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Autore: evenstar    30/04/2006    10 recensioni
La scuola è finita già da qualche anno, Hermione è diventata Guaritrice e lavora al San Mungo, Ron invece è diventato Auror e lavora con Harry. Un giorno Hermione vede piombare il suo amico all'ospedale e lui le dirà qualcosa che la lascerà sconvolta...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due giorni di ordinaria follia

 

La storia è ambientata in un ipotetico futuro, qualche anno dopo la fine della scuola per Harry e compagni. Non ho tenuto conto di quanto successo nel sesto libro, all’inizio non capita molto, più che altro è una interpretazione, dal punto di vista di Hermione di quanto successo in tutti gli anni a Hogwarts, ma non disperate, alla fine la storia c’è.

Questa è stata in assoluto la mia prima fanfiction, ritirata fuori dal cassetto solo adesso, ma sostanzialmente immodificata rispetto a come l’avevo scritta a suo tempo, siate clementi, ma commentate, per favore.

Ciao e buona lettura.

Evenstar.

 

 

Quello che mi è successo nelle ultime 48 ore batte di gran lunga tutte le avventure che mi sono successe in 7 anni di scuola con Harry, più i due di apprendistato per diventare Guaritore.

Andiamo con ordine, per quelli di voi che ancora non mi conoscono mi chiamo Hermione Granger, sono stata alla scuola di magia e stregoneria di Hogwards negli stessi anni in cui c'è stato quello che ormai è noto a tutti come “ il bambino che è sopravvissuto ”.

La mia amicizia con lui e con il suo migliore amico, Ronald Weasley, non è partita con i migliori auspici, dato che per parte del primo anno non ci siamo rivolti minimamente la parola se non per insultarci a vicenda, più precisamente fino al momento in cui i due ragazzi, più per pura fortuna che per bravura, devo dire, mi hanno salvato da un troll di montagna.

Certo erano stati loro a chiudere a chiave il troll nel bagno delle ragazze, pensando di fare una cosa molto furba, ed era per colpa loro che mi trovavo anche io in quel bagno, dato che mi avevano insultato tutto quel pomeriggio, costringendomi alla fine a stare là per farmi passare la crisi isterica.

Però non voglio sminuire quello che hanno fatto, sia chiaro, alla fine della serata siamo diventati amici e abbiamo continuato ad essere amici fino ad oggi.

 

Certo con Ron il mio personale rapporto è stato sempre piuttosto movimentato, soprattutto negli ultimi anni non abbiamo fatto altro che litigare, è diventato il nostro modo classico di comunicare le cose, urlandole.

E infatti nessuno più da tanti anni si preoccupa di farci fare pace, neanche Harry, che aveva capito già ai tempi della scuola che la nostra amicizia era salda abbastanza per sopravvivere a quelle litigate.

Da parte mia devo ammettere che mi divertivo un sacco a litigare con Ron, vederlo arrabbiato, con le orecchie paonazze, a guardarmi torvo con i suoi occhi azzurri...

 

Con Harry invece il rapporto è stato sempre molto più tranquillo, non che tra noi siano sempre rose e fiori, sia chiaro, ma non abbiamo mai avuto quelle litigate storiche, come con Ron.

Per tutti gli anni di scuola alla fine mi sono sentita un pó come il grillo di Pinocchio si deve essere sentito nei confronti del burattino, dicevo a Harry come comportarsi per fare la cosa giusta, lui mi stava ad ascoltare, più o meno attentamente devo dire, e poi faceva regolarmente il contrario.

Ragazzi vi giuro che dopo un pó era veramente frustrante, anche perché diciamocelo, mi avesse dato retta metà dei guai se li sarebbe anche risparmiati.

Harry è sempre stato un pó impulsivo, e adesso non crediate che sia cambiato molto.

Macché.

Adesso però non ci sono più io che gli sto appresso tutto il tempo, e Ron non è proprio il tipo che riesce a tenere sotto controllo le stupidate che ogni tanto Harry fa, ed essendo Auror, ha la possibilità di fare parecchie, credetemi.

 

Pensate che per qualche tempo a scuola ho anche pensato che tra me e Harry potesse esserci qualcosa di più che una semplice amicizia.

Fantasie di un'adolescente, mai niente di veramente serio, solo che dopo che abbiamo salvato Sirius e poi, l'anno dopo, con il torneo e tutto il resto mi era venuto in mente che saremmo potuti stare bene insieme.

