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Autore: museti    30/08/2011    8 recensioni
Prima convention italiana, Jensen in cerca di tranquillità, Misha in cerca di divertimenti! Jensha!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jensen Ackles, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Fiction assolutamente di fantasia (purtroppo)
dedicata ad una coppia non di fatto nella realtà (ri-purtroppo).
Ah se avessi una bacchetta magica….o potessi schioccare anch’io le dita !



 

Roma nun fa’ la stupida stasera
1° capitolo


 

Roma: Aprile 2010.

Prima convention italiana di Supernatural.

Era la penultima sera del suo soggiorno a Roma, entro due giorni sarebbero tornati tutti a Vancouver per le riprese della serie successiva di Supernatural e lui avrebbe dovuto lasciare, con un certo rimpianto, questa splendida città che aveva cominciato ad amare.

Questi erano i pensieri di Jensen quella sera mentre si dirigeva tutto solo verso il bar dell’hotel.

Era stanco.

La giornata era stata un continuo susseguirsi di interviste, autografi, sedute di fotografie con i fans:  adorava stare a contatto con loro, anche se molto sovente alcune domande impertinenti riuscivano a metterlo non poco in imbarazzo.

Malediceva quella sua innata timidezza che cercava  invano di mascherare, ma che riaffiorava sempre nei momenti meno opportuni e gli rendeva le cose più difficili! Invidiava la scioltezza di certi suoi colleghi che si prestavano agli scherzi ed alle battute con una tranquillità ed una disponibilità davvero ammirabili.

Lui no.

Per quanti sforzi facesse non riusciva mai ad essere completamente rilassato. Per questo motivo,  quando arrivava la fine della giornata, desiderava soltanto trovarsi un angolino per starsene tranquillo.

Era appena entrato nel bar insolitamente poco affollato quella sera, quando scorse Misha che, poco distante, parlava fitto fitto con un membro dello staff.

 Andò verso il bancone ed ordinò un whisky, poi con il suo bicchiere si diresse verso un divanetto appartato. Mentre stava per raggiungerlo Misha si girò e vedendolo gli fece un cenno con la mano come per dire “Aspettami.”

Lui annuì e raggiunto il divano  vi si lasciò cadere con un evidente sospiro di soddisfazione.

 Mentre sorseggiava la bevanda continuava ad osservare Misha.

 Era incredibile: dopo una giornata estenuante era lì, fresco come una rosa e pieno di energia come se si fosse appena alzato dal letto.

Misha: un uragano in forma umana,“Decisamente piacevole” constatò,a giudicare anche dai gridolini delle fans che accompagnavano ogni sua comparsa, un fisico niente male, una bocca che ispirava pensieri tutt’altro che casti e due meravigliosi ed ammalianti occhi blu.

Già, quegli occhi che la prima volta che si erano fissati nei suoi gli avevano procurato un brivido strano, non certo dovuto alla bassa temperatura del luogo delle riprese.

L’episodio non era stato isolato però.

 Molte delle scene che dovevano girare insieme prevedevano contatti visivi ravvicinati, e a lui quasi tutte le volte succedeva la stessa cosa: Misha lo fissava ed eccola.

Quella strana sensazione allo stomaco.

 Come un frullo d’ali leggero, e la saliva  all’improvviso non c’era più.

 Tante volte si era impappinato ed aveva dimenticato o sbagliato la battuta, facendo  ridere il suo partner ed arrabbiare il regista costretto a ricominciare tutto da capo.

 Richard, il burlone per eccellenza del gruppo,quello a cui la parte del Trickster nel serial pareva essere stata scritta su misura, un giorno durante una pausa gli aveva detto guardandolo maliziosamente:

-Certo che il tuo angelo personale ti incasina non poco. Difficilmente tu dimentichi le battute, ma quando devi recitarle con lui si direbbe che la tua testa vada da un’altra parte ed il cervello si disconnetta. Che ti succede Jensen? L’angioletto ti ha lanciato un incantesimo d’amore?-

 Per tutta risposta lui l’aveva mandato a quel paese senza mezzi termini suscitandogli uno scoppio d’ilarità.

Ed ora era lì seduto, assorto nei suoi pensieri, quando una piacevole voce leggera vicino al suo orecchio cantò:

“Blue eyes
Baby’s got blue eyes
Like a deep blue sea
On a blue blue day” *

Nell’istante successivo Richard gli piombò a fianco sul divano rischiando di fargli rovesciare il bicchiere.

- Ecco qui il nostro Jensen che sogna di nuovo ad occhi aperti! Sempre per colpa degli occhioni blu di Misha suppongo?

- Richard !- ringhiò - Giuro che un giorno o l’altro ti faccio fuori se qualcuno non mi precede. Per poco non mi fai rovesciare tutto e poi non stavo affatto sognando,pensavo…semplicemente.

-Uh.. si certo pensavi. E a cosa pensavi sentiamo: a come mandare la palla in buca?

