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Autore: Meme06    30/08/2011    2 recensioni
Cosa succederebbe se dopo aver trovato la quinta mew mew ne scoprissero una sesta? E se questa nasconde un'infanzia oscura perfino per gli alieni? La mia prima ffc, spero che vi piaccia.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ormai al caffè erano arrivati tutti, tranne Ichigo ovviamente. Zoe aveva già iniziato a lavorare da un bel po'. Essendo arrivata in anticipo non solo aveva lavorato come cameriera, ma aveva anche aiutato Kyle.

Mentre lavorava e correva da un tavolo all'altro, anche se di sfuggita, notava Ryan. Quel biondino antipatico se ne stava appoggiato alla parete e la guardava in un modo strano. Le dava parecchio fastidio il fatto di essere osservata da qualcuno e il peggio era che anche se le lanciava occhiatacce lui non muoveva di un millimetro i suoi occhi oceano dalla sua figura. Scocciata di essere fissata posò il vassoio su un tavolo, l'unico rimasto libero e si diresse verso quella rottura di scatole.

- Allora… che diavolo hai da guardarmi? - gli chiese incrociando le braccia e sbuffando.

- Non ti stavo guardando. - si giustificò lui. Una bugia più sensata no eh?

- Come no e io infatti sono strabica. - gli rispose lei arrabbiata. - Almeno organizzale le bugie perché quella era poco credibile.

- Uff, e anche se ti stessi guardando, che c'è, non posso? - le chiese, anche lui adesso si stava innervosendo.

- No, sei fastidioso e poi ne ho abbastanza degli sguardi delle persone. - gli spiegò per poi voltarsi e riprendere a lavorare.

Ryan per un attimo rimase a rimuginare sulle parole dette dalla ragazza. Cosa diavolo vuol dire che ne ha abbastanza degli sguardi delle persone? si chiese il ragazzo. Poi d'istinto la raggiunse prendendola per un braccio. La ragazza si voltò veloce e si liberò dalla sua presa, quasi impaurita da quell'improvviso contatto. Gli rivolse uno sguardo di fuoco, tanto odio c'era dentro quell'iride. Ryan ne rimase davvero sorpreso, anche se quella reazione lo aveva incuriosito ancora di più.

- Scusa, ma… - stava per dire quando un botto lo fece voltare. Un'Ichigo sfinita stava piegata sulle ginocchia, con i palmi appoggiati ad essi, ansimava per la corsa appena fatta per arrivare puntuale, tentativo inutile.

- S…so…sono arrivata. - riuscì finalmente a dire mettendosi dritta e avviandosi verso i camerini.

- Proprio la parola puntualità non esiste nel tuo vocabolario, vero? - come al solito Minto non si risparmiò il suo commentino acido mentre continuava a starsene seduta a bere il tè. Ichigo le fece la linguaccia.

- Oh, andiamo, non sarà sempre colpa sua… - tentò di giustificarla Retasu, quella ragazza era proprio senza speranze, pur di pensare positivo negava l'evidenza. Zoe proprio non la capiva.

- Ovvio, dovrà pur darsi da fare con Mark… - commentò Purin spontanea come al solito.

Ichigo arrossì come un peperone e si sbrigò a dirigersi nei camerini per cambiarsi. Prima di questo si voltò verso Zoe e le sorrise, cosa che la corvina non ricambiò affatto con lo stesso gesto, ma con una faccia sorpresa. Perché mi ha sorriso? si chiese. Poi riprese a lavorare, ignorando completamente il biondo per il resto della giornata. Il ragazzo era restato ancora qualche minuto lì, poi era andato in camera sua a pensare e a riflettere.

Zoe diede un respiro di sollievo non appena quel ragazzo se ne andò via. Era sicura che se avrebbe passato troppo tempo con lui quel ragazzo sarebbe riuscito a scoprire qualcosa su di lei e questo la mora non lo voleva.

A fine giornata come al solito erano tutte stanche.

- Io vado. - annunciò Zoe mentre si dirigeva verso l'uscita.

- Aspetta, non vuoi salutare Ryan? Dovrebbe scendere. - le disse Purin.

- No, sono stanca è meglio che vada. - rispose la corvina e uscì. Si, salutare Ryan, è tanto se gli permetto di guardarmi senza essere picchiato… si disse la ragazza, magari era un pensiero troppo esagerato, però di situazioni così ne aveva passate e di certo da quelle esperienze si impara a stare sempre in guardia. Per lei poi era come una tortura sopportare quel ragazzo, figuriamoci quindi se lo avrebbe mai aspettato per salutarlo.

Rientrò a casa e corsa in camera sua si buttò nel letto a pancia in sotto. La sua vita stava andando sempre peggio, probabilmente era destino, ma allora perché camminava su questa terra? Perché era nata e ora aveva addirittura tredici anni? Poteva morire subito se doveva nascere in questo modo.

Prese il cuscino tra le braccia e lo strinse forte, aveva bisogno di un contatto, come se quel cuscino l'avrebbe potuta consolare a quel terribile ricordo.

- Che fai, dormi? - una voce fin troppo conosciuta la fece balzare sul letto. - Dalla tua reazione direi di no.

- Che cavolo vuoi Kisshu? - gli chiese.

- Oh, una cosa semplicissima… - disse per poi tirare fuori una specie di medusa e lanciargliela contro mandandola a sbattere contro il muro. - Credo che tu abbia capito…

La ragazza si alzò in piedi e presa la spilla dalla tasca si trasformò in MewZoe. Kisshu sorrise.