Harry e Ron avevano litigato quell'anno e dato che Harry in quel periodo aveva decisamente bisogno di qualcuno che gli stesse vicino e gli impedisse di fare più cavolate di quelle che poi ha fatto, mi sono ritrovata a passare con lui molto tempo, metteteci anche la storia che si era inventata la Skeeter tra me e Harry ( l'avrete letta sul profeta, in quei giorni sembrava che non ci fosse niente di più interessante nel mondo magico che le vicende amorose di un quattordicenne in crisi ormonale ).

Robe da matti.

Comunque in quel periodo ho pensato che forse la Skeeter non aveva poi sbagliato di tanto, con Harry stavo bene, non litigavo di continuo, diciamocelo era anche un ragazzo carino, così per tastare un pó l'ambiente, ho provato a farlo ingelosire.

Eh già, non l'avreste mai detto vero?

Eppure in fondo avreste anche potuto pensarci, sono pur sempre una ragazza, come il mio migliore amico Ron è riuscito a scoprire dopo 4 anni che mi conosceva.

 

Ho conosciuto Viktor quell'anno, vi ricordate? Era il campione di Durmstrang, ci siamo piaciuti, anche perché a lui le mie compagne incutevano un certo timore. D'altra parte lo capisco, ospite di una scuola in un paese straniero, ti trovi decine di ragazzine che ti seguono ovunque, ti spiano, ti chiedono autografi, per uno timido come lui deve essere stato uno shock. Quindi ho trovato normale che si affezionasse all'unica ragazza che lo ignorava completamente.

Sia chiaro né io né lui siamo mai stati innamorati, la nostra è stata una semplice cottarella, ma siamo diventati buoni amici.

La cosa strana è che io volevo vedere la reazione di Harry, il quale non ha fatto una piega sulla mia presunta storia con il suo nemico, chiarendomi una volta per tutte che tra noi non c'era nulla di sentimentale, e invece mi sono trovata tra le mani Ron con una crisi di gelosia, perché quello era, l’avevo capito.

IO.

Ha dato fuori di matto tutto l'anno e mi ha continuato a rompere con la storia di Viktor per... ma sapete che ancora adesso quando salta fuori l'argomento mi fa la predica?

Strano, alla coppa del mondo pareva che lo considerasse un eroe, poi arriva a scuola e lo tratta come un Mangiamorte, che cavolo, va bene che era lo sfidante di Harry al torneo, ma fare tutto quello che ha fatto lui,  a me è parso veramente esagerato.

 

Data la reazione di Ron con Vickor, Harry, Ginny e io stessa cominciavamo un pó a temere che avrebbe dato fuori di matto per ogni nostra storia, pareva che fosse iperprotettivo verso tutti noi.

Questo fino al 5 anno.

Quello è stato forse l'anno più difficile della mia vita, beh anche il sesto non è stato facile in effetti, ma si puó dire che tutto sia partito dal 5.

 

Quell'anno Harry ha avuto la sua prima storia importante, me lo ricordo bene perché la sua ragazza era stata la ragazza di Cedric Diggory, il ragazzo Corvonero morto al 4 anno per mano di Voldemort durante la coppa dei tre maghi.  La sua migliore amica era quella schifosa di Marietta.

Che ragazza impossibile, mi è proprio dispiaciuto che alla fine le abbiamo fatto un incantesimo di memoria, certo se non fosse stato così saremmo finiti in guai maggiori di quelli in cui poi siamo effettivamente finiti, ma speravo che portasse con sè fino alla fine il mio ricordo, o meglio il ricordo di quello che ero stata in grado di fare alla sua faccia.

 

Grifondoro 1 Corvonero 0

 

Comunque pensavo che quella volta Ron se la sarebbe presa con il suo amico, in fondo io avevo avuto Viktor, Harry Cho e Ron era l'unico che ancora non si era trovato una ragazza, invece niente.

La cosa devo dire mi aveva dato parecchio fastidio, insomma non era per niente politically correct  che se la prendesse con me e non con lui.

Fortunatamente la storia di Harry si è risolta in fretta, Cho non era proprio adatta per lui, troppo piagnucolona.

