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Autore: Yumi_Slyfox483    29/08/2011    10 recensioni
Fred/Hermione
"Fred!" esclamò deciso, mentre il gemello alzava lo sguardo verso di lui.
"Cosa?" domandò questi un po' nervoso. Sbatteva le palpebre talmente veloce che sembrava in procinto di lacrimare da un momento all'altro.
George lo scrutò con due occhi indagatori, fissi su di lui, come per leggergli la mente.
"Ti piace Hermione?" chiese.
Fred Weasley lo guardò sconvolto e, impacciato, lasciò cadere gli appunti di Angelina che si sparpagliarono per terra senza un ordine.
"Certo che no!" si affrettò a rispondere con un sussulto senza neanche preoccuparsi di rimettere a posto gli appunti.
"Sono il tuo gemello! Ti conosco meglio di chiunque altro, non puoi mentirmi!" lo rimproverò George puntando su di lui un indice accusatore.
"E va bene!" si arrese Fred "forse un pochino!"
"Fred!"
"Ok, non riesco a smettere di pensare a lei, George!"[...]
Il gemello chinò il capo, chiuse gli occhi e incrociò le braccia. Fred lo fissò preoccupato, quasi timoroso di chiedergli "che devo fare?"
"Ci penso io!"
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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La Questione Granger

Capitolo 1


Fred Weasley stava facendo volare distrattamente qualche oggetto nella Sala Comune di Grifondoro. Alcuni studenti del primo e del secondo anno lo guardavano con interesse spostare da una parte all'altra un grande cappello verde che quando si arrestava sulle teste di qualcuno cominciava a parlare in una buffa imitazione del Cappello Parlante.
George Weasley, il suo gemello, faceva avanti e indietro nella sala, intrattenendo poveri studenti del primo anno che acquistavano da lui vari prodotti che i gemelli avevano inventato e testato prima su loro stessi e poi proprio su quei ragazzi che facevano la fila per averne uno.
Gli affari stavano andando a gonfie vele da quando il loro amico Harry aveva regalato loro l'intera somma della vincita del Torneo Tremaghi (che ammontava a circa mille galeoni). I due gemelli avevano avviato la loro attività assieme al loro migliore amico, Lee Jordan; per cominciare avevano acquistato gli ingredienti per gli scherzi, procurandoseli da uno del membri dell'Ordine della Fenice, Mundungus Fletcher, avevano affittato i locali, avevano provato a turno i loro prodotti, pagato qualche ingenuo ragazzino del primo anno per testarli sugli altri e poi avevano decido di vendere i prodotti definitivi a scuola.
Non c'era niente di più divertente. Tutto stava procedendo nel verso giusto e di lì a pochi mesi avrebbero lasciato la scuola e aperto il locale di scherzi più grandioso e sensazionale che l'intero mondo magico avesse mai visto.
Sorgeva solo un piccolo, fastidioso e significante problema: Hermione Granger.
Con la sua spilla da Prefetto puntata sulla divisa, minacciava di infliggere loro svariate punizioni ogni volta che li beccava a vendere i loro prodotti in Sala Comune. Loro non l'avevano presa sul serio, fino a quando aveva minacciato i gemelli di raccontare ogni cosa alla madre.
"George!" Lee Jordan sbucò d'improvviso dal ritratto della Signora Grassa e il gemello interpellato si voltò verso di lui ansioso. "Che succede?"
"Granger in arrivo! Dai a me.."
George posò tra le mani del suo migliore amico i vari prodotti che stava vendendo a un bambino piuttosto piccolo del primo anno. Gli rubò la Pasticca Vomitosa che stringeva tra le mani dicendo "contrattiamo dopo, eh Tobias?" e un attimo dopo Lee Jordan sparì, carico di scherzi, su per le scale del dormitorio maschile.
"Fred!" gridò George e il gemello lo raggiunse subito facendo scomparire il cappello magico e sollevando un'onda di disapprovazione tra i piccoli spettatori.
"Lo spettacolo è rimandato a più tardi, promesso!" dissero all'unisono i gemelli e poi si sedettero a un tavolo lì vicino e chinarono il capo su due pergamene completamente vuote e una pila piuttosto alta di libri.
