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Autore: _Coco    29/08/2011    3 recensioni
Ricordo un tipo che suonava sempre nello stesso caffè impolverato e pieno di tarli.
Aveva una barbetta bianca, radi capelli sparati in testa e un sorriso stantio che lo facevano sembrare più vecchio di quanto non fosse.
Il grande naso adunco sfiorava sempre lo spartito, producendo un lieve fruscio, e i suoi grandi occhi verdi si illuminavano alla luce della fioca candela.
Il suo nome era Hold.

Buona lettura,
Out
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Pad, che adoro anche quando odio.
A mia sorella, perché è come una mamma.
E, infine, a tutte le ragazze scrittrici conosciute fin ora, perchè sono fantastiche
!

 









Il suo nome era Hold
 


 

Che cos’è un musicista?
E’ colui che nasce, respira, vive e muore per il suo strumento.
Lo ama, quel suo strumento.

 




Ricordo un tipo che suonava sempre nello stesso caffè impolverato e pieno di tarli.
Aveva una barbetta bianca, radi capelli sparati in testa e un sorriso stantio che lo facevano sembrare più vecchio di quanto non fosse.
Il grande naso adunco sfiorava sempre lo spartito, producendo un lieve fruscio, e i grandi occhi verdi si illuminavano alla luce della fioca candela.
Il suo nome era Hold.
Raccontava, attraverso la musica, la sua nascita, la sua infanzia e la sua vecchiaia ogni sera a persone diverse
Senza stancarsi mai.
 E rammento ancora il giorno in cui morì.

 
Era una bella serata d’agosto.
L’aria era fresca e alcune falene volteggiavano annoiate attorno ai pochi e opachi lampioni.
La stradina disastrata di Western Ave, di solito piena di gente, era vuota e desolata e le finestre delle case ingiallite dal tempo, che facevano mostra di sé ogni giorno, erano chiuse e scure.
Solo il caffè “Last travel”, che si stagliava sul cielo buio privo di stelle, era illuminato da poche candele sparse qui e là.
Hold suonava, sereno.
Il forte tanfo di caffè rendeva l’aria stagna e irrespirabile dentro il locale ma nessuno ci faceva molto caso.
A un tavolino all’angolo, lontano da tutti, Audrey fumava una sigaretta, chiacchierando tranquilla con la sua datrice di lavoro e di tanto in tanto voltava leggermente la testa, socchiudendo i grandi occhi neri e sporgendo le labbra smunte per ascoltare le dolci note del pianoforte.
Fu quella sera che Hold, in mezzo alla gente che viveva la solita logorroica routine quotidiana, suonò la sua morte.
Sfiorando appena l’ultima nota, un desolante La, sorrise triste e un'unica lacrima, una sola, scese lentamente dalla sua guancia pallida e scarna per poi, con un piccolo plop, cadere sul pianoforte.

In quella lacrima, ora lo so, risiedeva lo stesso Hold.
In quel momento, nel contatto fra l’acqua e il legno, Hold fu il suo pianoforte 
 


 

Cos’è un musicista?
Un musicista è il suo strumento.
Perché lui nasce, respira, vive e muore per il suo strumento.
Lo ama, quel suo strumento





 







Il pianoforte di Hold, dopo, continuò a viaggiare.
Passò di mano in mano, di epoca in epoca, senza mai fermarsi.
E ancora ora è in giro per il mondo.
A raccontare la storia di un uomo innamorato delle stelle, di un pittore che ascoltava il mare ogni sera e di un pianista distratto che un giorno di primavera lo vide all’angolo di una vetrina sporca e, senza neanche pensarci, lo comprò per pochi spiccioli, cominciando così a raccontare agli altri la sua nascita, la sua infanzia, la sua vecchiaia e infine la sua morte.






Angolo Out **


Eccomi tornata con un'altra storiella originale.
Non so che di dire se non grazie e buone vacanze ( per quante ne restano).



Con affetto,



Out

Angolo  

  
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