 

Gli ultimi anni di scuola si sono svolti in una maniera quasi normale, quasi normale per dei maghi adolescenti che trovavano il modo di cacciarsi nei guai anche solo scendendo una rampa di scale, si intende.

Ron ed io abbiamo continuato a litigare, rinfacciandoci le nostre conquiste, che, va bene lo ammetto, erano una più disastrosa dell'altra. Ho continuato a essere la coscienza inascoltata di Harry e insieme abbiamo finito la scuola.

 

La scelta di cosa fare dopo ha dato modo a me e a Ron di farci un'altra immensa litigata.

Non so per quale motivo ma lui credeva che niente sarebbe cambiato, avremmo continuato ad essere “ il trio ” per i secoli dei secoli, amen.

Beh io non la vedevo così, non avevo intenzione di diventare Auror, c'era già un sacco di gente che non vedeva l'ora di buttarsi nella mischia per trovare quanti più Mangiamorte possibile, io volevo fare qualcosa che fosse utile, e fin qui d'accordo con voi che l'Auror lo sarebbe stato, ma che non fosse già così inflazionato.

Così mi sono data alla medicina, cioè al corrispettivo magico della medicina babbana, ormai il mondo magico mi era entrato nel sangue, non avrei mai più potuto tornare a vivere tra i babbani. Non credo inoltre che avrei potuto trovare un lavoro tra di loro, nonostante i miei numerosi M.A.G.O.

Harry è sempre stato contento della mia scelta, diceva che mi vedeva bene a fare il Guaritore e che tra lui e Ron, e forse anche Ginny se avesse deciso di seguire le orme del fratello, non mi sarebbe mai mancato il lavoro.

Ron invece... Apriti cielo, la sera che glielo ho detto a momenti veniva giù la Tana: Hermione tu sei perfetta per fare l'Auror, è il lavoro che fa per te, sarà divertente lavorare insieme e via dicendo per tutta la serata.

Un incubo.

Sono dovuta andarmene sentendo ancora le sue urla, miste a quelle di Molly che gli diceva di lasciarmi stare, che avevo scelto bene.

Santa donna la signora Weasley, come abbia fatto a non uccidere almeno 3 dei suoi 7 figli non l'ho mai capito, io non ce l'avrei mai fatta, giuro.

Harry mi ha portato via da quella casa appena in tempo perché non dicessi qualcosa che avrebbe potuto compromettere la nostra amicizia sul serio, questa volta.

E' ovvio che Ron non mi ha parlato per i sei mesi successivi, i sei mesi tra i più angoscianti della mia vita.

Non avrei mai detto che non litigare con lui quasi giornalmente mi sarebbe mancato tanto.

 

Comunque, alla fine, Ron ha accettato il fatto che non sarei diventata Auror e ha ripreso a parlarmi e credo che l'intervento di Harry sia stato veramente essenziale quella volta.

Ovviamente il nostro rapporto non è più stato come a scuola, non avevamo molto tempo, ma in genere non passavano più di due settimane senza che ci vedessimo per una cena, o la domenica a pranzo alla Tana.

 

Ora veniamo a presente.

Da circa un mesetto non avevo più notizie dei miei amici, sapevo che erano impegnati con altri Auror per una missione e non potevano farsi vivi ( certo che fa molto 007 che dite? ovviamente mi rivolgo ai figli di babbani, non preoccupatevi purosangue se non avete idea di chi sia 007, è normale che non lo conosciate, non ve lo chiederanno mai ai M.AG.O ), per cui non ero più di tanto preoccupata.

Ieri mentre stavo cercando di fare rispuntare il naso a un tizio che al posto del noto organo dell'olfatto aveva attualmente una bellissima teiera azzurra, mi chiama il primario. - Granger, - mi dice con tono autoritario, - Cerca di darti una mossa con il signore e poi fila di sotto, c'è una persona che chiede di te, pare che sia un Auror.

Dovete sapere che abbiamo una sorta di “ contratto ”, chiamiamolo così, con gli Auror, vengono trattati sempre prima degli altri, in fondo è un modo per ringraziarli per quello che fanno. Ho quindi mollato il signore e sono volata giú per le scale, non ero preoccupata, ma sapere che un Auror chiedeva di me non mi faceva certo stare tranquilla.

Giro l'angolo, entro nella stanza, e chi credete che mi trovi davanti?

Ovviamente Ronald Weasley.