Jens, si vede lontano un miglio che ti piace, e non me ne sono accorto solo io, le slashfic su voi due si sprecano su internet e alcune se devo essere sincero non sono niente male. Tutti abbiamo i nostri “sogni erotici”. Sognare non fa mai male, non costa niente ed allora tanto vale farlo alla grande. Se poi sei così fortunato da far sì che i tuoi sogni si avverino beh…tanto meglio.
 
- Richard, ti faccio notare che le storie scritte su di noi sono tutte inventate di sana pianta ed io non ho sogni erotici su nessuno.

 Bugiardo!-lo contraddisse il suo diavoletto personale- Ne sei proprio sicuro?

 Secondo punto: come puoi ben vedere sono felicemente sposato.

Terzo punto:cosa da non sottovalutare, lui è un uomo e gli uomini da quel punto di vista non mi dicono assolutamente niente.

Già, lui è un uomo e tu sei assolutamente etero. Misha è solo un collega come tanti altri… allora perché ti fa sentire così tutte le volte che ti guarda?-il diavoletto non voleva proprio farsi i fatti suoi quella sera!
 
- Jensen, non te lo devi mica sposare!-replicò Richard- Da quanto ho potuto notare neanche lui è immune al tuo fascino di bello e tormentato anche nella vita reale, o sbaglio?! Io al posto tuo ci proverei, e se ci sta, vai con la mia benedizione e quella di Gabriel.

-  Ma non dire assurdità, figurati se ci sta – le parole gli uscirono di bocca prima  che lui se ne rendesse conto.

Ahi..ormai la frittata era fatta!!

 Cazzo! Perché ho detto una cosa simile ?Bel casino ho combinato.. 

 A questo punto un leggero rossore gli imporporò le guance mettendo ancora più in evidenza le sue lentiggini.

- Aha … ma allora ci ho preso alla grande!-asserì l’altro divertito notando la cosa- Stai tranquillo amico, sarò muto come un pesce.

-Certo, sarai muto perché non avrai niente da dire sull’argomento.

Fortunatamente a toglierlo da quella situazione che si stava facendo sempre più imbarazzante arrivò il soggetto della loro conversazione.

- Ciao ragazzi, tutto ok? Jensen stavo proprio per venirti a cercare, ti va di venire con me a fare un giro?

-“Cosa ti avevo detto”- gli comunicò silenziosamente con lo sguardo Richard.

- Un giro ? E dove vorresti portarmi?- chiese Jensen corrugando le sopracciglia.

- Alla perdizione!- recitò Misha con voce cavernosa mettendosi a ridere - No,scherzavo, Roma è fantastica di notte, ed ho pensato che sarebbe stato bello uscire senza tutta la troupe al seguito che ci dica dove andare e cosa fare. Richard ti unisci a noi?

L’interpellato per poco non si mise a ridere notando l’involontario sguardo allarmato che gli rivolse Jensen .Si stiracchiò sul divano simulando una stanchezza che era ben lungi dal provare replicando:

-Guarda,verrei più che volentieri, ma non vedo l’ora di spaparanzarmi sul letto in compagnia di una bella birra e della tv, in mancanza d’altro. Comunque grazie dell’invito e buon divertimento.

Si alzò e si avviò verso l’ascensore non prima però di aver strizzato l’occhio a Jensen.

Lui rilasciò il fiato che sino ad allora aveva trattenuto senza nemmeno accorgersene.

-Allora? – lo richiamò la voce di Misha - Che ne dici, ti va la cosa?

- Ma…e Victoria?

- Victoria ha fatto shopping con Danneel e Geneviève  quasi tutto il giorno e non ha nessuna intenzione di schiodarsi dalla camera. Dai … solo io e te, prometto di riportarti qui sano e salvo.

- Ok, dammi solo il tempo di avvisare Danneel e di prendere una giacca.

-Anch’io devo prendermi una giacca - rispose Misha - ci ritroviamo qui fra 15 minuti. Dico alla reception di chiamarci un taxi.

Danneel era già in accappatoio,quando Jensen gli comunicò il progetto di Misha e rispose che  non sarebbe più uscita nemmeno se ci fossero stati i saldi straordinari da Louis Vuitton, ma che invidiava l’energia che aveva quell’uomo.

Jensen  indossò una felpa, prese un giaccone e dopo averle dato un bacio uscì dalla camera.

Misha lo stava già aspettando nella hall.

-Pensavo di aver chiesto a Jensen di uscire,non a Dean - ridacchiò notando il suo abbigliamento.

-Non credevo di dover mettere un completo elegante per andare in giro di notte!- replicò Jensen - Così sono e così resto, prendere o lasciare!

-Prendo, prendo – rispose Misha scoccandogli uno dei suoi sorrisi: quando sorrideva sembrava che l’aria stessa diventasse più luminosa.

Jensen si diresse verso l’uscita dell’hotel, ma l’altro lo prese sottobraccio dicendogli:

-No no no,non di qua. Usciremo facendo una manovra evasiva, così eviteremo eventuali spiacevoli incontri con i paparazzi. Quelli sono sempre in agguato, a tutte le ore del giorno e della notte e non vorrei leggere nei prossimi giorni su qualche giornale scandalistico “ La notte brava romana di Jensen Ackles e Misha Collins”

Pilotò Jensen attraverso la hall, prese un corridoio secondario e poco dopo uscirono da una porticina sul retro dell’hotel. Il luogo era deserto ed un taxi era in attesa.

