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Autore: serpensortia_    29/08/2011    5 recensioni
«Non posso continuare ad essere la tua seconda scelta.
Non quando tu sei la mia prima.»

Emma si trasferisce a Londra per frequentare un anno all'estero assieme alla sua migliore amica El. Qui conoscerà Chiara, la sua vicina di stanza proveniente anche lei dall'italia. Ecco come due ragazzi, o meglio uno riuscirà a 'cambiarle' la vita. O forse sarà lei a cambiare quella del ragazzo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Alcuni studiosi hanno affermato che il 79% del nostro tempo lo impieghiamo a lamentarci. Ci lamentiamo per il nostro aspetto, perchè abbiamo i capelli castani e non biondi, gli occhi marroni e non azzurri o perchè distarattamente lasciamo a casa le chiavi e al nostro ritorno non c'è nessuno ad aprirci, insomma ci lamentiamo sempre per qualsiasi cosa e mi chiedo: si può vivere la propria vita pensando ogni istante, ogni giorno che c'è chi muore di fame, chi è in guerra, chi è malato ecc...? Se sí è giusto comunque lamentarsi, perchè si è stati lasciati, perchè si è sfortunati in amore, perchè non si hanno i soldi per comprare una macchina nuova ecc..? Per cos'è giusto lamentarsi?

« Quindi, cosa hai intenzione di fare?»
« Non lo so... È una situazione complicata, insomma non ci resta molto tempo.»
« Lo so... Ma non posso perderti, non posso...»
« Sopratutto dopo tutte le difficoltà che abbiamo affrontato.» Emma raccolse i capelli in una coda alta e mise un po' di rimmel sulle sue lunghe ciglia, mentre contornava con un tratto leggero di matita la parte superiore degli occhi.
« Sappi che cercherò di essere al tuo fianco, nonostante la lontananza »
La ragazza si asciugò gli occhi e lo strette in un forte abbraccio.

Qualche mese prima.


Emma alzò gli occhi e osservò ciò che la circondava, Picadilly Circus non le sembrava mai stata più bella di quella mattina, il motivo? Era dicembre e il vento che da ore continuava a soffiare preannunciava una bella nevicata. Quello sarebbe stato il primo Natale senza genitori, solo lei ed El, tra l'altro mancavano solo pochi giorni alla Viglia e ovviamente lei non aveva ancora trovato il regalo per l'amica. Lei ed El si erano trasferite a Londra per fare un anno all'estero, inoltre avevano scoperto che la loro vicina di casa era un' altra studentessa proveniente dall'Italia, cosí in poco tempo avevano legato anche con lei. Di certo non si poteva fare amicizia con tutti, ma con il passare del tempo incominciavi a conoscere persone carinissime per caso. Come Annabeth, la commessa della caffetteria di fronte all'loro appartamento, la signora Wolccast che incontravano perennemente la mattina mentre portava a spasso i suoi tre cagnolini, oppure Will, il ragazzo che da tre mesi e mezzo le consegnava la pizza e che aveva cercato di invitarle ad uscire almeno un centinaio di volte. Inizialmente la voglia di fuggire e tornare in Italia era molta, ma poi si era abituata, era come se fosse vissuta lí per anni. Ma infondo lei chi era? Una semplice diciassettenne che assieme alla sua migliore amica era andata ad abitare in un edificio, messo a disposizione dalla scuola, dividendo un piccolissimo appartamento ed imparando a vivere autonomamente, senza le cene pronte cucinate dalla mamma e i vestiti lavati e stirati sull'letto. Fece un sospiro e decise di concedersi un caffè prima di prosiguire la ricerca del regalo "perfetto". Entrò in una caffetteria e si diresse al balcone.
« Un caffè medio, da portare via.»
Fece una pausa e si accorse di avere parlato all' unisono con un qualcun' altro, si voltò e vide un ragazzo, poco più alto di lei, capelli biondi e degli occhi azzurrissimi.
« Prima le signore.» Disse sorridendole, Emma ricambiò il sorriso e si rivolse alla cameriera. « Due caffè medi da portare via, grazie.» Ordinò togliendosi i guanti e mettendoli nella borsa. « Non sei inglese vero?» Chiese il ragazzo osservandola, mentre si appoggiava al muro infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
« Come non lo sei tu.»
« L'accento irlandese si fa sentire vero?» Accennò un sorriso, guardando il pavimento.
« Un pochino, sí.» Sorrise, mentre la cameriera appoggiò i due bicchieri di carta contenenti del caffè fumante, il ragazzo li prese e ne porse uno alla ragazza. Fecero per uscire, ma si era messo a piovere e non una delle solite piogge, ma una tempesta contornata da un po' di grandine.
« Se fossi in te non uscirei con questo tempo.» Convenne Emma vedendo il ragazzo dirigersi verso la porta, si voltò sorridendo e la guardò.
« Hai ragione, ci sediamo?»
« Beh non ho altra scelta» Accennó un sorriso, trovarono un tavolo e si sedettero, il biondo iniziò a bere un po' del suo caffè, mentre Emma aspettó che si raffreddasse un po'.
« Allora che ci fa Niall Horan qui?» Il ragazzo la guardò stupito, allora sapeva chi fosse..
« Prendevo un caffè, come te. Se sai chi sono, perchè non ti sei messa ad urlare e a chiedermi un autografo?» Emma sorrise.
« Primo, perchè questo è un luogo pubblico e non credo che quel signore che sta lavorando al computer o quella signora che sta correggendo dei fogli, voglia essere disturbata dalle urla di una ragazza...» Niall sogghignò e la ragazza proseguí,
«... E secondo, perchè se io fossi in te e una ragazza si mettesse ad urlare impazzendo, credo che mi rinchiuderei nel bagno.»
Finí di dire Emma accennando un sorriso, mentre Niall sghignazzava.
« Sei la prima ragazza che mi dice una cosa del genere.»
« Lo immaginavo, sappi che se fosse successa la stessa cosa due anni fa, quando siete venuti in Italia avrei avuto quella reazione.»
« Davvero?» Emma si limitò ad annuire e poi si voltò guardando la vetrata della caffetteria con delle ragazzine appoggiate al vetro che osservavano la scena.
« Credo che siano interessate a te queste.» Aggiunse indicandole con un breve cenno, Niall si coprí il viso con le mani. « Oh no, come faccio ad uscire ora?»
« Prendi il caffè e vieni con me, dovrebbe esserci un'uscita dal retro.» Il biondo si alzò e seguí Emma, la quale aprí una porticella e fece segno di passare con la mano.
« Tadan!»
« Grazie mille...»
« Emma.»
« Emma.» Ripetè lui tenendolo a mente.
« Già, ora è meglio che tu vada o le tue fan vedranno che se sparito.»
« Oh sí.. È stato un piacere conoscerti, Emma.» Sorrise.
« Anche per me.» Ricambió di nuovo il sorriso e svoltò l'angolo dirigendosi verso la metropolitana. Niall fece qualche passo e poi si rese conto di non averle neanche chiesto il numero o qualcosiasi altra cosa, cosí tornò indietro. « Ah, Emma, mi chiedevo se...» Azlò lo sguardo e vide che Emma non c'era più. Si diresse a casa domandandosi se avesse avuto di nuovo la fortuna di incontrare quella ragazza, un'altra volta.


 


spiegazioni varie ed eventuali:
eccomi qui con la mia prima ff sui one direction, quindi, vi prego siate clementi çwç
è una storia che avevo in mente da un po' ma non ho mai avuto il coraggio di scrivere, quindi ora eccomi qui!
un bacio,
cole.
  
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