- Ron che c’è, stai bene? - gli ho subito chiesto, i convenevoli potevano anche aspettare un pó, prima le cose importanti.

- Tutto ok, Mione, non ti preoccupare, stiamo tutti bene. Beh, - e qui arrossisce fino alla punta delle orecchie. - Quasi bene.

Si gira e mi mostra una brutta bruciatura che gli ricopre mezzo braccio.

- Che cosa ti sei fatto? - chiedo subito, cominciando mentalmente ad elencare le cose che avrei dovuto fare.

- Ehmm sai che eravamo fuori per dare la caccia ai Mangiamorte vero? Harry mi ha detto che ti aveva avvertito prima di andare.

- Infatti lo sapevo, quello te lo hanno fatto loro? - gli chiedo già sentendomi orgogliosa che il mio migliore amico abbia combattuto contro i Mangiamorte e abbia vinto ( se così non fosse stato, cioè se non avesse vinto lui, non sarebbe qui a parlare tranquillamente con me vi pare? ).

Ron però diventa sempre più rosso, tanto che ormai le sue orecchie hanno più o meno lo stesso colore del braccio ustionato.

- No questo me lo ha fatto Harry.

- CHE COSA? – esplodo.

- E' stato un incidente.

- Incidente? Quando vi siete schiantati contro il platano picchiatore, quello è stato un incidente, questo è molto più di un incidente. Ma insomma non vi addestrano a non colpirvi tra di voi? - non so per quale motivo ma il fatto che qualcuno avesse  " accidentalmente " quasi carbonizzato il braccio al mio Ron  mi faceva andare fuori di testa, che poi fosse stato Harry, mi faceva incavolare ancora di più ( nella mia mente distorta Harry era quello che avrebbe dovuto essere il più maturo dei due ), metteteci che non sapevo neanche io perché avevo pensato “ il mio ” Ron, forse vi farete un'idea della mia condizione mentale in quel momento.

- Certo che ci addestrano, solo che, si insomma…

- Fammi indovinare Ronald, stavate come al solito facendo i cretini credendovi tanto più in gamba degli altri e alla fine vi siete fatti male.

Ron ebbe il buon gusto di non dire nulla, ma tanto il suo viso parlava per lui, non lo avevo mai visto così rosso.

- Altro che non fare il Guaritore, tu non avresti dovuto fare l'Auror, sei troppo…

- Troppo cosa? Idiota?

- No, distratto Ron.

- Guarda che è anche colpa tua.

- Come sarebbe colpa mia? Come fa ad essere colpa mia se non pensi mai prima di fare qualcosa? 

Ma vi rendete conto che mi stava dando la colpa di essere distratto, dico ma è possibile secondo voi?

- E mi spieghi come diavolo faccio a pensare a quello che sto facendo se penso sempre a te tutto il santo giorno.

 

Tombola.

 

La scena era tutta da vedere, ve lo assicuro: Ron, che si è reso conto di quello che aveva detto esattamente un secondo dopo che lo aveva detto, ormai evidentemente troppo tardi, era diventato fluorescente; io che sono rimasta lá bloccata senza sapere che dire.

Che gli dovevo dire secondo voi? Mi ha preso alla sprovvista, per la prima volta nella mia vita ( beh sì insomma, forse ce n'erano state altre due o tre, ma si potevano contare sulle dita di una mano ) non sapevo che dire.

Ho provato a parlare un paio di volte, ma non mi usciva nulla, stavo lì fissa, con la bocca che si apriva e si chiudeva come se fossi un pesce rosso ( nel frattempo ero diventata bella rossa anche io, non crediate che fosse solo prerogativa del signor Weasley ).

Alla fine ho fatto l'unica cosa sensata da fare, ho puntato la bacchetta al braccio di Ron, l'ho fatto ritornare al colore originale, ho borbottato qualcosa che non ricordo bene, ma deve essere stato più o meno un " devo andare, scusa " e l'ho piantato lá, da solo.

 

Lo so che adesso penserete che sono una ragazza senza cuore, ma che potevo fare? Buttarmi al collo di quello che ho sempre considerato il mio migliore amico e dirgli, " anche io non faccio che pensare a te, conto i giorni che ci separano, voglio passare il resto della mia vita con te ".

Ma andiamo… queste cose si fanno nei film, gente, non nella vita vera ( di nuovo i purosangue non capiranno, i film sono, beh per farla breve è come cacciare la testa nel pensatoio di un altro e vedere quello che gli è successo nella vita, più o meno ).