Il ritratto della Signora Grassa si aprì nuovamente e stavolta furono tre le persone che vi fecero il loro ingresso: Harry Potter, il loro celebre finanziatore che era sempre più spesso di cattivo umore a causa delle bugie che la Gazzetta del Profeta scriveva su di lui; Ron Weasley, il loro rompiscatole fratello minore ("Ronnie il prefettino" sussurrò Geroge) che era da poco entrato nella squadra di Quidditch di Grifondoro nel ruolo di portiere, e che i due gemelli si divertivano a prendere in giro; e per ultima Hermione Granger, la guastafeste, ma intelligentissimo prefetto di Grifondoro, che in quel momento aveva un'espressione tutt'altro che felice.
"Ehi là, Granger!" sbottarono in coro i gemelli alzando la testa nello stesso momento, mentre Hermione si dirigeva verso di loro furibonda, con lo sguardo contorto dalla rabbia.
"Che cosa avete combinato voi due?" esclamò lei nervosa. Harry e Ron cercarono di sgattaiolare via dalla sua portata, ma l'amica fu più veloce. Afferrò un braccio di Ron e lo portò al suo fianco.
"Noi?" disse Fred con aria innocente guardando il gemello, come per assicurarsi che stesse effettivamente parlando di loro.
"Proprio nulla!" si affrettò ad aggiungere George, scoccando al gemello uno sguardo d'intesa.
"Proprio nulla?" ripeté Hermione ancora più arrabbiata, stringendo con più forza il braccio di Ron, che cercava ancora di sfuggirle.
"Due studenti del secondo anno hanno avuto un brutto incidente durante l'ora di Trasfigurazione questo pomeriggio. Hanno cominciato a vomitare e non la finivano più! Madama Chips è riuscita a curarli, ma c'è voluto un sacco di tempo! Finché non era pericoloso ok, ma ora state decisamente sorpassando ogni limite!"
"Oh beh!" sbottò George indifferente più interessato a guardarsi le unghie della mano sinistra, piuttosto che il viso irritato di Hermione. "Non puoi attribuire ogni malanno di ogni studente a noi..."
"... sappiamo che siamo sempre nei tuoi pensieri, Granger..." continuò Fred.
"... ma è ingiusto. Non credi di esagerare?" terminò George che aveva finalmente distolto lo sguardo dalla sua mano per guardare Hermione dritta negli occhi.
"Esagerare? Ron, dammi una mano!" sbottò quest'ultima indignata. Stava per perdere la pazienza.
"Sì, Ronnie... non vorrai accusarci ingiustamente anche tu!" incalzò Fred e Ron sembrò parecchio nervoso, mentre cercava con lo sguardo l'aiuto di Harry.
"Beh... i ragazzi... ehm... insomma loro..." balbettò, ma sembrava non riuscisse a formulare una sola frase di senso compiuto.
"I ragazzi" continuò Hermione fuori di sé "sostengono di aver preso da voi delle strane pasticche e che avevate assicurato loro che avrebbero funzionato, ma" e qui il suo tono di voce si alzò più del normale "il rimedio che doveva guarirli ha fallito miseramente e sono svenuti per il troppo vomitare! Fred, George, vi rendete che è assolutamente pericoloso! Vi avevo avvertito, ma voi non mi avete ascoltata ed ora mi vedo costretta a dire tutto a vostra madre!"
"Cosa?" esclamarono in coro i gemelli alzandosi dalle sedie e guardando Ron e Hermione indignati.
"Dire tutto alla mamma?" ripeté George.
"Con quali prove?" domandò Fred "secondo delle testimonianze di due ingenui del secondo anno?"
"So che siete stati voi! Non c'è bisogno di negarlo! Mi avete stufata con i vostri scherzi. Sono due settimane che vendete quella roba in giro o le provate sugli studenti! Perché non pensate ai vostri M.A.G.O invece di perdere tempo in cose inutili?"
"Non credo che dobbiamo giustificarci con te!" sbottò George.
"Certo che dovete! Io sono un Prefetto!"
"E con questo?" sbottò Fred "non facciamo male a nessuno!" disse con la stessa indignazione del gemello.
