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Autore: AlexandraMalfoy    29/08/2011    0 recensioni
Presentazione del personaggio:
Alexandra Malfoy.
Figlia di Astius Malfoy e Arianna Sruff.
Nata l'11 di agosto in Francia e poi trasferitasi vicino Londra a due anni, Alexandra è figlia unica.
Capelli biondissimi, mossi e occhi azzurri ghiaccio, è nata per essere una Serpeverde. (come tutti in famiglia)
Il giorno del suo unicesimo compleanno le arriva la tanto attesa lettera da Hogwarts. Eccitatissima compra l'occorrente (tra cui una bacchetta, ovviamente da Olivander, di agrifoglio, pelo di coda di unicorno, 10 pollici, molto flessibile; e un gufo marrone che ha chiamato Astro).
Il primo di Settembre di quello stesso anno, sull'Hogwarts Express, si siede nello stesso scompartimento di James Sirius Potter (anche lui del primo anno) e da quel momento in poi diventano migliori amici. Il Cappello Parlante, con molta indecisione, la smista in Corvonero.
La sua materia preferita è Astronomia. Ha un carattere molto aperto e fa amicizia con facilità. È simpatica, motlo ironica e un po' permalosa. Ha le lacrime facili. Negli anni successivi giocherà nella squarda di Quidditch di Corvonero come Cacciatrice.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Spazio dell'autrice:
Ciao! Questa fanfiction l'ho iniziata in un momento di noia.. E si vede ;)
L'ho scritta perchè sono sempre stata appassionata e innamorata di James Sirius Potter! E' il mio idolo!
Ovviamente quanto suo padre!
Ho letto tutti i libri di JK Rowling più e più volte e sono veramente una fissata! 
Scusate se questa fanfiction non è il massimo ma, veramente, mi è venutà così, dal nulla. 
Se vi piace lasciate una piccola recensione, ne sarei molto grata! 
Un bacione,
Alex
andra.


« Presto, svegliati! Perderemo la colazione! » Cristina, una mia compagna di dormitorio, mi aveva svegliata così.
 Ancora mezza addormentata mi alzai. Avevo fatto un sogno bellissimo.. Stavamo giocando a Quidditch, ma ehi! Dov'erano gli altri giocatori?! Beh, meglio. C'eravamo solamente io e lui. Era stata una partita bellissima ma Cristina aveva usato il potere del suo tempismo perfetto proprio mentre le mie labbra e le Sue si sfioravano. Pazienza. Avrei coninuato la notte dopo, e quella dopo ancora. Dopo esserci lavate, io e Cristina corremmo in Sala Grande per riusira a fare colazione e ricevere la posta prima dell'inizio delle lezioni. Eravamo le ultime. Raggiungemmo il nostro tavolo e salutammo i nostri compagni. Il mio sguardo voló automaticamente al tavolo dei Grifondoro, cerandolo. Eccolo li, il mio.. Migliore amico. Mi stava osservando sorridendo. Come sempre ero arrivata ultima. James mi guardò e disse « buongiorno » non avevo sentito ma avevo capito solamente guardandogli le labbra. Esatto. James Sirius Potter, il figlio del famosissimo Harry Potter, é il mio migliore amico. Sorrisi e ricambiai il saluto. Finita la colazione mi arrivò un pacchetto dai miei genitori Era un abito. Un abito da cerimonia.
« Emh.. Ok, i miei sono impazziti! » dissi. 
« No, signorina Malfoy, non sono impazziti. » disse il Preside, che nel frattempo si era alzato e aveva iniziato il suo discorso. Immediatamente avvampai. « Molti di voi, in questi giorni, riceveranno un abito elegante, poichè fra un mese tutti parteciperete ad un ballo. Quest'anno, ai docenti, è venuto in mente di organizzarne uno. La sera del 23 Dicembre. Chiedo cortesemente ai cavalieri di invitare le dame. E che, per piacere, non sia il contrario. Grazie mille per l'attenzione e buona giornata » 
La Sala scoppió in brusii. Io rimasi li. A bocca aperta. Ovviamente avevo pensato ad un cavaliere ma.. No, non sarebbe stato possibile.
Uscii dalla Sala Grande accora immersa nei miei pensieri, quando una voce mi risvegliò: 
« Che casino li dentro, eh, Ale?! » 
« Già. Con tutti i problemi del Quidditch e degli esami, oh merda, non ci voglio pensare che abbiamo i GUFO quest'anno! Comunque, con tutti i problemi organizzano pure un ballo!? »
« Beh, però, in fondo, é una cosa carina » sospirò James.
Io scoppiai a ridere. Io, la donna, mi lamentavo per un ballo e lui, l'uomo, ne apprezzava l'originalitá.
Quell'ora era buca per entrambi. Avevamo scelto le stesse materie.
Automaticamente uscimmo e ci dirigemmo verso un albero, vicino al lago. Ci riparavamo sempre li dal sole bollente di fine estate.
James mi superò e si sdraiò a braccia aperte. Io mi sistemai vicino a lui, seduta a gambe incorciate. E li, in quella calma totale, parlammo del Ballo. 