Ho sempre saputo che tra me e Ron c'era qualcosa di più che una semplice amicizia, quello che non sapevo era che l'avesse capito anche lui, come potevo immaginare che un giorno sarebbe arrivato in ospedale a urlarmi in faccia che pensa sempre a me.

Mi immaginavo qualcosa come una serata d'estate, noi alla Tana, dopo cena sotto le stelle, lui che mi abbraccia e mi dice che mi ama...

 

… Ma sono scema?

Ron che fa una cosa simile?

Ok mi dovevo aspettare niente di meno di quello che è successo ieri, solo che non ero preparata.

 

Comunque essendo io Hermione Granger ho ripreso il controllo della situazione, sono ritornata dal mago con la teiera e non so bene come, ma gli ho restituito il suo naso.

Beh, forse non era proprio il suo, ma andava bene lo stesso, ci assomigliava.

Poi sono andata a casa e ho fatto quello che so fare meglio, mi sono messa a pensare.

Ron finalmente c'era arrivato, molto bene, era sempre un passo avanti rispetto a prima, ma questa era una situazione delicata.

Io cosa volevo?

Volevo passare la mia vita a litigare con lui, così come avevo sempre fatto, però volevo anche vederlo più spesso, sapere dove si trovava, cosa faceva, con chi era.

Insomma per farla breve volevo stare con lui.

Punto.

Arrivata a questa decisione alle 4 del mattino ( sono cose importanti, non crediate che si possano risolvere i due minuti ) mi sono concessa ben 3 ore di sonno ristoratore prima di andare al lavoro.

Nel pomeriggio sarei andata alla Tana, bisognava risolvere questa storia una volta per tutte.

 

Vi lascio immaginare come ho passato la mia giornata al lavoro oggi, ma per fortuna è finita senza grossi problemi. Anche prima di quanto sperassi erano le 5, mi sono diretta verso l'atrio del San Mungo ( non ve l'ho detto ma lavoro lì ), nella zona in cui ci si puó smaterializzare, e mi sono recata alla Tana.

Naturalmente mi sono rimaterializzata nelle vicinanze della casa, non dentro, e mi sono fatta forza. Mai come in quel momento mi è parso che il mio braccio fosse pesantissimo, convincerlo ad alzarsi e a bussare alla porta di casa Weasey è stata una delle cose più difficili che mi sia mai capitato di fare.

Fatto sta che il cappello non mi aveva messo a Grifondoro per niente, così ho bussato.

Una esuberante Signora Weasley mi ha aperto.

- Hermione! Che bello rivederti, vieni accomodati, hai fame? Mangi abbastanza? Mi sembri patita povera ragazza, - ovviamente dicendomi tutto questo mi ha stretto in uno dei tipici abbracci Weasley, da romperti due costole.

- Buon giorno Signora, - ho risposto cercando di riprendere a respirare mentre mi spingeva dentro la casa, mi faceva sedere al tavolo e mi ficcava davanti una fetta di torta con del succo di zucca.

- Allora cara, che ti porta fino a qui? Non che debba esserci un motivo per venire, lo sai che sei sempre la benvenuta.

- Grazie, - ho risposto. Adoro questa donna, da quando mi conosce in pratica mi ha adottato, voglio un bene dell'anima a mia madre, ma negli ultimi 8 anni della mia vita si puó tranquillamente dire che abbia passato molto più tempo alla Tana che nella mia casa.

- Avrei bisogno di parlare con Ron in effetti. E' a casa?

- Certo cara, è tornato proprio ieri, non mi ha detto nulla ma non mi pare che stia benissimo, povero ragazzo, era pallido. Non vorrei che lo facessero lavorare troppo, sai si sta proprio impegnando al massimo per fare bene.

" Sì ", ho pensato, " come no ".

- ROOON SCENDI CHE C'E' HERMIONE! - ha urlato la donna prima che potessi dirle che lo avrei raggiunto in camera sua.

- Grazie signora, - fu tutto quello che riuscii a dire.

Ovviamente Ron non poteva ignorare l'invito di sua madre a scendere, così meno di 2 minuti dopo stavamo come due idioti a fissarci nella cucina della Tana, con mamma Weasley che ci fissava a sua volta come se fossimo due minorati mentali.