"Testate i vostri prodotti su quelli del primo e del secondo anno! Offrendo loro del denaro! Dovreste vergognarvi!" ribatté Hermione decisa.
"Sono loro che le acquistano! Noi spieghiamo come funzionano, ma se non le sanno usare non è colpa nostra!" incalzò George spazientito.
"Così ammettete che è colpa vostra?"
"Andiamo, Hermione" esclamò Fred diventando improvvisamente dolce "non puoi punirci per questo. Siamo noi..."
"Non mi interessa chi siete!" rispose Hermione per niente intimidita "Dannazione, Ronald, vuoi darmi una mano?"
Ron, che fino a quel momento era rimasto zitto, sembrò essere stato bruscamente risvegliato dalle parole di Hermione.
"Senti..." pronunciò "non... non posso sono i miei..."
George guardò Fred e con un solo sguardo si compresero. Avevano trovato un modo per uscire da quella scomoda situazione.
"Ron, tu lo sai che non siamo stati noi..." commentò George circondando le spalle del fratello minore.
"Già!" continuò Fred "non pensavamo che saresti stato in grado di essere un buon Prefetto..."
"... ma lo sei!" terminò George "tu ci credi, non è vero?"
Preso alla sprovvista da quelle parole, Ron si voltò verso Hermione e finalmente parlò. "H-Hanno ragione! Non possiamo essere sicuri che sono stati loro, Hermione."
Harry si allontanò in fretta sapendo già come sarebbe andata a finire, Fred fece l'occhiolino a George e alcuni studenti presenti in Sala Comune fissarono gli occhi su Hermione, pronti a un qualsiasi scatto della ragazza.
Questi, con grande sorpresa di tutti, si voltò verso i gemelli con voce straordinariamente calma.
"Ok, sono da sola contro di voi! Me lo aspettavo! Ve lo chiederò per l'ultima volta." Il viso di Hermione si avvicinò a quello di Fred e questi deglutì rumorosamente.
Che stava succedendo? Perché a George sembrò che il viso del gemello stesse improvvisamente diventando un tutt'uno con il colore rosso dei suoi capelli e sbattesse le palpebre troppo veloce, come sempre faceva quando era nervoso?
"Siete stati voi a dare delle Pasticche Vomito se a quei ragazzi del secondo anno?"
George doveva rispondere prima che lo facesse Fred. Conosceva fin troppo bene quello sguardo sul suo volto e non voleva dire nulla di buono.
"Certo che..." iniziò, ma Fred lo batté sul tempo.
"Sì!" rispose, come se fosse improvvisamente caduto vittima di un potentissimo incantesimo e George sgranò gli occhi per la sorpresa, mentre fissava il gemello a bocca aperta.
In effetti tutti stavano guardando Fred a bocca aperta. Alcune ragazze lì vicino fecero cadere un libro, che cadde sul pavimento con un gran tonfo, Ron sembrava aver appena ricevuto un pugno nello stomaco e Harry cercava di soffocare un risolino mentre guardava Hermione.
La ragazza infatti non si aspettava un sì come risposta ed era quasi pronta a minacciarlo, ma si tappò la bocca all'istante guardando Fred incredula.
"Come?" pronunciò rompendo quegli imbarazzanti, pochissimi secondi di silenzio, pensando di aver capito male la risposta.
George finse di tossire e prese il gemello per un braccio strattonandolo immediatamente lontano dalla strega.
"Niente!" esclamò d'improvviso "Fred non sta bene, sai il Quidditch lo stanca e... e... hai la febbre?" posò una mano sulla fronte del gemello, mentre questi lo osservava confuso "oh sì, hai la febbre altissima! Conviene che ti butti a letto! Ehm... ciao!" così dicendo Fred e George scomparvero per le scale e si fiondarono nella loro stanza che condividevano con Lee.
In effetti Fred non sembrava stare molto bene, era pallido e un po' stralunato.
"Che diavolo ti è preso?" sbottò George infervorito facendo sedere il gemello sul letto e misurando la stanza a grandi passi.
"Che è successo?" chiese Lee confuso, che si era alzato dal letto dove stava leggendo un libro in tranquillità, non appena aveva sentito i gemelli entrare.
