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Autore: missblack12    29/08/2011    1 recensioni
Andromeda era molto invecchiata da quando il piccolo Ted era arrivato nella sua vita:
dopo la grande battaglia tutto era cambiato e ritrovarsi da sola, con un bambino da crescere, era stata una grande sfida.
Ma era una donna dolce e benevola, dava al suo nipotino tutto l'amore di cui era capace
e ogni giorno trovava proprio in lui la forza per sopportare il grande dolore che si portava dentro:
la sua famiglia le mancava terribilmente,soprattutto la sua Ninfadora, che rivedeva tanto in Ted,
il quale aveva ereditatola principale caratteristica della madre, ovvero era anche lui un metamorfomago.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quell'anno settembre arrivò presto, e la fresca aria autunnale riempiva già l'atmosfera di quella mattina del primo settembre. Ted non faceva altro che saltellare nevroticamente da una parte all'altra della stanza. -Nonna, nonna! Veloce! Faremo tardi! Dobbiamo andare, dobbiamo andare a King's Cross!- -Santo cielo Ted, mancano ancora tre ore, calmati o temo che a Hogwarts nemmeno ci arriverai- disse impaziente Andromeda. -Come non ci arriverò? Perchè nonna? Perchè?- -Per tutte le mutande di Merlino, era per dire, su adesso vieni in cucina a fare colazione- Ted sbuffò e seguì rassegnato la nonna. -Nonna, a quale casa mi assegnerà il Cappello Parlante? Papà è stato a Grifondoro e mamma a Tassorosso, dove finirò?- chiese Ted. -Tesoro, sono sicura che il Cappello Parlante ti assegnerà alla casa più adatta a te, lui può guardare dentro di te, farà sicuramente la scelta giusta. Ma adesso non ci pensare, ecco la tua colazione, mangia su.- rispose Andromeda. Andromeda era molto invecchiata da quando il piccolo Ted era arrivato nella sua vita: dopo la grande battaglia tutto era cambiato e ritrovarsi da sola, con un bambino da crescere, era stata una grande sfida. Ma era una donna dolce e benevola, dava al suo nipotino tutto l'amore di cui era capace e ogni giorno trovava proprio in lui la forza per sopportare il grande dolore che si portava dentro: la sua famiglia le mancava terribilmente,soprattutto la sua Ninfadora, che rivedeva tanto in Ted, il quale aveva ereditatola principale caratteristica della madre, ovvero era anche lui un metamorfomago. E dopo 11 anni, il suo piccolino era cresciuto, e sarebbe partito quella mattina stessa per Hogwarts. Aveva tanto temuto che arrivasse quel momento: Ted era tutto per lei, tutto quello che le era rimasto. Con un po' di malinconia, le tornò in mente la meravigliosa giornata che avevano passato la settimana prima: lei, Harry, Ron avevano portato Ted a Diagon Alley per comperare tutto l'occorrente per Hogwarts, mentre Ginny era rimasta a casa con James e Albus, aspettando con ansia la nascita della piccola Lily, e Hermione le faceva compagnia, con la piccola Rose e Hugo, di soli due mesi. Dopo una piacevole mattina passata a fare acquisti, pranzarono al Paiolo Magico per poi continuare i preparativi; e alla fine della giornata, Harry, che era il padrino di Ted, gli comprò un meraviglioso gufo, facendosi promettere di mandare un messaggio tutte le settimane. Harry si prendeva cura di Ted come un padre, e quel giorno si poteva vedere chiaramente un velo di malinconia nei suoi occhi: non avrebbe più visto scorrazzare il suo figlioccio nel giardino di casa mentre rincorreva gli elfi selvatici, non avrebbe più dovuto sgridarlo ogni giorno perchè faceva i dispetti a Victorie, costringerlo ad allacciarsi le scarpe o semplicemente fargli un'amorevole carezza prima che si addormentasse. I ricordi di Andromeda furono interrotti dalla voce del nipote che reclamava altro succo di zucca, e nello stesso tempo arrivò il nuovo gufo di Ted con un messaggio. Era di Harry. -Passate alla Tana prima di partire per King's Cross? Arthur e Molly vogliono salutare Ted. Si stanno già preoccupando per quando dovranno salutare Victorie nonostante manchi ancora un anno, chi vi capisce a voi nonni! Harry - Ted scattò in piedi immediatamente, dimenticò il suo succo di zucca è iniziò a reclamare: -Andiamo alla Tana nonna, andiamo, andiamo!