensioni
Una ragazza. La sua band. E l'incontro con il suo unico eroe: Gerard Way.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Cosa?! Richmond?! Ma mi prendete in giro?! È dall’altra parte degli Stati Uniti!- No, non ho decisamente preso bene la notizia del trasferimento di mio padre.
-Non ti preoccupare tesoro, andremo tutti con tuo padre!-
Mia madre crede di avermi dato una buona notizia, invece credo di volermi uccidere.
Sono nervosa. –Perché la California? Insomma, è un posto così caldo e caotico, pieno di palloni gonfiati abbronzati con i capelli a casco di banana.. vi prego, anzi, ti prego papà, rifiuta l’offerta di lavoro!-
Mio padre, che fino a questo momento non ha partecipato alla conversazione, mi risponde con poche e secche parole. –Io lo voglio il mio aumento, anche perché farebbe comodo a tutta la famiglia. Si parte domani, questione chiusa!-
Ok, ora mi chiudo in camera mia e suono.

*

Mi sdraio con Nancy sul mio petto e comincio ad improvvisare un po’. Vuol dire che devo riflettere. Forse dovrei dare una possibilità alla California, anche perché qui non ho niente da perdere. Potrebbe esserci una vita migliore per me là giù. E magari stringo qualche amicizia, ma per favore niente surfisti. Ho solo bisgono di qualcuno che mi ascolti, per una volta.
Torno in salotto col sorriso sulle labbra.
-Papà, mamma.. sono pronta a partire!-
 
///////////
 
Dopo un giorno in macchina eccomi davanti alla mia nuova casa, nella periferia di Richmond. È un condominio di tre piani abbastanza nuovo, e con tanto di ascensore! Salgo al secondo piano, pronta a scoprire dove vivrò.

*

Il nostro appartamento è abbastanza grande: tre camere da letto, tre (tre!!!) bagni, cucina, salotto e studio. Le pareti sono bianche nelle stanze comuni, mentre in quelle da letto sono color giallo panna.
Mi fiondo in camera mia. È grande e luminosa, con una grande scrivania di legno di ciliegio e un letto a castello. Perché a castello? Boh, chi se ne frega. Lascio le valigie in camera ed esco di casa per dare un’occhiata in giro.

*

I condomini della zona sono sopra ad una grossa collina dove ai suoi piedi, da quanto mi ha detto la mamma, è situato il liceo che inizierò a frequentare già da domani. Decido di scendere e, arrivata a metà percorso, assisto ad uno spettacolo meraviglioso: sono appena le sei di sera e il sole tramonta, colorando intorno a sé il cielo indaco di arancione. Un tramonto prematuro.. albe tardive e tramonti prematuri.. credo di aver già sentito quest’accoppiata. Infatti è così. Mi siedo su di una panchina e accendo l’ipod. “Late dawns and early sunsets.. just like my favorite scenes..”, canta una voce bassa e triste. Gli occhi mi si inumidiscono. Come mi rende vulnerabile quella voce, nessun’altra.  
   
 
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