"Vuoi che quella smorfiosa dica tutto a mamma? Vuoi rovinare così tutto il lavoro che abbiamo fatto per arrivare sin qui?" sbottò George sempre più furioso ignorando la domanda di Lee.
Fred non rispose, continuando a guardare il pavimento con uno strano interesse, come se gli stesse dicendo qualcosa.
"Insomma, che è successo?" sbottò Lee stavolta alzandosi e cercando di tranquillizzare George affinché questi la smettesse di urlare.
Non lo aveva mai visto così arrabbiato.
"Fred..." iniziò esitando, come se non riuscisse a trovare le parole per proseguire "ha... ammesso davanti a Hermione di aver dato le Pasticche Vomitose ai ragazzi del secondo anno!" rispose George indignato.
"Cosa?" sbottò Lee stavolta guardando Fred che non si era ancora deciso ad alzare lo sguardo verso di loro. "Fred, vuoi dirmi che ti è preso?" gli domandò.
"Sì, Fred, dicci che cavolo ti è passato per la zucca!" tuonò George.
"Tu sta' zitto!" lo rimproverò l'amico e George tacque.
"Io..." Fred alzò finalmente lo sguardo e incrociò quello di Lee, molto, molto imbarazzato.
"Che mi è preso?" si chiese come risvegliatosi da quel potente incantesimo.
"Oddio, è impazzito!" sbottò ancora George, ma dall'occhiata torva che gli rivolse Lee decise che era meglio tenere il becco chiuso.
"Non l'ho fatto apposta, ok?" esclamò Fred, che sembrava essere tornato in sé. "E' stata una svista, non succederà più!"
"Certo che non succederà più!" ripeté il gemello "ma rimane il problema che ora quella andrà a spifferare tutto a mamma che... non ci voglio neanche pensare!" e così dicendo si diresse verso la finestra e scrutò il cielo. Il sole era già tramontato da un pezzo e la luna stava pian piano prendendo il suo posto.
"George, non è il caso di arrabbiarsi tanto." sbottò Fred avanzando verso di lui. Il gemello non si voltò a guardarlo.
"Capita a tutti, no? Non mi sono reso conto, è stato... mi ha preso alla sprovvista!" si scusò Fred.
"Ma che dici? Ce l'avevamo in pugno! Ron ci stava anche dando ragione!" sembrava essersi tranquillizzato, anche se era ancora piuttosto arrabbiato.
"Beh, ma a volte Hermione fa paura... e rimani un po' spiazzato!" pronunciò Lee in difesa di Fred.
Conosceva già da sette anni i suoi due migliori amici per sapere fin troppo bene che era impossibile che George rimanesse arrabbiato con Fred per troppo tempo.
Questi, infatti, si voltò distogliendo lo sguardo dalla luna e fissò Fred. "Speriamo che domani non troviamo brutte sorprese." esclamò.
"No, George, mamma non verrà a sapere nulla. Ron..."
"Dici che lui...?" incalzò George.
"Sì... ovvio, siamo i suoi fratelli!"
"In effetti era un po' nervoso..."
"... come biasimarlo. Se gli parli del suo incarico di Prefetto..."
E George scoppiò a ridere.
Lee Jordan li osservò in silenzio mentre i gemelli si circondavano le spalle a vicenda e riprendevano a ridere e scherzare, come se niente fosse successo e George non avesse appena finito di urlare contro a suo fratello.
Nonostante conoscesse i gemelli da sette anni non si era ancora abituato ai loro repentini sbalzi di umore e ai loro discorsi senza parole. Sorrise, non riuscendo a cogliere il significato dei loro schiamazzi, ma sempre più felice di avere due migliori amici come loro.

***

E' stato un po' difficile inserire questa storia nel quinto libro, quindi alcune parti non saranno proprio fedeli al libro ^^ da poco mi sono appassionata a questa coppia, ma non troverete nulla di sdolcinato, mi piace pensare solo a una lieve infatuazione. è la mia prima FF sulla coppia Hermione/Fred quindi siate buoni :)
al prossimo capitolo, Yumi.

Questa FF è per la mia piccola Lily, a cui voglio un mondo di bene.
tuo Volpino, Freddie. <3
   
 
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