- -E va bene tesoro andiamo, vado a prendere il tuo baule, mettiti la giacca, comincia a far freddo di questi tempi!- E così, poco dopo, con un pugnetto di polvere magica, sparirono dal camino. Passati undici anni dalla grande battaglia, Molly e Arthur Weasley furono costretti ad allargare il salone della Tana: avevano ben undici nipoti, più la piccola Lily che sarebbe nata di lì a un mese. Come tradizione, tutte le mattine la grande famiglia Weasley si riuniva per fare colazione insieme, ma quella era una mattina speciale, Ted, che per loro era un nipote, avrebbe iniziato il suo primo anno ad Hogwarts, ed, essendo il primo dei nipoti, non si poteva negare che un po' di emozione c'era. I bambini erano euforici. -Quando arriva Ted? Voglio vedere il suo gufo!- Urlò Dominique. -Come vorrei essere al posto di Ted, per cominciare a studiare, a Hogwarts ci sono molte materie interessanti- disse Molly Jr. -Oh ma piantala Molly, te e i tuoi libri!- la rimbeccò Dominique. -Secondo me va a Grifondoro- commentò Louis. -Sarà sicuramente un Tassorosso, come Tonks!- replicò timidamente Victoire. -Ah si? E come fai a saperlo te Victoire? Lo sappiamo che Ted ti dice tutto, siete sicuramente innamorati!- risposero Fred Jr e Roxanne in coro. Victoire arrossì e si coprì il volto con le mani, mentre Angelina sgridava i gemelli e Fleur consolava la figlia. -Su, finiamola con queste sciocchezze!- disse Molly. -Deciderà il Cappello Parlante dove smistare Ted, non mettetegli pressione! E soprattutto, fatevi gli affari vostri, Ted e vostra cugina sono molto legati, e soffriranno molto oggi ad essere separati, perciò comportatevi bene.- -Si, nonna- risposero tutti. Pochi minuti dopo, durante i preparativi per la colazione, Ted e Andromeda arrivarono alla Tana, e per tutti fu una grande festa. I bambini corsero in contro a Ted, e Andromeda, stanca per il viaggio, sedette vicino a Molly. -Come stai cara? Sei agitata? Oh, ricordo benissimo quando il mio Bill cominciò il primo anno ad Hogwarts! Ci farai l'abitudine vedrai, le vacanze di Natale arriveranno in un battibaleno!- -Speriamo- sospirò Andromeda. -Speriamo- Finita la rumorosa colazione, solo a Victoire fu concesso di accompagnare Ted a King's Cross insieme a Harry ed Andromeda. James, scontento, provò a insistere con il padre, ma senza ottenere risultati. -Ci metteremo un attimo James, tu resta con la mamma, ricordati che è compito tuo avvisarmi se la sorellina decidesse di nascere- gli disse affettuosamente Harry. La stazione di King's Cross era proprio come Harry la ricordava. Vedere il suo figlioccio così agitato e impaziente gli faceva venire in mente lui quando tanti anni prima era arrivato lì con Hagrid, dopo aver appena scoperto di essere un mago. Intanto, i capelli di Ted continuavano a cambiare colore, proprio come succedeva a Tonks quando cambiava umore. -Sai Ted, alla tua mamma succedeva la stessa cosa, quando la facevano arrabbiare i capelli le diventavano tutti rosa, e quella era una specialità di Malocchio- Ted guardava curioso il suo padrino, quando sentiva parlare dei suoi genitori per lui era come sentire una storia che non sarebbe dovuta finire mai, e nessuno come Harry poteva capire quella sensazione. -Non riusciva a controllarsi, era una donna molto impulsiva sai? Proprio come te- concluse. -E invece, a papà assomiglio?