Una volta  seduti l’autista, che stava sistemando il tassametro, gratificando il suo precario inglese di un accento romanesco alquanto divertente pose loro la domanda di rito :

-Dove andiamo?

-Piazza Navonna - rispose Misha facendo a sua volta sfoggio di un italiano altrettanto approssimativo.

-Piazza Navona, mister, con una enne sola - puntualizzò il taxista guardandoli con curiosità.

Il taxi partì.

Jensen si girò verso Misha parlandogli sottovoce con aria allarmata ed un po’ ansiosa.

- Hai visto come ci ha guardato?Scommetto che ci ha riconosciuti ?

-Riconosciuti?! Ma andiamo Jens, l’hai guardato bene? Se gli chiedessi che cos’è Supernatural sarebbe capacissimo di risponderti che è un gioco ad estrazione come il Bingo, e ci ha guardato in quel modo perché pensa che siamo due uomini soli in cerca di emozioni; rilassati la notte è giovane, goditi la libertà almeno stasera e poi … sei con me no?! Il tuo angelo ti proteggerà da ogni pericolo stanne certo.

E chi proteggerà il mio angelo da una mia improvvisa pazzia?” si domandò Jensen sbirciando il suo compagno e sentendo crescere dentro di sé una strana voglia di saltargli addosso.

Durante il resto del tragitto non scambiarono che poche parole, apparentemente interessati al panorama esterno, ma in realtà persi ognuno nei propri pensieri.

La voce dell’autista li riportò alla realtà.

-Piazza Navona signori!

Scesero dal taxi lasciando una generosa mancia all’uomo, guadagnandosi così la sua simpatia e si inoltrarono in una piccola stradina che li condusse dopo poco tempo alla famosa piazza romana.

L’impatto visivo fu una cosa straordinaria: tre splendide fontane abbellivano una piazza bellissima dal punto di vista architettonico che , nonostante il fresco della sera, era piena di persone.

Poco a poco Jensen cominciò a rilassarsi, nessuno pareva riconoscerli o faceva caso a loro.

Trascinato dall’entusiasmo di Misha, si lasciò convincere a prendere un gelato, mentre lo gustavano si inoltrarono nelle stradine laterali. In una piazzetta un uomo con una fisarmonica suonava “That’s amore” ** sotto gli innumerevoli flash di un nutrito gruppo di turisti giapponesi. All’improvviso si ritrovò fra le braccia di Misha che lo trascinò in un giro di ballo con gran divertimento dei presenti.

Finita la performance  ringraziarono con un inchino gli spettatori e continuarono la loro strada ridendo come matti.

- Sei proprio fuori di testa - affermò Jensen continuando a ridere - da te bisogna aspettarsi di tutto!

-Appunto,aspettati di tutto … letteralmente – replicò l’altro gratificandolo di un’occhiata maliziosa.

In men che non si dica si ritrovarono davanti l’imponente scalinata di Piazza di Spagna, anche questa affollata oltre ogni dire. Si sedettero su di uno scalino ad osservare l’incessante via vai di persone e a godersi il venticello primaverile, commentando gli avvenimenti degli ultimi giorni .

Bene, cosa facciamo adesso?- chiese Jensen dopo un po’- Non volevi vedere Roma di notte? Ci sarà un punto panoramico nelle vicinanze no?! Tu che hai la faccia tosta, chiedi informazioni a qualcuno..

Misha si alzò e si diresse verso un piccolo chiosco lì vicino,tornandodopo pochissimo tempo e spiegandogli  che  c’era un punto panoramico bellissimo chiamato Zodiaco, ma che per arrivarci avrebbero dovuto prendere un altro taxi.
 
-Bene, vada per un altro taxi allora - rispose Jensen alzandosi dallo scalino - speriamo solo che ne valga la pena.

-Dicono che è un posto molto romantico - puntualizzò Misha con un sorrisino ironico - ci vanno sempre le coppiette tra l’altro.

-Magnifico! Peccato che noi non siamo una coppietta di innamorati - ironizzò“ Proprio un peccato”si ritrovò a pensare.

Gli ritornarono alla mente le parole di Richard “Si vede lontano un miglio che ti piace..”

Era inutile che cercasse di negarlo soprattutto a se stesso: Misha gli piaceva davvero  e non solo come collega, ma piuttosto di ammetterlo ad altri si sarebbe fatto uccidere!

-Hallo! Ci sei?-la mano di Misha che gli sventolava davanti al viso lo costrinse a tornare al presente- Andiamo, i taxi dovrebbero essere qui vicino.
                                                          
                                                                            ********************

        
*Blue Eyes del mitico Elton John  (una delle mie preferite)
**That’s amore (Dean Martin)
 
                                                       Come sempre :grazie LiebeLiebe   XD

 

   
 
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