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Autore: MorgueHanami    30/08/2011    3 recensioni
Mi avevano chiesto il continuo della storia ' La nuit du Chasseur '.
Bene, allora ho deciso di partire dall'inzio.
Da Zero.
Morgue è Lex. Una fortunatissima ragazza, destinata ad affiancare i Thirty Seconds to Mars non solo nell'ambito della Musica...
..ma anche nell'ambiente Vita. E capirà davvero il significato di 'Echelon + 30 seconds to mars = Family'
Ma ormai il concerto era finito; nella mia mente il ricordo di me folle che scavalca le transenne e si aggrappa al palco tendendo la mano al cantante. La security ovviamente ha fatto del suo meglio... stava per sbattermi fuori dall'Ippodromo! Ma Jared li ha bloccati. Jared mi ha preso la mano che tendevo piangente, me l'ha stretta e mi ha tirato sul palco. Mi ha abbracciato, mi ha chiesto cosa avevo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Is this War? No, this isn't. This is Love.

A chi avrebbe il coraggio di dare la propria vita

per la Musica.

 

Capitolo 2 - Goodbye Rome!

 

Sguaiatamente distesa, con le gambe una a destra e l'altra a sinistra e la schiena che toccava la superficie calda del muretto, attendevo che Jared e il resto della Band prendessero tutte le loro cianfrusaglie e arrivassero alla Limousine che li attendeva fuori il Grand Hotel ' Parco dei Principi '. Non avevo la minima intenzione di entrare in quell'albergo imbottito di lusso ed eleganza: Primo, perché il mio abbigliamento da concerto era poco idoneo all'ambiente e avrei stonato troppo (insomma stiamo parlando di una ragazzina dai capelli scombinati, una camicia larga indosso con tutti i disegnini dei Mars, e un pantaloncino corto invisibile data la camiciona lunga...), attirando l'attenzione; Secondo, per il semplice motivo che mi sarei sentita a disagio. Insomma, un maschiaccio come me in un Hotel simile avrebbe solo portato danni all'Habitat... e non so se ormai ero così in confidenza con Jared da potermi permettere di far pagare a lui tutti i danni. Anche se,pensai, probabilmente lo farebbe. Sono un Echelon.

Il cellulare vibrò per la millesima volta nella mia tasca e visto che non avevo proprio nulla da fare, decisi di vedere chi fosse. Sul display apparve la citazione ' Se rispondi tra sette giorni morirai. Scappa, sei ancora in tempo '. Mia Madre.

- Pronto...? - risposi calma e limpida, serena.

- dove sei finita? Dove eri ieri sera? Perché ancora non sei tornata?! OOOH, ma quando arrivi a casa vedrai che sorpresa! Vedrai. - il suo tono però, tradiva le parole. Non era per niente rassicurante ciò che aveva detto. In realtà già me la immaginavo... con le forbici in mano, pronta a tagliarmi poster maglie e.. perché no, anche i biglietti per i prossimi concerti.

- Mamma, lo sai che sono a Roma, vero?! Sono andata a vedere i... - mi bloccò, gridando fuoriosa.

- I TITTI SECON TO MAS! Sì, quei cosi strani che urlano come dei pazzi nello stereo, li conosco! - trattenni una risata. Ogni giorno, modifica il loro nome ma... 'Titti secon to Mas' ancora non l'avevo sentito!

- Thirty SecondS to Mars, Mamma. Si chiamano Thirt... -

- Non m'interessa come si chiamano, Donia! Ti rendi conto che ci hai mentito? Avevi detto che passavi qualche giorno a Roma da da Alessia, e invece sei andata ad un concerto! -

- Alt, mamma! Sono andata da Alessia. Ho solo omesso che mi sarei fatta un concerto! E comunque... sto tornando, mamma... nemmeno immagini come ci ritorno, a casa... - bisbiglia, e mia madre per qualche attimo sembrò credere che la stetti pigliando in giro.

