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Autore: Noth    30/08/2011    7 recensioni
Era stanco di essere sempre e solo il patetico, duro e freddo Malfoy.
Aveva undici anni, aveva diritto ad un amico che gli volesse bene sul serio, con cui scherzare e fare cavolate.
Perché non cel’aveva? Che c’era di sbagliato in lui?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Quella Maledetta Falsa Facciata
-Capitolo 1-








Nella Foresta Proibita faceva freddo. Un freddo gelido che si insinuava sotto i loro mantelli congelando ogni centimetro di pelle al suo passaggio. Là tutto odorava  di muschio e terra. Le scarpe cedevano sul terreno morbido, facendo scivolare i due maghi mentre esploravano il bosco con le lanterne opache in mano.

Entrambi detestavano l’idea di essere lì, il buio dava l’idea di nascondere chissà quali creature e non mancavano i rumori sospetti che li facevano sobbalzare ogni due passi.

« Potter, se non fosse stato per te sarei a dormire, ora. » brontolò il ragazzino magrolino e con il naso affilato. I capelli biondi se ne stavano in posa quasi fossero finti.
L’altro ragazzo affrettò il passo, nel tentativo di lasciarselo alle spalle. Portava degli occhiali rotondi, con una montatura fine, era alto più o meno come il biondo ma contrastava i capelli chiari del compagno con i suoi scuri e, a dir poco, spettinati. Se c’era una cosa che li accomunava erano gli occhi chiari. Harry Potter li aveva verdi e le persone non finivano mai di fargli complimenti a riguardo, mentre Draco Malfoy non aveva avuto tanta fortuna, accontentandosi di occhi che, a parer della gente, erano grigi e vuoti.

« La prossima volta potevi fare a meno di spifferare ogni mio movimento alla Professoressa McGranitt » ribatté acido Harry « E poi non capisco. » aggiunse, voltandosi in direzione di Malfoy che ora gli camminava, imbronciato, alle spalle. Gli puntò la luce della lanterna in faccia per scorgere ogni sua espressione. Draco alzò lo sguardo nella sua direzione, un po’ intimorito dalla fierezza e dalla schiettezza dello sguardo di Harry, un po’ semplicemente sospettoso come al solito.

« Cosa? » domandò, non mettendo tutta l’acidità che avrebbe voluto in quell’unica domanda.
Harry sembrò cercare le parole come se fossero state sparse nella foresta, scritte da qualche parte, prendendo fiato e trattenendolo finché non sembrò aver deciso come formulare la frase.

« Perché devi trattarmi così? » disse tutto d’un fiato « Cosa ti ho fatto di così grave? »
Malfoy spalancò la bocca per qualche secondo, riscuotendosi quasi subito dallo stupore per quella domanda. Dunque Potter non capiva.
Scosse appena il capo, un colpo secco come se stesse cercando di sistemarsi i capelli già perfetti.
Aveva finalmente l’occasione di sputare sentenze liberamente, era stato Harry a chiederglielo dopotutto.

Finalmente.

Sì, finalmente.

Però non riusciva a dire nulla.

Nella sua mente si affrettarono a mescolarsi immagini di quell’anno passato nella sua ombra, passato a domandarsi perché avesse rifiutato la sua amicizia. Aveva fatto quanto di migliore gli avesse insegnato suo padre: si era presentato in tutta la sua fierezza di Purosangue dato che, sempre il padre, gli aveva insegnato che era la miglior carta vincente per inserirsi nella società.
E Potter, con nonchalance, lo aveva lasciato lì a domandarsi per quale motivo fosse stato così semplicemente scaricato.
Perché?

« Bè... bè perché... » cominciò, ma sembrava che la lingua gli si stesse attorcigliando in bocca senza riuscire a far venire fuori frasi con un senso.

« Sto aspettando. » borbottò Harry, voltandogli le spalle e arrendendosi al suo silenzio.

« Mi hai rifiutato senza nemmeno conoscermi. » la voce alle sue spalle era sommessa e decisamente poco conforme al solito tono altezzoso di Draco.

Si voltò.

« Io cosa? »

Draco assentì ed ebbe l’aria di aver assunto, per la prima volta, l’espressione mogia di un bambino sgridato per aver rubato il vasetto di cioccolata dalla credenza.

« Mi hai buttato via come una scarpa vecchia. Ma chi ti credevi di essere? Io, un Malfoy, scartato con facilità dalla tua lista di preferiti senza nemmeno avere l’opportunità di mostrarmi davvero. » sibilò, con un tono quasi lagnoso alla fine della frase.
Fu Harry a boccheggiare quella volta, trattenendosi dallo scoppiare in una risata amara mentre un filo di vento gelido gli si insinuava sotto il colletto, facendolo rabbrividire fin dentro le ossa.

« Tu avevi insultato Ron! Ti eri presentato come un pomposo Mago Purosangue che avrei dovuto avere amico per forza! » gridò, furioso che il ragazzo gli stesse addossando la colpa di tutti i loro disaccordi.

« Ma io non so come ci si comporta da amico! Dio, nessuno me lo ha mai insegnato! Tiger e Goyle stanno con me per via del mio potere e del mio sangue, non sanno nemmeno che significhi la parola amicizia! » rispose l’altro, facendo per voltarsi e correre via.

Da dove gli erano uscite quelle parole? Suo padre diceva sempre che mostrare le proprie debolezze al nemico era il peggiore dei disonori. Lo stava deludendo un’altra volta?
Ma chi aveva deciso che Harry era il suo nemico?