- Ottimo ora si può anche iniziare… - fece l'alieno.


- Sono sfinita, capisco che Kyle è bravissimo a cucinare, ma non è possibile che arrivano flotte umane di persone ad ordinare… - commentò Ichigo scivolando ancora più giù sulla sedia nella quale si era seduta poco prima.

- Dai, non preoccuparti, pensa che almeno tu puoi avere i dolci gratis… - cercò come al solito di sdrammatizzare Retasu. ichigo le sorrise, anche se era difficile coprire in questo modo.

D'un tratto Ryan raggiunse le ragazze di corsa e con un'espressione in viso che non prometteva niente di buono.

- Ragazze, Zoe è in pericolo!

- Che cosa?!

- Ho appena avvertito una trasformazione Mew, probabilmente è stata attaccata! - spiegò loro il ragazzo.

- Corriamo subito! - disse Zakuro. In un attimo si trasformarono.

- Dove si trova Zoe? - chiese Purin.

- Vi manderò le indicazioni mentre correte. - disse il ragazzo scendendo in laboratorio.

Tutte annuirono e iniziarono subito la loro corsa verso la casa di Zoe.


- Aspetta, usciamo, se non ti dispiace vorrei evitare di distruggere la mia casa. - gli disse Zoe.

- Per me è uguale, basta che combattiamo. - le rispose Kisshu. Zoe sorrise e si buttò dalla finestra, con le ali riuscì ad atterrare piano al suolo, accanto a casa sua. Fu lì che il combattimento ebbe inizio.

Kisshu fece apparire i kriss e si gettò su di lei facendola cadere e graffiandole poco sopra il petto, c'era mancato un pelo che non raggiungesse la gola.

- Questo è niente, aspetta di sentire il colpo per la spalla! - esclamò l'alieno infilandole il kriss in un braccio. Zoe urlò per il dolore, ma strinse i denti e si tolse l'arma gettandola a terra.

- Dark Weapon! - urlò facendo apparire i suoi amati coltelli. Ne prese uno lanciandolo contro al nemico che però lo schivò facilmente smaterializzandolesi alle spalle e colpendola alla schiena con un calcio.

La ragazza si alzò lo stesso e voltandosi riuscì a graffiarlo sul petto e a tirargli un pugno sotto il mento. Poi si mise in posizione e stava per urlare:

- Black su…

- No! - gridò Kisshu e dopo aver avvicinato le punte dei kriss tra di loro creò una sfera di energia che lanciò addosso alla Mew Mew, riuscì a schivarla, anche se si procurò un graffio al fianco. Questo era più profondo. Il sangue sgorgava lentamente dalla ferita. Quel liquido rosso la rispecchiava in un certo senso, anche lei usciva allo scoperto solo quando le si faceva del male. Usciva per vendicarsi. Inoltre i suoi occhi erano sangue fresco che a volte osservava cattivo, a volte neutro e la maggior parte delle volte con odio.

In quel momento vide in lontananza arrivare le Mew Mew. Sbuffò, non le voleva tra i piedi, voleva fare da sola. Una cosa che aveva notato della sua trasformazione, che la differenziava dalle altre era che i suoi capelli e i suoi occhi, lenti a contatto comprese, restavano uguali. Cambiavano solo le capacità e il costume e ovviamente l'arrivo dei poteri che da normale non possiedi.

- Zoe, siamo qui! - sentì gridare da MewIchigo, mentre correva e richiamava la sua arma.

- Ferme tutte, ci penso io! - le bloccò Zoe.

- Ma come, siamo venute per…

- Non mi serve il vostro aiuto, me la posso cavare da sola! - disse.

- Ha ragione… - intervenì Kisshu. - Voi occupatevi di lui!

E detto questo avvicinò una di quelle meduse ad una sfera di energia creando una specie di dinosauro, solo più strano, colorato e più brutto.

Le Mew Mew non poterono far altro che intervenire, lasciando la Mewnera a combattere da sola.

- Oggi gli altri due non ci sono? - chiese Zoe.

- No, ma in compenso ci sono io, direi che già basta no? - le chiese beffardo.

La corvina sorrise sadica, aveva un pensiero preciso che le passava per la mente, ma non poteva realizzarlo singolarmente, per cui rinunciò, dicendosi che il momento opportuno prima o poi sarebbe arrivato.

Continuarono a combattere fino a che Kisshu non fece un gesto che segnò per sempre l'esito di quella battaglia. Le Mew Mew avevano sconfitto il chimero ed ora erano tornate dalla loro 'amica' a vedere come stava andando, quando l'alieno le gettò una cosa strana sugli occhi.

La ragazza urlò, gli occhi le bruciavano terribilmente, non riusciva quasi più ad aprirli. Si sfregò forte sul viso riuscendo a togliere quella specie di spugna molliccia. Aprì piano piano gli occhi.

Si voltò verso le Mew Mew per vedere se riusciva a metterle a fuoco, ci riuscì, guardò anche Kisshu, anche lui lo vedeva bene. Alla fine aprì gli occhi completamente voltandosi verso le ragazze.

- Andiamo, mi vendicherò un'altra volta…

Tutte spalancarono la bocca dallo stupore dopo quello che videro.

- Ecco, Zoe, perché i tuoi occhi sono… sono… sono rossi? - fece MewMinto. Kisshu intanto sorrise compiaciuto, era proprio come sospettava, aveva capito sin da subito chi era e ora ne aveva la conferma.

  
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