- chiese con voce tremula Ted. -Più di quanto tu possa immaginare- rispose Harry. -Remus era la persona più coraggiosa e corretta che io abbia conosciuto, tu dai all'amicizialo stesso valore che gli dava tuo padre, per lui i suoi amici venivano prima di tutto, era una persona speciale il tuo papà; è stato lui a raccontarmi tante cose sui miei genitori, lui e mio padre erano molto amici- sospirò Harry. Ted abbassò lo sguardo, e cercando di non farsi vedere si asciugò una lacrima con la manica della giacca. Così Victoire si avvicinò, gli accarezzò la guancia e guardandolo dritto negli occhi, gli disse: -Ted, ricordi cosa ha detto zio Harry? Quando ci ha raccontanto della notte in cui sono morti i tuoi genitori?- -Cosa ci ha raccontato?- -Che Remus e Tonks sono morti per cercare di regalarti un mondo più felice in cui vivere, stava combattendo per questo. E ci sono riusciti, ora siamo tutti felici. Siamo una famiglia. Tu, io, nonna e nonno, zio Harry, zia Ginny, Al, Rox, e tutti gli altri. Quindi smetti di piangere e fammi vedere il vero Ted, il mio migliore amico che non fa altro che farmi ridere- disse decisa Victoire. Andromeda e Harry, che osservavano la scena, videro Ted tirare su la testa e scoppiare in un enorme sorriso. Si asciugò le lacrime e sorprese Victoire con un energico abbraccio. In quell'abbraccio Ted avrebbe voluto aggiungere tante parole, voleva ringraziarla, avrebbe voluto farle capire che il dispiacere più grande di quel giorno era lasciare lei, ma aveva paura, aveva paura che Fred e Rox avrebbero cominciato a dirgli che erano innamorati. A lui non importava a capire cosa fossero. A lui importava solo averla sempre vicino, Victoire, la bambina capricciosa dai lunghi capelli biondi, che quando erano piccoli non faceva altro che rubargli i suoi pupazzi preferiti; Victoire, che quando nonna Molly lo coccolava, si arrabbiava e si metteva a piangere, costringendola a prendere in braccio anche lei; Victoire, la bambina con cui aveva giocato per giornate insieme; Victoire, l'unica persona con la quale riusciva a parlare dei suoi genitori; Victoire, era semplicemente Victoire, a lui bastava quello. Ma, nonostante Ted fosse ancora più dispiaciuto per essere riuscito a darle solo un misero abbraccio senza confessarle tutte queste cose, lei capì ogni singola parola, e così lo strinse ancora più forte, sperando con tutto il cuore che il prossimo settembre sarebbe arrivato velocemente, per poter condividere quella meravigliosa avventura che era Hogwarts con il suo unico amico. Arrivarono al binario 9 e 3/4, mancavano solo cinque minuti. Harry caricò il baule sull'Hogwarts' Express e si avvicinò al piccolo. Era palese che tutto l'entusiasmo di qualche ora fa non avesse previsto la separazione da Victoire. Andromeda si avvicinò al nipote, gli diede un bacio sulla fronte. -Comportati bene, e mandami un gufo ogni tanto.- -Te lo prometto nonna, ma adesso lasciami, non vorrai farmi fare la figura del rammollito- scherzò Ted. Così lei lo lasciò salutare Harry, al quale promise la stessa cosa, e infine si girò verso Victoire. -A te scriverò ogni giorno, sul serio- disse sorridendo. I grandi occhi azzurri di Victoire si riempirono di lacrime, ma allo stesso tempo sul suo viso apparì un meraviglioso sorriso. -Fa' i compiti e studia, non ci sarò io a tirarti fuori dai guai- disse. -Mi mancherai Vic- -Anche tu Ted- E così, Teddy Lupin diede un ultimo sguardo alla nonna e al suo padrino, e salì sul treno. Si affacciò dal finestrino, e non smise di guardare Victoire fino a quando non divenne un minuscolo puntino lontano.
  
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