« Non so chi invitare! » eccola. L'affermazione che prorpio non volevo sentire. James, illuminato dal sole in una maniera cosí maledettamente perfetta, sospirò.
« Non so.. Potresti invitare Cristina, la mia compagna di dormitorio, é molto carina! » 
Lui sembrò pensieroso, poi scosse la testa. 
« No, » disse.
« non le ho neanche mai rivolto la parola! Mentre tu? Da chi vorresti essere invitata? »
Immediamente avvampai. Ma non lo diedi a vedere, mi sdraiai accanto a lui in modo che non potesse vedere il mio viso e la mia espressione.
« Beh, non ne ho idea. Non credo do piacere a nessuno qui a scuola, credo che finirò per andarci con Pix. Sará l'unico che vorrá invitarmi. »
« Non essere sciocca, sei bellissima. » 
Disse lui, girandosi a pancia in giú per vedere la mia espressione. Lo fissai, con fare divertito.
« Ah si?! Vedremo quanto tempo co metterano quei ragazzi ottusi ad invitarmi » girandomi anche io.
I nostri visi erano vicinissimi. Ma non avevano intenzione di andare oltre. Subito dopo James si alzò, guardò l'orologio e disse: 
« Oh dio Ale, dobbiamo muoverci o perderemo trasfigurazione! » mi prese per mano (a quel contatto mi venne ovviamente la pelle d'oca) e, correndo, entrammo in classe subito dopo che la campanella suonasse. Tutti erano giá seduti. Ci osservavano. Noi, ancora per mano, rompemmo subito quel cotatto per non far pensare male gli altri. 
Subito dopo trasfigurazione corremmo fino alla serra. Ora di Erbologia.
Finita anche quella, io e James, ci incamminammo tranquillamente verso la Sala Grande, che ci aspettava per pranzo.
Al contrario di ciò che avevo detto, un ragazzino del quarto anno, compagno del fratello di James, si avvicinò a me e mi chiese imbarazzato:
« Ciao Alexandra, possiamo parlare? »
James mi guardò divertito e si allontanò sghignazzando.
« Certo, David, dimmi pure »
« io volevo.. Cioé.. Mi sarebbe piaciuto.. Cioé.. Mi andrebbe.. Ti andrebbe di venire al Ballo con me?» disse velocemente.
« Emh.. Grazie mille dell'invito David! Ma.. Cioé.. Aspettiamo un po', é ancora il primo giorno, sono certa che troverai una ragazza molto piú bella di me! » dissi, sorridedo. Quel ragazzino mi stava simpatico e avrei pure accettato il suo invito, se non fosse stato per una piccolissima parte di me che sperava ancora in un invito da parte di qualcun'altro.
« Non credo » disse dispiaciuto David. « scommetto che ci vai con quel Potter! » continuò scontroso. « Vabé, eh, non ti preoccupare, ci si vede! »
Raggiunsi James, che scoppiò a ridere.
« Hai visto?! Che ti dicevo?! Sarai stata la prima a ricevere un invito e.. A rifiutarlo! » disse sghignazzando. « comunque, perché l'hai fatto? É carino, biondo, occhi azzurri, prorpio come te! Solo che lui é del Tassorosso.. Non l'avrai mica rifiutato solo per quello?! » disse con fare teatrale prendendomi in giro. 
« Ma va! Dico solo che.. Non é il mio tipo.. Poi, non dirlo in giro, piace a tua cigina Rose, che é del suo stesso anno. »
« Anvedi la piccola Rose! »
« Non fare lo scemo » dissi sorridendo. 
E cosí, con il mio migliore amico affianco, aprii la porta di mogano che ci separava da fantastiche leccornie.
 
Appena arrivata al tavolo le mie amiche mi assalirono con domande sul Ballo: che vestito mi sarei messa, come avrei pettinato i capelli, con chi mi sarebbe piaciuto andare e se qualcuno mi avesse già invitata.
Le mie amiche erano invasive, ma volevo bene a tutte loro: Lara, Giulia e Cristina, del mio stesso anno, e Paula, che aveva un anno in meno.
Lara, una delle ragazze più belle che io avessi mai visto, con i capelli nerissimi, lisci e tagliati a caschetto perfettamente, era già stata invitata da un Tassorosso del sesto anno: Andrew Thomson. Le altre tre non avevano ancora ricevuto alcun invito.
Quando dissi che io ne avevo ricevuto uno e poi rifiutato,  subito mi bombardarono di domande.
Le altre tre non avevano ancora ricevuto alcun invito. 
Chiacchierando del più e del meno suonò la campana che segnava la fine della pausa pranzo.
Le mie amiche corsero tutte verso le loro aule mentre io rimasi da sola al tavolo. Un'altra ora buca.
Subito dopo James mi raggiunse, sedendosi accanto a me al tavolo dei Corvonero. Avevano ragione i professori quando avevano detto che il quinto anno sarebbe stato pesantissimo. La professoressa Sprite ci aveva dato da fare un tema di 30 cm sulle mandragole. Quindi, entrambi iniziammo a scrivere. Ovviamente, nessuno dei due era bravissimo a scuola. Per fortuna lo zio di James, George, da giovane aveva un negozio di scherzi e, segretamente, aveva consegnato al nipote delle penne auto correggienti. 