- Sì sì, certo come torni? Con la Limousine e la band a carico? - domandò fintamente ironica, continuando - Quando tornerai, Signorina, avrai la punizione che ti meriti! -

- Mamma... - mia madre rispose con tono tremendamente preoccupato e incazzato. Seriamente Incazzato. - che c'è? -

- torno davvero con i Mars e la Limousine, a casa. - ero seria, probabilmente mai stata tanto seria in vita mia. - Non sto scherzando.. adesso devo andare, ci sentiamo! Ciao. - e staccai, mentre vidi uscire dall'albergo jared e tomo con l'attrezzatura: Jared portava un paio di pantaloni neri e larghi di cavallo, una maglia bianca e semplice e una giacca in pelle. Non morirà di caldo? Sentivo caldo io per lui. Tomo, invece ,era vestito completamente in nero con i capelli legati e gli occhiali da sole. Rimasi in silenzio ad osservarli, fin quando Tomislav non si voltò a guardarmi quando Jared confabulò qualcosa. M'irrigidì. Stanno parlando di..me? Tomo annuì leggermente e Jared lasciò le sue cose lì, cominciando a camminare. Camminava verso di me. Sentì un buco nello stomaco che cominciava a risucchiare ogni sensazione. Non ricordavo tutto quello che avevo provato nel momento in cui vedevo la sua figura avvicinarsi a me.

Sono una stupida fan impazzita che ogni volta che li vede crede di avere avanti a se Dio. Che idiozia.

Ma quei pensieri, come tutte le sensazioni, sparivano, si dissolvevano a mano a mano che Jared si avvicinava al muretto. Quando fu vicino, osservò divertito la mia posizione. Molto femminile, davvero.

- Allora, signorina.. Donia - riuscì a ricordarsi il mio nome, tendendomi la mano in modo galante. Peccato che il suo sorriso da finto ingenuo smascherò la sua aria scherzosa. M'alzai con la schiena, rimanendo seduta. Stordita.

Ero stordita dalla presenza del mio gruppo preferito e dal sole che era riuscito a cucinarmi per bene. Sarei stata commestibile in quel momento.

- entra con noi nella Limousine o se la fa a piedi? - disse avviandosi verso il mezzo. Lo guardai darmi le spalle e scorazzare verso il resto del gruppo. Lo seguii.

Avevo la sensazione che, forse, l'avrei seguito anche in capo al mondo. Ovunque. Anche in un burrone. Anche sotto un treno. Insomma, ovunque.

M'avvicinai a loro, seguendo Jared. Nel frattempo, anche Shannon era arrivato e mi guardava sorridente. Indosso uno dei suoi soliti capelli strani, a mo' di Cow Boy. Ricambiai il sorriso. - Allora, tu sei quella pazza dell'Ippodromo... sei stata fantastica! Non ho mai visto un Echelon riuscire a sovrastare la security per dare la mano ad uno scemo... - disse, indicando Jared.

Un momento, Shannon mi sta dicendo che sono fantastica?! Anche una pazza. Ma va beh..

quello lo sapevo da un po'.

Cercai di rimanere seria e lucida, fin quando Jared non mi cinse il fianco.

Jared mi sta abbracciando. Jared Leto, il cantante dei 30 seconds to mars,quello della mia band preferita, lui, l'irraggiungibile, il ' Dorian Grey ', Peter Pan.. lui, sta appoggiando la SUA mano sul MIO fianco. Sto morendo. Aiuto. Aiuto. Non mi sento le gambe. AIUTO!

- Allora, piccola... diglielo che è stata una bella sensazione stringermi la mano. - bisbigliò avvicinandosi al mio orecchio. ' Sensazione', lo disse con quel picco di sensualità amara, come chi sapesse che quel momento mi sarebbe mancato per il resto della mia vita. Un brivido. Lo sentì anche lui e sorrise. Il suo respiro coccolava il mio orecchio, quasi sembrava lo facesse appositamente. Il mio invece.. il mio respiro non c'era. Io.. non respiravo.

Non ne avevo bisogno. Avevo la mia band preferita davanti e Jared Leto che provava gusto nel farmi impazzire. Potevo morire felice, adesso. Oh, ti prego Dio Minore... lasciami morire adesso.

Tomo diede una gomitata a Jared - Si, certo... Proprio una bella sensazione, come no! -

- Effettivamente, se non dovessi considerare che sei il cantante della mia band preferita... non è nulla di... eccitante - trattenni una risata, guardando la sua faccia mutare in una smorfia divertente. - ma è stato eccitante cantare con te. - sussurrai a mia volta, nonostante la mia voce fosse ben udibile. Jared mi strinse per l'ultima volta, prima di lasciarmi andare.