 

Alla fine non ce l'ho più fatta.

- Senti Ron ti devo parare, ti va di fare un giretto fuori? - Saró stata sgarbata forse, ma questa cosa la dovevamo risolvere per forza.

Lui mi ha guardato e solo questo gli ha fatto diventare le orecchie paonazze.

Chi ben comincia è a metá dell'opera dicono.

Comunque siamo usciti, le stelle brillavano su di noi, come nella mia immaginazione doveva capitare,  ma Ron non ha esattamente seguito quello che nella mia mente era il copione che avrebbe dovuto seguire.

- Scusa per ieri, - abbiamo detto in contemporanea.

Ora, che lo dicessi io, mi pare fosse normale, dato che lo avevo mollato là dopo che mi aveva detto quella cosa, come se non mi importasse nulla di lui, ma che lo dicesse Ron, non mi quadrava.

- Perché mi hai chiesto scusa?

- Per quello che ti ho detto ieri, lo sai che quando sono arrabbiato dico scemenze.

Calma Hermione, controllati.

- Scemenze? - il mio tono si stava alzando, brutto, bruttissimo segno. - Come sarebbe a dire scemenze?

- Beh sì insomma, ieri non mi sembrava che ti avesse fatto piacere quello che ti ho detto, te ne sei andata senza neanche salutarmi, che cavolo! - anche il suo tono si stava alzando, altro brutto segno.

- Scusa tanto, ma mi hai preso di sorpresa sai. Avevo il diritto di pensarci un pó, a quello che mi hai detto.

- Beh anche per me è stata una sorpresa sai, - sbottò lui, sempre più rosso.

Ora, avrò avuto il diritto di arrabbiarmi vi pare?

Ron arriva, mi dice che pensa a me sempre, io ci perdo una notte di sonno per capire che in fondo anche io passo un bel pó di tempo a pensare a lui, arrivo alla conclusione che voglio stare con lui, possibilmente per il resto della mia vita… e lui ritratta?

- Scusa mi stai forse dicendo che non pensi quello che mi hai detto?

- Sì, cioè no, insomma sì.

- Tutto chiaro Ron.

- Beh volevo dire che... - si interruppe un attimo, fissando attentamente i lacci delle sue scarpe, poi alzò lo sguardo guardandomi. - Bah ormai tanto vale che te lo dica, è vero Hermione, ultimamente passo metà  del mio tempo a pensare a te. Io, ecco credo che, si insomma io e te... Beh mi piaci e noi stiamo bene insieme e insomma… Dai hai capito.

 

A questo punto mi sono arresa, avrei preferito una dichiarazione un pó più convinta, piuttosto che un guazzabuglio di parole sconnesse e quasi senza senso, ma da Ron non credo che potrei mai ottenere di meglio, in fondo lui mi piace, io gli piaccio, per una volta nella vita chi se ne importa del lessico.

Anche perché, se fosse diventato ancora un pó più  rosso, c'era sul serio il rischio che esplodesse.

 

Tenero.

 

- Sì Ron, ho capito, anche per me è lo stesso, - ho detto solo, in fondo se poteva non essere chiaro lui, potevo benissimo non esserlo anche io.

- Oh, sul serio?

- Sì, sul serio.

- Bene, fantastico, allora è tutto chiarito, no?

Qui mi permetto di dissentire, non so voi, ma io non ho ancora capito bene cosa questa discussione ha comportato tra di noi, cioè di sicuro adesso, dopo 4 anni, se non di più, sappiamo entrambi chiaramente ( chiaramente? ) che cosa prova l'altro, ma questo che comporta?

Voi l'avete capito?

Io giuro che ho riportato la conversazione di sta sera così com'è avvenuta, se qualcuno ha qualche suggerimento, si faccia avanti.

Mi è anche venuta una mezza idea di chiedere a Ron cosa esattamente fosse stato chiarito, ma poi mi sono trattenuta, per due giorni in fondo può bastare così, credo.

Siamo rientrati in casa e se Molly sospettava qualcosa, non lo ha fatto capire, ho mangiato con i Weasley, poi sono tornata a casa e ho scritto quello che mi è capitato.

 

Ancora non so dirvi come finirà la mia storia con Ron dopo che ci siamo chiariti, ma io sono ottimista.

 

Buona notte a tutti.

 

  
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