 
I mesi passarono velocemente. A fine Novembre ormai quasi tutti avevano un accompagnatore per il Ballo. Io avevo rifiutato molti inviti e James, ancora senza accompanatrice, mi chiedeva quando avrei iniziato ad accettare, visto che mancava poco meno di un mese. Quel pomeriggio, un Serpeverde del settimo anno, mi si avvicinò e disse: « Ciao, Alexandra, puoi venire un secondo, ti dovrei chiedere una cosa... » Io mi allontanai da James, che mi guardava torvo: i Serpeverde non gli erano mai stati molto simpatici. Secondo me, invece, essendo cresciuta in una casa in cui tutti, e dico proprio tutti tranne me, erano stati smistati alla Casa dei Serpeverde, mi trovavo a mio agio con loro. E Marcus Dine lo trovavo pure abbastanza carino.
Appena fummo lontani dalle orecchie estranee, Marcus riprese: « Allora, senti ti volevo dire che.. io ti trovo molto carina. Spero che tu non abbia già nessun accompagnatore per il Ballo di Natale.. » 
« No, » dissi. « Ancora nessun accompagnatore.» continuai torva, lanciando un'occhiataccia a James, che però era girato di spalle.
« Benissimo! Quindi.. mi chiedevo se.. ti andrebbe di venrci con me.. »
Ormai avevo perso ogni speranza. L'unico ragazzo che veramente volevo non mi aveva invitata, e al posto suo ora un ragazzo molto carino, simpatico e anche più grande di due anni, mi stava proponendo di andarci con lui. Presi coraggio e dissi:
« Ehm.. certo! Dai, sarà carino.»
« Perfetto! Allora ci vediamo in giro, ok? » e se ne andò, felice.
Appena James si accorse che ero rimasta sola mi disse: « Un altro rifiuto da lady Alexandra! » disse abbracciandomi. Io lo sciolsi e dissi:
« Ehm.. non proprio un rifiuto... »
James sembrava sconvolto.
« TU HAI DETTO DI NO AD UN SACCO DI GENTE SIMPATICA E DICI DI SI A... QUELLO?! »
« Si, mi sta simpatico ed è anche abbastanza carino. » dissi, cercando di mantenere un'espressione normale.
« Se lo dici tu! » continuò sorridendo, anche se sembrava un po' scontroso.
« Ora manco solo io, a quanto pare. » disse, andandosene.
Quella sera in tutte le Sale comuni fu appeso un messaggio che rallegrò gli animi a quelli del quinto anno, che erano immersi nello studio. L'indomani mattina ci sarebbe stata la prima uscita ad Hogsmeade, per gli alunni dal terzo anno in poi. Tutti eccitatissimi andammo a dormire, sperando che il mattino arrivasse presto. 
Dopo colazione, io e James ci dirigemmo verso il portone in Sala di'Ingresso, per uscire ed immergerci in un freddo tagliente, proprio mentre lui diceva:
« Ok, devo prendere coraggio. Oggi, lo chiederò a qualcuna. Anche se non credo che ce ne sarà ancora qualcuna carina libera, » disse, sovrappensiero.
In quel momento però, delle mani mi afferrarono da dietro. 
« Ciao bellezza, come stai? » disse una voce profonda inconfondibile.
« Oh, ciao Marcus! Tutto bene e te? »
James si allontanò a passi svelti.
« Benissimo, ora che sono con te.. Senti, mi chiedevo se oggi ti andava di fare un giro con me ad Hogsmeade.. Tipo andare a prenderci una Burrobirra da Madama Piediburro.. solo io e te, » disse lanciando un'occhiataccia a James, dall'altra parte della Sala.
« Ehm.. certo, magari ci incontriamo davanti a Mielandia più tardi, ora ho promesso a James che saremmo andati li e da Zonko a fare un giro.. »
« Va benissimo! A più tardi spettacolo! » concluse, con un sorriso malizioso.
Io andai da James.
« Perchè te ne sei andato? Potevi pefettamente rimanere li con noi, eh! »
« Per poi vomitare alle sdolicinatezze dei due piccioncini? No, grazie! »
« Oh, andiamo James! Lo sai che non siamo fidanzati! Mi ha invitata semplicemente a prendere una Burrobirra da Madama Piediburro, più tardi, ecchesarà mai! »
« Madama Piediburro?! Oh, scommetto che sta sera sarete già fidazati! Andiamo, Ale! Madama Piediburro?! In quel posto ci vanno solamente i piccioncini per pastrugnarsi un po'.. e non mi piace l'idea che tu.. » non terminò la frase e avvampò.
« Oh, fidati che esco con lui, si mi piace un pochino, è carino, ma io NON voglio mettermici insieme! Senti, James, andiamo. Che sennò si fa tardi. Ti aiuto a trovare un'accompagnatrice. » Terminai sorridendo. Ero felicissima. James, il mio James, aveva appena fatto una scenata di gelosia; ciò vuol dire che un pochino a me ci teneva davvero.
  
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