Ritornai a respirare. Shannon fu il primo a mettere piede nella Limousine, dopo Jared. Tomo mi fece cenno di salire tendendo la mano verso la porta. Deficienti. Come se non li conoscessi. Tanto l'ho capito che mi stanno prendendo in giro. Non me lo lasciai ripetere due volte e salì, in silenzio. Rimasi con la bocca aperta, guardando l'interno del mezzo di trasporto. Ma quello non è un mezzo di trasporto,pensai,questo è un pezzo d'albergo che cammina!

Non sapevo che dire; pensai di non potermi nemmeno sederci, in quei divanetti in pelle bianca e lucida! C'era posto per... che ne so, forse una ventina di persone! Luci e lucette ovunque facevano luce, poiché i vetri scuri non permettevano nemmeno al sole di entrare. Era stupefacente. Altro che Edward Cullen. Stupefacente. Piano Bar, con tanto di calici in vetro di murano che spuntavano dalla vetrinetta. Champagne, Vino bianco e rosso, Birra forse anche Vodka. Sigari e sigarette, in quella limousine potevano dare un party. Shannon notò la mia faccia stupita e scoppiò a ridere - Scommetto ch non sei mai entrata in una Limousine... - lo guardai con sguardo indecifrabile. Sarà che non sono un fottutissimo membro di una fottutissima rock band con soldoni che piovono dal cielo.

- No... mai. - commentai guardandomi ancora intorno a mo' di cucciolo dall'aria dispersa. Improvvisamente sembrò che ci stessimo muovendo. - Oddio! - esclamai in italiano, sgranando gli occhi e rannicchiandomi sulla poltrona. Jared e Shannon scoppiarono a ridere, Tomo mi guardò con aria interrogativa. - Stiamo partendo? Oddio, 'sta cosa si muove. - sempre in italiano e a quel punto Jared, Tomo e Shannon mi guardarono con aria curiosa. Ah, giusto. They don't speak Italian.

Cercai di rimanere lucida e silenziosa per il resto del viaggio. Non volevo dargli altro fastidio.. stavano già rischiando troppo, con un Echelon assatanata come me. E pazza. Tanto pazza.

Non sapevo dove stessimo andando, in realtà. Mi fidavo di loro e questo bastava. Jared improvvisamente spezzò quell'assordante silenzio, come se non tollerasse di non palarmi. Di non parlare in generale. Di non stare al centro dell'attenzione.

- Ti è piaciuto il concerto? Anche se.. ero veramente uno schifo. - sospirò, come se fosse rimasto un po' deluso dalla sua performance.

- Lo stai chiedendo alla ragazza che ieri sera è salita sul palco, ti ha stretto la mano e ha cantato con te.. secondo te, come potrei risponderti? - domandai sorridendo mentre Shannon scoppiò improvvisamente a ridere. Senza motivo, risi anche io. La sua risata contagiosa. Wow, l'ho sentita dal vivo!

- Ah, beh... Non lo so... era per parlare... - disse lievemente preso alla sprovvista dalla mia risposta. Gli sorrisi, domandandogli. - E' stato divertente girare la pubblicità della Hugo Boss? Voglio dire.. io.. sinceramente mi aspettavo qualcosa di più... - ma lasciai morire la frase lì, lievemente imbarazzata. Porno,io speravo in una pubblicità sensuale... Non porno ma.. Sensuale, insomma.. all'altezza di Mr. Leto, ecco.

Jared scoppiò a ridere. Mi feci lievemente rossa... Beh, era vero. Mi aspettavo qualcosa di più.. non lo so, ma certamente non Jared che cammina per una città in giacca e cravatta, ecco.

- Già.. la prossima volta farò una pubblicità più Sexy. - sussurrò ridendo mentre la Limousine di colpo si fermò. Il pannello di vetro scuro, che separava l'autista dalla 'sala' dove eravamo, s'abbassò accompagnato da un lieve rumore tipico del finestrino che scende per dare possibilità all'aria di entrare in macchina. - Siamo arrivati. - annunciò e le porte della Limousine s'aprirono.

Non so come,ma poco dopo ero su aereo privato dei Thirty Seconds to Mars e guardavo Roma allontanarsi e farsi sempre più piccola.

Goodbye, Rome. Thank you for all. E chiusi gli occhi.

  
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