Draco avrebbe tanto voluto poter essere come Weasley: sorridente, imbranato e bonaccione. Oppure come Harry: sorridente ed affabile al punto da sembrare che attirasse a sé le persone come un magnete universale.

Era stanco di essere sempre e solo il patetico, duro e freddo Malfoy.

Aveva undici anni, aveva diritto ad un amico che gli volesse bene sul serio, con cui scherzare e fare cavolate.

Perché non ce l’aveva? Che c’era di sbagliato in lui?

Tutte queste consapevolezze gli crollarono addosso mentre si rendeva conto della sua bieca e fredda solitudine e si raggomitolava a terra, stringendo i pugni, e poggiando la lanterna al suolo. Si abbracciò le ginocchia con le braccia, coprendosi quasi interamente con l’intera cappa del mantello.

« Sono solo. » mormorò quasi a se stesso, gli occhi spalancati. « Sono pronto ad esplodere ma nessuno mi vorrà mai attivare. »

Harry non avrebbe mai pensato di trovarsi di fronte ad un Malfoy così terrorizzato, così solo e così vulnerabile. Stava immobile mentre notava delle lacrime – delle vere lacrime da bambino – rigare il volto di Malfoy, e fu allora che si rese conto di una cosa: Malfoy non aveva amici ma una famiglia che lo avrebbe sostenuto fino alla morte se necessario; lui, invece, aveva tanti amici ma che non riuscivano a colmare l’enorme vuoto della mancanza di una famiglia. Non aveva mai notato che fossero così simili. Non aveva mai notato come si incastrassero così bene.

Ma che stava dicendo? Lui e Malfoy? Combaciare?
Per quanto l’idea suonasse assurda al suo cervello, il suo cuore sembrava accettare la cosa con un placido torpore. Perché?

Si avvicinò al ragazzo e fu come se i gesti gli venissero meccanici. Gli passò un braccio attorno alle spalle.

« Draco » mormorò. « Non sapevo che... cioè, sì, sono stato vittima dei pregiudizi è vero. » ammise a denti stretti.

« Sono stato uno stupido. » disse l’altro, quasi in un sussurro impercettibile, voltando lo sguardo verso Harry. Vederlo piangere era una tortura per il ragazzo, si sentiva come se fosse stato nudo nella foresta. Avrebbe voluto distogliere lo sguardo, ma non poteva ignorare la solitudine in cui Draco stava piombando. Lui la conosceva bene: per anni era rimasto solo, abbandonato a se stesso nella casa del Dursley. Un familiare sbagliato, ecco come si era sentito. Finalmente, ad Hogwarts, aveva trovato degli amici, ma non sapevano come doveva essere vivere una vita parlando con il proprio deforme riflesso, giocando da solo, leggendo libri che non avrebbe mai condiviso con nessuno, sognando e risognando una famiglia che lo accogliesse a braccia aperte.

Chissà cosa sognava Draco.

Era stato un idiota, solo ora lo capiva. Aveva bloccato tutte le porte a quel ragazzo, solo per pregiudizio. Solo per un’impressione sbagliata che non si era nemmeno sforzato per approfondire.

Si vergognò di sé stesso.

Draco si rendeva conto di stare facendo i capricci. Di stare comportandosi come un bambino.

Non avrebbe mai dovuto piangere. “I Malfoy non hanno un cuore per queste cose, Draco.” Diceva suo padre. Lui, però, ce l’aveva eccome, e faceva male. Faceva male perché stava appassendo da solo e fare finta di niente stava diventando ogni secondo più impossibile.

Harry capì che doveva rimediare. O almeno farlo smettere di piangere. Gli faceva male vedere le lacrime su quel volto di pietra.
« Ricominciamo. »

Era la frase più banale del mondo, più stupida, più inutile del pianeta ma, detta lì, in quella foresta buia e scricchiolante, al freddo, l’uno vicino all’altro in una morsa che avrebbe dovuto risollevare entrambi dalle ceneri, acquistò un tono dolce e rinfrancante. Fece quasi sorridere Draco ed Harry si accorse di non aver mai conosciuto ciò che si celava oltre la sua facciata.

Si rese conto di aver giudicato una patetica maschera che Draco quasi odiava indossare.

Gli tese una mano. L’altro si asciugò le lacrime ed il naso con la manica del mantello pesante, sorrise ed afferrò il palmo teso verso di lui. Le loro mani avrebbero dovuto essere fredde per il gelo che li avvolgeva eppure, al contatto, ad entrambi sembrò di non aver mai toccato nulla di così caldo. Era come aver trovato una cioccolata calda nel bel mezzo di una tempesta di neve.

Draco si alzò, traballando appena, senza lasciare la mano del compagno.

« Ricominciamo. » ripeté, fissando Harry.

Nessuno dei due poteva immaginare che, a distanza di anni, entrambi si sarebbero volti a ricordare quel momento come uno dei pochi attimi in cui la vita gli era sembrata migliore. In cui si erano sentiti stranamente completi nonostante l’apparente lontananza.
Anni in cui si sarebbero continuati a cercare ingordamente, bisognosi l’uno della presenza dell’altro, inspiegabilmente. 



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NDA:
Ebbene primo capitolo completato!
Vorrei dedicare questa Fic alle fantastiche ragazze di MSN che popolano i miei pomeriggi e che, lentamente, sto iniziando ad adorare.
Sono:
Erica
MedusaNoir
Gra Gra 96
Alex
Somochu
Ale
Ceci
Nique

E alla mia prima e unica fan SimonaLupin.

Ragazze, vi adoro sul serio.
Spero vi piaccia questa long <3
Noth

   
 
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